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Autore: _April    23/12/2012    4 recensioni
Salve a tutti sono tornata :D
Questa storia è dedicata ad una carta Nembresina (Crow The Reaper) per il suo compleanno, che è stato 4 giorni fa.
È una EnKaze, pairing che non vedo da un po', ma soprattutto, la preferita della mia Bea.
In questa storia, Endou è malato e Kazemaru è costretto a controllarlo.
Spero vi possa piacere :D
-Chia
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mark/Mamoru, Nathan/Ichirouta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tell me a fable~
[when fever attack.]


 

«Kaze-chaaaaaan~» Endou chiamava l’azzurrino con voce insistente. Aveva la febbre e visto che nessuno aveva voglia di assistere un Mamoru lamentoso e leggermente delirante il compito era toccato al povero Ichirouta. 
«Ichi-chaaaan! Vieni qui! Ti prego!» sicuramente la voce non mancava al moro, che ormai gridava.
«Arrivo ma stai calmo!» Kazemaru era seccato dal continuo chiamare lamentoso dell’altro. Insomma tra un “Kazemaru ho caldo, mi togli la coperta?”, un “Kaze-chan ho freddo, mi rimetti la coperta?” e un “Ichi-chan ho di nuovo caldo! Mi togli la coperta?” Mamoru era diventato veramente insopportabile.
Ichirouta aveva completamente perso la pazienza e stava cominciando a odiare il suo migliore amico. Aveva, in più, l’impressione che Endou volesse far finta di stare peggio per essere viziato di più.
«Eccoti finalmente! Mi sei mancato tanto, saaai?»
«Ero di là a preparare il tè che mi avevi chiesto… e adesso vedi di dormire… così almeno mi riposo…» l’ultima frase la disse a bassa voce, ma l’altro riuscì ugualmente a sentirlo.
«Scusa Ichi-chan se rompo così tanto. Ora dormo te lo prometto.» lo disse con una faccia angelica che fece arrossire impercettibilmente l’azzurro, che uscì dalla stanza dell’amico farfugliando parole a caso.
Passò una mezzora tranquilla, in cui Kazemaru guardò un po’ di televisione e poi assaporò il silenzio della casa.
Purtroppo la quiete non durò di più.
«Ichi-chan? Vieni qui, veloce!» l’azzurrino corse velocemente al piano di sopra spaventato che l’amico stesse male.
Sbatté la porta per la foga.
«Che ti succede?!»
«A me? Nulla perché? -la risposta la diede come fosse una cosa ovvia- …volevo solo che mi raccontassi una storia… non riesco a dormire…» sfoggiò un visetto da bimbetto triste.
Ichirouta non se la sentì di dirgli di no, un po’ perché era malato e un po’ perché con quel visetto era dolcissimo.
«E che storia vuoi che ti racconti?»
«Umh… Ichirouta e i sette calciatori.» disse sorridente.
«Cosa?»
«Sì, hai capito bene.» fece un suo classico sorriso a trentasei denti.
«Emh… c’era una volta un… un pricip-»
«Una principessa Kaze-chan, non devi cambiare la storia.» sorrideva divertito, mentre Kazemaru si imporporava e assumeva un’espressione stranita in volto.
«A-allora. C’era una volta una bella principessa di nome… Ichirouta» l’azzurro deglutì.
«Era piccola e viveva con la matrigna e il padre, il re. »
«Una volta cresciuta la… fanciulla –la parola gli uscì con molta fatica- divenne molto bella e la regina… Natsumi aveva paura che I-ichirouta fosse più bella di lei. La conferma giunse quando un giorno parlando al suo specchio magico, che rivelava chi fosse la più bella, esso rispose:”tu sei sicuramente molto bella, o mia regina, ma Ichirouta lo è più di te.”
Così Natsumi mandò allora un cacciatore per ucciderla, ma dopo averla vista, quello ebbe pietà di lei e la portò nella foresta, dicendole di scappare.
Dopo tanto cammino, la ragazza  vide una casetta e una volta entrata trovò sette rumorosi nanet-  »
«Eh no, Kaze-chan! Avevo detto Ichirouta e I sette calciatori.» Endou era visibilmente seccato dall’errore dell’amico.
«O-ok…trovo questi sette rumorosi calciatori. Questi si chiamavano… Rococo, Fideo, Robingo, Dylan, Mark, Teres Edgard. Lei chiese ospitalità, e loro le permisero di restare a patto che facesse tutte le facc- »
«A patto che comprasse tanti palloni da calcio. Tanto la casa era ugualmente un porcile.» Mamoru lo disse in maniera molto convinta, facendo un grande sorriso.
«Va bene… Un giorno la regina Natsumi volle chiedere al suo specchio e quello le rispose che lei era bella, ma che la più bella era ancora I-ichirouta.»
Fece una pausa. Non voleva più proseguire, era stufo di raccontare quella stupida storia. Si sentiva incredibilmente stupido perché si stava deridendo da solo. E semplicemente perché il capitano voleva una storia? No ora basta. Non voleva più proseguire.
«Mamoru io non dirò una parola in più di questa storia. Fa conto che sia finita.» disse in tono piatto.
«Oh Ichicchi, sei cattivo! Io sto male e tu fai così? Allora la racconterò io la storia.» Kazemaru fece per andarsene non voleva ascoltarlo, ma Mamoru lo prese per il polso e lo tirò per farlo fermare.
Mamoru l’ebbe vinta e il turchese rimase lì con lui. «Allooora… la regina-megera Natsumi scoperto dove la ragazza si era nascosta provò ben tre volte ad ucciderla. La prima volta si travestì da povera mercante e le fece provare un fermaglio avvelenato alla ragazza che cadde a terra. La strega credette di averla uccisa e se ne andò. I calciatori, una volta tornati, riuscirono a salvarla.
Il giorno seguente la megera ornò, ma stavolta entrò di soppiatto e diede alla bella ragazza una fortissima padellata in testa. Per sua sfortuna svenne solamente e non morì. Però al risveglio si ritrovo i suoi bellissimi capelli turchesi impastati di sangue. Era talmente arrabbiata che ruppe un piatto per terra. Era un po’ strana ma comunque molto dolce e molto bella.»
All’inizio di questa frase Kazemaru si offese perché il capitano si stava prendendo gioco di lui. Stava per alzarsi e andare via, ma, quando sentì la seconda parte, imporporò e si bloccò cercando di nascondere il viso sotto lo sguardo divertito dell’altro.
«Diceevo…» proseguì Endou «Il terzo giorno la strega, scoprendola ancora viva, andò alla casetta travestita da vecchia e le offrì una mela. La ragazza felice la prese e l’addentò. Ma la mela era avvelenata e Ichi-chan cadde a terra. La megera stavolta era davvero convinta di aver ucciso Ichirouta e lasciò ai calciatori un biglietto con scritto sopra:”Ichirouta è morta –la regina”.
I calciatori terribilmente dispiaciuti presero Ichicchi e la portarono in spalla fino al centro della foresta dove c’era una fossa adibita allo smaltimento dei rifiuti e la buttarono dentro.»
Il turchese stavolta si offese veramente. Voleva andare via, smettere di ascoltare la storia, ma, forse per colpa della curiosità, forse per colpa del sorriso amabile che aveva Mamoru, decise di rimanere.
«Per sua fortuna passò, dopo qualche giorno un bellissimo e modestissimo principe di nome Mamoru. Quel principe, notando la bellissima principessa tra la spazzatura decise di tirarla fuori. Sembrava morta, ma visto che era davvero magnifica, la baciò.»
Endou calcò molto quel “la baciò”, fissando Kazemaru con un sorriso strano. Un sorriso malizioso, che non si era mai visto sulla faccia del castano. Kazemaru rimase bloccato per l’ennesima volta perdendosi negli occhi marroni dell’amico.
Si sentiva smarrito e impaurito da quel lato, mai visto in Mamoru. Sul suo viso non si era mai visto un sorriso diverso da quello felice a trentasei denti.
«Ichi-chan…» mormorò Endou fissandolo divertito. Il turchese cominciò a indietreggiare lentamente senza togliere gli occhi di dosso da Mamoru. L’altro uscì dalle coperte e si avvicinò alla stessa velocità dell’altro. Fece per alzarsi, ma si inciampò nelle lenzuola e finì addosso al turchese.
Il castano fissò l’altro e la sua espressione divenne seria.
«Io ti amo Ichi-chan…» lo sussurrò e poi abbracciò l’altro.
«No. No. No. Endou. Noi siamo due ragazzi… » rispose Kazemaru.
Endou lo guardò triste, poi rispose:«A me non importa. Farei qualsiasi cosa pur di stare con te. Sono gay e non ho problemi. Perché tu mi piaci, davvero.»
Ci fu una lunga pausa poi Endou disse:«Ti amo Kaze-chan»
kazemaru rimase in silenzio fissndo il pavimento. una lacrima solcò il suo viso.
«Ti amo anche io Mamoru.» lo sussurrò, fissando il capitano negli occhi.
Endou sorrise, abbracciò il ragazzo e gli posò un piccolo bacio sui capelli, prima di baciarlo anche sulle labbra.

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«Non mi hai mai raccontato la fine di  Ichirouta e i sette calciatori» disse Kazemaru qualche giorno dopo, a scuola.
«Beh è semplice.» Endou sorrise felice.
«Lei si svegliò, e  qualche tempo più tardi si innamorò del principe che  le chiese di sposarla. Dopo le nozze lei rimase incinta 8 volte. La strega invece era stata uccisa dai calciatori che erano rimasti senza più carne da mangiare.»
Kazemaru rimase scioccato dal finale. Sì, ma non per la fine della strega.
«Vorresti otto figli?» chiese con voce leggermente alterata.
«Ma sì! perchè no!»

[fine.]

 

NDC Part~
Salve a tutti! :D finalmente sono riuscita a postare questa storia! Dopo averla riscritta ben tre volte per colpa del computer che me la eliminava…
Ma ora posso fieramente dire che ho vinto.
Questa cosina orribilina (?) è il regalo per la mia dolce Nembresina, una persona per me davvero speciale.
All’inizio doveva essere una KyouTen, poi una RanTaku ed infine ho ripiegato sulla EnKaze, che credo sia la sua preferita in assoluto.
Le parole sono 1336 secondo word, ma non c’è da fidarsi xD
Vabbua, spero sprecherete un attimo per recensire, ma prima ancora per leggere.
Spero apprezziate.
Ne approfitto anche per farvi gli auguri di Natale<3
Ciaoooo <3

    -Chia<3


 

  
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