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Autore: _Ellie_    10/07/2007    1 recensioni
Poesia/nonsense e scrittura automatica.
Figli dell'ozio e della forza di volontà accorrete, la voluttà vi chiama...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dovrei fare il mio dovere.
 
Uff, le forze mi mancano.
O meglio dire, me le faccio mancare.
 
Forza di volontà.
Oh, come suona potente questo nome.
Chissà, forse i maledetti da questa, siam pochi.
 
Quei pochi, vittime dei piaceri,
quei pochi, figli dell’ozio
quei pochi, drogati dallo stesso desiderio
del più recondito piacere.
 
E siamo qui, legati alle nostre celle da fili d’oro,
di piacere e dolcezza,
golosità, pigrizia,
chi dalla lussuria, chi dall’accidia.
 
Le nostre pigrizie danno assuefazione,
quella linfa dorata
ed effimera,
che a tutto ci fa’ rinunciare,
pur di assaporare un attimo di paradiso.
 
O forse è l’inferno?
 
Quando questa piacevolezza ti possiede,
si comporta crudelmente,
come una cortigiana, ch’accontentati i vizi dell’uomo,
non esita a riferirli alla moglie.
 
È così, che quando arrivi al massimo distacco dal mondo che ti circonda,
ti ricordi a te stesso che in questo momento,
avresti dovuto fare qualcos’altro.
 
Avresti dovuto svolgere i tuoi doveri.
 
E, arrivato ormai alla cosapevolezza di aver perso minuti vitali,
plachi il tuo senso di colpa,
colpevolizzando la tua fonte di piacere.
 
Ah, figlio dell’ozio,
e di tua madre, la forza di volontà,
non parlare invano,
non accusare il tuo riflesso allo specchio,
di una colpa che tu stesso hai commesso.
 
Non fuggire dal senso di colpa che provi.
 
Accettalo, e impara dai tuoi errori.
 
Non rinnegarlo,
diventerebbe più grande la colpa.
Non rifuggirlo,
ti inseguirebbe ovunque tu decidessi di fuggire.
 
 
 
......
 
 
Altra poesia, scritta con lo stesso sorriso del Gattomatto di “Alice nel paese delle meraviglie”. Adoro quel gatto, è la rappresentazione perfetta della società d’oggi. Poesia rivolta a tutti i maledetti dai sette peccati capitali.
 
   
 
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