Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: JOSEeDANISH    24/12/2012    4 recensioni
Si avvicina il Natale ed i nostri eroi si preparano a festeggiarlo in maniera un po' diversa dal solito. LA nostra cuoca preferita è un po' giù di morale ma a risollevarglielo ci penserà il nostro amato Capitano....e non solo.
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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6 Harlock, seduto alla scrivania, sorseggiava lentamente un calice di vino con espressione pensierosa sul viso.
Vedere Yuki e Mimeh pendere dalle labbra di Gordonius in stato di adorazione lo aveva turbato non poco.
Da quando le due ragazze erano diventate appassionate di cucina? Da quando erano cosi' interessate ad impastare il pane?
Soprattutto Mimeh che non poteva nemmeno mangiare quello che Gordonius cucinava.
Sospiro'.
Sapeva benissimo la risposta: da quando in cucina c'era uno gnoccolone con braccia muscolose e fisico da modello ad alimentare la loro fantasia mettendo carne sul fuoco.
 
"Che cos'ha lui che io non ho?" si domandò facendo dondolare il liquido granata dentro il bicchiere di cristallo. "..beh... a parte l'occhio destro s'intende...e la faccia perfetta, senza nemmeno una cicatrice...ed i capelli biondi tagliati a spazzola con basette curatissime, e occhi azzurri cristallini come uno specchio...lo charme dello chef di fama....".

Sorseggio' ancora del vino e poi appoggiò il bicchiere e si avvicinò come suo solito alle vetrate della cabina.
Osservò la sua immagine riflessa sui vetri per un lungo istante.
 
"Uhm..." assottiglio' l'occhio mettendo a fuoco il proprio viso incorniciato da una barbetta ispida ed incolta "...forse dovrei tagliare i capelli e fare un ciuffo svettante al centro, come il suo....o magari dovrei radermi più spesso per avere una pelle liscia e vellutata come il popo' di un bambino... " mormoro' tra sé e sé.
 
Si tolse i guanti e si passò le mani tra i capelli restandovici irrimediabilmente impigliato.

"Ma porc...senti che roba! Sono più ispido di un porcospino! Dovrei usare un balsamo e magari anche un lucidante e qualcosa contro le doppie punte!" esclamò ad alta voce cercando di liberarsi dal groviglio. Si passo' la mano sul mento "Accidenti...piu' ruvido della carta vetrata. Qui urge fare qualcosa..."

Rimase ad osservare la propria immagine.
 
"..e poi c'è lei..." sospirò, sfiorandosi con un dito la lunga cicatrice che gli solcava interamente la guancia sinistra.
 
Sbuffò sconsolato tornando a guardarsi con occhio critico.

Ma il riflesso dei vetri non soddisfaceva pienamente la sua curiosità per cui decise di riesumare un vecchio specchio, incollato all'interno di un'anta del suo guardaroba personale.
Passò un dito sulla superficie liscia constatando, dai centimetri di polvere rimossi,  che ne erano passati di anni da quando vi si era guardato l'ultima volta.
Non era un tipo vanitoso.
La cura personale, per lui, significava una doccia veloce la mattina e una rasatina al mento una volta alla settimana...si puliva semplicemente perche' non voleva puzzare, ma non per apparire piu' gradevole. Era o no un pirata, dopotutto?

Prese un lembo del mantello e lo strofinò fino a ripulire sufficientemente lo specchio e a vedersi finalmente a figura intera.
Partì dagli stivali che giudicò decisamente andati e consumati nonché notevolmente impolverati.

"Tanto mica debbo andare a una cerimonia...non ho tempo per dar loro il lucido..."

Fece una smorfia di disappunto e proseguì guardandosi i pantaloni neri, rammendati alla meno peggio in più punti. Beh, ne avevano viste di battaglie quei pantaloni ed era normale che fossero un po'...consumati.
Forse un po' troppo consumati.
Bocciati pure loro: era venuto il momento di comprarne di nuovi.

Salì con lo sguardo fermandosi sulla maglia con teschio.
Un tantino lugubre, pensò.
Forse era il caso di rimodernarla un po' o di sostituirla con una total-black.
Passò poi al pezzo forte: il mantello.
Il suo ampio e frusciante mantello, quello che accompagnava, ondeggiando, la cadenza del suo passo.
Ahimé, decisamente poco fashion, del tutto fuori moda: glielo dicevano tutti.

Forse sarebbe bastato ridurre il bavero rosso, o forse era proprio il caso toglierlo e sostituirlo con un cappotto ampio..

Ma poi come avrebbe fatto a nascondervi dietro il viso e guardare da sotto i suoi nemici incutendo loro terrore?
No, il mantello gli serviva.
 
"Sono proprio antiquato...o forse all'antica...o forse entrambe le cose." commentò ad alta voce.
 
Un lieve rumore dietro la porta lo distolse dalla sua autocommiserazione.
Senti' bussare.

"Avanti!" disse ad alta voce, ricomponendosi.

"Spero di non disturbarvi, capitano..." la voce dolce di Flora sembro' avvolgerlo in un panno ovattato. Rimase ad osservarla interdetto per qualche istante.

"Oh...ma voi non disturbate affatto, mia cara..." disse cercando di rimanere amabile e naturale allo stesso tempo, sperando che lei non si accorgesse del suo evidente stato di imbarazzo "Avete bisopgno di qualcosa? Manca qualche ingrediente? Allo chef servono altre assistenti?"

Flora sorrise
"No...penso che le vostre donne siano sufficienti, sono come ipnotizzate dal fascino culinario di Gordonius...non trovate?"

Lui annui', cercando di non dare a vedere quanto la cosa gli desse fastidio
"Di sicuro lo chef Gordonius e' uno genio nel suo campo, un artista: e' ovvio che susciti ammirazione..." ammise Harlock, a denti stretti

"...ammirazione e devozione...talora a livelli da  sconfinare nel fanatismo..." aggiunse Flora, senza togliergli gli occhi di dosso "..Io riconosco gli umini che hano carisma naturale, capitano. Li riconosco a prima vista: alcuni sanno come sfruttare queste loro capacita', altri no...tipo voi."

La risposta della donna lo sorprese. Si,. sapeva di essere un capo carismatico, ma quello cui Flora si riferiva era molto piu' sottile.

"Potreste avere la guerra in pugno se solo sapeste come fare...." suggeri' Flora.

Harlock si sedette sulla sua poltrona con aria sospettosa:una mazoniana che voleva suggerirgli come vincere la guerra? c'era aria di bruciato, o forse era solo l'olezzo del minestrone che arrivava fino alla cabina.

Flora si sedette sul bordo della sua scrivania
"Usate il vostro fascino, capitano. Raflesia e' molto sensibile al fascino maschile..."

Harlock sbuffo'.
"Mi avete visto, Flora? Sono guercio e sfregiato, ho i capelli che sembrano fili di canapa e la barba che sembra carta vetrata...dubito di suscitare alcuna reazione nella vostra regina, che non sia sdegno...non riesco nemmeno ad attirare l'attenzione delle done della mia nave, che in questo esatto momento si sono completamente dimenticate di me...e dovrei fare colpo sulla vostra regina?"

Flora fece spallucce.

"..E poi Raflesia non e' il mio tipo..."

Flora alzo' un sopracciglio

"...si, lo ammetto, una bella donna, affascinante, colta a modo suo....ma non e' il mio tipo"

Il sopracciglio di Flora non accenava a scendere e le sue labbra si aprirono in un sorriso un po' sarcastico.

"...Va bene, ammetto che il nero le sta da schianto, specialmente il taglio della veste aperta fino all'ombelico...e anche i capelli neri le dano un'aria da dark...ed ha una voce vagamente arrochita che piacerebbe a molti...per carita', non dico che sia sgradevole...ma non e' il mio tipo. Ecco"

Flora incrocio' le braccia al petto.

"...potrei magari fare un sacrificio se si trattasse di salvare la Terra...ma solo un piccolo sacrificio, che ne so..un baciamano...proprio per esagerare...ma non e' il mio tipo".

Flora sospiro'.

"...Se prorpio fossi costretto per una questione di vita e di morte allora potrei anche, che ne so...baciarla...ma sembre ben intesi che non e' il mio tipo..."

"Nessun uomo che sia arrivato a baciare Raflesia si e' accontentato solo di quello, Harlock...." concluse Flora sogghignando.

  
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