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Autore: GreenParadise    24/12/2012    1 recensioni
Tante persone entrano nella nostra vita,ma ognuna fa un rumore diverso..
Warblers Week!
Lunedì 17 Dicembre: Il calore del camino.
Martedì 18 Dicembre: Cioccolata in tazza.
Mercoledì 19 Dicembre: Pattinare sul ghiaccio.
Giovedì 20 Dicembre: Neve.
Venerdì 21 Dicembre: Baci sotto al vischio.
Sabato 22 Dicembre: Ricordi di Natale.
Domenica 23 Dicembre: Prepararsi alla notte di Natale.
Lunedì 24 Dicembre: Mezzanotte.
Martedì 25 Dicembre (Giorno facoltativo):Prompt a scelta tra quelli scartati.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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   Wow, proprio quando pensavo di non finirla più,
sono riuscita a scrivere anche questa Os!
Non so ancora se pubblicherò quella di domani,
ma intanto mi piace immedesimarmi nell'atmosfera natalizia con questa,
con loro.. Warblers. <3


 
Lunedì 24 Dicembre - Mezzanotte.  
"Warm"




- “Niiick, ti prego!”
- “No! Ti ho già risposto e il mio è un categorico no!”
- “Per favore, solo un’ultima volta!”
Nick indietreggiò per raggiungere il suo ragazzo e strappandogli di mano il cappello con le corna da renna che il biondo stringeva fra le mani, se lo posizionò sulla testa, stirando le labbra in un finto sorriso per poi toglierlo immediatamente e sbatterlo sul petto di Jeff che prontamente lo afferrò.
- "Sei un tesoro!” – Esclamò il biondo, tuffandosi sulle spalle di Nick e stringendolo forte a sé rischiando di farlo cadere.
- “Si, ma adesso torniamo a casa.”
- “Eh no! Mi avevi promesso di andare a prendere anche una cioccolata calda dopo il centro commerciale e le promesse si mantengono.”
- “Ma Jeff, è la vigilia di Natale, ci sarà troppa gente alla cioccolateria..”
- “Ma che importa! E poi abbiamo già affrontato il fiume di gente intenta nello shopping natalizio dell’ultimo momento, potremmo affrontare anche i clienti insoddisfatti, i mangioni e i camerieri poco gentili.” – Sfarfallò gli occhi, guardando intensamente il suo ragazzo che, inevitabilmente, sospirò rassegnato e acconsentì.
- “Solo dieci minuti..”
- “Evvai!”

Raggiunsero la macchina e dopo aver riposto pacchi e pacchetti nel cofano, Nick si mise alla guida e Jeff, allegro come non mai, si posizionò al suo fianco; come da copione, il biondo fece partire immediatamente il suo CD con le canzoni di Natale più belle di tutti i tempi e scanzonatamente cominciò a intonare la prima, ondeggiando il capo a destra e sinistra e non riuscendo a stare fermo nemmeno per un attimo.  Nick non riusciva ancora a spiegarsi come tutta l’atmosfera natalizia gasava Jeff in modo così sproporzionatamente esagerato e l’unica cosa che poteva fare, quando non riusciva a farsi coinvolgere, era continuare a fare quello che stava facendo senza obbiettare nulla. Tanto sapeva che non si sarebbe mai stancato e anche provando con ogni mezzo, sarebbe stato inutile solo il tentativo di cercare di farlo smettere: Jeff amava il Natale ed era come se il Natale stesso amasse lui, era un sentimento ricambiato e quando c’è in ballo qualcosa di così grande è davvero inutile e contro producente cercare di fermarlo.

- “Allacciati la cintura Jeff.”
- “Let's hope it's a good one, without any fear .. Sì signor capitano!”
Nick sospirò nuovamente e cercando di non farsi distrarre dal biondo, mise in moto la macchina e cominciò a guidare in direzione della cioccolateria.
- “Credo sia meglio tornare a casa.. E’ già tardi e il cielo non mi sembra molto sereno, non vorrei andare incontro a qualche nevicata.” - Disse improvvisamente Nick con aria seria e sicura mentre Jeff smise immediatamente di cantare e voltandosi nella sua direzione, aggrottò le sopracciglia e lo guardò contrariato.
- “L’importante è andare a casa di Thad entro mezzanotte, tanto solo in quel momento tutti si ricorderanno che ci stiamo riunendo per festeggiare il Natale e mi sembra che mancano ancora alcune ore, quindi abbiamo tutto il tempo, in primis.. In secundis è Dicembre, è anche normale che il cielo sia grigio, quindi per favore, se vuoi tornare indietro dimmelo e basta senza giri di parole.” -
Jeff aveva smesso di cantare..
Jeff aveva smesso di cantare nonostante il CD continuasse ad andare avanti con “Happy Xmas”  che era una delle sue canzoni preferite in assoluto e non era semplicemente per disturbarlo, sembrava veramente arrabbiato. Nick poteva sentire benissimo il suo sguardo addosso, i suoi occhi che lo fissavano muovendosi insieme ad ogni suo piccolo gesto, perfino quando cambiò la marcia, i suoi occhi andarono a fissargli dritti la mano per poi ritornare sul suo viso come se volesse penetrarlo.
- “E dai Jeff, sii obbiettivo per una volta..”
- “Va bene, sarò obbiettivo: il mio ragazzo non vuole andare a prendere una cioccolata con me, quindi cerca di inventarsi le scuse più assurde per tornare a casa. Contento? Sono abbastanza obbiettivo?” Disse con un tono ancora più acceso di prima, mentre con decisione sbatteva la schiena sul sedile e incrociava le braccia sul petto, voltando il viso verso il finestrino e continuando a mantenere quello strano silenzio che stava seriamente preoccupando Nick.
- “Quanto la fai lunga, come se da Thad non ci fosse una macchina per la cioccolata.”
- “Come se si potesse paragonare una macchina elettrica a quella di una vera cioccolateria o come se.. Se sembra così strano che io voglia passare qualche minuto da solo con il mio ragazzo.”
Stava ancora fissando tutto ciò che poteva vedere fuori dal finestrino con la solita voce da bambino offeso che usava ogniqualvolta gli andava storto qualcosa e Nick non potè fare a meno di sorridere in cuor suo per quell’atteggiamento forse un po’ infantile del suo ragazzo, ma che amava comunque, così come tutto il resto che appartenesse a quel mocciosetto dai capelli biondi. Gli poggiò una mano sulla coscia sinistra e gli sussurrò un leggero “Che cioccolata sia” continuando a guidare silenziosamente mentre Jeff continuava a tenere il viso voltato contro il finestrino non dandogli a vedere la sua immensa gioia, ma saltellando mentalmente e sorridendo soddisfatto sicuro che il moro non potesse vederlo.

Il CD continuò a girare, ma nessuno dei due pronunciò nessun’altra parola fino all’arrivo della meta prescelta; Nick parcheggio e Jeff scese dall’auto non prima di aver spento la radio. Aspettò qualche minuto il suo ragazzo e poi proseguì verso l’entrata mentre Nick si chiedeva quando avrebbe deciso di interrompere quell’insensato silenzio. Si recarono al bancone e ordinarono il loro solito, cioccolata bianca con abbondante panna per Jeff e semplice cioccolata bollente per Nick, poi scelsero uno dei tavoli ancora liberi e decisero di comune accordo, solo con una semplice occhiata, di dirigersi in quello quasi sotto la scala che portava al piano di sopra, quello un po’ in disparte, al caldo, quasi un angolino confortante. Nick si tolse il cappotto e lo adagiò sulla sedia prima di prendere posto mentre Jeff, che si era già seduto, giocherellava con il portacenere che stava al centro del tavolo.
- “Allora, riprenderai a parlarmi prima o poi?” – Chiese Nick esausto di quel silenzio pesante, quasi soffocante e di quel linguaggio fatto solo di sguardi fuggivi e piccoli gesti.
- “Sembra che tu sia voluto venire qui solo perché obbligato..” – Sussurrò il biondo con un tono di voce quasi impercettibile, tono che aveva scelto di usare solo perché in realtà voleva avere la certezza che anche Nick volesse stare , con lui, ancora qualche minuto insieme prima di unirsi agli altri.
- “Jeff, dio.. Ma lo sai che passare del tempo insieme a te è la cosa che in assoluto preferisco fare, solo che volevo evitare tutto questo caos della Vigilia, la confusione, le spinte, i bambini urlanti. Tu non centri assolutamente nulla.” – Cercò di dire Nick con una voce calda e bassa che voleva essere di conforto a Jeff che continuava a tenere il viso basso, torturandosi il labbro inferiore con le labbra e rimanendo completamente inerme alla stretta di mano del moro che lo stava stringendo dolcemente. “E togliti quel giubbotto, altrimenti sentirai troppo freddo quando arriveremo fuori.”
Jeff, sempre in silenzio, si rialzò e si tolse il giubbotto, ma prima di risedersi spostò la sedia a fianco di quella di Nick e accomodandosi nuovamente, appoggiò la sua testa sulla spalla del ragazzo e gli strinse il braccio con entrambe le mani.
- “Grazie per tutto quello che fai per me.”
Nick gli posò un bacio sul capo, lasciandosi distrarre dal profumo del balsamo che il biondo usava sempre per “rendere i capelli più forti e lucenti”, così ripeteva sempre. – “Grazie per costringermi a fare ciò che normalmente non farei.” Jeff alzò immediatamente il capo dalla sua spalla e Nick fece in tempo a spostarsi per non ricevere una bella testata in pieno viso.
- “Quindi stai dicendo che la vedi come una costrizione!”
- “Una piacevole costrizione!” – Si affrettò a correggerlo il moro, sorridendo e lasciandogli un veloce bacio a stampo sulle labbra prima che il cameriere potesse arrivare con le loro ordinazioni.
I due si ricomposero e presa ognuno la propria tazza, fecero una specie di cin-cin così come erano abituati a fare, cominciando poi a bere a piccoli sorsi la loro calda bevanda.

- “Jeff, hai le labbra tutte bianche!” – Esclamò dopo qualche istante Nick ridendo e osservando le labbra del suo ragazzo, pensando di volerle desideratamente pulire a suo modo, ma trattene i suoi istinti e, preso un tovagliolo, glielo poggiò sulle labbra dove rimase attaccato per qualche secondo a causa della panna, prima di scivolare sul tavolo. Jeff lo prese e dopo essersi passato la lingua sul labbro inferiore, gesto che fece arrossire lievemente il moro che abbassò lo sguardo imbarazzato, se lo passò sulla pelle ripulendosi.
Quando entrambi svuotarono le loro tazze, era già passata una buona mezz’oretta ed era veramente arrivato il momento di andare; Nick lasciò le monete sul tavolo e preso per mano Jeff si avviarono verso l'uscita.

- “Arriva qualche lieve goccia..” – Constatò Jeff stendendo una mano  verso l’alto e guardando Nick con un mezzo sorriso che voleva dar ragione alle precedenti previsioni del moro.
- “Tanto la macchina è vicina.” – Disse tranquillo Nick cominciando a cercare le chiavi fra le tasche del cappotto; destra, sinistra, tasca superiore.. Nulla. Si controllò le tasche dei jeans e non trovando nulla nemmeno là, tornò a rivedere quelle del cappotto. – “Mmm, c’è un problema.”
- “Si, ma fai in fretta, comincia a piovere più forte..” - Disse il biondino, socchiudendo un po’ gli occhi per le gocce che cominciavano a scendere insistentemente.
- “Jeff non trovo le chiavi!”
- “Cosa? Cerca meglio, guardiamo a terra, magari ti sono scivolate o forse.. Forse le hai dimenticate sul tavolo!”
Nick scattò all’istante verso la cioccolateria sperando che Jeff avesse ragione mentre il biondo rimase fermo accanto all’auto, cominciando a stringersi nel suo giubbotto per l’acqua che iniziava ad infastidirlo un po’. Il moro corse dentro, si precipitò al tavolo e guardando su ogni centimetro del tavolo, sotto e sopra, non riuscì a trovare nulla; allarmato più che mai, si diresse verso il bancone e immediatamente il cassiere gli porse ciò che stava cercando. Lo ringraziò sorridente e non appena aprì la porta vide che la leggera pioggerellina era diventato un vero e proprio temporale e subito si precipitò verso Jeff che non si era mosso nemmeno di un metro. – “Ma che cavolo combini, perché non ti mettevi al riparo?”
- “Ma pensavo che avrebbe smesso prima o poi!”
- “Ma sarai fradicio, fai in fretta!” – Lo incitò a salire sull’auto dopo aver velocemente aperto la portiera e, raggiunto il lato opposto della macchina, si precipitò dentro anche lui, rabbrividendo dal freddo. – “Cavolo, accendiamo subito il riscaldamento!”
- “S-Si, sarà m-meglio di sì..”
- “Caspita, Jeff, ma sei proprio uno sciocco! Mi fai sentire in colpa, spogliati immediatamente.”
- “A-Adesso mi chiedi così di far l’amore con te?”
- “Ma non fare l’idiota, dai.. Se rimani così infagottato con quei vestiti bagnati addosso, starai male e sentirai ancora più freddo.”
- “Ma se tu cominci a guidare per tornare a scuola, forse è meglio.. Thad, capirà.”
- “O forse basterebbe andare da Thad e asciugarci lì.”
- “Come vuoi..”
Nick non insistette ancora per far togliere al proprio ragazzo quei vestiti bagnati di dosso, ma cominciò a guidare diretto per casa Harwood mentre vedeva Jeff rabbrividire ogni istante di più. Ogni tanto, gli carezzava un braccio con una mano mentre guidava, ma lui non riusciva a smettere di tremare e sebbene si stesse così tanto stringendo nel suo giubbotto, la situazione non cambiava.

- “Thad, mannaggia, apri immediatamente, siamo noi!” – Urlava Nick come impazzito da fuori la porta mentre teneva stretto in un mezzo abbraccio Jeff che non aveva detto più nemmeno una parola da quando Nick aveva messo in moto la macchina. Thad si precipitò alla porta allarmato dai continui tocchi di campanello e quando si ritrovò davanti la solita coppietta felice in tutt’altro che un sorriso, si accigliò preoccupato.
- “Che succede?”
- “Thad abbiamo bisogno di una camera e di qualcosa di caldo!”
- “Caspita, nemmeno fosse un albergo ragazzi, ma se avete bisogno di stare da soli, non sarò mica io ad impedirvelo..”
- “Thad, ti prego, non sto scherzando, guarda in che condizioni è Jeff.”
- “Ciao Nick, ciao Jeff, come st.. Ma che succede?” – Chiese Trent preoccupato vedendo stranamente Jeff in silenzio e Nick che lo sosteneva nemmeno se avesse avuto una paralisi alle gambe. – “Allora?”
- “Jeff ha avuto la brillante idea di rimanere sotto la pioggia che pian, piano è diventata neve e adesso eccoci qui.. Guarda il risultato! E’ in silenzio da almeno venti minuti e non si muove più, quindi o mi date una camera dove cercherò di farlo sbloccare o non so che altro poter fare!”
- “Va bene, va bene Nick, andiamo al piano superiore, tu Trent intanto, prepara una cioccolata calda e vediamo di risolvere la situazione.”
- “Su Sterling, dì qualche tua solita cavolata, puoi anche provare ad insultarmi se vuoi, ma basta che parli!” – Era intervenuto Sebastian con quella sua tipica aria da presuntuoso, ricevendo immediatamente un’occhiataccia da Nick mentre ridacchiava non molto turbato dalla situazione.
- “Seb, dacci un taglio e prova a vedere dove sono Richard e Wes, intanto io vado a sistemare loro due.”

Thad accompagnò Nick e Jeff nella sua camera e promise loro di far ritorno al più presto prima di scendere giù per raggiungere gli altri e organizzare al meglio le cose.
- “Jeff, mi spieghi perché non hai detto una sola parola da quando ho cominciato a guidare?” – Chiese Nick al biondino mentre, fattolo sedere davanti al caminetto, cercava di sfilargli i vestiti strato per strato.
- “Veramente ho parlato.”
Il moro si sorprese dell’improvvisa voce del ragazzo e subito si posizionò davanti a lui, buttandosi al suo collo e sorridendo felice come non mai.
- “Per fortuna, grazie al cielo sei vivo e parli ancora, per fortuna!”
- “Semplicemente non mi andava di parlare davanti agli altri. Così invece siamo di nuovo da soli e nessuno verrà a disturbarci.”
Nick si scostò dal suo ragazzo, guardandolo con un’aria perplessa e sorpresa.
- “Ma sei impazzito? Cioè tu mi hai fatto quasi prendere un infarto per niente?”
- “Stare insieme ti sembra niente?”
- “Certo che no! Ma se me l’avessi fatto capire con un comportamento un po’ più normale sarebbe stato meglio..”
- “E tu me l’avresti concesso? No! Perché la tua diplomazia ti avrebbe suggerito di raggiungere gli altri e festeggiare insieme a loro.”
- “Mi stai dicendo che non vuoi stare con gli altri?”
- “Stupidone, ma certo che sì, però vorrei mettere in cima alla lista te e soltanto te.”
Jeff diede una sfumatura più marcata al “te” sperando che Nick non replicasse nient’altro e infatti, il moro, senza aggiungere nessun’altra parola, annuì con il capo e continuò ad occuparsi del suo brillante ragazzo riscaldandolo come meglio poteva.

- “Ma quindi che cosa è successo a Sterling?” – Chiese Sebastian dando un’occhiata fuori dove una tempesta di neve stava cominciando a colorare lo spiazzale davanti casa Harwood.
- “Nick mi ha solo detto che è rimasto per troppo tempo sotto la neve e si è quasi congelato..”
- “Ma che razza di problemi ha quel ragazzo io non l’ho ancora capito..”
- “Seb, dai.. E’ Natale, puoi frenare le tue battutine ironiche almeno per oggi?”
-“ Thad, tutti lo pensano e nessuno lo dice: Jeff a volte è davvero un idiota.”
- “Veramente sei il solo che lo pensa, Jeff è un mio amico così come tutti gli altri e non mi va che tu lo prenda in giro.”
- “Va bene, va bene, cercherò di limitarmi, ma quando arrivano gli altri?”
- “Richard e Wes dovrebbero essere qui a momenti e spero che Blaine e Kurt non siano rimasti bloccati dalla neve.”
- “Sarebbe una consolazione non vedere quella faccia da checca..”
Thad si avvicinò al francese, posizionandosi alle sue spalle e cingendogli i fianchi, appoggiò il mento sulla sua spalla. – “A te importerebbe qualcosa se venisse o no? Se tenesse per mano Blaine o se lo baciasse davanti a te?”
- “Perché dovrebbe interessarmi?” – Aveva risposto con tono stizzito Sebastian andando in contrasto con il leggero sussurro dell’ispanico che gli aveva fatto venire un caldo brivido alla schiena.
- “Continui a chiamarlo “checca”.. Dovrei preoccuparmi?”
Sebastian si voltò verso Thad e afferratogli il viso si avventò sulle sue labbra, lasciandolo senza fiato per qualche istante. – “Se avessimo una camera tutta per noi dovresti preoccuparti, ma in questo momento Jeff e Nick sembrano avere la precedenza su di noi..”
- “Ma il divano del salotto è ancora libero..” – Rispose l’ispanico, ammiccando appena alla velata richiesta del ragazzo e afferratolo per il maglioncino di lana blu, lo trascinò verso di lui, spostandosi appena verso il divano.
- “Trent potrebbe arrivare da un momento all’altro..”
- “E noi potremmo sorvolare su ciò che vedrà e fingere che tutto sia normale.”
- “Sei tremendo Harwood.”
- “Colpa del maestro Smythe..” – Aggiunse il moro prima di lasciarsi cadere sul divano, trasportando il francesino su di lui.

-“Jeff, dai, Thad potrebbe entrare da un momento all’altro..”
- “Allora chiudiamoci a chiave..” – Bofonchiò Jeff strusciandosi sul corpo del moro disteso sotto di lui e sbiascicando le parole tra un bacio e l’altro sul suo collo. – “Però vai tu, io non ho intenzione di alzarmi..”
- “Ovviamente dovrei alzarmi io con te di sopra, l’ideale..” – Sentenziò Nick cercando di mantenere il tono fermo e duro che si era imposto di usare mentre  Jeff continuava a torturarlo con languidi baci sul collo e appena dietro le orecchie.
- “Allora rimaniamo qui, solo un altro po’..”
- “Si ma a modo mio.” – Il moro sorprese il ragazzo con un movimento rapido e veloce, posizionandosi a cavalcioni su di lui e lasciandolo scivolare sotto le sue gambe, sorridendo felice e soddisfatto. – “Sei bellissimo anche da pulcino bagnato, anzi, direi molto più sexy..” – Ammise appoggiando entrambe le mani sul petto del biondo e muovendole con movimenti lenti e studiati mentre la risata di Jeff riempiva la stanza come una dolce musica. - “Così mi fai il solletico, dai..” – Lo afferrò Jeff per il maglioncino e lo condusse sulle sue labbra, baciandolo con così tanta passione che al moro sembrò di perdere l’equilibrio sebbene non si trovasse nemmeno in bilico. Si lasciò trasportare dall’impeto di quel bacio e spinse appena il suo bacino contro quello del suo ragazzo che sussultò a quel tocco improvviso. – “Nick, cacchio! Non eri tu quello della diplomazia e del “se arriva Thad?”.. Adesso che ti prende?”
- “Mi prende che quando sono con te non riesco a controllarmi..” – Rispose il moro mordendogli il lobo dell’orecchio e spostandosi sul suo collo per poi arrivare al petto leggermente in vista grazie alla canotta che il biondo indossava, l’unico indumento che, fatta eccezione per i boxer, era rimasto asciutto.
- “Thad potrebbe ancora entrare..”
- “Non penso si scandalizzerebbe.. Sta con Sebastian ed ho detto tutto.”
- “Quindi se adesso cominciassi anche io a danzare in questo valzer non ti dispiacerebbe affatto, vero?
- “Affatto..” – Bofonchiò Nick scivolando lentamente verso il basso, infilando le sue mani calde sotto la canotta del biondo e continuando a strusciarsi lentamente su quel corpo infreddolito che adesso cercava solo il suo calore.

- “Allora Richard e Wes dovrebbero essere alla porta e Bl.. Oh cavolo, ragazzi!” – Trent si coprì il viso con entrambe le mani e rimase immobile sull’uscio del salotto mentre Thad e Sebastian sciolsero il loro intreccio di gambe e braccia immediatamente, o meglio, Thad si scollò di dosso il francese facendolo cadere sull’enorme tappeto accanto al divano e quello, in mutande, sospirò infastidito.
- “Eh cacchio Trent, sei arrivato proprio sul più bello!”
- “Seb non fare l’imbecille e rivestiti..” – Thad si alzò di scatto e infilò in un batter d’occhio il suo maglione che era finito in un angolo del divano, sistemandosi i capelli e infilandosi le scarpe alla stessa velocità mentre Trent non riusciva più né a muoversi né a parlare.
- “S-Scusate ragazzi io non immaginavo, non potevo sapere.. Forse è meglio che vada a portare la cioccolata calda a quei due di sopra.”
- “No aspetta Trent, rimani, perdona noi, non volevamo metterti in imbarazzo e..” – L’ispanico provò a giustificarsi con l’amico che si era già volatilizzato e sospirando abbassò il capo imbarazzato per ciò che era appena successo.
- “Bene, possiamo riprendere da dove eravamo rimasti..” – Sebastian cercò di arrampicarsi nuovamente sul divano, provando ad aggrovigliare le proprie braccia su Thad che lo respinse con una piccola smorfia. – “Non avevi detto tu che Trent avrebbe capito?”
- “Ci sono Richard e Wes alla porta, non hai sentito?” – Thad finì di rivestirsi completamente e andò alla porta ad aprire agli altri due Usignoli mentre Sebastian si rimise i pantaloni e il maglioncino, sbuffando scocciato e deluso.

- “Cavolo anche voi ragazzi, ma non ci posso credere!” – Trent era arrivato al piano di sopra con due tazze di cioccolata in mano che riuscì a non rovesciare a terra vedendo quasi la stessa ed identica scena che aveva visto di sotto: Nick e Jeff uno sopra l’altro, intenti a scambiarsi effusioni d’amore. I due ragazzi, sentendo improvvisamente il rumore della porta che veniva aperta, si erano staccati e Jeff cominciò a coprirsi con il maglione di Nick mentre il moro rimase fermo, a petto nudo, osservando Trent con un enorme rossore sul viso. 
- “Trent, che cavolo ci fai qui?”
- “L' avevo detto io che dovevamo chiudere la porta a chiave..”
- “E io ero salito qui per scampare alla visione di Thad e Sebastian aggrovigliati fra di loro, ma voi non siete da meno.”
- “Ma non è come sembra!”
- “Nick, sono single, ma non sono un’idiota! Adesso prendete queste e chiudete la porta.” – Trent aveva allungato le braccia verso di loro, voltando il viso dall’altra parte per evitare di guardare Nick in mutande che si avvicinava verso lui mentre Jeff era rimasto paralizzato, stringendosi addosso i vestiti di Nick.
- “G-Grazie..”
- “Non dire nient’altro Nick, prendile e basta.!” – Aveva concluso Trent girando i tacchi, chiudendo la porta ed allontanandosi il più velocemente possibile. – “Wes, Richard, almeno voi due, finalmente! Non ditemi che avete voglia di copulare anche voi!” – I due Usignoli appena entrati si guardarono perplessi mentre Thad ancora imbarazzato, teneva lo sguardo basso e rimaneva in silenzio.

- “Jeff, adesso scendiamo..”
- “S-Si, senza alcun dubbio.”
- “Davvero?”
- “Certo! Ti sembra la faccia di uno che sta scherzando?” – Jeff si alzò e cominciò a rivestirsi, indossando i jeans e rimettendosi le scarpe.
- “Bevi almeno questa..” – Gli propose Nick rimanendo tranquillamente seduto sul pavimento e porgendogli la tazza.
- “E questa è già la seconda..” – Ridacchiò il biondo sedendosi al fianco del suo ragazzo e cominciando a bere la sua cioccolata. – “Che brutta figura..!”
- “Siamo terribili..”
- “Ma ti amo.”
- “Ti amo anche io Jeff.”

- “Cosa significa Trent? Certo che non vogliamo copulare! Cosa ti salta in mente?”
- “Wes non farci caso, ma il piccolo Trent si è impressionato perché ha trovato me e Thad in intimi rapporti di vicinanza..”
- “Che cosa?” – Aveva chiesto stupito Richard, rivolgendo uno sguardo verso Thad che era diventato nuovamente più rosso del cappello di Natale che Wes aveva sulla testa.
- “Seb sta solo scherzando..” – Aveva provato a controbattere mentre il francese lo aveva raggiunto stringendolo in un mezzo abbraccio.- “E dai, sii sincero con i tuoi amici..”
- “Fosse solo colpa vostra.. Anche Nick e Jeff ci stavano dando dentro..” – Intervenne Trent prendendo i cappotti di Richard e Wes ed appendendoli sull’appendiabiti.
- “Oh cavolo! Non immagino proprio Sterling in certe situazioni.. E’ un po’ come immaginare Babbo Natale senza barba.. E’ impossibile!”- Una gomitata aveva colpito Sebastian al fianco destro mentre una leggera risata aveva accompagnato la sua battuta.
- “Seb, che cosa avevamo detto prima a proposito delle tue meravigliose battute?”
- “Va bene Thad, scusami.. Quindi Trent hai disturbato anche loro? Ma una vita di coppia tu no, vero?”
- “Sebastian!” – Lo riprese nuovamente Thad mentre facendo strada si liberò dal suo abbraccio e si diresse verso il salotto. – “Ignoratelo e sediamoci in salotto, Blaine e Kurt dovrebbero quasi arrivare e.. Nick e Jeff?”
- “Stanno arrivando.. Credo.” – Aveva risposto Trent con un tono ormai rassegnato.
- “Sono le 23.30, credo arriveremo esattamente in orario per aprire lo spumante.” – Constatò Wes dando un’occhiata all’orologio.
- “ E per abbuffarci di pandoro!” – Aveva aggiunto Jeff mentre, mano nella mano con Nick, erano arrivati dal piano superiore.
- “Oh, guarda un po’.. L’altra coppietta felice!” – Sghignazzò Richard facendo loro spazio sul divano.
- “Molto divertente.. Trent ha già spifferato tutto?” –Domandò Nick sarcastico.
- “Beh, sai, non ho saputo resistere..” – Aggiunse Trent con lo stesso tono sarcastico del moro.
- “Vado a prendere pandoro e bicchieri..”
- “Io vado ad aprire, saranno finalmente quei due ritardatari..” – Disse Sebastian sculacciando appena il suo ragazzo e dirigendosi verso la porta.
- “Sopresaa!” – Avevano esclamato in coro Blaine e Kurt accompagnati da David, Flint e Cameron che erano alle loro spalle.
- “Ma che ci fate voi qui?”
- “Beh, li abbiamo trovati per strada intenti con il motore della loro auto e li abbiamo portati con noi, spero non sia un problema..”
- “Anderson e dai, persino io a Natale sono più buono, certo che c’è posto per tutti!” – Esclamò sorridente il francese, facendo loro spazio e non lasciandoli sull’uscio della porta.
- “Abbiamo rinunciato al nostro weekend sulla neve, spero che Thad ci riservi lo stesso lusso e la stessa ospitalità.” – Affermò David ridacchiando mentre gli altri li avevano raggiunti per i saluti generali.
- “Qui siamo molto caldi, fin troppo direi e soprattutto c’è spazio per tutti!” – Era intervenuto Trent ridacchiando ancora per gli strani quadretti in cui si era imbattuto.
- “Bene, allora tutti in salotto, è quasi ora!” – Esclamò Thad portando spumante e bicchieri nell’altra stanza.

- “Tre, due, uno.. Buon Natale!” – Un forte coro di voci aveva riempito il salotto mentre applausi e schiamazzi vari rimbombavano fra un brindisi e l’altro. Jeff iniziò a canticchiare qualcosa e inevitabilmente gli altri gli andarono dietro, ondeggiando e ballando a ritmo di quella musica improvvisata mentre Sebastian continuava a riempire Thad di baci, come se fosse realmente possibile che il Natale avesse addolcito anche lui e Trent iniziava a mangiucchiare enormi fette di pandoro, sporcandosi di zucchero e rallegrandosi per l’atmosfera di festa e gioia che si era creata.
Mezzanotte era arrivata, così come la felicità in casa Harwood, un Natale che i Warblers avrebbero difficilmente dimenticato. Solo amore, gioia e voglia di stare insieme. Questo è il natale dei Warblers.
   
 
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