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Autore: CrHacker98    24/12/2012    0 recensioni
Il mondo degli shinobi di cui tanto parliamo esiste davvero: solo in un universo parallelo. E se, per caso, i nostri adorati eroi precipitassero nel nostro mondo? La battaglia continuerebbe anche sulla Terra? E se ci fosse coinvolta ora anche chi di questo universo dei ninja non avesse mai sentito parlare, che cosa succederebbe?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Deidara, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Suigetsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Si scosse spalancando d’improvviso gli occhi.
Era tutto così luminoso che fu costretto a socchiudere le palpebre.
qualcosa di arancione di fronte a sé.
- Cos...- balbettò boccheggiando.
Mise a fuoco l’immagine e vide di fronte a sé Juugo che lo reggeva.
Ricordò tutto. Tobi, quel farabutto.
Si rizzò a sedere istantaneamente, osservando serio il grattacielo di fronte a sé.
Vide una ragazza, appesa al bordo di un piano, urlare spaventata.
Quella era...
Era lei!
Senza neanche contare Juugo si alzò i piedi e cominciò a correre verso l’edificio.
Sentiva dietro di sé le grida del compagno e quelle isteriche di Sakura e del maestro Kakashi.
Ignorò tutto, se Tobi prendeva il chakra all’interno della ragazza erano tutti belli che morti. Gli faceva molto male la testa ma cercò di non dar conto al dolore e scattò in avanti aggrappandosi alle pareti dell’edificio con il chakra.
Tobi era chino sulla giovane, e stava mettendo le mani per creare i sigilli necessari a richiamare il chakra dei cercoteri.
Doveva fare in fretta, più in fretta.
Corse veloce come non aveva corso mai in vita sua, il chakra che gli scivolava da sotto i piedi e i capelli neri che gli andavano sugli occhi.
Vide con orrore la mano che si andava a posare sulla testa della ragazza che, totalmente indifesa, non poteva fare altro che restare lì terrorizzata.
No, ancora più veloce, più veloce!!!
Strinse i denti sforzandosi al limite.
Guardò un’ultima l’uomo che prendeva per i capelli la ragazza.
Ci fu come un’esplosione. Un rumore così acuto che neanche l’Uchiha riuscì a sentire. Un sigillo enorme si disegnò sulla parete dell’edificio, creando come un campo di forza.
L’urto contro quella barriera sbalzò il ragazzo, facendolo precipitare nel vuoto. Immediatamente i suoi riflessi risposero e una mano fermò la caduta aggrappandosi al muro. Con gli occhi spalancati dallo stupore il moro osservò come intorno alla ragazza si disegnasse un’aura bianca, che veniva risucchiata dal palmo della mano di Tobi. Poi vide qualcosa infrangersi contro la barriera invisibile. Un uccellino bianco che esplose in una nuvola grigia.
Deidara spuntò dal nullo in groppa ad un gufo, lanciando contro il sigillo tutti i tipi di bombe che aveva, chiamando sconcertato il nome della ragazza.
Sas’ke rimase così, immobile, inebetito come mai gli era capitato. Tobi stava davanti a lui ed aveva quasi ultimato l’unione dei chakra necessari per richiamare il decacode. Non poteva fare nulla e non restare a bocca aperta ad osservare la vita della ragazza che veniva risucchiata all’interno di quella bolla di chakra rosso.
Il suo sharingan riusciva a percepire quella quantità inimmaginabile di energia fondersi insieme a quella del chakra bianco.
Una mano si posò sulla sua spalla, facendolo girare di scatto.
Era Naruto, leggermente ammaccato.
- Usuratonkachi, cosa...cosa ci fai qui?- domandò perplesso Sas’ke. Il biondo sorrise.
- Sono venuto a fermare Tobi. Come al solito- rispose ammiccando.
Un urlo distolse la loro attenzione, rivolgendola verso la castana che piano piano chiudeva gli occhi, come se si stesse addormentando.
Deidara gridò a sua volta, disperato, cercando di abbattere inutilmente il campo che lo teneva lontano dalla sua amata.
Infine il chakra finì, ed il corpo della ragazza perse ogni vitalità, cadendo verso terra.
Tobi indietreggiò, mentre con alcuni ultimi sigilli delle mani richiamava alla vita il demone decacode.
Il corpo della giovane venne preso al volo da Deidara, mentre Sas’ke e Naruto, con uno sguardo complice, iniziarono a correre contro il tizio mascherato.
Un'altra esplosione, più forte della prima. Ai ragazzi sembrava di avere le orecchie spaccate e di essere diventati sordi. Con occhi sorpresi videro innalzarsi dal centro del sigillo un enorme mostro con un solo occhio, prendere forma e diventare terribilmente reale.
Sas’ke scosse la testa, cercando di riavere i propri nervi saldi. Naruto stava sudando freddo, cercando di calmarsi.
E Deidara...
Deidara si disperava...
 
Era fredda, spaventosamente fredda.
La prese tra le braccia e volò via, cercando di allontanarsi da Tobi e dal mostro che stava uscendo da quel sigillo.
Julie ansimava cercando di respirare, come se fosse sott’acqua.
Il biondo la avvicinò a sé, per riscaldarla e per sentirsela più vicina.
Sapeva bene quello che sarebbe successo.
Era la fine per lei, senza chakra...sarebbe morta.
Quel pensiero lo stava soffocando da dentro.
Non era certo un tipo sentimentale, oppure uno di quei ragazzi che pur di salvare il loro amore si ucciderebbero.
Non era neanche uno di quelli che piangono per qualsiasi cosa o che se la facevano sotto appena c’era qualcosa che li spaventava.
Era un uomo, e gli uomini non piangono per nulla. Era anche un artista, e non si era mai sentito un artista che frignava quando una sua opera si sbriciolava o si rompeva.
Eppure, in quel momento, non poteva fare a meno di stringerla contro di sé, reprimendo le lacrime e con la gola secca.
- Deidara...- sussurrò Julie sorridendo.
Era terribile. Cercava di non provare quelle sensazioni, di rimanere distaccato, di rimanere freddo di fronte alla ragazza che gli moriva tra le braccia, di non singhiozzare come una femminuccia solo perché lei stava morendo.
Aveva ucciso tanta gente, tante persone che si disperavano come lui in quel momento quando una persona che amavano non riusciva a sopravvivere.
Julie però sorrideva, sembrava quasi felice. Gli strinse intorno al polso un fazzoletto verde, di uno di quelli che si mettono al collo.
- Tienilo tu, era mio...- sussurrò al ragazzo, prima di chiudere gli occhi ed appoggiare la testa al petto del giovane.
Il biondo voltò la testa con una smorfia di dolore in viso. Fissò per alcuni minuti il foulard smeraldo, per poi girare nuovamente la testa.
Non aveva alcuna intenzione di fare scenate. Di mettersi ad urlare il suo nome disperato e singhiozzante, oppure di suicidarsi o cose del genere. Preferiva rimanere in silenzio, ad occhi chiusi, con lei stretta tra le braccia.
Era stato tutto molto bello, non aveva mai avuto un’esperienza così felice nella sua vita.
Sentì dietro si sé un’altra esplosione, ma non si girò.
Un’onda di luce bianca illuminò tutto quanto, e Deidara non vide più nulla.
 
Naruto e Sas’ke non riuscirono ad entrare nel campo del sigillo. Ogni tentativo era vano. Il decacode era ormai già evocato, e Tobi si apprestava a realizzare il suo piano.
- Sas’ke, proviamo ancora!!!- urlò il biondo per nulla scoraggiato.
- Baka, è troppo tardi! Smettila di illuderti!- gridò il moro in risposta, però non molto convinto lui stesso delle proprie parole.
Naruto, se voleva, era capace di fare qualsiasi cosa, anche di abbattere un mostro come quello.
Era la sua tenacia che l’aveva portato dov’era, la sua speranza che non si spegneva mai. Se c’era qualcuno da difendere, o da aiutare, Naruto moriva anche pur di salvarlo.
Un lampo bianco lo costrinse a socchiudere le palpebre. Cos’era?
Naruto spalancò la bocca stupito.
Era...chakra...bianco.
- Che cosa?- urlò Tobi sorpreso quanto gli altri.
Dal fianco del demone si aprirono delle ferite illuminate da alcuni raggi candidi, che illuminavano tutt’intorno.
Sas’ke attivò lo sharingan, sospirando.
- E’ il chakra della ragazza. Sta espellendo e distruggendo quello dei cercoteri...- sibilò stupito il ragazzo.
Naruto rimase senza fiato, prima che ci fosse un’altra esplosione. Tobi scomparve nella luce, prima che anche i due giovani ne fossero avvolti.
Un’implosione mai vista prima illuminava New York.
Tutti la guardavano come la fine del mondo.
Oppure il ritorno di quello che avevano conosciuto fino a quel momento.
 
- Senpai!- una voce infantile ed irritante lo stava chiamando.
- Senpai!!- ripetè quella scuotendolo.
Deidara aprì gli occhi, mezzo intontito.
- Si è addormentato mentre stavamo mangiando!- gli spiegò una faccia a girella agitando di fronte a lui una mano.
Il biondo scosse la testa stupito.
Intanto il suo compagno aveva ripreso ad elogiare la vecchietta per la squisitezza del piatto.
Il ragazzo si toccò le mani.
“ E’...è...stato...tutto un sogno?- si domandò perplesso.
“E...tutte quelle sensazioni?  E Julie?”
Sorrise.
Però, era stato un bel sogno. Niente male la sua fantasia.
Dopo aver divorato il pranzo ed aver pagato la signora, i due si misero in viaggio per catturare il Sanbi.
Deidara si girò un attimo, prima di andarsene, e fissò la locandina che aveva appena lasciato.
Vide qualcosa volare via portato via dal vento.
Era...

...un fazzoletto verde...
 

Commento di Juli-chan (ultimo della storia purtroppo)
Sono davvero contenta di aver finito questa fanfic, e soprattutto che sia finita così. Sono davvero soddisfatta del mio lavoro, e non vedo l'ora di sapere quello che ne pensate voi. Comunque, è stato tutto molto bello e divertente, anche se non ho avuto per niente il tempo di aggiornare come avrei voluto. Ringrazio dal cuore tutte le persone che hanno recensito questa storia, e spero di averle fatte ridere un po' oppure di averle emozionate. E' brutto per me finire una storia, perchè è bello quando qualcosa che ci piace non finisce mai 8come le puntae di naruto, ad esempio) e ci si sente un po' vuoti quando qualcosa che adoravamo finisce. Non sono il tipo che inventa da capo il carattere dei personaggi di cui mi sono appropriata ( chiedo venia a Masashi-sensei ) ed ho cercato di renderli il più "sè stessi" possibile.
Ancora un enorme grazie a tutti, e vi auguro Buone Feste.

P.s.i. ( Post Scritum Idiotum ) Spero che Babbo Natale mi lasci Deidara sotto l'albero.



   
 
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