Vergil stava camminando tranquillo verso la scuola,
mentre Dante portava in braccio Angelica e gli faceva i discorsi.
D – Angelica?- voce di chi parla ad un bambino.
A – siii? – voce acuta e di chi vuole stare al
gioco.
D – di chi sei tu? – voce carina.
A – del fratellone Dante e del fratellone
Vergil!!!!- alzando le braccia vittoriosa e sorridendo a mille denti.
D – no! Tu sei solo mia!!! – esclamò un po’ irato e si mise a farle il
solletico sul pancino, mentre lei rideva di gusto vedendo la reazione buffa di
Dante.
Vergil guardava il cielo sospirando, poi giunti
quasi a scuola si girò di scatto dicendo – e ora dove la lasciamo?- il tono era
freddo e distaccato.
D – ma sei imbecille? La portiamo con noi!!!- disse
stringendo e portando Angelica dietro di se come per proteggerla.
V – sei tu l’imbecille adesso!!! La nostra scuola è
divisa in maschile e femminile!!! E la metà della sezione maschile è pedofila!
E ci sei dentro anche tu! È inutile che fai lo sguardo innocente!!! Lo sai
benissimo!!! Mentre lasciarla nella sezione femminile ... significa che quando
la andremo a prendere ci impiegheremo tutta la giornata, perché le donne ci
accerchieranno senza darci scampo, per non parlare che se scoprono che Angelica
è nostra cugina la plageranno per i loro sporchi comodi.- l’aveva detto serio e
stavolta Dante sapeva perfettamente che aveva ragione.
Dante mise giù la bambina e guardandola disse – ma
dove lasciarla allora? ....... IDEA!!!! AL TEMPIO TIBETANO CHE C’E’ DI FIANCO
ALL’ISTITUTO!!!! in fondo si vede la scalinata dalla nostra classe e perciò
possiamo sorvegliarla!-
Vergil ci pensò era una buona idea ... ma c’era un
piccolo particolare ... così disse – cosa le facciamo fare? mica possiamo
lasciarla li e basta! Si annoierà di sicuro!-
D – non preoccuparti !! ho già la risposta!!!-
Vergil si zittì ... per una volta faceva qualcosa di giusto.
.....
Una molla scendeva per le scale senza fermarsi,
finché una mano non la raccolse e lo porse alla piccola Angelica.
D – Hai capito? Devi continuare a provare finchè non
riuscirai a fare tutte le scale senza che si fermi mai .... e se si ferma lo devi ricominciare daccapo
...... ok?- accarezzandole la testa.
A – si! Ho capito!!!!- esclamò tutta contenta mentre
iniziava a salire le scale infinite del tempio tibetano, i due fratelli intanto
entravano a scuola.
V – sei sicuro che non ci riuscirà?- disse
sospettoso e guardandolo male.
D – sicuro! Non ci riuscirà- disse lui orgoglioso
mentre passava per i corridoi e salutando con grosse pacche alcuni e con il
cinque altri.
V – quanti sono gli scalini? – chiese lui per essere
pronto all’eventualità che la piccola ci riesca.
D – 16893.- disse lui preciso come non mai, Vergil
tirò la testa indietro e strinse forte gli occhi.
V – come lo sai?-
chiese velenoso come un serpente.
D – affari miei.- rispose lui mettendosi le mani
sulla testa.
.........
Passò il tempo e Vergil era sempre preso a contare i
rumori della bambina che tentava di finire il gioco.
16890
16891
16892
Nessun suono.
Era già la ottava volta quella giornata che si fermava
a quel suono ed era l’ottava volta che vedeva Angelica scendere e salire le
scale per riprovarci, doveva ammetterlo: Dante quella volta aveva avuto
ragione.
.....
16890
16891
16892
Nessun suono.
Vergil guardò fuori per vedere la piccola risalire, chiuse
un attimo gli occhi, poi li riaprì, ancora non era risalita, aspettò un altro
po’ e ancora niente, finchè non senti di nuovo i rumori della molla che
scendevano e la vide passare subito dopo, come aveva fatto?.... No, forse si
era distratto inconsciamente lui.
.....
Tre minuti alla fine delle lezioni.
16890
16891
16892
16893.
Vergil si allarmò a quell’ultimo suono, Angelica era
riuscita nel suo intento.
V* porca miseria!!!! Tre minuti!!!! E Dio solo sa
dove può andare quelle in tre minuti se i cinque secondi riesce a salire tutte
le scale del tempio!!! Porca puttana!!! Beh ora me ne vado! Tanto io posso!*
pensò Vergil arrabbiato nero.
Si alzò con eleganza e disse autoritario al
professore- esco adesso! – il professore annui, però Vergil mentre usci prese
per il colletto Dante che stava dormendo e lo trascinò con se dicendo – prendo
anche l’invertebrato con me!-
....
Vergil correva come mai aveva fatto in vita sua,
sperava con tutto il cuore che fosse ancora lì, poco prima dell’angolo senti la
sua vocina che diceva – adesso lo dico al fratellone Dante.- girò l’angolo
sollevato, ma lei non c’era.
.....
D – dov’è Angelica?- disse risvegliandosi.
Vergil stava camminando avanti e indietro agitato e
disse – ero sicuro di aver sentito la sua voce dire” vado a mostrarlo a Dante”
ma quando ho girato l’angolo non c’era! MALEDIZIONE!!!-
D – mica può essere sparita! Sarà qui in giro, no?
Cerchiamola!!!- disse lui rialzandosi agitato e iniziando a guardare
dappertutto.
.....
Angelica stava camminando tra i corridoi della
scuola, poi entrò in una classe, completamente femminile gridando- FRATELLONE
DANTEEEE!! FRATELLONE VERGIIILLL!!!!! CI SONO RIUSCITA!!! VENITE FUORIIII!!!- a
quel piccolo grido tutte le ragazze si girarono e guardarono la bambina, che
guardando la classe di donne disse – no, non sono qui. Scusate.- tutte le
ragazze iniziarono a dire di quanto era carina, ma lei sparì dietro la porta
subito dopo.
.....
V – l’hai trovata?- girandosi verso il fratello.
D – non ancora ... tu?- alzando un bidone.
V – macchè!!!- calciando una pietra e guardando da
un’altra parte.
.....
Angelica continuava a camminare e a gridare anche
nella sezione maschile, e gridava:- - FRATELLONE DANTEEEE!! FRATELLONE
VERGIIILLL!!!!!- poi una voce disse – ehi bella bambina ... perché sei qui?- un
ragazzo tutto borchiato e con la chioma da Punk si fermò dalla bambina.
A – cerco il fratellone Dante e il fratellone
Vergil!- il ragazzo si mise alla sua altezza dicendo:- c’è un modo veloce per
capire se sono a scuola.- alzando un dito al cielo.
A – ah si? Quale?- chiese speranzosa, l’altro
rispose:- vieni con me che ti mostro.-
....
D – ma cavolo! .... oddio ... non dirmi che ..... è
andata a scuola!!!- dirigendosi verso la scuola.
V – avrebbe senso! Ha detto: “vado a dirglielo a
Dante” cioè a te! E lei sapeva che noi eravamo a scuola! Porca miseria perché
non ci ho pensato?-
I due corsero a scuola.
....
Angelica era stata portata nella sala degli
altoparlanti dove il preside dava le direttive ogni tanto, il ragazzo disse :-
bene ... adesso urla a tutti polmoni il nome di chi cerchi!- disse felice e
mettendosi le mani alle orecchie.
Angelica fece un grande respiro e dopo aver
schiacciato il pulsante rosso urlò:- FRATELLONE DANTEEEE!!
FRATELLONE VERGIIILLL!!!!!-
(Gli altoparlanti dopo l’urlo colossale
esplosero e la scuola venne chiusa per molti giorni per i lavori di
manutenzione. Nd me)
Intanto Dante e Vergil sentendo quell’urlo si erano
precipitati verso la sala di controllo, ma ci trovarono solo il ragazzo Punk
stordito.
D – tu!!!! Dov’è la bambina bionda che ha
urlato?!?!?!?- chiese prendendolo per il coletto.
Il tipo disse intontito – ha detto che andava a casa
... se ne è andata poco fa.-
Vergil senza aspettare si diresse verso casa seguito
a ruota da Dante.
......
Angelica era soddisfatta, aveva trovato i regali da
fare ai suoi cari fratelloni in pochissimo tempo, le era bastato far vedere
l’articolo e dare i soldi, semplice, coinciso ed efficace.
Finalmente era arrivata a casa, si affrettò a
nascondere i regali, perché doveva ancora incartarli e doveva chiedere la carta
colorata per farlo, ma non avrebbe detto perché, era un vero genio.
A* ora suono il campanello ed entro.* si ritrovò a
pensare tutta felice.
DRRRRRIIIIINNNNNN
Nessuna risposta .....
DRIIINNNNN
Niente.
DRIIIIIRIRIRIRIRIRIRIRIRIIRIDIRIIRIDIIRIRIDIIRIRIRIDIIRIRIDIRIRIRDDMDNIDNIRNIRINNIDNIDNIDNIDNDRNI!!!!!!!
Nulla di nulla.
Angelica ci pensò un momento e con le lacrime agli
occhi iniziò a piagnucolare – Buuuauaaaa!!!! Non ho le chiavi!!! Non c’è nessuno
in casa!!! Non ho trovato i fratelloni!!! Lo zio forse torna tra qualche
giorno!! La zia non so dov’è!!!! MORIRO’ QUI FUORIIIIIIIIHIHIHIHII!!!!-
La piccola si era a messa a piangere disperata
quando un bagliore proveniente dalla finestra della camera di Dante non attirò
la sua attenzione.
A – che è?- si arrampicò sui rami dell’albero
proprio davanti alla finestra e appena fu salita abbastanza in alto le vide:
due pistole bellissime in una teca di cristallo.
La piccola non resistette e .... saltò così forte
che sembrava prendere il volo, ma quando afferrò la bacheca nella speranza che
essa le avesse dato appiglio quella ... venne giù dalla finestra con lei.
....
CRAAASHHHH!!!!!!!
V – hai sentito? Non sembrava la tua teca davanti alla
finestra che si infrangeva al suolo?- chiese il maggiore freddo come non mai.
D – nnaaaaaa! Non è possibile.-
BANG!!! BANG!!! BANG!!!!!
D – E’ POSSIBILE!!!!! ANGEEEELICAAAAAA!!!!- correndo
come un disperato.
V – MERDA!!!- disse l’altro con meno finezza.
La piccola Angelica stava seduta sull’erba con uno
stormo di papere, fenicotteri, aironi e cicogne morti vicino, Dante si era
portato le mani alla testa e aveva incominciato a dire – oh merda!!!! oh merda!!!! oh merda!!!! oh merda!!!! oh merda!!!! oh
merda!!!! oh merda!!!! oh merda!!!! .............bella mira
però!-
Vergil con un fare altezzoso prese le pistole e
gliele porse al fratello che le abbracciò dicendo – o piccole mie!! Vi siete
spaventate eh?-
V – Angelica .... non devi mai più toccare le pistole
di Dante! Sono pericolose.- disse mettendosi alla sua altezza, ma lei si
guardava la mani con le lacrime agli occhi.
V – e ora che c’è?- chiese un po’ irritato, la
piccola fece vedere le dita che si erano tagliate e perdevano sangue.
A -.......fa ...MAAAAHHHAAAALEEEHEHEHEEEEHH!!!!!
BOOOOOHOHOHOOOOOO!!!!- un pianto interminabile iniziò.
Vergil la prese amorevolmente in braccio e iniziò a
dirle – dai che sono graffi! Non piangere!!!- ma la piccola non smetteva.
V – Dante ... vai a prendere la cassetta del pronto
soccorso .....- Dante senza ribattere andò a prenderla, mentre Vergil portava
la bambina sul divano e la faceva sedere.
V – non piangere!- disse con tono autoritario, poi
continuò – sei una signorina! Le signorine non piangono!-
A – non è verooohohohohoo!!!!piangono quando si
fanno male!!!!- disse l’altra piangendo.
Finalmente Dante tornò e porse i cerotti a Vergil.
V – adesso il sangue non c’è più! Basta piangere! –
disse serio.
La bambina porse il dito ferito in avanti verso il
viso di Vergil e disse – la mia mamma mi bacia la bua e mi dice che sono una
stellina!!-
Vergil rimase zitto un momento, poi con un sospiro
molto profondo baciò il ditino e flebile disse:- sei una stellina.-
Angelica fece un sorrisone megagalattico e dopo
essersi messa a girare intorno a Vergil si fermò di botto dicendo – Fratellone
Dante .... hai della carta rossa?- Dante che stava mangiando disse a bocca
piena :- Mh? Fi! È fu di fopva nella mia cameva fhai attenfione che f’è
difordine!!!-
A – fratellone Vergil hai della carta blu?- Vergil
con un sospiro e andando via disse – in camera mia, si. -
A – la prendo!!!- la piccola corse verso il piano di
sopra tutta eccitata e contenta, voleva proprio incartare i suoi regali.
....
In camera di Dante.
A – allora ricapitoliamo .... sotto le decine di
cartoni di pizza?.... no ..... dove ci sono strane forme di vita? ....no ....
nei cassetti? ............. no ..... sopra l’armadio? ....no.... nel fondo
segreto dell’armadio? .... no..... ma allora .... deve essere per forza ......
SOTTO IL LETTO!!!!-
La bambina si mise a cercare ma non ci trovò nulla.
A –mmmmmhhhh!!! Credo che farò prima a prendere la
carta blu da Vergil.- ed andò in camera sua.
....
In camera di Vergil.
A – oooohhh!! Che ordinata!!! Allora ... lui ha
detto .... “in camera mia” ..... allora ... nei cassetti?- rovesciò tutti i
cassetti senza risultati.
A – no ..... nel letto?- scombinò il letto.
A – no ..... torno in camera di Dante! Mi è venuta
l’ispirazione!!-
......
In camera di Dante ... di nuovo.
A – sono sicura che è fra quegli oggetti sulle
mensole!!!- infatti era li, un po’ sporca, ma c’era.
La piccola con un metro di scotch riuscì ad
incartare il suo regalo, scese fino in garage e lo mise sopra la moto di Dante,
risalì e tornò a cercare la carta blu nella camera di Vergil.
....
A – mi sembra più disordinata di prima? ... che sia
passato fratellone Dante?- Angelica non riusciva a capire che era stata lei
cercando la carta blu ad annientare l’ordine della camera di Vergil.
La bambina tutta felice finalmente vide la carta:
era sopra al tavolo.
A – Evvivaaaa!!! Adesso la incarto!!!- stavolta ci
impiegò un metro e mezzo di scotch, poi si guardò intorno e disse – e adesso
devo trovare la Yahh..... Yamahahahah ..... Yamaaaahhtt...... YAMATO!!!!! –
disse contenta di essersi ricordata il nome, poi le sorse un dubbio.
A – cos’è la Yamato?- chiese ammutolita, poi si
guardò intorno e la vide, bella, raggiante, perfetta, La katana giapponese di
nome Yamato.
A – oh! C’è un cartellino attaccato sopra.... c’è
scritto: “Dante! Non provare a toccarla!!! Guarda che ti uccido!!! Adesso sono
dietro di te!!! Dante! NO! NON FARLO!!! DANTEEEEE!!!!!” ......... fratellone
Vergil ... non ha detto a me che non posso toccarla!!! Ora .... vado ... a fare
.... LA GRANDE SAMURAIIIIII!!!- afferrò
la spada e andò fuori dal retro.
.....
Intanto in cucina.
BRRRR
Un brivido scosse Vergil, che ansioso si precipitò
in camera sua e vide con orrore che era nel caos più completo, ma la cosa
peggiore e che Yamato mancava all’appello.
Guardò fuori dalla finestra e dopo i cespugli si
vedeva solo la punta della katana che avanzava fuori e una vocina che diceva –
sono una grande samuraaaiiiiii!!!!-
Impallidì di colpo e senza farselo pregare due volte
si lanciò all’inseguimento della piccola.
....
Intanto Angelica.
Stava camminando a katana bassa mentre teneva lo
slinky in mano.
A – grande samurai!!!!! Eheheheheheh!!!!! Adesso
però ... devo tonare altrimenti farò qualche guaio ... heheheheheh.-
STINGH!
Neanche il tempo di dirlo che la Yamato si incastrò
in un condotto fognario e se Angelica la lasciava cadeva giù.
A – ma!!!! Aah! Adulti incoscienti!!! Lasciare
aperti u tombini!!! Maledetti!!!! Aaahhh!! Fratellone Vergil mi ammazza se la
perdo!!! L’ho presa senza il permesso!!! Aaaahhhh!!!! Non c’è la faccio!!!!-
Tirò molto forte, ma per la fretta non si accorse
del ferro sporgente a pochi centimetri dal dorso del suo polso e con l’ultimo
movimento brusco si procurò un grosso taglio su di esso, ma almeno la spada
uscì.
A – che mal ...- non finì la frase che sentì i passi
frettolosi di Vergil, si mise lo slinky sul polso e fece finta di niente.
V – ANGELICA!!! NON DEVI TOCCARE LA YAMATO!!! E’
PERICOLOSO!!! È MOLTO AFFILATA E TI PUOI TAGLIARE!!!-
Lo diceva severo, prendendola bruscamente, ma
riuscì, non si sa come, a fare un taglietto ad un dito della bambina, stava già
preparandosi al peggio quando vide una cosa strana: Angelica che senza dire
niente si metteva il dito in bocca e andava verso casa.
....
In camera di Dante.
A – Dante ... mi sono tagliata.- Dante si voltò di
scatto e prendendo la cassetta del pronto soccorso mise un cerotto sul taglio,
però lei disse:- anche in un altro posto.-
Tolse lo slinky e mostrò il taglio, ma il sangue si
mise a scorrere solo in quel momento, Dante rimase sbigottito.
D – Angy! Dove te lo sei fatta questo taglio?-
chiese preoccupato e curandolo immediatamente.
A – fuori ... mentre cercavo di tirare fuori la
Yamato dal tombino.....- disse con le lacrime agli occhi.
D – dal tombino? – disse perplesso.
A – non dirlo a fratellone Vergil!!! io volevo solo
provare Yamato!!! L’avrei riportata subito a fratellone Vergil, ma lui è
arrivato prima e mi ha detto che non dovevo toccarla ....che è pericolosa ...-
le lacrime solcavano le guancie.
D – è pericolosa! Vergil l’ha fatto perché era
preoccupato! Però ... scusa perché non gli hai detto di questo taglio
terribile?- chiese baciando il polso fine e bianco per togliere la bua.
A – perché .... lui si sarebbe arrabbiato!! Io gli
avevo preparato il regalo vicino a Yamato .... per renderlo un po’ felice!! –
D – regalo? Che regalo? – disse lui alzando la testa
e guardando in su.
A – il lucidante per spade. L’avevo sentito
stamattina che lo voleva! E così ho pensato che se io glielo avessi regalato
lui mi avrebbe sorriso! Io non l’ho mai visto sorridere!!! Sigh sigh! Ho
sbagliato?? Sob sigh! Sono una cattiva bambina?- chiese piangendo.
D – No!!! NO!!! Tu sei una bravissima bambina!!!!
Sei la più brava che ci sia!! Sei talmente brava che pensi anche a quel musone
di Vergil che è sempre cattivo.- disse asciugandole le lacrime.
A – davvero?- chiese riprendendosi un po’.
D – davvero davvero!!!- disse lui avvicinandosi alla
piccola e abbracciandola.
A – va bene! Se lo dici tu è vero! Però ....- disse
con un sorriso.
D – però?- chiese guardandola.
A – la tua moto si sente sola!!!! Vai a consolarla e
a farle compagnia!!!- disse alzando le braccia.
D – le moto non si sentono sole Angelica ....- disse
con un gocciolone in testa.
A – ma a me ha detto che si sente sola!!!!!!- disse quasi gridando e mettendo i pugni
davanti a se.
D – le moto non parlano.- disse continuando.
A – ma ha me ha parlato!!!!!!!!!!!! VAI!!!!!!!! –
disse con convinzione.
D – va bene ..... va bene ..... ci vado ....- disse
alzandosi in piedi e uscendo verso il garage.
Intanto dietro la porta una figura alta stava senza
essere vista o sentita da nessuno e nella mano aveva un pacchetto blu.
Angelica si stava guardando il polso, si alzò e poco
prima di uscire si ritrovò Vergil davanti a se con il pacchetto in mano.
A – fra! Fra! Fratellone Vergil!!!! ..... scusa
scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa!!! Non
volevo!!! Io ...- Vergil si era messo alla sua altezza e la guardava.
V – non preoccuparti Angelica ... non sono arrabbiato,
anzi ... grazie per il bel regalo che mi hai fatto. Lo desideravo proprio.- lo
disse con un sorriso, lieve, ma era un sorriso, Angelica non resistette e lo
abbracciò dolcemente.
A – ti voglio bene fratellone Vergil!!!!- disse
tutto di un fiato.
V – Anch’io Angelica , anch’io.- disse ricambiando
l’abbraccio.
.....
.....
D – YYAAAAOOOOHOHOHOOOO!!!! I RAYBAN CHE
VOLEVOOOOOO!!!!!!!! YAAAAUUUUUUHHUHUUU!!!!-
....
....
Continua ....
Next cap. (anticipazioni): Vergil e Dante portano al
parco Angelica! Vediamo cosa succederà!!!
Grazie per i commenti!!!!