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Autore: Grimelaidina    10/07/2007    5 recensioni
una bambina di cinque anni irromperà nelle vite dei nostri gemelli preferiti!! la loro vita sta per prendere una svolta radicale
Genere: Generale, Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dante, Vergil
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Vergil stava camminando tranquillo verso la scuola, mentre Dante portava in braccio Angelica e gli faceva i discorsi.

D – Angelica?- voce di chi parla ad un bambino.

A – siii? – voce acuta e di chi vuole stare al gioco.

D – di chi sei tu? – voce carina.

A – del fratellone Dante e del fratellone Vergil!!!!- alzando le braccia vittoriosa e sorridendo a mille denti.

D – no! Tu sei solo mia!!! – esclamò un po’ irato e si mise a farle il solletico sul pancino, mentre lei rideva di gusto vedendo la reazione buffa di Dante.

Vergil guardava il cielo sospirando, poi giunti quasi a scuola si girò di scatto dicendo – e ora dove la lasciamo?- il tono era freddo e distaccato.

D – ma sei imbecille? La portiamo con noi!!!- disse stringendo e portando Angelica dietro di se come per proteggerla.

V – sei tu l’imbecille adesso!!! La nostra scuola è divisa in maschile e femminile!!! E la metà della sezione maschile è pedofila! E ci sei dentro anche tu! È inutile che fai lo sguardo innocente!!! Lo sai benissimo!!! Mentre lasciarla nella sezione femminile ... significa che quando la andremo a prendere ci impiegheremo tutta la giornata, perché le donne ci accerchieranno senza darci scampo, per non parlare che se scoprono che Angelica è nostra cugina la plageranno per i loro sporchi comodi.- l’aveva detto serio e stavolta Dante sapeva perfettamente che aveva ragione.

Dante mise giù la bambina e guardandola disse – ma dove lasciarla allora? ....... IDEA!!!! AL TEMPIO TIBETANO CHE C’E’ DI FIANCO ALL’ISTITUTO!!!! in fondo si vede la scalinata dalla nostra classe e perciò possiamo sorvegliarla!-

Vergil ci pensò era una buona idea ... ma c’era un piccolo particolare ... così disse – cosa le facciamo fare? mica possiamo lasciarla li e basta! Si annoierà di sicuro!-

D – non preoccuparti !! ho già la risposta!!!- Vergil si zittì ... per una volta faceva qualcosa di giusto.

.....

Una molla scendeva per le scale senza fermarsi, finché una mano non la raccolse e lo porse alla piccola Angelica.

D – Hai capito? Devi continuare a provare finchè non riuscirai a fare tutte le scale senza che si fermi mai .... e se si ferma lo devi ricominciare daccapo ...... ok?- accarezzandole la testa.

A – si! Ho capito!!!!- esclamò tutta contenta mentre iniziava a salire le scale infinite del tempio tibetano, i due fratelli intanto entravano a scuola.

V – sei sicuro che non ci riuscirà?- disse sospettoso e guardandolo male.

D – sicuro! Non ci riuscirà- disse lui orgoglioso mentre passava per i corridoi e salutando con grosse pacche alcuni e con il cinque altri.

V – quanti sono gli scalini? – chiese lui per essere pronto all’eventualità che la piccola ci riesca.

D – 16893.- disse lui preciso come non mai, Vergil tirò la testa indietro e strinse forte gli occhi.

V – come lo sai?- chiese velenoso come un serpente.

D – affari miei.- rispose lui mettendosi le mani sulla testa.

.........

Passò il tempo e Vergil era sempre preso a contare i rumori della bambina che tentava di finire il gioco.

16890

16891

16892

Nessun suono.

Era già la ottava volta quella giornata che si fermava a quel suono ed era l’ottava volta che vedeva Angelica scendere e salire le scale per riprovarci, doveva ammetterlo: Dante quella volta aveva avuto ragione.

.....

16890

16891

16892

Nessun suono.

Vergil guardò fuori per vedere la piccola risalire, chiuse un attimo gli occhi, poi li riaprì, ancora non era risalita, aspettò un altro po’ e ancora niente, finchè non senti di nuovo i rumori della molla che scendevano e la vide passare subito dopo, come aveva fatto?.... No, forse si era distratto inconsciamente lui.

.....

Tre minuti alla fine delle lezioni.

16890

16891

16892

16893.

Vergil si allarmò a quell’ultimo suono, Angelica era riuscita nel suo intento.

V* porca miseria!!!! Tre minuti!!!! E Dio solo sa dove può andare quelle in tre minuti se i cinque secondi riesce a salire tutte le scale del tempio!!! Porca puttana!!! Beh ora me ne vado! Tanto io posso!* pensò Vergil arrabbiato nero.

Si alzò con eleganza e disse autoritario al professore- esco adesso! – il professore annui, però Vergil mentre usci prese per il colletto Dante che stava dormendo e lo trascinò con se dicendo – prendo anche l’invertebrato con me!-

....

Vergil correva come mai aveva fatto in vita sua, sperava con tutto il cuore che fosse ancora lì, poco prima dell’angolo senti la sua vocina che diceva – adesso lo dico al fratellone Dante.- girò l’angolo sollevato, ma lei non c’era.

.....

D – dov’è Angelica?- disse risvegliandosi.

Vergil stava camminando avanti e indietro agitato e disse – ero sicuro di aver sentito la sua voce dire” vado a mostrarlo a Dante” ma quando ho girato l’angolo non c’era! MALEDIZIONE!!!-

D – mica può essere sparita! Sarà qui in giro, no? Cerchiamola!!!- disse lui rialzandosi agitato e iniziando a guardare dappertutto.

.....

Angelica stava camminando tra i corridoi della scuola, poi entrò in una classe, completamente femminile gridando- FRATELLONE DANTEEEE!! FRATELLONE VERGIIILLL!!!!! CI SONO RIUSCITA!!! VENITE FUORIIII!!!- a quel piccolo grido tutte le ragazze si girarono e guardarono la bambina, che guardando la classe di donne disse – no, non sono qui. Scusate.- tutte le ragazze iniziarono a dire di quanto era carina, ma lei sparì dietro la porta subito dopo.

.....

V – l’hai trovata?- girandosi verso il fratello.

D – non ancora ... tu?- alzando un bidone.

V – macchè!!!- calciando una pietra e guardando da un’altra parte.

.....

Angelica continuava a camminare e a gridare anche nella sezione maschile, e gridava:- - FRATELLONE DANTEEEE!! FRATELLONE VERGIIILLL!!!!!- poi una voce disse – ehi bella bambina ... perché sei qui?- un ragazzo tutto borchiato e con la chioma da Punk si fermò dalla bambina.

A – cerco il fratellone Dante e il fratellone Vergil!- il ragazzo si mise alla sua altezza dicendo:- c’è un modo veloce per capire se sono a scuola.- alzando un dito al cielo.

A – ah si? Quale?- chiese speranzosa, l’altro rispose:- vieni con me che ti mostro.-

....

D – ma cavolo! .... oddio ... non dirmi che ..... è andata a scuola!!!- dirigendosi verso la scuola.

V – avrebbe senso! Ha detto: “vado a dirglielo a Dante” cioè a te! E lei sapeva che noi eravamo a scuola! Porca miseria perché non ci ho pensato?-

I due corsero a scuola.

....

Angelica era stata portata nella sala degli altoparlanti dove il preside dava le direttive ogni tanto, il ragazzo disse :- bene ... adesso urla a tutti polmoni il nome di chi cerchi!- disse felice e mettendosi le mani alle orecchie.

Angelica fece un grande respiro e dopo aver schiacciato il pulsante rosso urlò:- FRATELLONE DANTEEEE!! FRATELLONE VERGIIILLL!!!!!-

(Gli altoparlanti dopo l’urlo colossale esplosero e la scuola venne chiusa per molti giorni per i lavori di manutenzione. Nd me)

Intanto Dante e Vergil sentendo quell’urlo si erano precipitati verso la sala di controllo, ma ci trovarono solo il ragazzo Punk stordito.

D – tu!!!! Dov’è la bambina bionda che ha urlato?!?!?!?- chiese prendendolo per il coletto.

Il tipo disse intontito – ha detto che andava a casa ... se ne è andata poco fa.-

Vergil senza aspettare si diresse verso casa seguito a ruota da Dante.

......

Angelica era soddisfatta, aveva trovato i regali da fare ai suoi cari fratelloni in pochissimo tempo, le era bastato far vedere l’articolo e dare i soldi, semplice, coinciso ed efficace.

Finalmente era arrivata a casa, si affrettò a nascondere i regali, perché doveva ancora incartarli e doveva chiedere la carta colorata per farlo, ma non avrebbe detto perché, era un vero genio.

A* ora suono il campanello ed entro.* si ritrovò a pensare tutta felice.

DRRRRRIIIIINNNNNN

Nessuna risposta .....

DRIIINNNNN

Niente.

DRIIIIIRIRIRIRIRIRIRIRIRIIRIDIRIIRIDIIRIRIDIIRIRIRIDIIRIRIDIRIRIRDDMDNIDNIRNIRINNIDNIDNIDNIDNDRNI!!!!!!!

Nulla di nulla.

Angelica ci pensò un momento e con le lacrime agli occhi iniziò a piagnucolare – Buuuauaaaa!!!! Non ho le chiavi!!! Non c’è nessuno in casa!!! Non ho trovato i fratelloni!!! Lo zio forse torna tra qualche giorno!! La zia non so dov’è!!!! MORIRO’ QUI FUORIIIIIIIIHIHIHIHII!!!!-

La piccola si era a messa a piangere disperata quando un bagliore proveniente dalla finestra della camera di Dante non attirò la sua attenzione.

A – che è?- si arrampicò sui rami dell’albero proprio davanti alla finestra e appena fu salita abbastanza in alto le vide: due pistole bellissime in una teca di cristallo.

La piccola non resistette e .... saltò così forte che sembrava prendere il volo, ma quando afferrò la bacheca nella speranza che essa le avesse dato appiglio quella ... venne giù dalla finestra con lei.

....

CRAAASHHHH!!!!!!!

V – hai sentito? Non sembrava la tua teca davanti alla finestra che si infrangeva al suolo?- chiese il maggiore freddo come non mai.

D – nnaaaaaa! Non è possibile.-

BANG!!! BANG!!! BANG!!!!!

D – E’ POSSIBILE!!!!! ANGEEEELICAAAAAA!!!!- correndo come un disperato.

V – MERDA!!!- disse l’altro con meno finezza.

La piccola Angelica stava seduta sull’erba con uno stormo di papere, fenicotteri, aironi e cicogne morti vicino, Dante si era portato le mani alla testa e aveva incominciato a dire – oh merda!!!! oh merda!!!! oh merda!!!! oh merda!!!! oh merda!!!! oh merda!!!! oh merda!!!! oh merda!!!! .............bella mira però!-

Vergil con un fare altezzoso prese le pistole e gliele porse al fratello che le abbracciò dicendo – o piccole mie!! Vi siete spaventate eh?-

V – Angelica .... non devi mai più toccare le pistole di Dante! Sono pericolose.- disse mettendosi alla sua altezza, ma lei si guardava la mani con le lacrime agli occhi.

V – e ora che c’è?- chiese un po’ irritato, la piccola fece vedere le dita che si erano tagliate e perdevano sangue.

A -.......fa ...MAAAAHHHAAAALEEEHEHEHEEEEHH!!!!! BOOOOOHOHOHOOOOOO!!!!- un pianto interminabile iniziò.

Vergil la prese amorevolmente in braccio e iniziò a dirle – dai che sono graffi! Non piangere!!!- ma la piccola non smetteva.

V – Dante ... vai a prendere la cassetta del pronto soccorso .....- Dante senza ribattere andò a prenderla, mentre Vergil portava la bambina sul divano e la faceva sedere.

V – non piangere!- disse con tono autoritario, poi continuò – sei una signorina! Le signorine non piangono!-

A – non è verooohohohohoo!!!!piangono quando si fanno male!!!!- disse l’altra piangendo.

Finalmente Dante tornò e porse i cerotti a Vergil.

V – adesso il sangue non c’è più! Basta piangere! – disse serio.

La bambina porse il dito ferito in avanti verso il viso di Vergil e disse – la mia mamma mi bacia la bua e mi dice che sono una stellina!!-

Vergil rimase zitto un momento, poi con un sospiro molto profondo baciò il ditino e flebile disse:- sei una stellina.-

Angelica fece un sorrisone megagalattico e dopo essersi messa a girare intorno a Vergil si fermò di botto dicendo – Fratellone Dante .... hai della carta rossa?- Dante che stava mangiando disse a bocca piena :- Mh? Fi! È fu di fopva nella mia cameva fhai attenfione che f’è difordine!!!-

A – fratellone Vergil hai della carta blu?- Vergil con un sospiro e andando via disse – in camera mia, si. -

A – la prendo!!!- la piccola corse verso il piano di sopra tutta eccitata e contenta, voleva proprio incartare i suoi regali.

....

In camera di Dante.

A – allora ricapitoliamo .... sotto le decine di cartoni di pizza?.... no ..... dove ci sono strane forme di vita? ....no .... nei cassetti? ............. no ..... sopra l’armadio? ....no.... nel fondo segreto dell’armadio? .... no..... ma allora .... deve essere per forza ...... SOTTO IL LETTO!!!!-

La bambina si mise a cercare ma non ci trovò nulla.

A –mmmmmhhhh!!! Credo che farò prima a prendere la carta blu da Vergil.- ed andò in camera sua.

....

In camera di Vergil.

A – oooohhh!! Che ordinata!!! Allora ... lui ha detto .... “in camera mia” ..... allora ... nei cassetti?- rovesciò tutti i cassetti senza risultati.

A – no ..... nel letto?- scombinò il letto.

A – no ..... torno in camera di Dante! Mi è venuta l’ispirazione!!-

......

In camera di Dante ... di nuovo.

A – sono sicura che è fra quegli oggetti sulle mensole!!!- infatti era li, un po’ sporca, ma c’era.

La piccola con un metro di scotch riuscì ad incartare il suo regalo, scese fino in garage e lo mise sopra la moto di Dante, risalì e tornò a cercare la carta blu nella camera di Vergil.

....

A – mi sembra più disordinata di prima? ... che sia passato fratellone Dante?- Angelica non riusciva a capire che era stata lei cercando la carta blu ad annientare l’ordine della camera di Vergil.

La bambina tutta felice finalmente vide la carta: era sopra al tavolo.

A – Evvivaaaa!!! Adesso la incarto!!!- stavolta ci impiegò un metro e mezzo di scotch, poi si guardò intorno e disse – e adesso devo trovare la Yahh..... Yamahahahah ..... Yamaaaahhtt...... YAMATO!!!!! – disse contenta di essersi ricordata il nome, poi le sorse un dubbio.

A – cos’è la Yamato?- chiese ammutolita, poi si guardò intorno e la vide, bella, raggiante, perfetta, La katana giapponese di nome Yamato.

A – oh! C’è un cartellino attaccato sopra.... c’è scritto: “Dante! Non provare a toccarla!!! Guarda che ti uccido!!! Adesso sono dietro di te!!! Dante! NO! NON FARLO!!! DANTEEEEE!!!!!” ......... fratellone Vergil ... non ha detto a me che non posso toccarla!!! Ora .... vado ... a fare .... LA GRANDE SAMURAIIIIII!!!- afferrò la spada e andò fuori dal retro.

.....

Intanto in cucina.

BRRRR

Un brivido scosse Vergil, che ansioso si precipitò in camera sua e vide con orrore che era nel caos più completo, ma la cosa peggiore e che Yamato mancava all’appello.

Guardò fuori dalla finestra e dopo i cespugli si vedeva solo la punta della katana che avanzava fuori e una vocina che diceva – sono una grande samuraaaiiiiii!!!!-

Impallidì di colpo e senza farselo pregare due volte si lanciò all’inseguimento della piccola.

....

Intanto Angelica.

Stava camminando a katana bassa mentre teneva lo slinky in mano.

A – grande samurai!!!!! Eheheheheheh!!!!! Adesso però ... devo tonare altrimenti farò qualche guaio ... heheheheheh.-

STINGH!

Neanche il tempo di dirlo che la Yamato si incastrò in un condotto fognario e se Angelica la lasciava cadeva giù.

A – ma!!!! Aah! Adulti incoscienti!!! Lasciare aperti u tombini!!! Maledetti!!!! Aaahhh!! Fratellone Vergil mi ammazza se la perdo!!! L’ho presa senza il permesso!!! Aaaahhhh!!!! Non c’è la faccio!!!!-

Tirò molto forte, ma per la fretta non si accorse del ferro sporgente a pochi centimetri dal dorso del suo polso e con l’ultimo movimento brusco si procurò un grosso taglio su di esso, ma almeno la spada uscì.

A – che mal ...- non finì la frase che sentì i passi frettolosi di Vergil, si mise lo slinky sul polso e fece finta di niente.

V – ANGELICA!!! NON DEVI TOCCARE LA YAMATO!!! E’ PERICOLOSO!!! È MOLTO AFFILATA E TI PUOI TAGLIARE!!!-

Lo diceva severo, prendendola bruscamente, ma riuscì, non si sa come, a fare un taglietto ad un dito della bambina, stava già preparandosi al peggio quando vide una cosa strana: Angelica che senza dire niente si metteva il dito in bocca e andava verso casa.

....

In camera di Dante.

A – Dante ... mi sono tagliata.- Dante si voltò di scatto e prendendo la cassetta del pronto soccorso mise un cerotto sul taglio, però lei disse:- anche in un altro posto.-

Tolse lo slinky e mostrò il taglio, ma il sangue si mise a scorrere solo in quel momento, Dante rimase sbigottito.

D – Angy! Dove te lo sei fatta questo taglio?- chiese preoccupato e curandolo immediatamente.

A – fuori ... mentre cercavo di tirare fuori la Yamato dal tombino.....- disse con le lacrime agli occhi.

D – dal tombino? – disse perplesso.

A – non dirlo a fratellone Vergil!!! io volevo solo provare Yamato!!! L’avrei riportata subito a fratellone Vergil, ma lui è arrivato prima e mi ha detto che non dovevo toccarla ....che è pericolosa ...- le lacrime solcavano le guancie.

D – è pericolosa! Vergil l’ha fatto perché era preoccupato! Però ... scusa perché non gli hai detto di questo taglio terribile?- chiese baciando il polso fine e bianco per togliere la bua.

A – perché .... lui si sarebbe arrabbiato!! Io gli avevo preparato il regalo vicino a Yamato .... per renderlo un po’ felice!! –

D – regalo? Che regalo? – disse lui alzando la testa e guardando in su.

A – il lucidante per spade. L’avevo sentito stamattina che lo voleva! E così ho pensato che se io glielo avessi regalato lui mi avrebbe sorriso! Io non l’ho mai visto sorridere!!! Sigh sigh! Ho sbagliato?? Sob sigh! Sono una cattiva bambina?- chiese piangendo.

D – No!!! NO!!! Tu sei una bravissima bambina!!!! Sei la più brava che ci sia!! Sei talmente brava che pensi anche a quel musone di Vergil che è sempre cattivo.- disse asciugandole le lacrime.

A – davvero?- chiese riprendendosi un po’.

D – davvero davvero!!!- disse lui avvicinandosi alla piccola e abbracciandola.

A – va bene! Se lo dici tu è vero! Però ....- disse con un sorriso.

D – però?- chiese guardandola.

A – la tua moto si sente sola!!!! Vai a consolarla e a farle compagnia!!!- disse alzando le braccia.

D – le moto non si sentono sole Angelica ....- disse con un gocciolone in testa.

A – ma a me ha detto che si sente sola!!!!!!- disse quasi gridando e mettendo i pugni davanti a se.

D – le moto non parlano.- disse continuando.

A – ma ha me ha parlato!!!!!!!!!!!! VAI!!!!!!!! – disse con convinzione.

D – va bene ..... va bene ..... ci vado ....- disse alzandosi in piedi e uscendo verso il garage.

Intanto dietro la porta una figura alta stava senza essere vista o sentita da nessuno e nella mano aveva un pacchetto blu.

Angelica si stava guardando il polso, si alzò e poco prima di uscire si ritrovò Vergil davanti a se con il pacchetto in mano.

A – fra! Fra! Fratellone Vergil!!!! ..... scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa!!! Non volevo!!! Io ...- Vergil si era messo alla sua altezza e la guardava.

V – non preoccuparti Angelica ... non sono arrabbiato, anzi ... grazie per il bel regalo che mi hai fatto. Lo desideravo proprio.- lo disse con un sorriso, lieve, ma era un sorriso, Angelica non resistette e lo abbracciò dolcemente.

A – ti voglio bene fratellone Vergil!!!!- disse tutto di un fiato.

V – Anch’io Angelica , anch’io.- disse ricambiando l’abbraccio.

.....

.....

D – YYAAAAOOOOHOHOHOOOO!!!! I RAYBAN CHE VOLEVOOOOOO!!!!!!!! YAAAAUUUUUUHHUHUUU!!!!-

....

....

Continua ....

Next cap. (anticipazioni): Vergil e Dante portano al parco Angelica! Vediamo cosa succederà!!!

Grazie per i commenti!!!!

  
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