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Autore: Spring Dania    10/07/2007    12 recensioni
Riprese il telefono e il giornale, poi digitò nuovamente il numero di Sakura e attese.
Il numero della persona chiamata potrebbe essere spento o non raggiungibile.
Sasuke cercò di mantenere la calma: magari le si era scaricato il telefono proprio mentre stava andando a cercarlo.
No.
Sakura non era esattamente il tipo che si faceva scaricare il cellulare giusto prima di un appuntamento con lui.
L’opzione chiamata era fallita perciò l’alternativa che gli restava era andare a cercarla.
Dove poteva trovarsi?
Hinata gli aveva detto che Sakura era uscita di casa per andare a cercare lui: questo significava che si era diretta specificatamente da casa sua in direzione dell’istituto.
Aspettò.
Il ragionamento di Sasuke non faceva una piega, sicuramente le cose erano andate in quel modo.

La storia di Naruto in un universo alternativo.
L'amore segreto per Naruto di una timida compagna di classe, Hinata, la serrata silenziosità di Sasuke e il suo irremovibile desiderio di vendetta.
Pairing: Naruto/Hinata, Sasuke/Sakura, Kakashi/Anko e molti altri.
Fanfiction ripresa dopo anni di pausa... perdonate perciò la differenza di stile tra inizio e fine.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Asuma/Kurenai, Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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Allora… vi ringrazio tantissimo per le recensioni, non credevo che una storiella di questo calibro potesse suscitare tanto entusiasmo tra i lettori, sono molto contenta! ^^
Commenterò le vostre recensioni a storia finita… intanto godetevi questo secondo capitolo. ^^
 
 

Capitolo 2
Noi siamo
 
 
See the devil on the doorstep now…
My oh my…
Telling everybody, oh just how to live their lives,
sliding down the information highway,
buying in just like a bunch of fools.
Time is ticking and we can't go back…
My oh my…
 
We are – Ana Johnsson
 
“Orochimaru..?” mormorò Naruto a voce bassa. “Che razza di nome è..?”
“Zitto..!” mormorò Sakura a voce bassa ma alterata.
Orochimaru aveva un aspetto orribile: Il suo volto era mascherato dall’ombra ma si potevano notare degli unti capelli neri che scendevano, lunghi, da sotto il cappello.
Il suo sguardo era a dir poco agghiacciante: a parere di Sakura, non riusciva a capire se portasse le lenti a contatto o se quel dorato fosse il colore naturale dei suoi occhi.
Il colorito della sua pelle era latteo, pallido come un cencio e sul suo volto spiccava un largo sorriso di malvagità.
Sakura prese a sudare freddo di fronte a quella visione inquietante della natura umana. No, forse non era propriamente umano… perché quel suo volto aveva un che di scheletrico e il suo naso lungo e leggermente appiattito ricordava la testa di un serpente.
I tre rimasero immobili sotto quello sguardo perverso e la sua visione fu ancora più spietata quando videro la sua lingua uscire dalla bocca, per leccarsi le labbra.
“Ma non ti sei visto? Sei disgustoso…” intervenne nuovamente Naruto.
Orochimaru non lo degnò di uno sguardo bensì continuò a fissare Sasuke.
“Sai, si diceva in giro che tu fossi una persona veramente molto prudente.”
“Sei tu quello che si è esposto.” Disse Sasuke a tono.
“INFATTI! Non siamo molto felici di vedere il tuo brutto muso!”
“Finiscila…!!!” la tempia di Sakura rischiò di scoppiare per l’agitazione, incitata dalle frasi sprovvedute di Naruto.
“Io non ho pensato mai il contrario. La tua soglia della pazienza è veramente molto lontana.” Il suo tono di voce metteva i brividi.
“Che cosa vuoi?”
“Permettimi di dirti una cosa, prima di passare alla proposta vera e propria…” Orochimaru alzò lievemente il capo e lo guardò. “So che pratichi Ju-Jitsu e sei più forte del tuo livello. Io posso aiutarti ad incrementare il tuo potere con arti marziali più serie.”
Sasuke non voleva trattenersi troppo in dialoghi con tipi del genere.
Poi notò qualcosa che avrebbe voluto vedere molto tempo prima e che risvegliò in lui un sentimento di vendetta già provato.
Sul suo braccio sinistro, sopra la veste nera, stava legato un fazzoletto azzurro con disegnato un piccolo serpente.
“Io posso darti proprio quel potere che a te serve, l’autorità che desideri per liberarti di tuo fratello, dell’organizzazione dell’Akatsuki.”
A sentire quei nomi, quell’incitazione, alla vista di quel fazzoletto, in mente gli vennero ricordi, ritagli di giornali letti per anni sino al giorno prima, serate in palestra a sudare sotto lo sguardo vigile del suo insegnante o giornate passate all’orfanotrofio assieme al biondino che adesso si muoveva febbrile dietro di lui.
Sasuke si ricordava bene del fazzoletto dell’Akatsuki, era nero e rosso.
Ne possedeva uno perché Itachi, a distanza di tre anni dallo sterminio della famiglia, lo aveva cercato mentre usciva da scuola.
Quel giorno Naruto era ammalato…
Sul fazzoletto era stata cucita una targhetta su cui erano scritti il nome e il numero di cellulare di Itachi.
 
Se non dovessi essere io a cercarti… dovrai essere tu in grado di trovarmi…
 
Da quel momento lo portava sempre con se, nel caso in cui un giorno avesse deciso di abbandonare quello che aveva costruito per sfidare una volta per tutte il fratello maggiore.
“Sasuke, non lo ascoltare.” Disse Sakura di botto, con una serietà che nessuno si sarebbe mai aspettato. “Non sei il tipo disposto a diventare la pedina nelle mani di qualcuno. Avrai modo di vendicarti di tuo fratello, con metodi più legali.”
Orochimaru, in tutta risposta, lanciò alla ragazza quello che sembrava uno spillo lungo una decina di centimetri e molto affilato.
Naruto la fece abbassare velocemente e il senbon le sfiorò lo zigomo destro, su cui comparve un taglio non profondo che però determinò un leggero tremore nella ragazza.
Una scintilla parve attraversare l’azzurro degli occhi del biondino, una scintilla rossa che si sarebbe volentieri tramutata in fuoco, visto che le sue pupille erano rivolte all’indirizzo del nemico.
Il biondino strinse il pugno e divenne una maschera di puro disprezzo, mentre fissava Orochimaru.
“Ti avverto, lottatore di arti marziali più serie dei miei stivali…”
Orochimaru alzò lo sguardo verso di lui e persino Sasuke si voltò a guardarlo.
“…non la toccare mai più.”
 
Perché Sasuke non si muove..? Dov’è Kiba quando serve?!
 
Naruto non poté fare a meno di pensare al suo amico e alle efficaci tecniche di combattimento che conosceva oltre a quelle del Ju-Jitsu.
Non si diede per vinto però: anche se il suo amico era un ottimo lottatore, soprattutto se sfruttava le armi snodabili, lui era determinato e si sentiva in grado di difendersi.
Non quanto Sasuke, ovvio… ma questo non voleva dire che fosse un incapace.
Si mise in posizione di difesa e stette in silenzio, in atto di chi aspetta.
 
Kiba era uscito dalla palestra già da dieci minuti: il sole stava calando e solo qualcuno si aggirava per strada a quell’orario.
Si diresse verso una traversa poco lontana e si rese conto di essere in perfetto orario.
“Kiba!”
Il giovane ragazzo andò incontro alla compagna, stringendo la sua sacca con il materiale per la palestra. “Ciao piccola! Com’è andato l’esame?”
Hinata corse verso di lui con il sorriso sulle labbra: teneva in spalla un borsone dall’aria ingombrante. Aveva appena conseguito l’esame d’ammissione in una scuola di arti marziali dove si praticava Wing Tsun, un’arte molto simile al Ju-Jitsu che si basava a sua volta sul prevalere su avversari grossi e forti anche se si era fisicamente deboli.
Kiba non aspettò risposta dalla compagna.
“Da come sorridi, penso proprio che sia andato bene.”
Hinata annuì mentre arrossiva lievemente.
Kiba era una delle pochissime persone che frequentava e che l’aveva sempre aiutata nei momenti più difficili, soprattutto quando si trovava in cattivi rapporti con suo padre, il famoso Hiashi Hyuga.
“In quanti avete fatto l’esame?”
“Eravamo cinque… ma siamo passati solo in due, io ed un ragazzo che si chiama Shino Aburame.” Hinata si sforzò di ricordare il nome di quello strano ragazzo silenzioso che era stato esaminato per primo.
“Tuo padre ha assistito?” chiese Kiba con leggera esitazione.
La ragazza trattenne il respiro e abbassò lo sguardo.
Kiba pensò che sarebbe stato meglio cambiare argomento ma venne interrotto da Hinata. “Senti, io torno a casa con l’autista, ti serve un passaggio?”
“Si, accetto volentieri, grazie, sono giusto un tantino stanco… oggi con Naruto ce le siamo veramente suonate, non ho tutta questa voglia di fare il tragitto a piedi che porta alla fermata dell’autobus. Mi salvi la vita.” Disse il giovane Inuzuka ridendo, mettendosi una mano tra i capelli castani.
“Bene, allora dobbiamo andare da questa parte.” Disse Hinata sorridendo.
Continuarono a camminare per qualche altro minuto, attraversando qualche traversa e parlando del più e del meno.
“Comunque, grazie per stamattina.” Disse Hinata ad un certo punto.
“Per cosa?”
“Grazie per Naruto. Capisco che dovrei essere io quella a farmi avanti ma è solo grazie a te se Naruto oggi si è seduto accanto a me e lo farà anche per gli ultimi giorni dell’anno scolastico.”
Kiba inclinò gli occhi in una buffa espressione di contentezza che però fu storpiata da un improvviso sguardo di perplessità.
“Che succede Kiba?”
Il ragazzo le fece segno di stare in silenzio e ascoltò per un momento le voci che provenivano da dietro l’angolo dell’isolato.
Hinata obbedì e prese ad ascoltare a sua volta. Impallidì.
“Ti avverto lottatore di arti marziali più serie dei miei stivali… non la toccare mai più.”
 
“E tu pensi che io possa dare conto ad un simile aborto della società civile? Uzumaki?” Orochimaru fece un sorriso di ripugnante malvagità. “Non lo sai che l’organizzazione di tuo padre era quella più debole della città? Se proprio tuo padre c’è rimasto secco c’è un motivo.”
Naruto trasalì. “TI FACCIO VEDERE IO!”
“NARUTO FERMATI!!!” Sakura aveva le mani sulla bocca e gli occhi che traboccavano di lacrime.
Il ragazzo dalla chioma bionda fece un salto e col pugno già preparato si protese verso Orochimaru.
La situazione degenerò: Orochimaru estrasse da sotto la giacca un pugnale della lunghezza di trenta centimetri e lo sferrò verso Naruto.
Sasuke fissò la scena sconvolto, Sakura non aveva più il coraggio di guardare.
 
Oh no… È la fine…
 
Prima di chiudere gli occhi, Naruto fece un’espressione inorridita, lasciandosi cadere di schiena, mentre il pugnale viaggiava verso di lui, ormai in trappola.
Non vide la scena che si parò dinanzi agli occhi di Sasuke e Sakura, non vide il terrore nei loro occhi per il pericolo che lui stava correndo e che avrebbero corso anche loro, probabilmente.
Non vide nemmeno lo shuriken a stella che viaggiò verso quel coltello tanto affilato e che lo deviò per un soffio.
Naruto sentì il loro suono metallico e quando si rese conto che la lama non stava arrivando più, si decise a riaprire gli occhi e a rialzarsi velocemente.
Orochimaru aveva uno strappo sulla spalla e una strana espressione di dolore sul volto: sembrava quasi innaturale.
“Chi si vede… il ninja-copia…” mormorò a voce bassa.
Naruto si voltò e vide un uomo molto alto, vestito interamente di blu, il cui volto era mascherato: si intravedeva solo un occhio scuro e da sopra la maschera emergeva una grande quantità di capelli argentei.
“Orochimaru… non credo che questi siano avversari di cui vantarsi. Vattene.”
“Per una volta seguirò il tuo consiglio… non prima però di aver fatto quello che dovevo fare sin dall’inizio.” Il lottatore dal colorito perlaceo sciolse il nodo che legava il suo fazzoletto azzurro al braccio e lo lanciò al giovane Uchiha, che lo prese e lo infilò in tasca velocemente.
“Così saprai dove trovarmi.” Orochimaru lanciò un fumogeno verso il suo nuovo avversario e scomparve definitivamente.
Sakura cadde ginocchioni, esausta. “Credo che prenderò in considerazione l’idea di iscrivermi ad un corso di auto-difesa…”
“Non dovreste aggirarvi in posti come questi ad una certa ora.” Disse lo sconosciuto che li aveva aiutati ad affrontare il temibile lottatore di pochi minuti prima.
Naruto si alzò e strinse il pugno. “È una vera sfortuna, visto che in questi posti noi ci viviamo.”
“E dov’è che vivresti, scusa?”
“All’orfanotrofio.” Disse Naruto con leggera stizza. “Ci vivo per colpa di tipi come quelli.” Aggiunse indicando il luogo in cui prima si trovava Orochimaru.
“Mmh… poveretto.” Intervenne l’uomo dai capelli argentei. “Va bene… ci vediamo ragazzi, state più attenti.”
I tre rimasero immobili. Quando la figura scomparve, Sakura ritornò del tutto in se. “Ragazzi, mi accompagnate a casa, così la facciamo finita?”
Sasuke annuì e affondò la mano nella tasca in cui si trovava il fazzoletto appena ricevuto in dono da quel ninja pericoloso di nome Orochimaru.
Il gruppo si era già sciolto in due parti, quando giunsero a casa di Sakura, e Naruto e Sasuke si affrettarono a raggiungere l’orfanotrofio prima che chiudessero i portoni.
La cena era pronta da un pezzo e, mentre i due erano in bagno, Naruto diede voce a qualche pensiero che si era manifestato nella sua mente al momento in cui si erano ritrovati ad affrontare Orochimaru.
“Mi spieghi perché non hai mosso un dito?”
Sasuke si voltò di scatto verso di lui. “Cosa vorresti dire?”
“Non hai fatto niente. Capisco che Sakura dovesse stare dietro di me ma c’è mancato poco che ci rimettesse le penne con quel senbon o che io andassi all’altro mondo con quel pugnale.”
Sasuke rimase in silenzio, con uno sguardo indecifrabile.
Naruto invece lo fissò con una chiara espressione irata.
“Va bene che provi rancore nei confronti di tuo fratello… anche io sono rimasto solo, sebbene la mia situazione sia diversa dalla tua. Ma se vuoi veramente vendicarti di tuo fratello, dovevi avere il coraggio di sfidarlo… era per te stesso, per Sakura nonostante dice che esistono metodi legali per farla pagare a Itachi… ti sei comportato da coniglio.”
Sasuke non poté obiettare: Sarutobi li aveva appena raggiunti e aveva ordinato loro di presentarsi presso la mensa.
Ma quando fu sicuro di non essere sentito da nessuno, Sasuke si voltò verso Naruto e fece un sorriso arrogante. “Tu sei giusto uno di quelli che vorrei sfidare.”
 
What about the world today?
What about the place that we call home?
We've never been so many
and we've never been …
so alone…
Keep watching from your picket fence,
you keep talking but it makes no sense,
you say we're not responsible
but we are, we are…
You wash your hands,
you come out clean,
but fail to recognize the enemy's within…
You say we're not responsible
but we are, we are…
We are…
 
We are – Ana Johnsson
 

L’angolo per i lettori:
Aaaah… che sollievo aver digitato questo capitolo… già al secondo mi era venuto un blocco…
 
x  Beckil: mi fa piacere che la pensi così, purtroppo credevo di avere qualche problema in quest’ambito, come puoi vedere in questo capitolo il tipo coi capelli argentei (che penso conosciate bene ^^) è situato in tutt’altro contesto, anche se tengo molto al fatto che prima si mostri come un tipo un po’ cinico ed ironico e poi emerga il carattere che noi conosciamo bene. ^^
 
x eleanor89: eh si… purtroppo Naruto all’inizio è messo spesso sotto una cattiva luce, però si sa, alla fine risulta essere uno dei migliori per il suo carattere forte… poi ho voluto creare quel rapporto di amicizia con Kiba appunto perché, negli episodi subito dopo il tradimento di Sasuke, entrambi sono molto affiatati.
Per Sakura, penso proprio che cercherò di mettere su qualcosa anche per lei, poverina… dopo questo capitolo penso che voglia correre ad apprendere lotta libera da John Cena LoL.
Comunque, ho letto la tua “Gelato alla fragola”, è stupenda ^______^
 
x mimi: XDDDDDDDD eeeeh… una storia non vale nulla senza i cattivoni come il serpentone, non ne posso fare a meno, mi spiace ^^”
 
x _Ellis_: guarda, Hinata è il mio personaggio preferito dopo Naruto, dopo questo capitolo aspetta di vederla quando ci sarà il suo “cambiamento” come nell’anime.
 
x hina22688: si, è una Naru/Hina anche se per vederli in seri rapporti sentimentali mi sa che dovrete aspettare un po’… ma è una Naru/Hina ;-)
 
x Nina: che allegria, mi tiri su di morale, continua a leggere :D
 
x Hinata-chan 6: Neko-girl… ho cominciato a leggerla, è davvero carina! Appena ho un secondo ti lascio un commento grande grande ;-) un bacio!
 
x Inu_Kagghy: Orociock LOOOOL non hai idea di quanto ho potuto ridere… non ci avevo proprio pensato a questo nomignolo! XDDDD
Per Iruka non potevo fare da meno, mi serviva la sua presenza perchè è così buono…  *_________* certo, il mio preferito è Kakashi, però Iruka è sempre Iruka :D
Comunque, la coppia principale, come ho già detto è quella di Naruto ed Hinata, però ti avverto che ci vorrà un po’ prima che si mettano realmente insieme.
 
x Yonoa: grazie!!! comunque ecco il capitolo che aspettavi ^^
 
x hinata_chan: la penso esattamente come te per le AU, perché la storia non dipende dalla trama come per quelle normali… comunque la canzone all’inizio piace tantissimo anche a me, è appunto la canzone introduttiva del film con Michelle Pfeiffer intitolato “Pensieri pericolosi” ^^
You and me against the world è invece il nome di un album di un gruppo norvegese, gli Apoptygma Berzek… se non li conosci, ascolta “In this together” ^^
 
Ok… ho sprecato più spazio per voi lettori che per la storia… questo significa che mi devo immediatamente mettere a lavoro… @_@
   
 
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