La
Dalton Academy in
: << Intolleranti anche a Natale >> ,
quando le festività non fanno
altro che aumentare la cattiveria di certi individui.
Giorno VIII
Mezzanotte
*
-Sebastian.-
una
carezza sul viso.- Sebastian, forza: svegliati.-
Smythe spalancò
gli occhi.
-Harwood.-
mugolò,
passandosi una mano tra i capelli ed , in fine, tirando su le coperte
fino a
coprirsi anche la testa.
-Sebastian, dai: alzati!-
esclamò Thad, mettendosi sul letto
ed iniziando a saltellare per l’impazienza.
Perché
quello
spargi-arcobaleni era in camera sua? Che cosa voleva?
Uscì dal
proprio nascondiglio e si mise velocemente a
sedere.- Che ore sono?- domandò, temendo di essere in
ritardo per qualche
lezione.
-Mezzanotte meno un
quarto.- rispose, entusiasta, Thad.
-‘Fanculo.-
borbottò, lasciandosi cadere all’indietro.- Come
sei entrato?-
-Nick.- rispose,
appoggiando i palmi delle mani sul petto
dell’altro ragazzo.
Sebastian
dormiva
nudo.
Rabbrividì a
quel contatto: Harwood era caldo.
-Sono tutti nella sala del
consiglio: volevamo aspettare la
mezzanotte insieme.- spiegò, facendo
quello sguardo.
Maledette
ciglia nere,
lunghe e folte.
Maledetto
Thad Harwood
e il suo broncio da prendere a morsi.
Maledetto
Thad
Harwood, punto.
Sebastian
sbuffò, si tolse di dosso le coperte con un gesto
secco e , completamente nudo, si avvicinò alla sedia della
propria scrivania,
afferrando in malo modo la vestaglia che era stata precedentemente
posata
sopra.
Si infilò solo
un paio di pantaloni della tuta.
Era
bello anche da appena
sveglio.
-Andiamo,
Thad.-
mugugnò, mentre si legava in vita la cintura.
*
La sala era totalmente
invasa da Warblers in imbarazzanti
tenute da notte.
Smythe sbuffò,
appoggiando la testa al cuscino del divano.
Non
avrebbe più
ripreso sonno.
Thad era in mezzo agli
altri e tastava, entusiasta e felice,
i regali che gli erano stati fatti.
Non era ancora mezzanotte,
ma quegli occhi , belli e scuri,
sembravano impazienti di scoprire
che cosa ci fosse.
Strofinò la
tempia contro l’ecopelle del proprio letto
improvvisato e sorrise.
-Fatti più in
là.- ordinò una massa di capelli biondi,
spostandogli malamente i piedi nudi.
Quelle
mani erano
ghiacciate.
-Barbie.-
-Ciao, Smythe.-
iniziò Jeff, fronteggiandolo.- Nick mi ha
detto del tuo regalo.-
-Doveva dartelo domani.-
sbuffò Sebastian, controllando
con lo sguardo ogni gesto di Thad.
Gravitavano
l’uno
intorno all’altro.
Harwood
rispose a
quello sguardo e gli sorrise.
-Ho costretto Nick a
dirmelo.- spiegò il biondo.
-Senti,
Barbie investigatrice,
vai a infastidire qualcuno che apprezzi la tua polvere di fata ed il
tuo odore
di zucchero filato andato a male.- cercò di
chiudere la conversazione.
-Io....- esitò
Jeff.- Volevo ringraziarti.-
Sebastian si
voltò nella sua direzione e lo guardò stranito.
Barbie
lo stava ringraziando?
-Partirete
domani.- disse Smythe.- Vi sto togliendo dai piedi per farmi Harwood in
piena
libertà durante le feste di Natale.-
-Lo so.- gli sorrise Jeff.
Gli
aveva anche
sorriso.
Sterling alzò
il bacino, frugò nelle tasche del proprio
pigiama rosso e ne tirò fuori un pacchetto dorato. -Questo
è per te.- glielo
porse.
-Se è polvere
magica, te la butto negli occhi.- lo minaccio,
in modo poco credibile, Sebastian, afferrando quel dono.
-E’
un prestito, non proprio
un regalo.-
Smythe tastò
l’oggetto che aveva tra le mani e riconobbe
quel profilo.
-Le chiavi della mia
camera.- spiegò Jeff, alzandosi in
piedi.- E della camera di Thad.-
Mezzanotte.
-Buon
Natale, Smythe.-