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Autore: lady_cocca    24/12/2012    1 recensioni
Nove mesi prima, immaginare che al suo risveglio avrebbe trovato Gabriel in cucina, vestito di tutto punto e intento ad armeggiare con un biberon di latte caldo, sarebbe stata solo l'ennesima illusione di chi, nonostante le innumerevoli delusioni subite, non ha mai smesso di sperare in un futuro migliore.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elle Bishop, Sylar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N//A: Questa flash è stata scritta per la Staffetta in Piscina della community Piscina di Prompt con il prompt Elle/Sylar, sogni di normalità, ma soprattutto è il mio regalino piccino picciò per la alister_, ché le vibbì e le voglio augurare un Natale all'insegna del fluff (e cosa c'è di meglio di un po' di fluff!Syelle?).
N.B. Questa flash è ispirata alla (bellissimacorretealeggerla) fanfiction della Alis, appunto, intitolata Wash the blood from your hands. Più precisamente, è ambientata tra il confronto di Sylar ed Elle con Noah e il Sette mesi dopo del terzo capitolo.

Nove mesi prima, immaginare che al suo risveglio avrebbe trovato Gabriel in cucina, vestito di tutto punto e intento ad armeggiare con un biberon di latte caldo, sarebbe stata solo l'ennesima illusione di chi, nonostante le innumerevoli delusioni subite, non ha mai smesso di sperare in un futuro migliore.
Nove mesi prima, tutti i suoi sogni di normalità erano stati mandati in frantumi dal gesto brusco con cui Sylar aveva fatto cadere una teglia di pollo alla californiana¹; e lei si era sentita più ingenua e infantile che mai nell'aver pensato, anche solo per un secondo, che per due come loro ci fosse la possibilità di una redenzione.
Poi, contro ogni sua aspettativa, qualcosa era davvero cambiato.
Non poteva certo negare che di tanto in tanto, durante i primi mesi di gravidanza, fosse nata in lei la paura di veder riemergere Sylar da un momento all'altro.
Gabriel, però, era sembrato così sincero e determinato nel voler dare al figlio quell'affetto che a loro era sempre mancato, che Elle aveva finito per vedere sempre più concretizzarsi davanti ai suoi occhi quella famiglia che per anni aveva desiderato.
A nove mesi di distanza, Elle è ormai convinta del fatto che, questa volta, ha riposto la sua fiducia e i suoi sogni nella persona giusta. In qualche modo, sa di non dover più guardarsi da un possibile tradimento. Eppure, ogni tanto, si ritrova a sorridere ancora un po' incredula di fronte ai gesti goffi di Gabriel nel cambiare un pannolino a Noah.
“Guarda chi si è deciso ad unirsi a noi”, commenta scherzosamente Gabriel. “Vieni a salutare la mamma, Noah”.
Tenendo il bambino in braccio, le si avvicina. “Buongiorno, Elle”.
Lei sorride. “Buongiorno”, gli fa eco, posando poi un bacio sulla testa del figlio.
“Ti ho preparato il caffè e dei waffles, ma non posso restare a farti compagnia, perché oggi ho un importante colloquio di lavoro”, annuncia, mettendo Noah sul seggiolone.
Elle conta mentalmente: quello è il quinto colloquio nell'arco di due settimane. “Vedrai, questa volta andrà bene”, lo incoraggia.
“Speriamo”. Quando sta per uscire dalla cucina, Elle lo blocca, trattenendolo per un braccio.
“Aspetta. Sai, stavo pensando che -”, punta gli occhi a terra, e i capelli della frangia nascondono a Gabriel il suo sguardo. “Sì, be', pensavo che magari potremmo inviare una foto di Noah a Bennet². Sarebbe carino, credo”.
Gabriel le prende il volto tra le mani e lo accosta al suo. Le sfiora le labbra in un bacio. “Sì, lo credo anche io”.



1 Riferimento a una scena del primo capitolo di Wash the blood from your hands.
2 Riferimento alla fotografia che Noah Bennet riceve per posta nel terzo capitolo.
   
 
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