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Autore: annies    25/12/2012    4 recensioni
Oddio, non che fosse gelosa di Zayn, perché diciamola tutta, Olly non era minimamente interessata ad un amico di suo fratello per di più, vanitoso e insopportabile, ma non sopportava nient'altro che quella Perrie con i suoi orecchini Chanel e le extensions evidenti: entro Capodanno avrebbe dovuto farla scappare a gambe levate.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Odi et amo'
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Capitolo 14

 

your hand fits in mine
like it's made just for me


Quell'inverno a Bradford nevicava a più non posso. Oddio, non che fosse strano, perché nevicava quasi ogni inverno, ma a Dicembre, nel periodo natalizio la neve acquistava un valore diverso. La neve contribuiva a rendere tutto più magico, tutto più natalizio. Safaa Malik adorava la neve, era come se al posto di piccoli fiocchi, il cielo facesse arrivare sulla terra centinaia e centinaia di caramelle; la piccola, quando nevicava, passava le sue giornate in giardino a fare angeli di neve e pupazzi, ma il suo passatempo preferito era prendere a palle di neve suo fratello Zayn.

«Dai Zayn! Non fare il vecchio, perché hai questa faccia?» domandò Safaa con la sua vocina da soprano. Zayn non aveva mai conosciuto una bambina con una voce alta come quella di sua sorella; era una cosa incredibilmente fastidiosa per l'udito di chiunque ma la famiglia Malik aveva imparato ad amare la sua vocina stridula e le sue guanciotte rosse.

«Safaa un momento, sto pensando» rispose il fratello, beccandosi così una palla di neve in pieno viso: e quando mai Zayn Malik si fermava a pensare? Lo sforzo più grande che faceva era pensare a cosa doveva mettersi la mattina, come sistemarsi i capelli o al massimo decidere tra un maglioncino Abercrombie e uno Ralph Lauren, uno sforzo veramente incredibile. Adesso però, stava pensando al Capodanno. Era decisamente la sua festa preferita, e tra l'altro, era il primo Capodanno che avrebbe passato insieme a tutti i suoi migliori amici, dato che era da inizio Dicembre che tutti alloggiavano a Bradford. Avrebbe voluto fare una festa, ma era come se da quando Olly era andata via qualcosa in lui s'era spento; quella ragazza l'aveva fatto andare letteralmente fuori di testa: pensava ogni giorno a lei, ai suoi occhi e al fatto che proprio in quel momento lei fosse con Liam, ovvero una delle persone più importanti della sua vita. Oh, andiamo, Zayn all'inizio aveva in antipatia Olivia, ma con il tempo aveva cominciato a pensare a lei sempre più spesso, voleva distruggerla, farla stare male: aveva gli stessi identici pensieri che l'irlandese aveva per lui. Volevano distruggersi a vicenda, ma alla fine lui finiva sempre per baciarla e rovinare tutto. Che fosse sinonimo di un certo interesse da parte di Zayn nei suoi confronti? Forse si, e l'aveva anche confessato a Niall, il più bravo del gruppo ad ascoltare, il più fedele.

«Ma che ci fate qua fuori? Non state congelando?» Perrie Edwards piombò improvvisamente nel campo visivo di Zayn, provocandogli un attimo di fastidio: non poteva arrivare così a interrompere bruscamente il suo momento profondo. La bionda si sedette vicino a Zayn, proprio sulla stessa panchina di qualche giorno prima, quella del bacio con Olivia. A pensarci gli faceva quasi impressione: insomma, era riuscito a vincere la prima scommessa con quel bacio, le aveva fatto crollare la ragione, l'aveva fatta confondere. Cavolo, adesso, dopo l'ultimo bacio con pugno annesso anche Zayn era abbastanza confuso perché, se prima non era minimamente interessato a lei, adesso cominciava ad essere addirittura geloso di Liam.

«Veramente volevo stare da solo» sentenziò, sospirando e continuando ad osservare sua sorella Safaa costruire una specie di pupazzo di neve più somigliante a Justin Bieber che ad altro.

«Da quando è arrivata la sorella di Niall non mi calcoli più, te ne sei reso conto?» domandò Perrie, accavallando le gambe e cominciando a masticare rumorosamente una chewingum alla fragola.

Per esempio, Zayn odiava quando la sua "ragazza" assumeva questo strano comportamento da ragazza futile e senza cervello: sembrava davvero un'ameba dai capelli biondi, mentre il pakistano sapeva che non era tutto fumo la ragazza che conosceva ormai da un anno.

«Perrie mi dai fastidio,» disse lui, girandosi di scatto verso di lei. Diamine, quel continuo ruminare gli dava sui nervi e Perrie non poteva pensare di continuare a parlare pacificamente con lui se continuava a fare quel rumore «in questi giorni sei fastidiosa. Mi stai sempre addosso e non mi lasci andare un minuto! Sei appiccicosa!» esclamò Zayn sbuffando. 

L'espressione della Edwards cambiò radicalmente in pochi secondi: fino ad un secondo prima era la ragazza più felice della terra e adesso sembrava un incrocio tra un toro arrabbiato e un gatto depresso; aveva voglia di piangere e di spaccargli la faccia contemporaneamente. Perrie teneva a Zayn, ci aveva messo tanto per conquistarlo, e adesso non poteva lasciarselo scappare a causa di una ragazzina irlandese arrivata all'ultimo istante.

«Sono la tua ragazza, è anche normale che io voglia stare con te» pur avendo un'evidente espressione arrabbiata addosso, la sua voce appariva calma e pacata, come se gli stesse dicendo la lista della spesa o cose del genere.

«Ti prego, evitiamo di parlarne adesso, potrei risultare sgradevole» Zayn si girò ancora, roteando gli occhi e evitando di guardare Perrie. Sua sorella Safaa era ancora sdraiata per terra, con i capelli completamente bagnati e i vestiti pieni di neve: si sarebbe presa un raffreddore e Trisha, la loro mamma, avrebbe rimproverato lui per non essere stato attento abbastanza.

«Cos'è, ti ho stancato per caso? Non sono più abbastanza per Sua maestà?» disse sarcastica lei, ridendogli in faccia: ecco, se c'era un'altra cosa che dava un immenso fastidio al nostro caro pakistano era proprio che qualcuno gli ridesse in faccia. Era una cosa che lo mandava in bestia, aveva il potere di trasformarlo in una donnetta isterica. 

«Si, mi hai stancato. Mi hanno stancato tutti i tuoi comportamenti che mi fanno vergognare, mi hai stancato perché hai il cervello grande quanto una nocciolina, mi hai stancato perché non fai altro che pensare ai tuoi capelli e sinceramente mi hanno stancato le tue chiacchere. Sei pregata di andare da un'altra parte, voglio stare da solo a pensare» disse Zayn tutto d'un fiato, facendo sbiancare Perrie che adesso da arrabbiata stava passando alla fase sono incazzata nera. Certo non era piacevole sentirsi dire dal ragazzo con cui si sta da più  di un anno quelle parole: la stava praticamente mollando, o si stava prendendo una cosiddetta "pausa di riflessione", cose che faceva soltanto irritare ancor di più la bionda che desiderava soltanto spaccargli la faccia.

«Mi stai mollando, Zayn Jawaad Malik?» era tanto che sapesse il suo nome per intero, questo Zayn doveva riconoscerlo, eh. In effetti Perrie forse non sapeva neanche il giorno del suo compleanno: si conoscevano pochissimo perché non si dicevano mai niente, al massimo potevano parlare dei concerti di Zayn o di quello che Perrie faceva con le Little Mix, e già era un argomento serio.

«Ti sto mollando Perrie, e gradirei che tu sparissi dalla mia vista per un paio di giorni» in poche parole Zayn le stava dicendo di non farsi vedere più, perché soltanto vedendola gli veniva il nervoso. In effetti non era proprio una cosa carina da dire, ma era proprio una caratteristica di Zayn dire le cose senza neanche riflettere sugli effetti. 

«Perché non ti porti a letto la sorella di Horan, eh? Ora ne hai tutte le facoltà!» esclamò la sua ex ragazza, scattando in piedi e agitando il dito indice in faccia al pakistano, che la guardava sospirando: era proprio un'ameba. 

«Sei proprio un'illusa. Tu pensi che non l'avrei fatto se ne avessi avuto la voglia? Il fatto che io fossi fidanzato con te non vuol dire niente, sia chiaro» rideva Zayn e continuava a sputarle addosso cattiverie gratis, ma non poteva farci niente, aveva voglia soltanto di togliersela dai piedi e di pensare a quello che realmente provava. Insomma, Zayn Malik non si era mai sentito così in vita sua, questo voleva pur dire qualcosa! 

Sentendo le parole del ragazzo, Perrie girò i tacchi e senza dire nulla, col naso arricciato andò via, verso la sua macchina rosa che teneva nel vialetto. 

«Perché quell'idiota della tua ragazza se n'è andata?» disse Waliyha ridendo, sedendosi accanto a suo fratello. Lo vedeva lontano un miglio che non stava bene, d'altronde aveva sempre mostrato un certo interesse per Perrie, quindi era abbastanza strano che la mandasse a quel paese in quel modo.

«Non mi lasciava in pace neanche un secondo e l'ho mandata a fanculo» sbuffò Zayn, sfilando dal pacchetto di Marlboro una sigaretta e portandosela tra le labbra «ti sembra normale che mi disturbi mentre sto pensando?» disse acido lui, dipingendo la situazione più grave di quel che fosse.

«Ti piace Olly» disse Waliyha sorridente, sapendo di avere ragione: sapeva leggere lo sguardo di suo fratello si da quando erano piccoli, erano come gemelli, si capivano subito.

«Non mi piace Olivia» negò Zayn, scuotendo violentemente il capo e cercando di autoconvincersi: sapeva benissimo che gli piaceva Olly, e anche tanto, ma non voleva apparire come un pappamolle.

«Non negare le cose anche a te stesso, Zà, finisci solo per incasinare di più le cose» Waliyha gli diede una pacca sulle spalle per poi ritornare dentro in casa, non prima di aver messo sulle spalle della sorellina Safaa un giubotto ancor più pesante. 

Era vero, non poteva continuare a negare l'evidenza: Olly gli piaceva, e doveva fare di tutto per strapparla dalle braccia di Liam e parlarle seriamente. Magari non sarebbe successo niente, ma Zayn era abbastanza sicuro che ce l'avrebbe fatta ad averla di nuovo vicina. 


Mullingar era una città piccola, decisamente più piccola di Bradford che comunque era una città abbastanza grande e caotica: l'Irlanda era un mondo a parte rispetto all'Inghilterra, e Olly amava follemente la sua madre patria proprio per questo; si distingueva da qualsiasi paese, e ogni volta che vi tornava il suo cuore si riempiva di gioia. 

«Cosa stai leggendo?» disse Clarisse, la sua migliore amica, cercando di sbirciare lo schermo del telefonino dell'amica «Non dirmi che Zayn ti ha mandato un messaggio!» dopo averle raccontato tutta la storia, Risse era decisamente pro Zayn  e in tutto quello che Olly faceva, cercava di infilargli anche il pakistano. Era convinta che si sarebbero messi insieme prima o poi.

«Si, ma non è nulla di importante» mentì Olivia, buttando il telefono dall'altra parte della stanza.

Da quanto tempo non entrava in casa sua? Due settimane? Le sembrava di essere stata via per mesi e mesi, quando invece era via da appena quattordici giorni se non molti di meno. C'era un insolito ordine e soprattutto tutti i vestiti che di solito erano ammucchiati sulla poltrona vicino alla finestra erano riposti tutti ordinatamente nell'armadio, come anche le scarpe e le pantofole che giacevano sotto il letto da qualche secolo. Maura s'era data da fare anche nelle vacanze di Natale, ma d'altronde una maniaca dell'ordine come lei, poteva non pulire in assenza dei figli?

"Lascia stare Liam e ritorna qui da me"  lì per lì Olivia aveva pensato che il messaggio fosse da parte di suo fratello Niall, ma era pressoché impossibile dato che nella sua vita messaggi così non gliene aveva mai mandati, e poi ogni dubbio era sfatato dalla presenza di una piccola "Z" in fondo al messaggio che lasciava presupporre il mittente: Zayn Malik le aveva mandato un messaggio.

Chissà come aveva fatto a prendere il suo numero, e chissà per quale assurdo motivo voleva che proprio Olly tornasse da lui. 

«La felpa che hai addosso è sua?» domandò Risse, cominciando a tastare la felpa come se al posto di Olivia ci fosse proprio Zayn, di cui era innamorata più o meno da quando Niall le aveva presentato i membri del gruppo.

La piccola Horan annuì senza troppo entusiasmo diventato subito rossa: sperò che la sua migliore amica non notasse quello strano rossore, altrimenti avrebbe scoperto quel che realmente provava. Dall'ultimo bacio che si erano scambiati qualcosa era cambiato, quella felpa Hollister era diventata il suo rifugio e non aveva intenzione di levarla: faceva profumo di Zayn.

L'orgoglio tipico di casa Horan però, non le permetteva di prendere la sua Mini Cooper, lasciare tutto e correre di nuovo da lui per assaporare nuovamente il sapore delle sue labbra. 

«Per me è amore» Clarisse metteva troppo entusiasmo in tutto, e non si rendeva neanche conto che stava incoraggiando il ragazzo che aveva sempre desiderato e la sua migliore amica a mettersi insieme: probabilmente, neanche se ne rendeva conto.

«Possiamo ritornare a parlare della cena di Natale?» domandò Olly, cambiando radicalmente discorso e mettendosi in bocca un marshmallow: il cibo era in grado di salvarla da ogni situazione, sempre. 

_______

Okay, è Natale e io vi posto un capitolo invece di stare con i miei parenti di là! Lo so, sono strana ma credetemi, oggi per me non è una bella giornata e stare al computer mi fa stare un po' meglio. Solo il videomessaggio d'auguri dei One Direction oggi mi ha illuminato la giornata: il ragazzo che mi piace non ha risposto al mio messaggio, ho avuto i miei cugini - che odio - a casa tutto il giorno e mi fa male anche la pancia, quindi comprenderete che oggi non è una giornata bellissima per me.

Spero comunque che per voi non sia stato lo stesso e vi faccio i miei migliori auguri. Spero anche che vi piaccia il capitolo che credo sia venuto più lungo del solito: forse mi sono persa in qualche punto, ma non ho riletto, perdonatemi, non ne ho neanche la forza. Vi voglio un mondo di bene, come sempre, e vi mando un mega bacio!

Ari

 

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