Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: appver    25/12/2012    1 recensioni
All'inizio dopo essermi trasferita a New York, ci sentivamo spesso.. ma dopo un po nient' altro che poche e-mail ogni mese, dopo di che più nulla. Io e lei ci conoscevamo da ben 13 anni, praticamente eravamo cresciute insieme, stessa scuola media, stessa classe allo stesso liceo, eravamo buone amiche. E ritrovarmela la d'avanti senza poterla abbracciarla forte a me mi metteva un enorme malinconia.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ero sola, di nuovo sola. Circondata dai miei pensieri che volteggiavano in aria, ma comunque sola. Isa se n'era andata senza pronunciare una parole, prendendosi tutti le mie parole e senza fiatare. Mi aspettavo di sentirmi meglio, ma in realtà stavo peggio. Distesa su quel lettino cercavo di dare un senso a tutto questo, ma in realtà speravo che qualcuno mi dicesse come mi dovevo comportare, ma tutte le persone che mi erano state vicino in quei giorni da incubo non sapevano che fare, o semplicemente non volevano immischiarsi, mi stavano vicino annuendo e quando se ne andavano scordavano tutto quello che gli avevo detto. Nella mia solitudine ripensai a tutto quello che avevo fatto io alle spalle dei miei ex e a quel punto mi sentii uno schifo. Non avevo pensato a cosa avevo fatto io ma solo a quello che gli altri avevano fatto a me. Ero stata una stronza, una ragazza insensibile e non mi riconoscevo più. Io non ero così, io ero diversa, ero migliore di come ero apparsa dieci minuti fa. Quando la porta si aprii sperai con tutto il cuore che fosse Isa, ma quella fu solo una piccola sbandata, ai piedi della porta vi era il dottore che con una foce molto calma mi diede il permesso di uscire dall'ospedale. Ero rimasta li due o forse tre giorni, il tempo li dentro non passava mai, ed ero sicura che al mio rientro a scuola avrei trovato delle sorprese, ragazze che parlavano di me, di Mario e Isa e la cosa mi diede fastidio, mi fece arrabbiare.Tornai a scuola il giorno dopo, ma quello che trovai fu la calma totale, nessuno sguardo indiscreto o chiacchieratina di sotto fondo, nulla. E la mia giornata cominciò in modo fantastico. Feci lezione come non avevo mai fatto, in tutti i balletti, in tutte le canzoni mettevo un pò di me e questo mi faceva stare un pò meglio.

Alla fine della lezione di canto incontrai Mario e i nostri sguardi si sfiorarono, quasi si toccarono, i suoi occhi color nocciola mi fecero quasi rivivere..ma lui non mi guardo molto mi osservò per pochi istanti e poi sfiorandomi,forse per caso, il braccio con il suo gomito entrò in aula, e questo mi fece venire i brividi. Lo amavo, si lo amavo ancora, anche se non riuscivo a dimenticare, forse avrei potuto almeno provare a stargli vicino. Il mio corpo voleva una cosa e la mia mente la cosa opposta. Tutta o quasi me stessa voleva lui, le sue braccia a torno al mio corpo, il suo calore su di me. Invece ero destinata ad avere il nulla, solo il nulla, colpa del fato che ci voleva distanti, colpa del troppo amore che provavo per lui e che però non mi faceva perdonare ciò che lui mi aveva fatto. Camminando nel corridoio ricoperto di poster mi fermai su uno in particolare con la scritta ' Love is all you need..' bhe questa frase mi fece pensare, riflettere sulle mie preoccupazioni, sulle mie anzi e, su tutto ciò che mi metteva paura, beh perchè avevo paura. Avevo paura di poter soffrire ancora, si perchè avevo sofferto e quella sensazione non la volevo più provare. Avevo paura di tutto e di tutti

....'ecco siamo rimasti a piedi di nuovo, lo sai che sei scema?!'

'beh, non sono io quella scema lo sei tu.oh.'

'come vuoi..'e si incominciò ad incamminare verso la porta di casa come se nulla fosse accaduto come se io non ci fossi.

'cosa vuoi fare rimanere in casa per tutto il giorno?'

'si, dato che non abbiamo i soldi per un taxi ''dai, Antonio ti fa bene camminare!' mi fissò allungo e dopo un sonoro respiro si voltò verso la strada che portava al centro e si incammino, gli corsi in contro e gli presi la mano, ero felice di camminare di nuovo mano nella mano con lui. Dopo essere stata in quella casa per sei mesi, senza far niente, guardando mi piaceva stare al sole con lui, mano nella mano con lui. Anzi ero felice solo se stavo con lui.

'cosa vorresti fare oggi?'mi chiese fissando la strada

'beh, non ne ho idea..voglio andare al mare..voglio fare l'amore con te sulla sabbia calda con il sole che ci riscalda'lo guardai e lui a quelle parole si girò e mi guardò ridendo, mi strinse la mano e incominciò a correre ridendo ed io con lui.

Arrivammo con il fiatone sulla strada che ci avrebbe portato al pontile 9..adoravamo stare in spiaggia, soprattutto se ci trovavamo a Miami. Il sole illuminava l'oceano e mi sembrava bellissimo, il luogo bellissimo dove fare l'amore con lui, lo avevo fatto aspettare cosi tanto a lungo che ogni posto, almeno per me, sarebbe stato bellissimo.

Sapevo di amarlo appena l'ho avevo visto nell'aereo di Los Angeles, ci scambiavamo occhiate da un posto all'altro fino a quando lui non si venne a presentare.

'piacere Antonio, mi piacerebbe conoscerti un pò meglio, magari in un posto meno affollato' si guardò in torno osservando almeno dieci bambini pronti a piangere.

'Certo..e comunque io sono Veronica'diedi un colpo a mio fratello per dirgli che mi andavo a fare un giro, lui si girò per un'attimo e poi tornò a fissare il computer. Uscimmo dalla seconda classe e ci sedemmo ai posti delle hostess ed incominciammo a parlare del più e del meno, incominciava a piacermi, incominciava ad eccitarmi. Mi mise una mano sulla gamba e i miei sensi passarono da "dolce e carina" a "pantera sexy". Incominciò a parlarmi nell'orecchio ad accentuare ogni sua parola, ogni suo gesto. Mi scostò i capelli dal viso. Mi toccò con decisione la gamba, facendo scivolare la sua mano verso la mia vita e mi vennero i brividi. Mi disse parole dolci, solo per potermi baciare, ma lo lasciai fare, mi piaceva essere coccolata almeno per una volta. Mi baciò e mi baciò ancora, spostò le sue labbra sul collo e continuò a baciarmi, mi prese le mani tenendole strette con le sue. All'improvviso presi l'iniziativa, ero decisa a farlo e sicura di non pentirmene.Lo alzai e lo strascinai in bagno, chiusi la porta e lo fissai, non so perchè ma ero sicura che lui mi dicesse di no e invece niente, mi sbatté contro il muro e mi baciò, toccandomi. Sbottonò la mia camicetta bianca fino a far uscire il seno, mi slacciò il reggiseno e rimase li a fissarmi, seduta sul lavandino a gambe aperte. Allora presi la sua maglietta e gliela sfilai e gli presi le mani avvicinandolo al mio corpo e lo baciai, scesi dal lavandino e lo misi al mio posto e con decisione lo incominciai a baciare lungo il collo...Rimanemmo li dentro giusto il tempo di farlo e quando ne uscii avevo il sorriso stampato sulle labbra, non perchè il sesso fosse stato grandioso, ma solo perchè finalmente mi ero tolta uno sfizio, mi girai verso di lui che era finalmente uscito e gli stampai un bacio sulle labbra e mi andai a sedere al mio posto.

'che diavolo hai fatto tutto questo tempo!?'mi chiese mi fratello appena mi sedetti

'Niente di che..al bagno c'era fila'risi girandomi verso la parte di Antonio.

'bah..io non ti capisco proprio più..'

'neanche io..'risi ancora più forte

...Ripensare al mio primo incontro con lui mi faceva venire una nostalgia tremenda e quando finalmente toccammo la sabbia mi sentii meglio. Era calda e luccicava, ma soprAttutto mi piaceva la sensazione che mi dava quando ci stavo con i piedi dentro, mi dava un piacere eterno.Camminammo sul lungo mare per un bel pò, fino a trovare un posto non frequentato dove ci sedemmo a fissare il mare, li era bellissimo, le onde si succedevano una dopo l'altra producendo un bellissimo suono, il vento ci scombinava i capelli e mi sembrava tutto cosi perfetto da dimenticare la nostra prima volta in aereo. Mi distesi su di lui con il sole alle spalle, i suoi occhi erano più blu e con la mia ombra su di loro si era aperti del tutto. Aveva un sorriso fantastico, che mi faceva morire,e quella risata cosi buffa che mi faceva venir voglia di farlo ridere ancora.Mi scostai i capelli dal viso e lo ammirai. Mi piaceva ancora, come quella volta, anche se in quei mesi avevo avuto nuovi amori.Mi prese la vita e me la strinse e alzandosi sui gomiti si avvicinò alle mie labbra e mi baciò.Le sue labbra avevano il sapore di mare.Mi tolse la maglietta,scoprendo il reggiseno nero,e mi fissò come la prima volta, ma stavolta lui scambiò i posti e mi ritrovai sula sabbia morbida e calda. Incominciò a baciarmi e a toccarmi, a strusciarsi a me, mi tolse i capelli dal viso e li mise sotto la mia testa come se fossero un cuscino ed incominciò a baciarmi a tastarmi, a farmi venire i brividi come la prima volta.

Ma quella, come la prima volta fu l'ultima volta che lo vidi.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: appver