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Autore: Johnlockistheway    25/12/2012    3 recensioni
Una raccolta sul rapporto tra Merlin e Arthur, tra amicizia e amore.
7 classificata al contest "Gocce di quotidianità" di Clalalla97
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Rating della shot: Verde.

Elemento del prompt utilizzato: Situazione a caso_Voglia di bunjee-jumping

Note: Non ho niente da dire a mia discolpa xD (passatemi la faccina). Per bunjee-jumping ho usato solo l'atto in se di essere appesi.

 

Erano passati due mesi da quando Merlin aveva rimparato a sorridere.

Due lunghissimi mesi tra alti e bassi, ma che alla fine si erano risolti.

E Arthur ora, sdraiato a letto con il suo sposo, non poteva fare a meno di pensare.

Pensava a quanto aveva sofferto Merlin, ma pensava anche a quanto, il desiderio di avere un bambino fosse forte.

Ma aveva paura.

Paura di ferire di nuovo il suo piccolo mago, cosa che voleva assolutamente evitare.

A che pensi?” la voce dolce di Merlin gli si insinuò nelle orecchie.

A niente” mentì.

Non mentire. Ti conosco troppo bene. Stavi pensando a qualcosa”.

Bhe... pensavo a noi”.

Davvero?” sussurrò il moro, accoccolandosi accanto ad Arthur, e posando la testa sul suo petto.

Sì”

E a cosa di noi pensavi esattamente?”.

Pensavo...”

Continua” lo incoraggiò il mago.

Arthur prese un profondo respiro.

Pensavo: e se ci riprovassimo?”.

A quelle parole, il re sentì Merlin irrigidirsi improvvisamente.

No” disse soltanto.

Il biondo sospirò.

Merlin...”

No. Non se ne parla nemmeno. Buonanotte”.

E, con uno scatto secco, si voltò dall'altra parte.

I miei complimenti, Arthur Pendragon!-pensò il re-Molto bravo! Davvero... ma che hai per la testa? Segatura? No, perché ti dovrebbero dare un premio per tutte le idee idiote che ti vengono! Avanti. Digli qualcosa!”

Scusami”.

Patetico”.

Merlin sospirò.

Non è colpa tua Arthur. È solo che... e se poi non ci riuscissi? E se finisse di nuovo male? Credo che non sopporterei di nuovo”.

No... capisco. Ma cosa ti fa credere che non ci riusciremo?”.

Non lo so. So solo che... non mi sento pronto, ecco. Non... credo che ce la farei”.

Arthur si commosse.

Il suo Merlin era sempre così dolce, e fragile.

No, doveva tirargli su il morale.

Merlin”.

Sì?”

Ti ricordi... quando ho scoperto che sei un mago?”

Una rista esplose al suo fianco.

Immagino di sì” sbuffò il re, trattenendo a stento le risa.

Certo che me lo ricordo. È stata proprio una cosa ridicola”.

Già”.

Mi ricordo che io ero nel bosco. Credevo di essere solo. E all'improvviso sono caduto dentro una trappola dei cacciatori e mi sono ritrovato a testa in giù. Poi ho imprecato. E ho cercato di usare la magia per liberarmi. Ma, mentre pronunciavo la formula, tu sei sbucato dagli alberi e avevi la faccia di uno che ha visto uno spirito. E io ho capito. Così ti ho detto...”

Aspetta. Detto?-lo interruppe lui-Io direi più che hai urlato come una ragazzina isterica”.

Smettila!” esclamò il mago, tirandogli una cuscinata.

Ma scusa! È vero. Tu come definiresti questo?”

Arthur si schiarì la voce e poi, imitando una vocetta stridula urlò: “Posso spiegare. Lo giuro. C'è una spiegazione a tutto quest... ahia!”

Merlin ridacchiò.

Così impari”.

Poi si rimise il cuscino sotto il capo e continuò.

Dicevo. Ho detto che ti potevo spiegare e tu ti sei messo a dire cose senza senso, come: la cella... la spada... tu... magia... legge. E poi ti sei fatto avanti e... e... hahahahahahahh... sei finito dentro la trappola pure tu. Hahahahahahh. E io mi sono messo a ridere, perché la tua faccia... la tua faccia era orribile. Hahahahhaaha”.

Sì... sì... mille grazie. Davvero. Grazie mille”

Scu... sa... mi-Merlin riprese fiato-Comunque, ricordo che dopo tu hai detto: “Tiratemi giù! Sono il re di Camlot!”. E io, ho detto: “Molto maturo, sire. Di sicuro le piante vi daranno una mano” e tu hai urlato: “MERLIIIIIIIIIN!””.

Già-lo interruppe il re-E poi ti ho detto di tirarci giù, così potevamo fare i conti. E tu mi hai detto che non avevi intenzione di farci scendere fino a quando non ti ascoltavo”.

Vero. A quel punto, lo ammetto, mi sono messo a blaterare cose stupide, fino a che tu, mio signore, non mi hai detto una tra le cose più belle di tutta la mia vita. Ricordo che eri rosso come il mantello che pendeva dietro di te perché il sangue ti dava alla testa, e avevi il ciuffo che andava verso il basso lasciandoti scoperta la fronte. Avevi le braccia incrociate e hai urlato: “Oh che diavolo! Non mi importa niente se sei un mago! Potresti essere una fata, una strega e persino un drago e non me ne fregherebbe niente. Tu per me sei Merlin, punto. E il fatto che tu non sia così buono a nulla come credevo non cambia le cose. Adesso però tirami giù perché sto per vomitare!”. E io, molto elegantemente, ci ho fatto finire per terra”.

Giusto” disse Arthur, baciandolo.

Sì... ma questo che c'entra?”

Beh... ti ricordi che dopo ne abbiamo parlato? Della magia, intendo”.

Al cenno di Merlin, Arthur proseguì.

Ricordi cosa ti ho detto alla fine?”.

Sì... mi hai detto che mi credevi. Che sapevi che non ti avrei mai fatto del male. E poi, dopo che ti ho raccontato delle profezie, mi hai detto che credevi in me, e che ero la persona più adatta per...”

Fermati. Ho detto che credevo in te. Vero. E sai una cosa Merlin? Io non ho mai smesso di credere in te. Nemmeno per un istante. E ci credo ancora. Credo in te, Merlin, e credo che anche tu dovresti cominciare a darti un po' più di fiducia. Sei un ottimo mago. E credo che anche se un incantesimo non ti è uscito, tu debba ritentare, perché io sono certo che ce la farai. Ricordatelo sempre Merlin. Io. Credo. In. Te”.

E detto questo Arthur lo baciò con passione.

Allora-soffiò sulle sue labbra-Che facciamo? Vogliamo ritentare?”

Mmmmm”.

Sicuro?”

Sì”.

E, dopo che Merlin ebbe compiuto l'incantesimo, nessuno dei due ebbe più fiato per parlare fino alla mattina dopo, visto che, quella notte, non solo un sospiro sfuggì dalle loro labbra.

Quella notte, per Merlin e Arthur, il mondo cessò di esistere.

E, nei loro sogni, comparve chissà perché una radura, con due corde legate agli alberi sospese per aria.

Le stesse dove, per caso o per destino, Arthur aveva accettato la magia, facendo bunjee-jumping.

   
 
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