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Autore: kymyit    26/12/2012    5 recensioni
-So quello che stai passando, perciò… insomma, invece di tramare nuovamente alle spalle del mondo intero, se avrai voglia di parlare mi trovi in giro.-
E ciò detto si gettò fuori dalla stanza per cavalcare il vento. Scomparve nelle tenebre seguito da una miriade di fiocchi gelidi e candidi.
Pitch non sarebbe mai riuscito a capire come ragionasse, la troppa solitudine doveva averlo portato ad accettare tutta quella gloria e improvviso affetto come un cane affamato di avanzi, eppure…
Le sue parole l’avevano colpito, in qualche modo. Si rigirò fra le mani l’oggetto che tintinnò e l’immagine mentale che si tracciò nella sua mente fu il suono d’un cristallo di neve che s’infrange nel silenzio. Un suono puro, cristallino, inudibile a chiunque.
-Mi hai chiamato?- domandò Jack affacciandosi nuovamente alla finestra e lasciandolo interdetto.
-Buon Natale, Jack Frost!- esclamò esasperato Pitch dandogli le spalle e gesticolando dopo pochi secondi di stupore.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: ieri ho visto Polar Express e mi è venuta questa ideuzza, ma forse Jackie è troppo sdolcinato, non so... potete anche vederci lo shonen ai, se volete. ^_-
TANTI AUGURI DI BUON NATALE GENTE!! ^^





-Sei venuto a ridere di me?- domandò Pitch Black alla sagoma incappucciata fuori dalla finestra della cameretta in cui si era infilato strisciando fra le ombre.
L’individuo non così misterioso come apparirebbe, si levò il cappuccio e con un balzo entrò nella stanzetta, gettando uno sguardo sulla bambina che dormiva placidamente nel suo lettino.
-No.- disse -Passavo da queste parti e pensavo di farti un salutino.-
-Bene.- fece l’Uomo Nero ostentando un certo contegno -Ci siamo salutati e ora puoi andare, ho da lavorare.-
-Anche a Natale?- chiese quello con disappunto.
-Sì, anche a Natale.- gli fece il verso -La festa più seccante di tutte, la più attesa, un solo giorno per annientare tutte le paure…-
Jack annuì, sorridendo appena, teneva un oggetto argentato fra le mani, tintinnava un poco e rifletteva la luce dorata della sabbia dei sogni di Sandman che componeva nell’aria forme di elfi, renne e di un simpatico omone con un sacco colmo di regali intento a infilarsi in un camino.
-E’ uno di quei pochi giorni in cui ci si sente davvero felici.- disse Jack –Ci si aspetta qualcosa… è come se la bontà e la gioia fossero nell’aria. Dovresti prenderti un giorno di ferie Pitch, a Natale non c’è posto per la Paura.-
L’Uomo Nero strinse i pugni e sbottò mostrando i denti al Guardiano.
-Quando mai c’è stato un posto per me? Vattene, Jack, sei così convinto che questa marmocchia non abbia nulla da temere sparisci.-
Per tutta risposta quello gli lanciò l’oggetto e Pitch lo afferrò al volo. Era un campanello grande come una mela.
-E questo cosa sarebbe?-
-Buon Natale.- asserì Jack agitando le mani -L’ho… preso in prestito dalle renne di North, ma credo che tu ne abbia bisogno.-
Pitch gli restituì l’oggetto, ma lo Spirito dell’Inverno glielo rilanciò.
-C’è un sacco di gente che ama il brivido, dovresti provare a tirare loro i piedi dopo che leggono certi libri. Probabilmente ti ringrazierebbero anche, sai?-
Pitch lo fissò aggrottando le sopraciglia, confuso.
-Perché mi dici questo?-
Jack sorrise appena.
-So quello che stai passando, perciò… insomma, invece di tramare nuovamente alle spalle del mondo intero, se avrai voglia di parlare mi trovi in giro.-
E ciò detto si gettò fuori dalla stanza per cavalcare il vento. Scomparve nelle tenebre seguito da una miriade di fiocchi gelidi e candidi.
Pitch non sarebbe mai riuscito a capire come ragionasse, la troppa solitudine doveva averlo portato ad accettare tutta quella gloria e improvviso affetto come un cane affamato di avanzi, eppure…
Le sue parole l’avevano colpito, in qualche modo. Si rigirò fra le mani l’oggetto che tintinnò e l’immagine mentale che si tracciò nella sua mente fu il suono d’un cristallo di neve che s’infrange nel silenzio. Un suono puro, cristallino, inudibile a chiunque.
-Mi hai chiamato?- domandò Jack affacciandosi nuovamente alla finestra e lasciandolo interdetto.
-Buon Natale, Jack Frost!- esclamò esasperato Pitch dandogli le spalle e gesticolando dopo pochi secondi di stupore.
Jack sorrise annuendo e fece per andarsene di nuovo -Comunque.- disse –Dovresti non pensare alla paura stanotte, pensa, che ne so… a una battaglia di palle di neve.-
L’Uomo Nero si voltò per mostrare al ragazzino (tricentenario) un’espressione riservabile a un idiota di grosso stampo, ma ricevette una grossa palla di neve che s’infranse gelidamente sul suo viso. Per un attimo scorse uno strano luccichio azzurrognolo danzare davanti ai suoi occhi e sorrise.
-Attento a te, Jack.- disse, mentre l’altro se la batteva nella notte. Pitch lo seguì, stranamente divertito, distratto dalle sue provocazioni.
Nell’aria uno scampanellio cristallino accompagnò le loro risate.
E le imprecazioni in russo di North che li colse in flagrante, fradici di neve.
   
 
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