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Autore: Daisy Potter    11/07/2007    3 recensioni
Un alto giorno come tanti in una piccola isola del Mediterraneo. Per quattro ragazzi di una rock-band tedesca all’apice del loro successo è il primo giorno di meritato riposo. Per una ragazza normale, fan di una rock-band tedesca di massimo successo, è invece un giorno speciale … mi dispiace, ragazzi, ma l'ispirazione per questa storia si è momentaneamente esaurita, perciò rimarrà incompiuta a tempo indeterminato... spero di riprenderla! nel frattempo, lavoro ad un'altra storia sui tokio hotel, che pubblicherò appena sentirò di poterla concludere! ciau
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 2

 

Capitolo 2.

 

Il sole, alto nel cielo, promette una buona abbronzatura. Asciugamano in spalla, crema abbronzante e ipod al sicuro nella borsa da spiaggia, infradito ai piedi e occhiali da sole posati sulla testa ad intrappolare la frangetta, Isabel si incammina su un sentiero poco distante da casa che porta alla scogliera. Passeggia per alcuni minuti all’ombra di qualche pino marittimo, osservando la costa sotto di sé. Da quel sentiero si intravede la spiaggia pubblica, affollata di gente, chiassosa e decisamente non adatta a lei: preferisce un’insenatura nascosta dove la spiaggia sia tutta per lei, senza bambini che urlano o ragazzi che cercano di farsi vedere. Le bastano un angolo di sabbia, un pezzo di mare dove potersi bagnare, la musica nelle orecchie e il sole.

Finalmente raggiunge il suo posto segreto, dove va tutti gli anni. L’ha scoperto una volta per caso, e da allora ci è sempre tornata: lì non va mai nessuno.

Quel giorno, però, sembra che le cose siano diverse …

Si insospettisce subito quando sente delle voci provenire da dietro l’angolo: strano, di solito non passa quasi nessuno di lì, è un sentiero sconosciuto e anonimo, e non ci sono case. Incuriosita, affretta il passo e inizia a scendere sugli scogli, cercando l’accesso alla sua piccola spiaggetta privata. Si immobilizza subito, però, quando scopre chi sia stato a violare la sua proprietà: a bocca aperta, rimane a fissare quei quattro ragazzi più o meno della sua età che si rincorrono sulla spiaggia e, ancora una volta quel giorno, si chiede se sia davvero sveglia.

Non è possibile. si dice, boccheggiando come un pesce fuor d’acqua. D’un tratto, uno dei ragazzi si volta verso di lei e la scorge. Rimane per qualche istante a fissarla, poi sorride.

«Isabel?» chiede, piacevolmente sorpreso.

La ragazza apre e chiude la bocca ancora un paio di volte, poi si decide a scendere sulla spiaggia.

«Bill?» riesce ad articolare, quando il ragazzo le si fa incontro.

«Ciao! Che ci fai qua?» la saluta lui. Isabel, finalmente ripresasi dalla sorpresa, gli risponde:

«Stavo per chiederti la stessa cosa. Fino all’estate scorsa questa era la mia spiaggetta privata, ma ora sembra che qualcun altro l’abbia scoperta …»

«Be’, non potevamo andare nella spiaggia pubblica, sai com’è … ci siamo avventurati su questo sentiero e così abbiamo trovato questa insenatura.» spiega semplicemente lui, poi viene interrotto da suo fratello.

«Ehi, Bill! Non ci presenti questa bella ragazza?» esclama dall’altra parte della spiaggia.

Isabel arrossisce lievemente, mentre Bill alza gli occhi al cielo, poi le fa strada verso il resto del gruppo.

«Lei è Isabel.» dice indicandola. «È la fan di cui vi parlavo prima.»

Tutti, a turno, le stringono la mano. Le presentazioni, ovviamente, sono inutili, da parte loro.

«Avevi detto bene, è davvero carina!» afferma Tom, dopo un fischio di approvazione.

«Ma la vuoi piantare, maleducato?!» si infervora il fratello, dandogli uno scappellotto. Isabel scoppia a ridere, divertita.

«Siete proprio come vi immaginavo.» confessa. I due le sorridono, poi Georg si fa avanti.

«Be’, se questa era la tua spiaggia, resta qui con noi, no?»

«Giusto. Tienici compagnia!» concorda Tom, forse un po’ troppo entusiasta.

«Ok.» accetta lei, e va a stendere l’asciugamano vicino a quello degli altri.

«Partita a beach-volley?» suggerisce Gustav, passandosi il pallone da una mano all’altra.

«Io ci sto.» afferma il bassista del gruppo.

«Arrivo!» esclama Tom.

«Giochi con noi?» propone Bill. Isabel accetta, e i cinque ragazzi si dispongono sulla spiaggia.

Passano più di un’ora a divertirsi, tra schiacciate, passaggi troppo lunghi e cadute sulla sabbia. Alla fine della partita, Isabel si lascia cadere stanca sull’asciugamano.

«Abbiamo vinto!» esulta Tom dando il cinque a suo fratello e avvicinandosi a lei per fare altrettanto.

«Ci credo! Eravate tre contro due, e per di più con la coppia imbattibile dei gemelli Kaulitz!» si lamenta Gustav.

«Già, siete troppo forti insieme. La prossima volta, voi due state divisi!» li avverte Georg.

I due fratelli si lanciano uno sguardo d’intesa e ridacchiano soddisfatti.

Isabel si alza, e si avvia verso il bagnasciuga.

«Io vado a fare un bagno, fa un caldo assurdo.» annuncia. Cammina lungo il litorale fin quando l’acqua non le raggiunge la vita, poi si immerge completamente, risalendo qualche metro più avanti. Dà qualche bracciata, infine si lascia andare sul dorso e rimane immobile sulla superficie del mare, a farsi cullare dalle onde, rimuginando sull’incredibile dose di fortuna che ha avuto quel giorno. Ha conosciuto l’intera band dei Tokio Hotel! E ha pure giocato a beach-volley con loro! Sono proprio come li ha sempre immaginati: quattro ragazzi come tanti altri, adolescenti in cerca di divertimento, simpatici, allegri, carichi di energia.

I suoi pensieri vengono interrotti da uno schizzo d’acqua che la centra in pieno viso.

«Ehi, ma che …?»

Voltandosi, si ritrova circondata dai quattro ragazzi, tutti con la mano alzata pronta ad attaccare con un altro getto e un sorrisetto di sfida sulle labbra.

«No … dai ragazzi, non …»

Ma non riesce nemmeno a finire la frase, perché la giovane band si allea contro di lei e inizia a schizzarla. Isabel prova a difendersi come può, ma la sua sembra una battaglia persa. Tra le risate, continuano a combattere, finché Bill non le nuota affianco e decide di schierarsi con lei, iniziando a schizzare i suoi amici. Un’occhiata di intesa, e in un attimo anche Tom è al loro fianco. Georg e Gustav impallidiscono, cercano di difendersi, ma alla fine si danno alla fuga, nuotando fuori dalla portata dei getti d’acqua dei tre ragazzi, maledicendo ancora una volta il duo infallibile e la maggioranza numerica degli avversari.

Continuando a ridere, divertendosi tra gare di nuoto, scherzi in acqua e tintarella sotto il sole, i cinque ragazzi trascorrono insieme il resto del pomeriggio, fino a quando il sole non inizia a calare.

Isabel si mette a sedere sul suo asciugamano e cerca l’orologio nella sua borsa, sbuffando.

«Devi andare?» le chiede Gustav.

«Già.» annuisce lei, e si alza, scrollando la sabbia dal telo e ripiegandolo.

«Grazie, ragazzi. Mi sono divertita davvero un mondo con voi, siete simpaticissimi!»

Li abbraccia tutti, a turno, poi abbassa lo sguardo, si sistema il pareo e prende la borsa.

«Ehi, Isabel.»

Incrocia lo sguardo di Bill, in attesa.

«Se ti va, puoi venirci a trovare, uno di questi giorni. Anche domani! Ci farebbe piacere.» le propone, lanciando poi uno sguardo ai suoi compagni.

«Certo! Figo! Sei la benvenuta!» approva entusiasta Tom.

«Sicuro. Non conosciamo nessuno qui, e non possiamo nemmeno andare in giro per il paese tranquillamente. Sarebbe bello se passassi un po’ di tempo con noi.» affermano Georg e Gustav.

Le labbra di Isabel si tendono in un grande sorriso, che le illumina anche gli occhi.

«Dite sul serio?» mormora, quasi senza fiato.

«Ma certo. Anzi, ti vogliamo con noi anche domani! Giusto, ragazzi?»

Bassista e batterista si scambiano un’occhiata, con uno strano sorrisetto sulle labbra, mentre Tom osserva con attenzione il fratello, come se stesse leggendo nel suo pensiero per cercare la risposta ad una tacita domanda. Alla fine tutti annuiscono, sorridenti, e la ragazza li ringrazia, felice, promettendo di passare un altro pomeriggio con loro il giorno dopo, prima di allontanarsi a passi leggeri lungo il sentiero che la riporterà a casa.

 

hbag

 

Mentre gli altri raccolgono le loro cose, Tom continua a fissare con sguardo indagatore suo fratello. Bill se ne accorge e si gira verso di lui, alzando un sopracciglio, in attesa di una spiegazione.

«Be’?»

«Mmh … no, nulla …» alza le spalle il rastaro, e si infila la sua maglietta. Bill fa spallucce e ritorna alla sua roba, cercando di scrollare via la sabbia dall’asciugamano, ma stavolta è una gomitata amichevole di Gustav nelle costole a interromperlo.

«E allora, il nostro front-man si è preso una cotta?!» gli chiede ammiccante.

«Eh??»

«Ma sì, dai, si vede lontano un miglio!» si aggiunge Georg. «”Noi ti vogliamo anche domani!”» gli fa il verso, scoppiando poi a ridere insieme agli altri.

«Che c’è di male?» si difende il ragazzo. «No è forse vero che ci fa piacere stare in compagnia di qualcuno, invece che passare la vacanza da soli?»

«Oh, sì. Sicuro.» dicono loro con leggerezza, continuando a sghignazzare.

«Ma smettetela!» esclama lui, non riuscendo però a trattenere un sorriso, che, al parere dei suoi amici, la dice lunga.

 

 

Il pomeriggio seguente, appena dopo pranzo, il cantante della famosa rock-band è già davanti al portone della casa di Isabel. Mentre attende che la ragazza scenda, si appoggia al muro accanto alla porta, sicuro che ci vorrà un po’, ma si deve ricredere quando, meno di un minuto dopo, la vede uscire.

«Ciao!» lo saluta lei, allegra.

«Ehilà! Hai fatto presto.» osserva Bill, piacevolmente sorpreso.

«Detesto far aspettare la gente.» replica lei con un’alzata di spalle, guadagnandosi un sorriso da parte del ragazzo, e insieme si avviano verso il sentiero che conduce alla villa.

Attraversano la pineta ridendo e scherzando, raccontandosi aneddoti divertenti della propria vita.

«Ti giuro, quel giorno David mi ha davvero messo paura!» assicura Bill. «Appena starnutivo, mi lanciava un’occhiata di fuoco e mi intimava di filare a letto e rimanere chiuso in casa finché non mi fosse passata!»

Isabel rideva, pensando al povero ragazzo costretto a letto per un semplice raffreddore.

«Ed è stato poco prima del concerto a Londra? Sappi che se non ti fossi ripreso in tempo, mi sarei alleata al vostro manager per farti una bella predica!» lo minaccia scherzosa.

«C’eri anche tu, al concerto?» chiede allora lui.

«Certo! Terza fila, sulla destra del palco. Siete stati unici, come al solito.» assicura lei.

«Danke!»

«Bitte!»

Scoppiano in un’altra risata, ma quella di Isabel le muore in gola non appena scorge la casa dei ragazzi. Improvvisamente, davanti all’immensità di quella proprietà si sente piccola e insignificante.

«Benvenuta all’umile residenza estiva dei Tokio Hotel.» annuncia scherzosamente Bill, e le apre il cancello, permettendole l’accesso al vasto giardino.

«Siete solo voi quattro, qui?» chiede la ragazza in un soffio, ancora incredula.

«Noi, e un paio di guardie del corpo, ma quelle stanno nella casetta là in fondo al giardino.»

Indica una costruzione decisamente più piccola della villa, nell’angolo sud del giardino, poi l’accompagna in casa, nell’ampio salotto con divani banchi in pelle, megaschermo al plasma, decoder digitali, ultimo modello di playstation e simili.

La sua contemplazione della casa viene interrotta dall’arrivo degli altri tre componenti del gruppo, che la salutano allegramente e la invitano subito fuori, vicino alla piscina.

«Guarda e stupisciti: cuba libre!» dice soddisfatto Tom porgendole un bicchiere. «L’ho preparato io.» rivela, strizzando un occhio. Isabel ne prende un sorso, assaggiandolo.

«Mmh, buono!» si complimenta. Tom, soddisfatto, finisce in un sorso il suo bicchiere e se ne versa un altro, poi si siede sul suo lettino come gli altri e iniziano a chiacchierare.

Dopo qualche ora, quando il sole si fa sempre più caldo, i ragazzi iniziano a tuffarsi in piscina.

«Ce l’hai il costume, vero?» si informa Bill.

«Ehm … veramente no.» confessa Isabel.

«Vabbè, dovrai  accontentarti, allora …» e la spinge improvvisamente in acqua, aiutata dal fratello, poi entrambi si tuffano dietro di lei.

«Scemi!» esclama la ragazza riemergendo, ma poi ride, e ingaggia una lotta insieme agli altri. Una volta fuori dall’acqua, Bill va a prenderle un accappatoio, così che possa lasciare asciugare i suoi vestiti fuori, poi entrano tutti in casa.

I ragazzi decidono di tirare fuori i loro strumenti, e Isabel ha un’improvvisa folgorazione.

«Ehi, Tom, è vero che c’è una canzone che hai scritto e cantato tu?»

Lui la guarda stupito e incerto.

«Ehm, sì … più o meno … cioè …»

«Oh, dai, me la fai sentire?» chiede Isabel implorando con i suoi occhioni verdi smeraldo.

«Veramente …» prova a declinare lui, grattandosi la nuca con una mano in un gesto imbarazzato, ma i suoi amici sono contro di lui e si uniscono in un coro di incitamento.

«Oh, va bene.» acconsente infine. Accorda la chitarra, dà un colpetto di tosse, poi inizia a suonare.

«Ich mag alles wie du gehst
und wie du mich verstehst
und wie du mir dann immer wieder meinen Kopf
verdrehst und es bleibt spannend,
Du hast diesen Respekt.

Für dich geh ich durch die Wand,
Du behandelst mich perfekt,
und es geht im Endeffekt nicht einfach nur um Sex.

 

Na nana na na na

Na nana na na na»

 

«Na nana na na na» si uniscono gli amici, sorridendo, poi parte l’applauso generale. Tom si sfila la chitarra dal collo e si inchina, come se fosse davvero su un palco, e Isabel imita una fan scatenata, gridando a squarciagola, mandandogli baci, fingendo di svenire dall’emozione.

«Eh, fratellone … mi dispiace rovinarti la festa, ma non mi batterai mai, nel canto!» esclama Bill convinto, dandosi finte arie da snob. Tom si limita a ribattere con una linguaccia; infine, i cinque giovani decidono di fare una sfida alla playstation. Ovviamente i ragazzi litigano su quale gioco usare, ma alla fine si mettono d’accordo su una gara di automobili, e si stupiscono dell’abilità di Isabel.

«Be’, che c’è di strano? Anche a me piace giocare alla play, e ho anche questo gioco a casa.» dice con un’alzata di spalle. Dopo un po’, gli altri si stufano, e si sdraiano scompostamente sui divani, mentre Tom e Isabel continuano accanitamente il loro testa a testa.

Alla fine della giornata, Isabel recupera i suoi abiti e ringrazia del pomeriggio, salutando tutti, e programmano già di vedersi il giorno dopo.

Quella sera, ognuno si addormenta con il sorriso sulle labbra, felice della giornata passata in compagnia e di aver trovato una nuova amicizia.

 

 

NdA. Ecco il secondo capitolo! È vero, non succede molto, ma vi assicuro che il prossimo sarà decisamente più interessante!

Avevo bisogno di questo capitolo di transizione per far conoscere meglio i ragazzi …

Ringrazio tutti per le recensioni, mi fate davvero felice!!! Continuate a commentare!

 

Per quanto riguarda la canzone che ha scritto Tom, il titolo è Sex, e in realtà ancora non si è certi che sia davvero sua. Molti dicono che in realtà non abbia nulla a che vedere con lui. In ogni caso, la canzone esiste, e a me piace pensare che sia davvero di Tom! ^_^

 

  
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