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Autore: Sailor Saturn    26/12/2012    1 recensioni
« Scusa » mormora il bimbo, leggermente spaventato. Gaia gli sorride, ammirando con un certo stupore i profondi occhi verdi e i capelli neri spettinati. Non fa in tempo a dire nulla che una donna si avvicina chiamando a gran voce il bambino
« Harry! Harry! Non ti devi allontanare senza il mio permesso! » esclama, la voce di mamma venata di preoccupazione. Rivolge un sorriso di scuse a Gaia che sorride indulgente, lasciando intendere alla donna che non ci sono problemi. Osserva madre e figlio allontanarsi, mano nella mano, con Harry che si volta e la guarda sorridendo, mentre nel cuore si fa strada la consapevolezza che, come aveva sempre immaginato, quella stazione racchiude la magia.
Storia scritta per augurare buon Natale alla meravigliosa Ystava! Auguroni tesora! ♥
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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E poi ci sono quei momenti in cui realizzi di aver trovato una persona speciale, con cui puoi condividere gioie e dolori. Poco importa che abiti vicino o distante. Lei c'è. E tu te ne rendi conto ogni volta di più: quelle chiacchierate ad orari improbabili, quei messaggi che ti arrivano all'improvviso e ti strappano una risata, magari in una giornata storta... quelle rassicurazioni che ti vengono rivolte, quel modo che ha di spronarti sempre e comunque a fare la cosa giusta. Ti rendi conto di aver trovato un'amica speciale, con cui vuoi condividere tutto. Quell'amicizia che ti fa sorridere e che ti fa star bene.

Sei una delle mie migliori amiche”. Anche tu lo sei!

TANTISSIMI AUGURI DI BUON NATALE IAIA! Un abbraccio stritolante, di quelli che adoro io... se solo potessi, te lo regalerei veramente un viaggio così ♥

 

 

 

 

UN VIAGGIO SPECIALE

 

Capitolo I

 

Stazione di King's Cross, 1° settembre 2016

 

È con trepidazione che una ragazza di venticinque anni scende dal taxi che l'ha portata fino alla stazione ferroviaria di Londra. Capelli di media lunghezza, scuri con riflessi ramati, coperti da un cappellino di lana, di quelli senza forma precisa che a lei piacciono tanto e grandi occhi azzurri curiosi e vispi, Gaia si è laureata a Roma con il massimo dei voti, è una brillante collaboratrice in una casa editrice di successo, e ha aspettato questo momento per talmente tanto tempo che, ora che ha la possibilità di viverlo, quasi le sembra un sogno. Strige con dita malferme la tracolla della borsa, cercando in qualche modo di fermare il tremore delle mani: nonostante quello che debba affrontare sia un semplice viaggio in treno, per lei vale più di qualunque altra cosa, in questo momento. Il fatto, poi, che sia riuscita a realizzare questo viaggio nella data esatta che si era prefissata, non può che aumentare la trepidazione e la voglia che ha di compierlo. Un piccolo brivido attraversa la mantella, utilizzata per ripararsi dall'aria frizzante di Londra, e nonostante la felpa e i jeans un po' di freddo attraversa Gaia che, però, non ci fa molto caso. Con un sospiro e un sorriso che non ha nessun significato per tutta la gente che le sta intorno, Gaia si introduce nella Stazione, i passi delicati, quasi stesse camminando sulle nuvole e avesse paura di cadere. Una volta varcate le grandi arcate della Stazione, Gaia si toglie il cappello, dando una rapida pettinata con le dita ai capelli, cercando di vaporizzarli un minimo. Apre la borsa e ripone con cura il cappellino al suo interno: un sorriso dolce le si apre sul volto, quando le dita sfiorano il bordo rigido di un libro. Quel libro che l'ha accompagnata per tanti anni, quel libro che è stato per lei fonte inesauribile di scoperte, quel libro che, in qualche modo, l'ha aiutata a diventare quello che è adesso.

L'incanto del momento viene interrotto da un bambino che, inavvertitamente, le sbatte contro le gambe. Gaia scuote la testa e, richiusa la tracolla, si volta verso il bimbo, che non può avere più di undici anni

« Scusa » mormora il bimbo, leggermente spaventato. Gaia gli sorride, ammirando con un certo stupore i profondi occhi verdi e i capelli neri spettinati. Non fa in tempo a dire nulla che una donna si avvicina chiamando a gran voce il bambino

« Harry! Harry! Non ti devi allontanare senza il mio permesso! » esclama, la voce di mamma venata di preoccupazione. Rivolge un sorriso di scuse a Gaia che sorride indulgente, lasciando intendere alla donna che non ci sono problemi. Osserva madre e figlio allontanarsi, mano nella mano, con Harry che si volta e la guarda sorridendo, mentre nel cuore si fa strada la consapevolezza che, come aveva sempre immaginato, quella stazione racchiude la magia.

La ragazza si avvicina ai binari 9 e 10, poggiando la mano sulla colonna che li divide. Il muro è freddo, eppure Gaia non se ne rende conto: sente un leggero calore sul palmo della mano e il fischio dei treni tutto intorno.

Si, è esattamente qui che devo essere” pensa, sempre con il sorriso sulle labbra.

Stacca la mano dal muro e si avvicina alla biglietteria, dove lo sguardo arcigno dell'impiegata la accoglie « Desidera? » la voce è annoiata, di chi è stufo di stare nello stesso posto per troppo tempo, ma Gaia non ci fa caso

« Buongiorno, che treno parte dal binario 10? »

La donna la guarda come fosse pazza « Aberdeen* » risponde telegrafica.

« Perfetto! Un biglietto di andata e ritorno, per favore » esclama Gaia, felice.

L'impiegata fa quanto richiesto, continuando a guardare la ragazza con uno sguardo che non lascia spazio ai dubbi: la donna si sta chiedendo se Gaia sia sana di mente oppure no.

Tutto questo alla ragazza però non importa e, dopo aver preso il biglietto e ringraziato, si dirige verso il treno al binario numero 10. Una volta salita sul treno cerca uno scompartimento libero e, quando lo trova, si siede al suo interno, accanto al finestrino. Essendo da sola, si slaccia la mantella e la poggia sul sedile accanto a lei, si toglie la tracolla e la poggia sopra l'indumento, per poi estrarre con delicatezza il libro, il cui titolo viene guardato con affetto: Harry Potter e la Pietra Filosofale. Ripensandoci, Gaia si rende conto che quel maghetto ne ha passate di tutti i colori. Si accomoda meglio sul sedile e comincia a leggere. Ha appena finito il primo capitolo quando un fischio prolungato attira la sua attenzione

« In carrozza! Si parte! Londra – Aberdeen in partenza dal binario 10! ».

Un'occhiata all'orologio fa sorridere Gaia ancora: le undici in punto.

Sì, questo viaggio sarà decisamente speciale” pensa la ragazza, appoggiando la testa al finestrino, il libro stretto tra le mani. Chiude gli occhi, godendosi il rumore del treno che, sferragliando, si dirige fuori dalla stazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Aberdeen: terza città più popolosa della Scozia

 

Angolino autrice:

bè, per prima cosa BUON NATALE (rigorosamente in ritardo :P) A TUTTI!!

Spero che questo mio piccolo esperimento possa piacervi ed emozionarmi così come ha emozionato me quando l'idea è nata nella mia testa :)

Al prossimo aggiornamento!

Sailor ^-^

  
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