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Autore: sososofia    26/12/2012    1 recensioni
E se non tutto fosse andato come sappiamo? E se nei One Direction ci fosse anche una ragazza? Non tutto è semplice come sembra e la convivenza può diventare disastrosa, soprattutto se la ragazza in questione ha avuto un passato difficile, che torna a tormentarla anche nel presente.
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?:- Il suo battito si sta stabilizzando, era ora!
??:- Come fai a dirlo, sei un dottore Styles?
“Ah, c’è Harry… e quel tono scocciato mi pare di Elena”
Harry:- No… ma guardo molti film…
Elena:- Si vede…
Sorrisi e socchiusi gli occhi.
Rimasi ferita da tutto il bianco presente in quella stanza. Piano, piano avvertì l’eccitazione delle persone che mi attorniavano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Mamma:- Ed ecco a voi la grande Jade Winston... accogliamola con un grande applauso... WOOHOO...
Io:- Mamma, esci di camera...
Mamma:- Esci? Hai la minima idea di che ore sono?
Io:- L'ora che tu mi lasci dormire... per favore.
Mamma:- La mia bambina non si ricorda neanche il giorno più importante della sua vita... sei sicura di essere mia figlia?
Io:- Se non lo sai te...
Ecco come comincia la mia giornata quotidiana... mamma ogni mattina è stranamente di buon umore, mentre io non ho mai molta voglia di parlare, come del resto in tutto il giorno. Babbo, lui invece è quasi peggio di me, per riuscire a cavargli di bocca una parola deve prima cadere il Big Ben... e non è ancora crollato. 
Mamma:- Dai tesoro alzati che dobbiamo partire prima del previsto... giusto per essere certi di arrivare in tempo!
Io:- Mmmh...
Mi trascinai stancamente fino al bagno e, dopo una doccia veloce, mi misi una T-shirt larga e un paio di jeans vecchi e strappati con le mie polacchine color cappuccino.
Lasciai i capelli sciolti ma portai dietro un laccio per legarli. 
In salotto trovai mia sorella che sedeva rigida e composta come un manico di legno studiando, e facendo scorrere velocemente gli occhi sul foglio, tanto veloce che credevo che le sarebbero usciti gli occhi dalle orbite.
Io:- Sorella...
Alessia, 21 anni, studia all'università, le sue capacità sono quelle di far spuntare una malsana voglia di suicidarsi a chiunque le stia attorno.
Ale:- Bah, m'bocca al lupo! ( tradotto: ciao sorellina, ti auguro buona fortuna)
Scossi la testa e sorrisi. Bacio a babbo e poi di corsa in macchina con mamma.
Rimasi seduta, in silenzio, per venti minuti, guardando le case filare veloci sotto al mio occhio.
Io:- Mamma... e se non mi prendono?
Mamma:- Jade Colette Winston, tu sei nata per cantare, così come tua sorella è nata per diventare un medico, così come io e tuo padre siamo nati per far nascere voi... ognuno in questo mondo ha un ruolo ben preciso... tu sei nata con una voce stupenda e non te ne sei vantata, né hai mai mostrato la tua bravura nel canto a discapito di altri... e se non ti prenderanno non sanno che si perdono...
Era incredibile come avesse messo a tacere tutti i miei dubbi. Forse, cominciavo a capire che genere di amore provano le mamme per le loro figlie/i ... ora non dovevo fare altro che riuscire a capire che cosa prova una figlia per la propria mamma. In famiglia sono stata soprannominata " L'insensibile", dalla mia sorellina adorata e " Ice Woman" da mia cugina. Io non sono né insensibile ne una donna di ghiaccio, solo che non capisco l'utilità dei sentimenti e fatico a capirli. 
Mamma mi sorrise, facendomi capire che avrebbe passato volentieri anche entrambe le ore che mi separavano dal provino, a rispondere alle mie domande... ma non ne feci neanche una.
Passai le due ore a pensare che cosa sarebbe cambiato e, quando mamma frenò davanti all'entrata, curvai le labbra. 
La regola era questa: io potevo darle un bacio, ma lei non poteva toccare me. 
Quel giorno però avevo bisogno un piccolo contatto fisico quindi mi lasciai baciare.
Mi promise che avrebbe tenuto il cellulare acceso e che sarebbe stata dietro alle quinte nel caso avessi avuto bisogno di lei. 
Detti svogliatamente i miei documenti alla donna, che mi consegnò la targhetta con il mio numero per l'audizione. Sorridendo mi indicò una fila lunghissima. 
Camminai posizionandomi all'ultimo posto della fila, sporgendomi in avanti guardando la porta d'entrata che era piccolissima. Sbuffai impaziente facendo saettare nervosamente i miei capelli. 
Un ragazzo davanti a me sollevò la testa dal suo cellulare, che guardava intensamente, e si guardò prima e destra, poi a sinistra e infine si girò guardandomi e sorridendomi. Rimasi per un secondo spiazzata ma poi sorrisi anche io. Quel ragazzo era di una bellezza inaudita: capelli biondi, occhi azzurri, sorriso meraviglioso, anche se i suoi denti erano leggermente storti. Era poco più alto di me e questo lo rendeva adorabile e un bambino bellissimo. 
X:- Ciao... sei un po’ impaziente?
Annuì.
X:- Io sono Niall... Niall Horan.
Mi tese la mano che strinsi con una lieve titubanza.
Niall:- Fammi indovinare: sei un tipo taciturno... quando ti sei iscritta?
Scossi il capo.
Niall:- Ah, non ti sei iscritta tu eh? Io sono venuta ad iscrivermi con mia mamma!
Scossi le spalle.
Niall:- Altro che taciturna... come fanno le tua amiche a parlare con te? Sai una cosa? Scommetto anche che non vuoi dirmi come ti chiami, non è vero?
Io:-...
Niall:- Non fa niente... dobbiamo aspettare qui per almeno altre due ore... quindi, se tu volessi parlarmi...
Sorrise nuovamente prima di rigirarsi e di riprendere a nazzicare con il telefono.
Io:- Jade...
Non so chi mi spinse a parlare, ma quel ragazzo mi ispirava fiducia. Lo vidi sorridere per poi voltarsi nuovamente verso di me.
Niall:- Bene Jade... che ne dici se parliamo un po’?
Feci un profondo respiro per non svenire.
Io:- Ok...
Più che parlare con Niall preferivo ascoltarlo. Era meraviglioso sapere tutto quello che gli era successo, e la sua voce era melodiosa. Non mi accorsi neanche del fatto che la donna per le audizioni ci aveva già chiamato almeno tre volte. 
Anna:- Niall Horan e Jade Winston... Niall Horan e Jade Winston... dove sono Niall e Jade?
Niall:- Qui... siamo qui!
Mi aprì con fare galante la porta e se la chiuse dietro una volta che fu entrato.
Ci sorridemmo.
Da quel momento saremmo diventati rivali.
  
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