DOVRESTI VEDERTI QUANDO SORRIDI
La
porta scricchiolò un poco prima di aprirsi del tutto. Un filo di
luce proveniente dal lampione nella strada illuminava una striscia di
parquet fino all'angolo opposto del salotto.
Mat non era ancora evidentemente tornato a casa.
J entrò dalla porta con le scarpe in mano. Si tolse il vestito e lo mise in bagno, pronto ad essere lavato. Rimase in lingerie, s'era dimenticata che a casa sua, da qualche parte, c'era ancora Niall.
Fece per salire le scale.
«Sono in paradiso?» bofonchiò mezzo addormentato il ragazzo.
J, che aveva appena percorso i primi tre scalini, scese di corsa coprendosi con le mani. Cercò disperata con gli occhi qualcosa con cui potersi coprire, ma tutto ciò che le stava attorno non era indossabile.
«Ommiodio, Niall! Mi hai fatto prendere uno spavento non mi ricordavo che fossi qua! E non mi guardare! Piuttosto, dammi la tua camicia» disse lei, imbarazzata e fissandolo dritto negli occhi. Fu in quel momento che Niall si accorse delle lacrime che avevano sbavato tutto il suo trucco rigandole il viso. Ne fu intenerito e dispiaciuto.
«Tieni» le porse la camicia infilandogliela prima in un braccio poi nell'altro. J afferrò i due lati aperti e se li strinse al petto coprendosi. Era così fragile..
Lui la strinse tra le sue braccia e la coccolò per un po'.
«Va tutto bene, ci sono io qui»
Rimasero in silenzio. Nessuno disse nulla, la quiete notturna era rotta solo dai singhiozzi del pianto di J che soffocavano sulla spalla di Niall. Lui rimaneva a fissarla, le accarezzò i capelli e non si sforzò nè di chiedere nè di dire nulla. Non voleva sembrare invadente. E a J probabilmente andava bene così.
Pian piano i singhiozzi diminuivano fino a che Jenny spirò e fissò il ragazzo negli occhi che brillavano azzurri nella fioca luce della notte, pieni di tenerezza e anche un po' d'imbarazzo.
«Mi spiace, non avresti dovuto vedermi così è che..» la sua voce si ruppe e non seppe continuare a parlare. Compresa la sua fragilità Niall la strinse ancora più forte a se sussurrando un flebile: «Va tutto bene, tranquilla»
«Sei stato chiuso qui tutta la sera mi dispiace»
Arrivati nella stanza della ragazza lei si sedette sul letto, cercò il suo pigiama e lo pose su letto, poi fissò Niall con sguardo interrogativo: «Allora?»
«Allora cosa?» rispose Niall ingenuo.
«Devo vestirmi, ti giri per favore?»
«Per forza?» disse sbattendo le palpebre come un cucciolino. Ma questo non fece cambiare l'opinione di J che sbuffò e lo guardò male. Lui si girò subito, e così fece anche lei. Si sfilò la camicia.
«Non sbirciare» disse rivolta a Niall. Ma questo con la coda dell'occhio intravedeva le curve dei fianchi di J che gli fecero perdere la testa. Aveva solo voglia di stringerla, di baciarla, di averla sua..
Una voce interruppe i suoi pensieri, dolce e armoniosa «Ho finito, tieni»
J porse la camicia al suo leggittimo proprietario e lo accompagnò al piano di sotto.
«J?» chiamò ad un tratto Niall.
«Sì?» di rimando.
«Io non l'avrei mai fatto»
La ragazza storse la testa e arricciò il naso pensierosa: «Cosa?»
«Qualsiasi cosa abbia fatto quel ragazzo per farti stare così»
Lei lo fissò un secondo, con gli occhi pieni di lacrime riusciva ancora a vedere la sua bellezza risplendere nella stanza poi gli chiese: «Cos'ho di speciale? Perchè io?»
«Dovresti vederti quando sorridi, capiresti il perchè sono tornato, il perchè non riesco a starti lontano»
Imbarazzato e silenzioso uscì dalla stanza e fece per andarsene, J lo trattenne per un braccio.
«Non riesci a starmi lontano?»
Lui sorrise. «Buonanotte J, ci vediamo giovedì»
Le schioccò un bacio sulla fronte e se ne andò lasciando J sola e pensierosa sulla soglia di casa, immersa nella penombra della sera.
SPAZIO DELL'AUTRICE:
Eccomi, è passato tanto tempo lo so ma alla fine sono tornata, yaya
e questo capitolo me gusta mucho, spero anche a voi :)
Mi sono impegnata, sappiatelo eh!
Come al solito la mia richiesta è di recensire i capitoli con più di dieci parole, ve ne sarei gratissima.
Penso che, se avrete trovato tempo di leggere la storia, ne troverete per recensire..
*occhioni dolci*
perfavoreperfavoreperfavore/tipregotipregotiprego
Sbaciucchietti qua e là a tutti! C:
Mat non era ancora evidentemente tornato a casa.
J entrò dalla porta con le scarpe in mano. Si tolse il vestito e lo mise in bagno, pronto ad essere lavato. Rimase in lingerie, s'era dimenticata che a casa sua, da qualche parte, c'era ancora Niall.
Fece per salire le scale.
«Sono in paradiso?» bofonchiò mezzo addormentato il ragazzo.
J, che aveva appena percorso i primi tre scalini, scese di corsa coprendosi con le mani. Cercò disperata con gli occhi qualcosa con cui potersi coprire, ma tutto ciò che le stava attorno non era indossabile.
«Ommiodio, Niall! Mi hai fatto prendere uno spavento non mi ricordavo che fossi qua! E non mi guardare! Piuttosto, dammi la tua camicia» disse lei, imbarazzata e fissandolo dritto negli occhi. Fu in quel momento che Niall si accorse delle lacrime che avevano sbavato tutto il suo trucco rigandole il viso. Ne fu intenerito e dispiaciuto.
«Tieni» le porse la camicia infilandogliela prima in un braccio poi nell'altro. J afferrò i due lati aperti e se li strinse al petto coprendosi. Era così fragile..
Lui la strinse tra le sue braccia e la coccolò per un po'.
«Va tutto bene, ci sono io qui»
Rimasero in silenzio. Nessuno disse nulla, la quiete notturna era rotta solo dai singhiozzi del pianto di J che soffocavano sulla spalla di Niall. Lui rimaneva a fissarla, le accarezzò i capelli e non si sforzò nè di chiedere nè di dire nulla. Non voleva sembrare invadente. E a J probabilmente andava bene così.
Pian piano i singhiozzi diminuivano fino a che Jenny spirò e fissò il ragazzo negli occhi che brillavano azzurri nella fioca luce della notte, pieni di tenerezza e anche un po' d'imbarazzo.
«Mi spiace, non avresti dovuto vedermi così è che..» la sua voce si ruppe e non seppe continuare a parlare. Compresa la sua fragilità Niall la strinse ancora più forte a se sussurrando un flebile: «Va tutto bene, tranquilla»
«Sei stato chiuso qui tutta la sera mi dispiace»
«Non ti preoccupare, ho saputo passare il tempo» disse di rimando il biondino sorridendole.
Jenny si sentì stranamente felice, consolata dallo splendere di quei denti nell'oscurità.
«Sono stanca» disse J al ragazzo sbadigliando graziosamente.
«Si vede ahah - ridacchiò poi proseguì - ti accompagno in camera, mi ridai la camicia e poi me ne vado, lo prometto»
J annuì e insieme si avviarono al priano di sopra, prima J e dietro Niall che le sbirciava il fondoschiena appena coperto dalla camicia. J si fermò di colpo e chiese perplessa: «Come mai sei rimasto dietro di me? C'è posto per tutti e due sulle scale»
«Guardo il panorama» sorrise fissando il sedere a mandolino della ragazza coperto da un paio di mutande color pesca e su cui ricadeva morbida la camicia azzurrina di Niall.
«Maiale» rispose la ragazza, scosse la testa e proseguì sulle scale imperterrita.Jenny si sentì stranamente felice, consolata dallo splendere di quei denti nell'oscurità.
«Sono stanca» disse J al ragazzo sbadigliando graziosamente.
«Si vede ahah - ridacchiò poi proseguì - ti accompagno in camera, mi ridai la camicia e poi me ne vado, lo prometto»
J annuì e insieme si avviarono al priano di sopra, prima J e dietro Niall che le sbirciava il fondoschiena appena coperto dalla camicia. J si fermò di colpo e chiese perplessa: «Come mai sei rimasto dietro di me? C'è posto per tutti e due sulle scale»
«Guardo il panorama» sorrise fissando il sedere a mandolino della ragazza coperto da un paio di mutande color pesca e su cui ricadeva morbida la camicia azzurrina di Niall.
Arrivati nella stanza della ragazza lei si sedette sul letto, cercò il suo pigiama e lo pose su letto, poi fissò Niall con sguardo interrogativo: «Allora?»
«Allora cosa?» rispose Niall ingenuo.
«Devo vestirmi, ti giri per favore?»
«Per forza?» disse sbattendo le palpebre come un cucciolino. Ma questo non fece cambiare l'opinione di J che sbuffò e lo guardò male. Lui si girò subito, e così fece anche lei. Si sfilò la camicia.
«Non sbirciare» disse rivolta a Niall. Ma questo con la coda dell'occhio intravedeva le curve dei fianchi di J che gli fecero perdere la testa. Aveva solo voglia di stringerla, di baciarla, di averla sua..
Una voce interruppe i suoi pensieri, dolce e armoniosa «Ho finito, tieni»
J porse la camicia al suo leggittimo proprietario e lo accompagnò al piano di sotto.
«J?» chiamò ad un tratto Niall.
«Sì?» di rimando.
«Io non l'avrei mai fatto»
La ragazza storse la testa e arricciò il naso pensierosa: «Cosa?»
«Qualsiasi cosa abbia fatto quel ragazzo per farti stare così»
Lei lo fissò un secondo, con gli occhi pieni di lacrime riusciva ancora a vedere la sua bellezza risplendere nella stanza poi gli chiese: «Cos'ho di speciale? Perchè io?»
«Dovresti vederti quando sorridi, capiresti il perchè sono tornato, il perchè non riesco a starti lontano»
Imbarazzato e silenzioso uscì dalla stanza e fece per andarsene, J lo trattenne per un braccio.
«Non riesci a starmi lontano?»
Lui sorrise. «Buonanotte J, ci vediamo giovedì»
Le schioccò un bacio sulla fronte e se ne andò lasciando J sola e pensierosa sulla soglia di casa, immersa nella penombra della sera.
SPAZIO DELL'AUTRICE:
Eccomi, è passato tanto tempo lo so ma alla fine sono tornata, yaya
e questo capitolo me gusta mucho, spero anche a voi :)
Mi sono impegnata, sappiatelo eh!
Come al solito la mia richiesta è di recensire i capitoli con più di dieci parole, ve ne sarei gratissima.
Penso che, se avrete trovato tempo di leggere la storia, ne troverete per recensire..
*occhioni dolci*
perfavoreperfavoreperfavore/tipregotipregotiprego
Sbaciucchietti qua e là a tutti! C: