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Autore: TangerGin    27/12/2012    11 recensioni
Non potremmo essere più distanti l'uno dall'altra, lo dicono persino i nostri nomi.
{in revisione}
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~ Capitolo 6 ~



Da:zayn.m@ucl.uk
A:a.vogel@ucl.uk
Data: 01/10/12
Oggetto: Re: Test completato
“Wow, non credevo fosse così semplice passare il tuo nerd-esame. Ma sono contento di essere passato a pieni voti. A quando la laurea?
A proposito di lauree, hai avuto più notizie del tuo prof, il Mahajan? Me lo chiedevo oggi quando mi sono dovuto mettere a studiare Economia Aziendale e mi sono reso conto che le slides del prof facevano schifo (sì, se te lo stessi chiedendo studio Economia. Non pensare male però, non l’ho fatto per avidità o altro. Mi interessa, davvero).
Comunque sai, sei strana, April Vogel. Prima mi dici che vorresti litigare con me e poi mi dici che sei felice di sapere che c’è qualcuno che la pensa come te. Sì, sei strana. Ma simpatica, te lo concedo.
E quindi, visto e considerato che io ho passato il nerd-test e tu sei simpatica, direi che potremmo anche andare a prendere qualcosa alla caffetteria del campus, un giorno di questi. Sempre se ti va, ovvio.
Insomma fammi sapere,
Zayn”

Ero ufficialmente… incazzata.
Incazzata con il destino di merda.
Rilessi la mail, vedendomi quel viso da schiaffi intento a scriverla. Non poteva essere la stessa persona. Come poteva quello stronzo colossale essere lo stesso ragazzo che mi aveva scritto queste mail?
Non aveva senso. Ero incazzata, incazzata e basta.
Spensi il pc senza nemmeno rispondergli, e mi buttai a letto, a rimuginare sul mio Zayn e su quello reale.
Mi addormentai in un sonno turbato.


Se ero andata a letto con la luna storta beh, la mattina dopo più che storta, la luna era distrutta in mille pezzi. Avevo i nervi a fior di pelle, sia per il sonno tormentato sia perché ancora ero infastidita da come si era conclusa la giornata precedente.
Certo, forse me l’ero presa un po’ troppo per questa storia di Zayn. Ma aveva cominciato a piacermi sul serio, quello delle mail. E NON ERA GIUSTO che per una volta, una sacrosanta volta che avevo trovato qualcuno con cui poter sinceramente parlare dei miei interessi, si fosse rivelato un pezzo di merda.
Senza contare che io e lui avevamo litigato alla festa. Ed ancora non sapevo nemmeno il perché, ma evidentemente, in carne ed ossa, non dovevamo andare troppo d’accordo.
Allora 12.30 al Pret a Manger? Non ho toccato una goccia di alcol da stamani, dovresti esserne onorata ;P – xx H.”
Già, Harry. Sorrisi istintivamente.
Ero quasi contenta di dover uscire con lui, così avrei evitato di passare la pausa pranzo a rimuginare su quella situazione assurda. E poi forse Styles era meno peggio di quanto avessi sospettato. O almeno, cercavo di illudermi di ciò.
Chiaramente il martedì mattina avevo il corso con il Mahajan, motivo per cui passai la sua ora e mezza di lezione più scorbutica ed incazzata che mai: non solo non mi aveva ancora inviato le sue diapositive, ma per di più mi ricordava Zayn. E io stavo cercando di pensarci il meno possibile.
Anche i miei compagni notarono il mio nervosismo nelle ore successive: io, che di solito ero molto precisa ed attenta durante il laboratorio di Chimica Inorganica, quel giorno ero distratta e irritata, e rischiai addirittura di rompere una provetta.
Tutto questo per uno stupido, inutile, insignificante ragazzo. Non era da me.

Quando l’orologio segnò le 12, e finalmente la professoressa ci congedò, mi sentii finalmente libera.
Sarei andata a pranzo con Harry e avrei smesso di fare danni.
Mentre mi avviavo verso l’uscita, mi squillò il cellulare.
“Eeeeehy, Pipi! Carica per l'appuntamento?” Jess. Speravo si fosse dimenticata, ma era pur sempre Jess-maniaca-del-controllo-McMillan.
“Evitiamo i soprannomi ridicoli, che basta e avanza Alex. Comunque non sono carica, non me ne frega un piffero, ma sto andando a pranzo con Harry, sì. Sei contenta?”
“Svegliata dalla parte sbagliata del letto stamani?”
Sbuffai. “Più o meno. Diciamo che sono andata a letto dalla parte sbagliata e mi ci sono anche svegliata. Una combo di parti sbagliate del letto, lune storte e chi più ne ha più ne metta”.
“Se ti chiedo il perché mi rispondi sinceramente o accamperai qualche scusa?”
Uff, mi conosceva troppo bene, quella ragazza.
“Il tizio delle mail” spiegai frettolosamente, mentre procedevo in direzione del locale dove avrei incontrato Styles.
“Il tizio delle mail…cosa? Se vuoi dirle le cose, fallo bene” mi rispose lei.
“Il tizio delle mail è in realtà un cretino. Cioè, per e-mail è apparentemente il mio ragazzo ideale, e nella realtà… è un coglione. E sono incazzata perché non è possibile avere tutta questa sfiga, ho il malocchio”
“COSA? L’hai conosciuto? Ora, dimmi, PERCHE’ CAVOLO NON MI HAI CHIAMATA, PERCHE’ NON ME LO HAI DETTO SUBITO?” urlò come una malata di mente Jess, assordandomi.
“Perché lo hai conosciuto anche tu, più o meno. E’ quel Malik, DJ M, quello della festa di Liam Payne. Si chiama Zayn di nome. L’ho scoperto perché è il fratello di un’amichetta di Alex e niente, è un cafone, rozzo e odioso” replicai, raccontandole anche di come si era comportato il giorno prima, dopo l’allenamento di tennis dei bambini.
“Dai, non ci credo. Potrebbe sempre essere un altro Zayn?”
“E’ quello che sto sperando da ieri sera ma dubito fortemente ci siano tanti Zayn con il cognome che inizia per emme che frequentano la UCL. Per di più, ho un vago ricordo di lui alla festa che commenta la mia maglia di Star Wars. Insomma, tutti gli indizi portano, purtroppo, a lui” sospirai, girando l’angolo e vedendo i ricci castani di Harry in lontananza.
“Comunque, adesso devo lasciarti che sto andando all’appuntamento che mi hai praticamente organizzato tu. E sì, ti chiamo stasera per raccontarti tutto, non preoccuparti”.

Da sobrio, Harry sembrava più… maturo.
Quel sabato sera mi era sembrato un undicenne nel corpo di un quasi ventenne, mentre adesso, alla luce del sole e senza sostanze in corpo, i suoi occhi verde smeraldo erano meno infantili e più sicuri. Il sorriso però, contornato da due adorabili fossette, restava lo stesso sorriso dolce e ingenuo della festa.
“Allora, ripresa completamente dall’altra sera?” scherzò lui, prendendo un sandwich tacchino, maionese e basilico dal frigo, appoggiandolo sul suo vassoio.
“Direi di sì. Se sento odore di alcol nel giro di 5 chilometri mi sale la nausea ma, a parte questo, direi tutto bene - risposi ridendo - invece ti vedo incredibilmente sobrio! Wow, devo dire che mi hai sorpreso!”
Mi rispose con una linguaccia, tornando ad assomigliare sempre più ad un bambino. Ma, per quanto volessi negarlo, quel lato del suo carattere non mi dispiaceva, era spontaneo e tenero, e forse potevo affezionarmi a lui anche se non avrebbe mai colto le mie citazioni dal Signore degli Anelli.
Harry frequentava Economia - sì, come Zayn, ma scacciai quel nome prima che si infiltrasse nei miei pensieri. Era al primo anno, ma in realtà il suo sogno era studiare musica, aveva scelto quella strada praticamente costretto dalla sua famiglia. Non era riuscito ad entrare ad Oxford (nemmeno grazie ai soldi di papino) o meglio, come lui mi confessò, non si era neanche impegnato troppo: sperava che, non essendo ammesso a quell’Università, i suoi genitori gli concedessero di studiare quello che desiderava. Pessima mossa, visto che, quasi come punizione, lo obbligarono a studiare Economia là, alla UCL.
“Però non mi lamento, almeno sono rimasto qua a Londra!” disse lui, finendo di raccontarmi le sue vicissitudini universitarie. Era incredibilmente ottimista, e buono. Io, al posto suo, mi sarei totalmente ribellata a dei genitori del genere, un po’ come aveva fatto Louis. Invece lui aveva accettato di buon grado, sostenendo che poteva occuparsi di musica nel tempo libero e in fondo studiare Economia non gli avrebbe fatto di certo male.
“Invece tu cosa studi?” mi chiese, addentando un enorme boccone del suo panino.
“Chimica, sono all’ultimo anno. E’ una faticaccia, ma mi diverte, anche se adesso penserai che sono una pazza” risposi, bevendo un sorso d’acqua.
“Wow gnon gongnosco gnessuno ghe shtudia gose gosì diffiscili” biascicò lui, masticando, mostrando tutto il suo bel pranzo in mondovisione. Era proprio un bambinone.
“Non si parla con la bocca piena!” lo ripresi, ridendo. Si era sporcato tutta la faccia con la maionese, era uno spettacolo spassoso e rivoltante al contempo.
“Per di più sei tutto sporco! Dio, sei peggio di Alex, che ha otto anni!” mi sporsi verso di lui, pulendogli la faccia con una salvietta.
“Oi Harry!” una voce calda e strascicata destò la nostra attenzione.
Alzai lo sguardo, con la mano ancora intenta a rimuovere i residui di maionese dalla bocca di Styles, per andare ad incrociare quei due occhi scuri e sprezzanti che avevo maledetto tutta la notte precdente.
Quando dico di avere il malocchio non scherzo.
Tirai velocemente via la mano dal viso di Harry, senza smettere di staccare lo sguardo da Zayn. Era là ed era… bello. Bello come lo era il giorno prima, bello come quella sera alla festa.
Piantala April. Contegno.
“Zayn! Pensavo tornassi a casa, allora resti alle lezioni del pomeriggio?”
“Sì – sospirò il moro, passandosi una mano nel ciuffo biondo, quel ridicolo ciuffo – ho deciso che resto a casa domani per studiare Economia Aziendale” concluse, sistemandosi la tracolla in spalla, fissandomi arrogantemente.
Non c’era dubbio, si ricordava della festa.
“Ma voi due… non vi ricordate? La festa? Abbiamo pure ballato tutti assieme!” disse Harry innocentemente.
Zayn mi scrutava. Sì, si ricordava di me. Io alzai le spalle, borbottando un “vagamente ricordo”.
“Beh, considerato che l’alcol ci ha un po’ bruciato i neuroni a tutti – disse ridendo Harry – facciamo le presentazioni: April-Zayn. Zayn-April”.
Notai i suoi occhi spalancarsi, manco avesse visto un fantasma. Io restai impassibile, cercando di fare buona faccia a cattivo gioco, e allungai la mano, abbozzando un semplice “Ciao”.
Ancora visibilmente confuso e shoccato dalla cosa, ricambiò la stretta ed il saluto, continuando a guardarmi, stavolta incredulo.
Mi chiedevo che cosa gli stesse passando per la testa in quel momento.
Forse stava facendo due più due, come ero stata costretta a fare io la sera prima.
Forse si stava rendendo conto che la ragazza con cui aveva litigato alla festa e la ragazza che, la sera prima, aveva invitato ad uscire, erano la stessa persona.
Forse, adesso, si stava incazzando con il destino tanto quanto ero incazzata io.
Perché era palese che, tra noi, nel mondo reale, non sarebbe mai e poi mai potuto nascere nulla.
Perché lui era un arrogante figlio di papà, che viaggia sulla sua Alfa Romeo, tratta male la sorellina davanti ad altre persone e litiga con ragazze che non conosce alle feste.
Perché io sono una cocciuta, altezzosa studentessa di Chimica, che si guadagna i soldi crescendo un figlio di altri, e che litigo con ragazzi che non conosco alle feste.



Da:zayn.m@ucl.uk
A:a.vogel@ucl.uk
Data:02/10/2012
Oggetto: (nessun oggetto)
“Non sapevo uscissi con Harry.
In realtà non sapevo neanche chi fossi, intendo dire che non avevo idea che fossi la ragazza della festa. Detto questo, considerato che ti vedi con Styles, lasciamo perdere il caffè.
Lasciamo perdere un po’ tutto, che è meglio.
Potevi anche dirmelo che sapevi chi ero, ora mi sento un completo imbecille, grazie mille.”

Da:a.vogel@ucl.uk
A:zayn.m@ucl.uk
Data:02/10/2012
Oggetto: Re: (nessun oggetto)
“Guarda che non avevo idea di chi tu fossi fino a ieri, quando tua sorella Safaa ti ha chiamato. Poi ho supposto che non ci fossero tanti Zayn, ho semplicemente fatto due più due. Non c’è bisogno di scaldarsi tanto.
Comunque sì, forse è meglio lasciar perdere. Anche perché non ricordo la metà delle cose che ho detto o fatto alla festa e non mi va di rivangarle, in ogni caso.
E poi sì, esco con Harry.”

Da:zayn.m@ucl.uk
A:a.vogel@ucl.uk
Data:02/10/2012
Oggetto: Re: Re: (nessun oggetto)
“Non ti preoccupare, non ti ho toccata con un dito. Anche perché eri ubriaca fradicia.
In ogni modo, oggi potevi evitare di farmi fare la figura dell’idiota davanti ad Harry, fingendo di non sapere chi fossi. Lo sapevi benissimo. E potevi anche rispondermi alla mail di ieri, almeno per educazione.”

Da:a.vogel@ucl.uk
A:zayn.m@ucl.uk
Data:02/10/2012
Oggetto: Re: Re: Re: (nessun oggetto)
“Tu mi vieni a parlare di educazione? Stai scherzando? Tu, che hai trattato malissimo la tua sorellina di otto anni davanti ai miei occhi e davanti ad Alex, fregandotene completamente?
Fammi un piacere, stai zitto. Fai più bella figura, te lo assicuro.”

Da:zayn.m@ucl.uk
A:a.vogel@ucl.uk
Data:02/10/2012
Oggetto: Re: Re: Re: Re: (nessun oggetto)
“A te, di come io tratto mia sorella, non deve importartene proprio un bel nulla. Chi cazzo sei per venirmi a dire come devo comportarmi? Scendi dal piedistallo, bellezza. Non è che perché fai la babysitter ai Tomlinson e quindi, cito testualmente, “ti guadagni la pagnotta” vali più di me.
Ti credevo diversa.”

Da:a.vogel@ucl.uk
A:zayn.m@ucl.uk
Data:02/10/2012
Oggetto: Re: Re: Re: Re: Re: (nessun oggetto)
“Non ti rispondo neanche perché non spreco parole con i sordi.
Ti credevo diverso anche io.
A mai più rivederci.”



Oilà! Eccomi di corsa ad aggiornare (tra tre ore ho il treno e sto già morendo di ansia. No comment). Insoooomma, questo capitolo è abbastanza cruciale, soprattutto per il finale :3 spero che come "ultimo capitolo dell'anno" vi abbia soddisfatte ahahah
Detto questo, fuggo davvero. Devo ancora chiudere la valigia ARGH! Come ho detto, avrò internet nella casa in vacanza, quindi sicuramente la sera passerò a dare un'occhio a efp :') sicuro che mi mancherete, questa settimana ♥
Quindi concludo con un BUON ANNO! Alla faccia dei Maya, speriamo di arrivare vive e vegete nel 2013 ahahah
xx Gin~
ps. ieri ho aggiornato anche "Awake My Soul", se a qualcuna può interessare c:


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