Angolo
dell’autrice
E
dopo moooolto tempo, ecco un nuovo capitolo.
Avverto
che ormai non manca molto alla fine della storia, e presto ogni segreto
e ogni
sotterfugio verrà svelato.
All’incirca
mancheranno tre o quattro capitoli.
Ringrazio
chi legge e recensisce questa fic.
Come
al solito ho lasciato una track, stavolta ad inizio capitolo.
Buona
Lettura!
(track http://www.youtube.com/watch?v=MTGlrcReWrk
)
L
guardava costantemente il ragazzo accovacciato in un angolino della
cella e si
crucciava, cercando di capire dove voleva andare a parare.
Light
non mangiava, si limitava a bere di tanto in tanto qualche goccia
d’acqua,
fissando con sguardo vacuo la parete, eppure era ancora Kira, non aveva
rinunciato alla proprietà del quaderno.
Nella
sua posizione pericolante, L si sporse in avanti, fissando i lineamenti
contratti
del giovane.
L’incontro
con la sorella lo aveva fatto piombare in quello stato da giorni ormai,
tuttavia, durante l’interrogatorio, avvenuto per mano di
Near, aveva detto che
presto sarebbe tornato in libertà, con un ghigno stampato sul volto.
Era
sicuro d’uscire indenne da lì.
Ma
come? Non aveva alleati, se non una ragazza, scampata miracolosamente
all’arresto.
Era
di lei che Yagami voleva servirsi? Amane Hikari poteva dirsi anche una
personalità di successo, ma la sua immagine era stata
compromessa, adesso non
era altro che una ricercata.
Eppure,
le morti continuavano a succedersi, come se nulla fosse, evidentemente
la donna
era riuscita a trovare un luogo dove rifugiarsi e con tutta
probabilità, era
stato Light stesso a dirle dove andare.
Era
da escludere che Hikari fosse andata da uno dei membri della setta,
quelle
persone erano controllate ventiquattro ore su ventiquattro, e Light non
avrebbe
mai commesso uno sbaglio simile, ma allora dove?
Light
era convinto che sarebbe uscito di lì, ma per fare
ciò, avrebbe avuto bisogno
di un aiuto interno al sistema giuridico giapponese…
Bingo.
Se
Light era convinto di passarla liscia, era sicuramente
perché aveva corrotto
qualcuno d’interno, tramite Amane, e ora non gli restava
nient’altro che capire
di chi si trattasse…
“Near,
dammi la lista dei giudici coinvolti nel caso Kira”. Disse L,
guardando di
sbieco il suo successore.
L’albino
premette una serie di tasti, e il file venne passato sul monitor del
detective.
Egli lo lesse, imprimendosi ogni nome e volto nella mente, poi
cominciò a fare
ricerche. Erano vicini, preso il secondo, ed un possibile terzo, Kira,
tutto si
sarebbe risolto. E finalmente, l’incubo di quel caso avrebbe
avuto un epilogo
definitivo.
“L….”
Non
era stato Near a
parlare, ed il
detective dovette fissare la sua attenzione sullo schermo, per
accettarsi che
le sue labbra si fossero mosse, e di fatto, era stato proprio lui a
parlare.
Per
un folle istante, colto da un fortissimo deja-vu, credette che Light Yagami stesse per
ribadire la sua
innocenza, chiedendogli di guardare nei suoi occhi per vedere se stesse
mentendo, ma non fu così. Kira cominciò a ridere, una risata insana, che
rovinava i bei tratti
del ragazzo, mentre il castano dei suoi occhi parve riflettere delle
scintille
rosse, nate da un principio di follia.
“Dai
L, perché non sei qui? So che mi puoi vedere, non hai
nemmeno il coraggio di
presentarti di persona? Hai paura che questi quattro rifiuti della
società
conoscano il tuo volto? No, secondo me sei solo un codardo, ti spaventa
l’idea
di guardare negli occhi colui che
ti ha
battuto, ammettilo”.
Le
risate erano ormai diventate incontenibili per il corpo di Light, che
veniva
scosso da tremiti e lo costringevano ad appoggiarsi con la schiena al
muro per
mantenere un minimo di controllo.
Ad L sembrava di aver già visto la sua nemesi in quelle
condizioni…
La
vista del cielo,
rosso per il tramonto, era impedita in parte da grossi nuvolosi grigi.
Solo
poche persone erano presenti in quel momento, assorte nella
contemplazione di
una tomba.
Non
un nome vi era
inciso, ad indicarne la presenza vi era un'unica croce
d’argento, ben piantata
nel morbido terreno limitato da una cornice anch'essa d’argento.
L
sentiva uno
strano legame con quel posto, era come se fosse collegato con lui, ma
allo
stesso tempo non lo riguardava più di tanto.
Presto,
gli agenti
della polizia lasciarono quel posto, solo un ragazzo restò
lì e non si mosse,
se non con uno scatto improvviso, sicuro che non ci fosse nessuno a
guardarlo,
e di fatto era così, non c’era nessuna persona,
viva, e cominciò a ridere
sguaiatamente .
L
guardò Kira
inginocchiarsi sopra la sua tomba, cercando di profanarla, tentando di
recare
un’offesa al detective per ricevere un contrattacco,
com’era solito aspettarsi
quando Ryuzaki era in vita, ma nulla smosse
l’immobilità di quel posto, e
presto anche Light capì che il suo nemico non gli avrebbe
più risposto, né lo
avrebbe più guardato dall’alto in basso, lui aveva
vinto, Kira era libero da
ogni catena.
Lentamente,
il
sorriso che aveva deformato il volto, scomparve, e a quel punto il
ragazzo si
alzò.
“Hai
detto, che non
ci sarà più niente di divertente,
Ryuk?”
L
si guardò
attorno, cercando di capire con chi il giovane stesse parlando, ma non
c’era
nessuno, a parte loro due, e capì solo in un secondo tempo,
che sicuramente
Light stava parlando con uno shinigami.
“Ti
farò
assistere”, disse Light, “alla creazione di un
nuovo mondo”.
L
fissò la schiena
del suo unico rivale, e ascoltò i rimbombi dei suoi passi
mentre si apprestava
a lasciare il cimitero.
Ritornò
al presente, così, senza nemmeno rendersene conto.
Inizialmente,
gli sembrò essere rimasto indietro nel tempo per molto , ma
in vero, erano
passati solo pochi secondi.
Light
non aveva ancora smesso di ridere, ma le sue risate si erano limitate,
e ora
Kira, stava disteso supino sulla branda, aspettando …
“Portate Light Yagami
qui.”.
“Ma
signore…”
“L
ha dato un ordine agente J, gradirei se lo ascoltassi”.
L’anziano
aggrottò la fronte, ma non replicò e con un
inchino, uscì dalla stanza, per poi
ritornare pochi minuti dopo, senza il prigioniero.
“Cosa
è successo?
“Il
sistema giudiziario giapponese non ha intenzione di trattenere Light
Yagami,
dicono che non ci sono prove che sia stato lui a riutilizzare il death
note.
Ora è un uomo libero.”
“Ma
per la sentenza ad un criminale, servono mesi, o per meglio dire e
rapportaci
alla realtà, anni, com’è possibile che
in pochi giorni si sia arrivato a
scarcerarlo”. Disse Near, del tutto
in
disaccordo con la decisione del governo giapponese.
“Per
paura Nate”. Disse L, mangiando l’ennesimo
pasticcino. Aveva bisogno di
zuccheri, doveva prendere una decisione seduta stante.
E
mentre le guardie aprivano i cancelli, facendo uscire Kira, L non vide la classica ombra del
sorriso vittorioso
sul suo volto.
Le
telecamere mostrarono Sayu e Matsuda, attendere Light nella sala
d’attesa,
avrebbe vissuto nella casa della madre, almeno fino a quando
quest’ultima non
fosse tornata.
Cosa
fare? Light non era in possesso del Death Note, attualmente, quindi
presto
avrebbe provato a rientrane in possesso.
Anche
L doveva aspettare, quel momento si sarebbe presto presentato.
Anche
se il volto atono di Light lo confondeva.
Ps:
Avevo pensato di cambiare il titolo della
storia in: Ya come notte, Gami come Dio. Cosa ne pensate?