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Autore: Mirella__    27/12/2012    3 recensioni
Light ed L.
Due ideali di giustizia differenti.
Per l'intero anime abbiamo visto questi due personaggi affrontarsi, ma mai apertamente e alla fine L ha avuto la peggio.
Il suo allievo, Near, è riuscito dove lui ha fallito mettendo fine al caso Kira
Ma quando uno shinigami, divorato dalla noia, ha a disposizione un piccolo oggettino bianco nulla è per sempre.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell’autrice

E dopo moooolto tempo, ecco un nuovo capitolo.

Avverto che ormai non manca molto alla fine della storia, e presto ogni segreto e ogni sotterfugio verrà svelato.

All’incirca mancheranno tre o quattro capitoli.

Ringrazio chi legge e recensisce questa fic.

Come al solito ho lasciato una track, stavolta ad inizio capitolo.

 

Buona Lettura!

 

(track  http://www.youtube.com/watch?v=MTGlrcReWrk )

 

L guardava costantemente il ragazzo accovacciato in un angolino della cella e si crucciava, cercando di capire dove voleva andare a parare.

Light non mangiava, si limitava a bere di tanto in tanto qualche goccia d’acqua, fissando con sguardo vacuo la parete, eppure era ancora Kira, non aveva rinunciato alla proprietà del quaderno.

Nella sua posizione pericolante, L si sporse in avanti, fissando i lineamenti contratti del giovane.

L’incontro con la sorella lo aveva fatto piombare in quello stato da giorni ormai, tuttavia, durante l’interrogatorio, avvenuto per mano di Near, aveva detto che presto sarebbe tornato in libertà, con un ghigno stampato sul  volto.

Era sicuro d’uscire indenne da lì.

Ma come? Non aveva alleati, se non una ragazza, scampata miracolosamente all’arresto.

Era di lei che Yagami voleva servirsi? Amane Hikari poteva dirsi anche una personalità di successo, ma la sua immagine era stata compromessa, adesso non era altro che una ricercata.

Eppure, le morti continuavano a succedersi, come se nulla fosse, evidentemente la donna era riuscita a trovare un luogo dove rifugiarsi e con tutta probabilità, era stato Light stesso a dirle dove andare.

Era da escludere che Hikari fosse andata da uno dei membri della setta, quelle persone erano controllate ventiquattro ore su ventiquattro, e Light non avrebbe mai commesso uno sbaglio simile, ma allora dove?

Light era convinto che sarebbe uscito di lì, ma per fare ciò, avrebbe avuto bisogno di un aiuto interno al sistema giuridico giapponese…

Bingo.

Se Light era convinto di passarla liscia, era sicuramente perché aveva corrotto qualcuno d’interno, tramite Amane, e ora non gli restava nient’altro che capire di chi si trattasse…

“Near, dammi la lista dei giudici coinvolti nel caso Kira”. Disse L, guardando di sbieco il suo successore.

L’albino premette una serie di tasti, e il file venne passato sul monitor del detective. Egli lo lesse, imprimendosi ogni nome e volto nella mente, poi cominciò a fare ricerche. Erano vicini, preso il secondo, ed un possibile terzo, Kira, tutto si sarebbe risolto. E finalmente, l’incubo di quel caso avrebbe avuto un epilogo definitivo.

“L….”

Non era  stato Near a parlare, ed il detective dovette fissare la sua attenzione sullo schermo, per accettarsi che le sue labbra si fossero mosse, e di fatto, era stato proprio lui a parlare.

Per un folle istante, colto da un fortissimo deja-vu, credette che  Light Yagami stesse per ribadire la sua innocenza, chiedendogli di guardare nei suoi occhi per vedere se stesse mentendo, ma non fu così. Kira cominciò a ridere,  una risata insana, che rovinava i bei tratti del ragazzo, mentre il castano dei suoi occhi parve riflettere delle scintille rosse, nate da un principio di follia.

“Dai L, perché non sei qui? So che mi puoi vedere, non hai nemmeno il coraggio di presentarti di persona? Hai paura che questi quattro rifiuti della società conoscano il tuo volto? No, secondo me sei solo un codardo, ti spaventa l’idea di guardare negli occhi colui che  ti ha battuto, ammettilo”.

Le risate erano ormai diventate incontenibili per il corpo di Light, che veniva scosso da tremiti e lo costringevano ad appoggiarsi con la schiena al muro per mantenere un minimo di controllo.
Ad L sembrava di aver già visto la sua nemesi in quelle condizioni…

 

La vista del cielo, rosso per il tramonto, era impedita in parte da grossi nuvolosi grigi. Solo poche persone erano presenti in quel momento, assorte nella contemplazione di una tomba.

Non un nome vi era inciso, ad indicarne la presenza vi era un'unica croce d’argento, ben piantata nel morbido terreno limitato da una cornice anch'essa d’argento.

L sentiva uno strano legame con quel posto, era come se fosse collegato con lui, ma allo stesso tempo non lo riguardava più di tanto.

Presto, gli agenti della polizia lasciarono quel posto, solo un ragazzo restò lì e non si mosse, se non con uno scatto improvviso, sicuro che non ci fosse nessuno a guardarlo, e di fatto era così, non c’era nessuna persona, viva, e cominciò a ridere sguaiatamente .

L guardò Kira inginocchiarsi sopra la sua tomba, cercando di profanarla, tentando di recare un’offesa al detective per ricevere un contrattacco, com’era solito aspettarsi quando Ryuzaki era in vita, ma nulla smosse l’immobilità di quel posto, e presto anche Light capì che il suo nemico non gli avrebbe più risposto, né lo avrebbe più guardato dall’alto in basso, lui aveva vinto, Kira era libero da ogni catena.

Lentamente, il sorriso che aveva deformato il volto, scomparve, e a quel punto il ragazzo si alzò.

“Hai detto, che non ci sarà più niente di divertente, Ryuk?”

L si guardò attorno, cercando di capire con chi il giovane stesse parlando, ma non c’era nessuno, a parte loro due, e capì solo in un secondo tempo, che sicuramente Light stava parlando con uno shinigami.

“Ti farò assistere”, disse Light, “alla creazione di un nuovo mondo”.

L fissò la schiena del suo unico rivale, e ascoltò i rimbombi dei suoi passi mentre si apprestava a lasciare il cimitero.

 

Ritornò al presente, così, senza nemmeno rendersene conto.

Inizialmente, gli sembrò essere rimasto indietro nel tempo per molto , ma in vero, erano passati solo pochi secondi.

Light non aveva ancora smesso di ridere, ma le sue risate si erano limitate, e ora Kira, stava disteso supino sulla branda, aspettando …

“Portate  Light Yagami qui.”.

“Ma signore…”

“L ha dato un ordine agente J, gradirei se lo ascoltassi”.

L’anziano aggrottò la fronte, ma non replicò e con un inchino, uscì dalla stanza, per poi ritornare pochi minuti dopo, senza il prigioniero.

“Cosa è successo?

“Il sistema giudiziario giapponese non ha intenzione di trattenere Light Yagami, dicono che non ci sono prove che sia stato lui a riutilizzare il death note. Ora è un uomo libero.”

“Ma per la sentenza ad un criminale, servono mesi, o per meglio dire e rapportaci alla realtà, anni, com’è possibile che in pochi giorni si sia arrivato a scarcerarlo”. Disse Near, del tutto  in disaccordo con la decisione del governo giapponese.

“Per paura Nate”. Disse L, mangiando l’ennesimo pasticcino. Aveva bisogno di zuccheri, doveva prendere una decisione seduta stante.

E mentre le guardie aprivano i cancelli, facendo uscire Kira, L non  vide la classica ombra del sorriso vittorioso sul suo volto.

Le telecamere mostrarono Sayu e Matsuda, attendere Light nella sala d’attesa, avrebbe vissuto nella casa della madre, almeno fino a quando quest’ultima non fosse tornata.

Cosa fare? Light non era in possesso del Death Note, attualmente, quindi presto avrebbe provato a rientrane in possesso.

Anche L doveva aspettare, quel momento si sarebbe presto presentato.

Anche se il volto atono di Light lo confondeva.

 

Ps: Avevo pensato di cambiare il titolo della storia in: Ya come notte, Gami come Dio. Cosa ne pensate?

  
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