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Autore: San e Rachel    15/07/2004    1 recensioni
Due adolescenti con un passato misterioso. Due ragazze che sognano la libertà, che non riescono ad ottenere perché perseguitate dai "fantasmi" di ciò che hanno vissuto. Due ragazzi pronti ad aiutarle in qualsiasi momento. E un gruppo di amici che le sostengono davanti agli orrori della loro vita. Ma la storia é ora giunta al termine... cosa ne sarà delle gemelle Dickinson,Draco Malfoy,Ares Lestrange, Harry Potter, Hermione Granger, Ginevra Ron e Bill Weasley, e Fleur Delacour? Riusciranno a scrivere la parola "Fine" su questa storia? Riusciranno a liberarsi dei loro incubi, tornando lì, dove tutto é cominciato, a Beauxbatons? L'ultimo capitolo finalmente on-line. R&R please!
Genere: Dark, Horror, Mistero, Romantico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Draco Malfoy, Fleur Delacour, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18

Capitolo 18 - Morte interiore


Nei giorni seguenti l'aria che si respirava tra i ragazzi era fredda, fredda come quella che si sentiva quando si usciva all'aperto. Era tornato il freddo, il sole era ormai raro vederlo, lasciava sempre spazio ad un cielo coperto e a neve, tantissima neve. Ormai i momenti in cui tutto il gruppo era riunito erano nulli, praticamente solo nel momento in cui dormivano. Ognuno aveva cambiato i suoi abituali orari. C'era chi si alzava prima e chi dopo, chi andava a dormire presto e chi fin troppo tardi... e a tavola non mangiavano mai insieme, c'era sempre chi mangiava prima e chi dopo. Insomma, un vero disastro!
Era il 10 Febbraio, e fu davvero un giorno disastroso. Micheal Corner era stato sospeso per una settimana, ma ora era tornato, con una faccia di marmo più di prima. Quando Rachel lo incontrava per i corridoi aveva una gran voglia di massacrarlo di botte, ma fortunatamente San la calava, e lei si limitava a beffeggiarlo davanti a tutti... aveva avuto un buon maestro (Draco).
Fortunatamente non aveva ancora aperto bocca, riguardo la vera identità di Rachel, ma la loro paura era che si trattasse solo di una questione di tempo. San si era ripresa un po', ma ormai si era chiusa ancora di più in se stessa e si dimostrava più fredda, tranne con Rachel. Sembrava non fidarsi più di nessuno e questo era preoccupante.
Dicevamo, quello fu un giorno davvero orribile per le gemelle. Arrivate nell'aula di pozioni, erano venute a sapere che la lezione non si sarebbe tenuta, e camminando da sole per i sotterranei, per tornare all'ottavo piano, incontrarono Ares e Draco, con Allie.
CON ALLIE??!?! CHE DIAMINE CI FACEVANO CON ALLIE?!
- Senti, mi sono rotto che ci segui ovunque! Lasciaci in pace!-, sbottò Ares guardando il fantasma senza alcuna paura.
- Dopo quello che c'è stato fra noi, non puoi ignorarmi! -, rispose a tono l'anima, alquanto irritata. Gli si avvicinò ancora di più, guardandolo dritto negli occhi. San strinse i pugni e fece per andarsene, ma fu bloccata dalla sorella. Si nascosero insieme, dato che non le avevano ancora viste, per poter origliare indisturbate.
- Non ti avvicinare, dannazione! E' tutta colpa tua se ora San mi odia! Vai al diavolo Allie, é quello il tuo posto, brutto fantasma di infimo livello!-, disse il ragazzo disgustato.
Allie riprese il suo vero aspetto, mentre riappariva la ferita sulla sua testa, e il sangue riprese a scorrerle lungo tutto il corpo, dalle labbra e dagli occhi.
- Prego? Infimo livello... a me? Stai giocando con il fuoco, rischi di scottarti, Lestrange! Sia ben chiara una cosa, non rinuncio a te, sarai mio, che si fotta quella puttana di San!
Detto questo scomparve dalle loro viste.
- Ares... qui le cose si stanno complicando, Allie ha puntato troppo a te, anzi sembra quasi... si sia innamorata di te! -, gli fece notare il cugino.
- Ma figurati... lo fa solo per colpire la dolce San... -, bofonchiò Ares irritato.
- Non ci metterei la mano sul fuoco...
Rachel guardò San. Non sapeva nemmeno lei cosa pensare...
- Andiamo via... per favore...
- San... dai... lascia perdere... hai visto, no? Ti ha chiamata "la dolce San"... significa che quel fantasma idiota non...
Uno spiffero improvviso le colpì le spalle, impedendole di parlare. Sentì la sgradevole sensazione di uno stalattite di ghiaccio trapassarle una spalla. Si voltò di scatto. Allie era dietro di loro che ascoltava la discussione, ed aveva appoggiato una mano insanguinata sulla spalla di Rachel, sorridendo maliziosamente.
- La... lasciami... Allie... mi stai congelando la spalla...-, disse socchiudendo gli occhi, dal dolore.
- LASCIA ANDARE MIA SORELLA! -, urlò San totalmente infuriata, mentre il suo colore degli occhi iniziava a mutare. Finalmente era ancora a portata di mano, questa volta non se la sarebbe lasciata sfuggire.
- Trasformati pure, cara sorellina, ma a me non puoi farmi niente, te lo ricordo... e, ah, un'altra cosa, rischieresti di uccidere i due spettatori là...-, disse indicando Ares e Draco che erano accorsi dalle urla della ragazza. Draco si avvicinò a Rachel, tirandola via dalla presa di Allie.
San sentì la rabbia salire fino alle stelle, non poteva attaccarla in nessuna maniera, non poteva sconfiggerla e questo fatto la faceva impazzire. Un ghigno divertito si dipinse sulle labbra della defunta gemella, che si riavvicinò con fare sdolcinato ad Ares.
- Oh, che carino, sei venuto di nuovo da me, tesoro mio!
- Non toccarmi...-, disse lui allontanandosi velocemente, facendosi accanto a San. Prese una mano della ragazza.
- NON SO COSA DIAMINE TU TI SIA MESSA IN TESTA, Nè VOGLIO SAPERLO. QUEL GIORNO, IN QUELL'AULA, NON ERI TU... IO PENSAVO SOLO A SAN, CREDEVO FOSSE SAN E TUTT'ORA MI PENTO DI AVER SOLTANTO SFIORATO IL SUO CORPO SENZA ACCORGERMI CHE NON ERA LEI! IO AMO SOLO LEI, SONO STATO CHIARO? VA ALL'INFERNO, è QUELLO IL TUO POSTO, CON SATANA!!
Allie sorrise.
- Cambierai idea molto in fretta... Lestrange... tanto lei continuerà a rifiutarti in eterno! -, affermò divertita, notando la sorella che si liberava dalla presa del ragazzo.
- Rachel... credi proprio non ci sia più speranza? -, domandò Draco, sussurrandole in un orecchio.
La ragazza guardò Draco, facendo spallucce. Si allontanò da lui senza dir nulla, avvicinandosi alla sorella.
- Allie non ti conviene colpirci ora, o sbaglio? Sei sotto il comando di Pansy Parkinson no? Sei legata a colei che ti ha fatto tornare, se le disubbidisci, o non avvisi dei tuoi spostamenti, potrebbe farti tornare nell'altra dimensione solo con la forza del pensiero!
Allie corrucciò la fronte. Dannata pettegola.
Se ne andò, riservando il suo ultimo sguardo ad Ares.
Uno sguardo trionfante si dipinse sul viso di Rachel, quanto le piaceva averla vinta su Allie! Era una soddisfazione troppo gradevole, dopo tutto il tempo che l'aveva tormentata finalmente poteva prendersi una piccola rivincita! Si mise a saltellare di gioia per il corridoio, noncurante degli sguardi storti che ricevette dagli altri tre, non capivano che avesse da esultare tanto.
- Oh, ma siete tre Zombie? Ora finalmente sappiamo come ricattarla! Comunque basta chiacchiere, vieni sorellina...-, disse prendendo la mano di San. Fecero per andarsene, ma Ares fermò la gemella dai capelli corti, trattenendola per un braccio.
- Devo parlarti!-, disse serio.
Lei continuava a fissare il pavimento, senza alzare nemmeno per un momento lo sguardo.
- Parla, no? Ci sento benissimo!
- Da soli...-, disse guardando Rachel e Draco.
Draco fece spallucce e prese a camminare via. Rachel lanciò uno sguardo omicida al ragazzo, ed uno preoccupato alla sorella e se ne andò.
San sospirò, alzò lo sguardo gelido, guardandolo dritto negli occhi.
- Allora? Che volevi dirmi? -, domandò, come se non sapesse già di cosa si trattava.
Il ragazzo le lasciò il polso. Alzò una mano, accarezzandole una guancia. Lei chiuse gli occhi un paio di secondi, come persa in quel gesto così dolce, ma pi allontanò la sua mano, prendendolo per il polso.
- San... io ti amo... sto impazzendo... dammi un'altra possibilità, te lo chiedo in ginocchio... -, disse abbassandosi, puntellando le ginocchia sul freddo pavimento di pietra. Era disposto a tutto, anche ad umiliarsi, per lei, per il suo amore, per rivedere di nuovo il suo dolce sorriso, riservato solo per lui.
San tentò di farlo rialzare, trovava ridicolo il fatto che si fosse messo giù in ginocchio, per farsi perdonare. E se li avesse visti qualcuno? Che avrebbero pensato?!
- Io mi fidavo di te, mi fidavo ciecamente! Pensavo mi conoscessi davvero, ma ho capito che non mi conosci affatto!
Una lacrima iniziò a scenderle lungo la guancia. La ragazza se l'asciugò prontamente, si era ripromessa di non versare più neanche una lacrima per lui, e invece lo stava facendo di nuovo.
Il ragazzo si alzò di scatto, abbracciandola.
- Sono solo un uomo... San... solo un uomo... ma ti prego perdonami... ti supplico! Io diventerò matto. Non mangio più, non dormo più, tutto ciò che mi interessa al momento é poterti stare di nuovo accanto. Ti prometto che non ti sfiorerò mai più, nemmeno con un dito!
Lei iniziò ad essere scossa dai singhiozzi, perchè doveva sempre avere quella capacità di farla intenerire in qualsiasi istante? Lo maledì per quello, la faceva sembrare quasi una debole... ma non le importava in quel momento... Si strinse forte a lui...
- Sei uno stupido, ecco cosa sei! Ma che ti è saltato in mente che io potessi comportarmi così?!
- Ehm... ho solo risposto al messaggio dei miei ormoni, pardon...-, disse lui un po' imbarazzato, stringendola ancora più forte.
- Allora... allora mi perdoni? Cioè... pace?!-, chiese allontanandola un po', per guardarla bene in viso.
Gli venne quasi da ridacchiare, per l'espressione buffa della ragazza, aveva un tenero faccino tutto intristito, ma sembrava quasi tentasse di sorridere, di mostrarsi forte, di far smettere alle lacrime di cadere.
Sembrava non sapesse nemmeno lei, cosa fare, in fin dei conti era una ragazza piuttosto orgogliosa.
Le prese il mento con una mano, avvicinando il viso al suo, annullando la distanza che divideva le loro labbra, assaporando le sue calde e un po' salate dalle lacrime. Fu un bacio veloce... già troppo per averle promesso che non l'avrebbe mai più nemmeno sfiorata.
Le sorrise stringendola di nuovo...
- Ti amo...-, sussurrò stringendola a sé.
Lei ricambiò l'abbraccio e rispose un po' titubante, non era sicura se faceva bene a dirglielo... Dopo quello che era successo, ma soprattutto dopo aver capito che lui non la conosceva così a fondo, non voleva ripetere il suo stesso errore... ma le sue labbra sembravano muoversi da sole.
- Anche io... -, continuò quasi impercettibilmente, - Ti amo...
Il sorriso di Ares si schiuse in un dolce sorriso, mentre riprendevano a baciarsi, come da giorni ormai non facevano, assaporando di nuovo quelle sensazioni paradisiache, quei contatti pudici, eppure così appassionati, quello sfioramento di labbra e lingue che la portava direttamente fra le nuvole. Ma perché passare allo stadio successivo? Si stava troppo bene così.

***


Ma come abbiamo già detto, quella fu una giornata disastrosa, che di certo non poteva avere un lieto fine. E se c'era stato per San ed Ares, non poteva dirsi lo stesso per Rachel e Draco.
I ragazzi avevano lasciato soli Ares e San pochi minuti prima, ed in quel momento camminavano l'uno accanto all'altro. Lei a testa bassa, lui con le mani in tasca, e guardavano ovunque, fuorché l'altro/a .
Draco aveva tentato più volte di spiccicare parola, ma non gli veniva in mente nulla di intelligente da dire... quindi passò al banale.
- Si saranno chiariti, secondo te? Tua sorella non sembrava molto intenzionata a perdonarlo, per non dire che non lo era per nulla.
- Dipende da ciò che le dirà Ares... se lui non la prenderà per i polsi sbattendola vicino al muro e farle così male che dopo sei giorni avrà ancora le fasciature per coprire i lividi, allora forse lo perdonerà...-, disse lei con fare noncurante, parlando esplicitamente delle bende che aveva LEI ai polsi.
- Beh, ovviamente, ma se San non sarà così deficiente da dirgli di odiarlo, senza dargli nemmeno una minima spiegazione, lui di sicuro non la tratterà con così tanta violenza... -, continuò lui con tono piatto.
- Sì, sì, caro, fai pure l'ironico, prego, infierisci, continua all'infinito...-, disse lei senza posare lo sguardo gelido su di lui neanche una volta. Continuò a camminare per la sua strada, a testa alta, con lo sguardo fisso avanti a sé.
- Certo, e tu continua a fare l'offesa, ma soprattutto il ghiacciolo vivente, tanto lunatica come sei non è una novità! Andresti a nozze con quella svitata della tua casa, che si mette i ravanelli al posto degli orecchini!
La ragazza si fermò e si voltò verso lui di scatto, alzando minacciosamente una mano per schiaffeggiarlo.
- NON... OSARE... CHIAMARE SVITATA LUNA... E' UNA DELLE MIE PIù CARE AMICHE! NON LA CONOSCI NEANCHE, NON OSARE MAI PIù METTERLA IN MEZZO NEI NOSTRI DISCORSI!
- Va bene, va bene... calma i bollenti spiriti...
La ragazza abbassò il braccio e riprese a camminare. Lui la seguì a pochi passi di distanza.
- A proposito Rachel... -, disse raggiungendola. -, Si può sapere perchè siamo cambiati tanto? Insomma, è per via di quello che mio cugino ha fatto a tua sorella che sei diventata così, nei miei confronti? No, perchè io ancora mi chiedo che diavolo ho fatto di male, per farmi prendere a pesci in faccia in questo modo. Oh, ammetto che ho agito violentemente e ho sbagliato però... Ogni volta che ci rivolgiamo la parola litighiamo!
- Tu non c'entri, sono cambiata io, punto e basta. Bye, bye Rachel cagnolino che sottostava a chiunque, anche quando la trattavano male, benvenuta nuova Rachel, fiera, sicura, e che soprattutto appena gli si avvicina quel puttaniere di Micheal Corner lo prende a calci nei cosiddetti e se ne va, ridendo soddisfatta.
Allora era per Micheal Corner? Aveva alzato le sue barriere a tal punto per ciò che era successo? Forse, semplicemente, Micheal Corner aveva aperto una serie inspiegabile e concatenata di fatti che l'avevano scioccata: la possessione della sorella da parte di Allie; il litigio di San ed Ares; la violenza con cui l'aveva trattata, facendole così male... forse, tutto sommato, aveva ragione ad essere delusa degli uomini.
Sembrava quasi che la sua vera natura, quella di naiade, iniziasse ad impossessarsi di lei. Sembrava capire il loro vero punto di vista e ne andava fiera! Draco grugnì e le passò avanti, aumentando il passo. Non aveva proprio voglia di discutere in quel momento. Perchè sapeva che se le avesse detto qualcosa avrebbero litigato ancora, soprattutto perchè lui non pensava che Rachel fosse un cagnolino, ne lo fosse mai stata!
Sentì improvvisamente la presenza della ragazza allontanarsi dal lato opposto. Si girò... stava seguendo Micheal Corner a testa bassa. Che diamine stava succedendo? Che... che la stesse ricattando?
Fece dietro-front e si mise a seguire i due, facendo ben attenzione a non farsi scoprire.
Ad un certo punto Micheal si fermò.
- Ciao piccola puttanella... tu sai perchè sono qui vero? Sai cosa ha significato per me essere sospeso?
- Te lo sei meritato!-, disse lei soffiando come un gatto.
- Attenta a te Dickinson, ti ricordo che il coltello dalla parte del manico ce l'ho ancora io!
La ragazza roteò gli occhi, esasperata. In realtà, sapeva che se Micheal le avesse chiesto qualunque cosa avrebbe dovuto accettare. Era colpa sua se lui sapeva il loro segreto, quello di essere Naiadi, e non poteva permettere che nessuno venisse a saperlo... più per sua sorella, che stava già passando un periodo orrendo, che per sé.
- Cosa vuoi?-, disse in un filo di voce, abbassando la testa, sconfitta.
Lui le alzò il viso con una mano. La fece indietreggiare un po', fino a farla entrare in un'aula, che richiuse a chiave.
- Cosa... vuoi da me... Corner? Non ti bastava la Chang?
Lui non rispose. Si limitò a sorridere beffardo, facendola sedere su un banco attaccato al muro. La ragazza appoggiò la schiena alla parete, senza opporre resistenza, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Ormai era finita, ormai sarebbe successo, non poteva più evitarlo.
Lui le intimò, sussurrando in un orecchio, di non trasformarsi, e di fare la buona, e così lui non avrebbe detto niente a nessuno.
L'ansia crebbe nel cuore di Draco, dannazione perchè era entrata?! Perchè si faceva ricattare in quel modo? Lanciò un Alohomora per tentare di far aprire la serratura della porta, ma con orrore si accorse che questa non scattava. Corner era furbo, doveva ammetterlo, aveva fatto un incantesimo di protezione sulla porta, in modo che nessuno fosse riuscito ad interromperlo. Prese a correre a perdifiato verso l'ufficio di Silente, sentiva che Rachel questa volta era davvero in grave pericolo.
Prese a correre a perdifiato verso l'ufficio di Silente, sentiva che Rachel questa volta era davvero in grave pericolo.
Intanto Rachel era in preda alla disperazione. Si stava aggrappando all'unica, misera, speranza, che quando avrebbero sentito le sue urla, qualcuno sarebbe andata a prenderla di certo. Magari Draco... Perché ci aveva litigato di nuovo?
Micheal continuava a baciarla con avidità, toccandola ovunque, con violenza, fino a farle male. Perché stava succedendo? E perché non poteva impedire ciò che sarebbe successo di lì a poco?

*ATTENZIONE, QUESTO PEZZO HA RATING NC17, NON C'è NULLA DI CHE, MA SE VI DA FASTIDIO L'NC17 NON LEGGETE!*
Sentì le labbra del ragazzo premere sulle sue, facendo pressione per schiuderle.
Sentì la sua lingua penetrare nella sua bocca, e si sentì così nauseata che di lì a poco avrebbe vomitato di certo. Quel sapore era disgustoso... viscido, proprio come lui.
Sentì una sua mano stringerle violentemente i polsi, e in quel momento capì che in realtà Draco non le aveva provocato nemmeno la minima parte di dolore che le stava provocando Corner.
E, ancora, sentì una sua mano scivolare lungo la sua schiena, lungo una gamba, alzare la gonna, ed insinuarsi tra le sue cosce, proprio come quel giorno, nel parco. E quando la sua mano raggiunse il punto d'incontro delle sue gambe, non riuscì a tenere per sé un gemito. Ora aveva davvero paura. Non le abbassò nemmeno gli slip, ma cominciò ad accarezzarla, con una bramosia da far paura a chiunque. Si sentiva sporca... dannatamente, maledettamente sporca. Stava al suo gioco. Gli stava facendo da puttana. Tutto per non essere disprezzata quando sarebbero venuti a sapere il suo segreto. Ma quando avrebbero saputo ciò che stava succedendo, non l'avrebbero disprezzata comunque? Strinse gli occhi quando sentì un dito del ragazzo accarezzarle con prepotenza le piccole labbra, e quando sentì il rumore della zip del suo pantalone, chiuse gli occhi, per non vedere ciò che sarebbe successo in pochi secondi. Calde lacrime presero a scendere copiosamente dagli occhi, quando lui entrò in lei, portandole via la verginità che aveva custodito fino a quel punto con orgoglio, portandole via ciò che aveva di più caro, abbassando e neutralizzando le sue difese. Come avrebbe più potuto guardare ancora negli occhi il suo Draco?
*ORA POTETE LEGGERE*
Il ragazzo continuò a fare i suoi comodi per diversi minuti... minuti che alla ragazza sembrarono interminabili. Come avrebbe fatto ad andare avanti così? Aveva già perso in parte Draco e con quel fatto era sicura di averlo perso del tutto... e cosa avrebbero pensato i suoi amici e sua sorella, a sapere che ora lei era così miseramente sporca? Corner si staccò violentemente da lei, ritirò su la zip dei pantaloni e la guardò con aria soddisfatta.
- Sei stata brava Dickinson, quasi alla pari di una concubina... ma la prossima volta dovrai collaborare anche tu, non farmi fare tutto a me... eh eh... -, rideva, rideva! Era stato tutto un gioco per lui... Non gli importava niente di averle rovinato per sempre la vita, gli importava solo di aver soddisfatto i suoi piaceri!
Se ne andò, lasciandola lì, a rotolarsi nel suo dolore, nel suo sentirsi una misera puttana. Si alzò lentamente dal banco, si ricompose il più possibile, ed uscì dalla stanza. Il suo sguardo era spento. Rachel si era assopita in un angolo remoto del suo cuore, e forse non sarebbe mai più tornata. Alzò lo sguardo. Corner si era già dileguato. Vide arrivare Draco e suo zio.
- RACHEL! COME STAI? COSA é SUCCESSO?
La ragazza sorrise. Ma era un sorriso fiacco. Era un sorriso privo di luce. No, pensò Draco, quello non era un sorriso... quella era solo la pallida imitazione dell'espressione di un essere vivente.
- Sto bene, zio... Corner... lui se ne é andato... l'ho pregato di non farmi nulla... e se ne é andato...-, disse toccandosi i polsi. Le facevano così male, che sarebbe scoppiata a piangere, quasi sentendoseli cadere.
Silente notò che la ragazza continuava a sfregarseli e la guardò preoccupato, anche perchè non solo Draco si era accorto dello strano sguardo.
- Forse è il caso passare da Madama Chips, dovrebbe dare un'occhiata ai tuoi polsi...
- No... non é nulla... sto be...-, improvvisamente sentì una fitta alla pancia. Quel deficiente era stato troppo violento. Alzò di nuovo lo sguardo... doveva farsi dare dare una pozione anticoncezionale, o sarebbe potuta rimanere fregata.
- Sì... sì, é meglio andare da Madama Chips...-, disse tutto d'un fiato, senza degnare Draco di uno sguardo neanche una volta. Non ce la faceva. Stare davanti a lui la faceva sentire ancora peggio...
Cominciò a camminare. Silente e Draco si guardarono e la seguirono.
Facendo attenzione a non farsi sentire da Rachel, Silente mise in guardia il giovane prefetto serpeverde.
- Non so cosa sia successo in quella stanza con Corner, ma ho un brutto presentimento... Mi raccomando, stalle sempre vicino, anche se lei tenterà di allontanarti... te ne prego... ne ha bisogno!
Draco annuì, continuando a guardare Rachel che il quel momento gli sembrò fragilissima. Si stringeva nelle spalle, e tremava, ed avrebbe potuto giurare di vedere una lacrima cadere dal mento a terra...
Arrivarono in infermeria, dove Madama Chips controllò i polsi della ragazza. Non sembrava nulla di grave, non erano nemmeno slogati, ma sicuramente dovevano far male. Silente salutò la nipotina e tornò nel suo ufficio, avrebbe voluto stare con lei, ma non poteva, era carico di lavoro. Draco, invece, si offrì di restare, ma Rachel gli ricordò che doveva andare a lezione e praticamente lo cacciò dall'infermeria, rimanendo sola con Madama Chips.
- Pare che tu non voglia nessuno in giro... per caso hai qualcosa che vuoi dirmi, cara?
- ... ho... bisogno di una pozione anticoncezionale...-, disse lei in un soffio, tremando.
Madama Chips la guardò preoccupata.
- Che ti è successo? Stai tremando come una foglia... qualcuno... ti ha forzata a fare...
- La prego, non lo dica a zio Albus!!!-, disse scoppiando a piangere.
Madama Chips l'abbracciò, con fare materno.
- Non preoccuparti cara... te la senti di raccontarmi cos'è successo? Forse possiamo trovare una soluzione insieme al tuo problema...
La donna le diede una pozione che avrebbe dovuto, in caso di fecondazione, fermarla in tempo. Poi si sedette sul bordo del letto e le prese le mani tra le sue. La ragazza raccontò tutto, tralasciando il particolare di "come" l'avesse ricattata, mentre l'infermiera le medicava i polsi.
- Accidenti che schifo! -, esclamò lei altamente disgustata, - Però non puoi tenerti tutto dentro così, sai, queste cose sono punite anche a norme di legge... è abuso di persona... dovresti denunciarlo! Ricatto o no, non deve preoccuparti... l'importante è che sia assicurato alla giustizia! Altrimenti potrebbe continuare a fare del male a te... e magari anche a qualche altra ragazza!
- Ma... se... se ... venisse a sapere che mi sono abbassata così a lui, mi odierà!!-, disse, pensando allo guardo gelido che Draco le avrebbe riservato, saputa una cosa simile.
- Credo che se lui ti ami davvero capirà... piuttosto la rabbia la riserverebbe a quello che ti ha fatto tanto male... non credi?
- Non ho fatto nulla per impedire che me lo facesse... e ... la prego non dica niente a nessuno... correrò il rischio... ma quel ricatto era vero Madama Chips... lui dirà a tutti che sono mezza-Naiade... sarò costretta ad andarmene da questa scuola, tutti mi odieranno, ed io non voglio!
- Mi sembra che tu abbia dei veri amici ora, no? Ad esempio Fleur... lei mi parla spesso di te e mi ha detto che ti considera come una sorellina minore... e a quanto mi hai raccontato lei sa già tutto il tuo passato... Non resteresti sola e non vedo motivo per cui gli altri dovrebbero odiarti...
Rachel scosse il capo.
- La prego... se... se sentirò il pericolo allora dirò tutto a zio... ma per ora no, la prego...
- Io non dirò nulla, cara, te l'ho promesso... posso solo limitarmi a consigliarti ciò che trovo più saggio da fare, in quanto trovo sia già un pericolo...
- Posso dormire qui stanotte? La prego, non me la sento di tornare nella stanza delle necessità con gli altri.
Madama Chips acconsentì.
- Va bene... ma per qualsiasi cosa, anche il minimo rumore, non esitare a chiamarmi, sono nella stanza affianco, d'accordo?
Rachel annuì. L'infermiera le diede un pigiama e le disse di coricarsi. Erano ancora le cinque del pomeriggio, ma era sicuramente stanca.
Quando Rachel si mise a letto, arrivarono San, Ares e Draco, che avevano saltato le lezioni del pomeriggio.
- RACHY! COME STAI??-, chiese Ares tutto uno zucchero, abbracciandola così forte da soffocarla... logicamente l'aveva fatto apposta a strozzarla quasi.
- Sto.. coff... bene... mi ... lasci... per... cough... coff.. favore?
Ares allentò la stretta, senza però lasciarla andare.
San si sedette accanto a lei, prendendola per mano, mentre Draco si sedette sul letto vuoto, accanto al suo.
- Sorellina, che ti è successo? Hai avuto un malessere? Questo idiota di un Malfoy non ha voluto raccontarci nulla! Ci ha detto solo che eri qui in infermeria!
- Ho incontrato Corner... ehm... lui voleva di nuovo... mi ha fatto un po' male ai polsi,ma niente di che, gliene ho dette quattro e se ne é andato!-, disse. Ares e San parvero berla, ma Draco capì subito che persino lei era poco convinta delle sue parole.
- Quanto lo odio quel viscido! Appena lo incontro per i corridoi lo castro! voglio vedere poi se andrà ancora in giro a provarci con le ragazze! -, sbottò San infuriata.
- Oh... non credo sia tanto scemo da farsi tirare un calcio da te... anzi non lo scalfiresti nemmeno!
- Come prego?! Vuoi dire, signorino Malfoy, che sono una pappamolle?!
- Dico solo che lui è sicuramente più forte di te!
Rimasero a chiacchierare a lungo, tra litigi di Draco e San, e battibecchi di Rachel e Ares, la situazione sembrava essere tornata come un tempo. Ma tutti e quattro sapevano che qualcosa era cambiato... che qualcosa si era spezzato. Draco e Rachel non si parlavano praticamente mai, né si guardavano di sfuggita. San si sedette sul letto, tra le gambe di Ares, che la strinse forte, ma non ci fecero neanche caso, troppo intenti a litigare con gli altri due. Erano le 21.00 passate quando Madama Chips li mandò via, ammonendoli perché Rachel doveva dormire.
E quando i tre se ne andarono, Rachel poté giurare di aver visto Draco sorriderle dolcemente, prima di andarsene.
Forse, fare pace non sarebbe stato poi così difficile...
E le tornò in mente ciò che era successo quella mattina, in quella dannata aula vuota, con quel fottuto bastardo. Rabbrividì nel pensare che lui non ne aveva avuto abbastanza, che sicuramente sarebbe tornato, e che ancora una volta lei non avrebbe potuto fare niente.

Fine capitolo 18

Ueppa gente! Grazie a tutti coloro che continuano a leggere la nostra Fan Fiction e a commentarla... anche se abbiamo tristemente notato che le recensioni sono scese... ç.ç buuuuh Ci dispiace un po', ma vabbè, vi perdoniamo perchè molti sono in vacanza! Al prossimo Chapyyyy!!!

Rachel&San Dickinson

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