Marzia.
Bum!
Qualcuno si accascia di fianco a me, mentre impreco a bassa voce.
-Non capisco ciò che dici in italiano, ma visto che è tardi te lo concedo- sento dire da una voce leggera e familiare che mi solletica l'orecchio.
Niall.
Mi giro sull'altro fianco, mezza rimbambita e gli illumino il volto col display del cellulare,cantilenando:-Siete arrivati ora? Che ore sono?- poi illumino la stanza: dormono già tutti.
Lui mi accarezza una guancia.
-Nah, sono andato in bagno un attimo. Sono le quattro e mezza ma noi siamo arrivati alle due- dice.
Ormai sono sveglia, quindi, mentre si sdraia di fianco a me, gli impedisco involontariamente di prendere sonno.
-Ah, noi siamo andate a dormire all'una mi pare- faccio una pausa.
-Vi siete divertiti?Cosa hai mangiato?- gli chiedo, appartandomi nel suo abbraccio invitante.
La sua voce tremola.
-Abbiamo mangiato cose leggere ma buone, pasta, spaghetti, cose così- dice vagamente.
-Dai, andiamo a dormire adesso, domani sarà una giornata lunga e pesante- finisce, prima di darmi un bacio a stampo e di addormentarsi,tenendomi stretta a lui.
-Come mai?Che succede domani?- gli chiedo. 
Ma lui non risponde. Odo solo il rumore di tanti respiri irregolari nel buio profondo della camera.
Mi accascio su di lui senza nemmeno accorgermi delle palpebre che si appesantiscono, chiudendosi.

Il giorno dopo.

Liam.
Mezzogiorno.
E' già mezzogiorno.
Louis e Harry sono andati a prendere in areoporto i genitori di Marzia che stanno arrivando.
A quanto pare il giorno fatidico è arrivato.
Tiziana esce dal bagno con due maglioni in mano.
-Liam, secondo te è meglio il maglione rosso o azzurro chiaro sul vesito in pizzo beige?- domanda con aria indecisa.
Corro ad abbracciarla, prima di stamparle un bacio e di infilare le mie dita nei suoi capelli corvini.
-Stai bene con tutto, per me potresti anche uscire in pigiama- dico, infilandole il maglione azzurro e riponendo in camera quello rosso.
Niall e Marzia sono ancora abbracciati. Lei dorme, lui fissa il vuoto, senza accorgersi di me che lo fisso.
Mi auguro che tutto vada per il meglio, poi afferro la mano di Tiziana ed andiamo al parco.

-Liam, cosa sta succedendo?- mi chiede lei,tirandosi a sedere su un fianco.
Mi stavo quasi addormentando. Ci siamo sdraiati uno di fianco all'altra nel prato del parchetto di Mullingar a guardare le nuvole, è molto rilassante (?)
Mi tiro su anche io.
-Cosa intendi?- le domando, sapendo già dove vuole arrivare a parare.
-Beh, parlo di Marzia. Siete tutti...strani con lei. C'entra forse col nostro eventuale e futuro contratto discografico?Forse volete portare avanti solo lei?Non mi offenderei,tranquilli...- dice con aria di chi però ci rimarrebbe distrutto dentro.
Le accarezzo una guancia rimettendole a posto i capelli che il vento le ha sparato in faccia.
-Assolutamente no,anzi.Però se te lo dico, devi promettermi che non te lo lascerai scappare, è una cosa importante- dico severo, non è tanto per me,ma per la reazione che potrebbe avere Niall se sapesse ciò che ho detto.
-Promesso- mi guarda negli occhi, seria, pronta.
Inspiro ed inizio.

Zayn.
Corro per il parco, superando Liam e Tiziana che sono sdraiati a contare le pecore, camminando a passo svelto.
-Zayn,che ci...- inizia a dirmi Liam, ma non ho tempo, quindi lo liquido.
-Sì sì d'accordo- dico in tutta fretta, conoscendolo voleva farmi una ramanzina di raccomandazioni.
Devo raggiungerla.Devo raggiungere lei.
Ora corro.
Non so perchè, ma corro.
Supero tutto il parco di Mullingar,il grande parco di Mullingar in qualche secondo, poi la vedo seduta in riva al laghetto, coi piedi nell'acqua.
I suoi morbidi capelli riccioli che le ricadono sulle spalle, la schiena diritta da perfetta ballerina, il modo in cui fa volteggiare le dita della mano tra i fili d'erba.
Faccio qualche passo in avanti senza farmi sentire, poi le metto le mani sugli occhi.
-Zayn-.
Mi siedo di fianco a lei, che mi sorride lievemente.
Faccio un broncio finto.
-Non ce l'avrai ancora con me,vero?- domando, ma non ricevo risposta.
Ora però mi scaldo, alzandomi in piedi.
-Ora mi ascolti cara mia- dico,mentre lei mi guarda dal basso con aria spaventata.
-E' un mese che ci conosciamo e io ho iniziato a provarci con te,mollando la mia ragazza, mollando tutto. Sei la prima persona con la quale mi sento così bene con me stesso, così...vivo.
Tu mi fai stare bene e mi piaci davvero, non so perchè, forse perchè sei la prima che fa la difficile con me e le cose che si fanno fatica ad avere sono le più provocanti e desiderate.
Fatto sta che quindi io ti desidero Nicole, io voglio sapere seduta stante se a te importa di me, perchè a me di te importa moltissimo e sono stufo di dover stare dietro ad una ragazza che ha quattro anni meno di me che mi ha fatto perdere la testa ma mi fa anche impazzire. Vuoi stare con me,sì o no?-.
Sono esasperato, le guance bruciano.
Le trema la voce.
-Per...perchè...mi dici questo...- sussurra, sull'orlo del pianto nervoso.
Non ce la faccio più, mi inginocchio vicino a lei.
-Perchè ti amo-.

Louis.
Svolto a sinistra, sorpassando la Volvo blu che tenta di superarmi da un buon quarto d'ora, eliminandola dalla mia visuale.
La tensione e sottilissima e tagliabile con spillo.
L'unico rumore in sottofondo è quello di Harry e Chiara sul sedile dietro che continuano a ridere e a baciarsi.
-Silenzio!Se dovevate farvi i fatti vostri potevate prendere un'altra macchina!- urlo.
La verità è che stanno facendo ciò che vorrei fare con Alessia,la mia è pura invidia.
-Datti una calmata Louis- dice Chiara, ridendo subito dopo a causa del solletico che le fa Harry.
-Ha ragione, in fondo loro non hanno paura di amarsi-  mi ammonisce Alessia.
Mi squadra, mentre le guance mi avvampano per l'imbarazzo. Ripenso alla scena in ascensore. Che stupido che sono.
-Alessia, ti prego....- ma lei mi interrompe.
-No Louis, mi sbagliavo. Non avrei mai dovuto innamorarmi di uno come te. Sei la ragione che mi ha spinto a lasciare Enrico, ma è stata una mossa sbagliata se mi aspettavo di poter essere tra le tue braccia- e si affaccia al finestrino.
Nello specchietto retrovisore osservo Chiara e Harry abbracciati e spiaccicati, che però ci guardano incuriositi e stupiti dalla reazione di Alessia.
Mentre il semaforo si fa rosso,davanti a noi, mi prendo del tempo per guardarla, tutta imbronciata, triste e demoralizzata, i suoi occhietti da volpe sono spenti.
Non mi accorgo nemmeno del semaforo che diventa verde e dei clacson dietro di noi che iniziano a fischiare e a suonare addosso a noi, fermi immobili.
Cazzo Tomlinson, è una ragazza.
Una ragazza a cui tieni inesorabilmente e con tutta l'anima.
-Ehi- sputacchio un verso strano, giusto per farla girare verso di me.
Poi slaccio la mia cintura e mi avvicino a lei prontamente, baciandola con tutto me stesso.
-Non puoi trovarti tra le mie braccia al momento, ma spero che labbra vadano comunque bene. Ti amo-.
Da dietro, i due piccioncini si mettono a schiamazzare e a fischiare.
-Ti amo, Louis William Tomlinson-.

Niall.
-Ehi, ben svegliata principessa- dico alla mia ragazza, che inizia a stiracchiarsi.
-Buongiorno- mi dice, sorridendo.
-Marzia...- non so come dirglielo.
-Ci sono i tuoi genitori in sala- mi esce dalla bocca. Non era ciò che doveva uscire,ma non importa.
Lei mi guarda in subbuglio, poi scioglie l'abbraccio stranita, ma non arrabbiata, non ancora.
Si fionda in soggiorno, davanti a me, che la seguo martoriandomi le mani.
Ecco il momento della verità.
-Mamma...Papà?- dice lei, quasi spaventata.
I suoi genitori stanno seduti sul divano, un po' schifati dal casino e un po' preoccupati per l'arrivo della figlia.
Louis,Harry,Chiara e Alessia stanno sul lato destro del divano, mani giunte e testa in giù.
Nicole è al lato destro con Zayn che le cinge le spalle e che tira su la testa guardando prima me,con aria tranquillizzante, e poi Marzia,la sua migliore amica, nella speranza che vada tutto bene.
-Cosa ci fate qui?- dice lei, avvicinandosi a loro per abbracciarli, ma loro la fermano.
-C'è una cosa che devi sapere- dice sua madre.
-Ed è ciò che temevamo quando hai deciso di venire qui per l'estate a lavorare- aggiunge suo padre.
Sto per perderla, per sempre.
Poi avviene tutto velocemente, tirandomi un colpo al cuore.
-Marzia, tu a sei anni hai perso la memoria, ti ricordi?- dice papà.
Lei annuisce, ma non capisce ancora.
-Poi pensavi di averla recuperata, col tempo. La verità è che ciò che c'è nella tua testa è tutto una montatura. Tu non sei italiana.- lei è allibita, non capisce.
Suo padre inspira, mentre io mi sento svenire.
-Noi siamo irlandesi, e tu fino ai sei anni,ovvero quando hai perso la memoria dopo che ti hanno investita, vivevi qui, a Mullingar, con noi. E non puoi stare con Niall- dice sua madre, sull'orlo delle lacrime.
Lei è bianca cadaverica, sotto schok.
Cerca di negare con la testa, ma suo padre chiarisce il tutto definitivamente.
-Niall James Horan è tuo cugino di primo grado-.

SPAZIO AUTRICE.
BA BA BA BAAAAAAAAM.
Ecco il misterioso segreto.
Marzia, a sei anni, è stata investita e i suoi genitori per farle cambiare vita si sono trasferiti in Italia,abbandonando tutto ciò che avevano in Irlanda.
E Niall e Marzia sono cugini di primo grado.
Questo non è l'ultimo capitolo, l'ultimo capitolo sarà il ventesimo, quindi ne mancano cinque.
Le cose si faranno tremendamente difficili per i due ragazzi e vedremo come invece le altre coppie affronteranno con Marzia il grande colpo.
Spero che seguiate ancora la storia e aspetto una vostra recensione. Vi adoro ragazzi.
Con affetto, Allaboutlove.