Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |      
Autore: Carrots_Curls    27/12/2012    3 recensioni
L’ansia saliva sempre di più e il battito del cuore cominciò ad aumentare. Cominciai a correre, incurante della tempesta e della voce dietro di me. Pensavo solo a fuggire.
La pioggia mi bagnava il viso e rendeva i passi lenti e faticosi. Correvo.
Non sapevo dove stessi andando, ma era come se fossi sulla scena di un film horror e quella sagome dietro di me non accennava a svanire.
La pioggia attutiva i miei movimenti e la sabbia rendeva la mia corsa più difficile e impacciata.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

  



Ero in riva al mare, in una fredda giornata di Novembre.
Le onde si alzavano impetuose  e sentivo lo sciabordare dell’acqua infrangersi sugli scogli.
Il cielo era grigio, totalmente coperto da una coltre di nubi e nemmeno un raggio di sole faceva capolino tra le nuvole. La nebbia aleggiava fitta, quasi a confondersi con l’acqua.
Mi alzai dalla sabbia fredda e mi strinsi più forte nel mio giaccone.
Cosa ci facevo in quel luogo spettrale? E perché ero sola?
Il cielo si fece plumbeo; sentivo i tuoni e tra tutta quella nebbia intravidi una sagoma nera avvicinarsi sempre di più a me.
Sembrava un uomo, anzi un ragazzo e cercava di comunicarmi qualcosa che non capii.
L’ansia saliva sempre di più e il battito del cuore cominciò ad aumentare. Cominciai a correre, incurante della tempesta e della voce dietro di me. Pensavo solo a fuggire.
La pioggia mi bagnava il viso e rendeva i passi lenti e faticosi. Correvo.
Non sapevo dove stessi andando, ma era come se fossi sulla scena di un film horror e quella sagome dietro di me non accennava a svanire.
La pioggia attutiva i miei movimenti e la sabbia rendeva la mia corsa più difficile e impacciata.
Inciampai in una roccia e caddi a terra.
Sentivo dei passi avvicinarsi, sebbene non vedessi nulla tra quella nebbia tanto fitta.
-E’ la fine.- pensai.
L’ultima cosa che vidi prima di svenire furono due occhi di un azzurro intenso, luminosi e inquietanti, su un volto smunto e livido.
L’uomo, che aveva qualcosa di soprannaturale, mi afferrò il braccio e mi disse con un tono di voce drammatico e disperato che aveva bisogno di aiuto.

Persi i sensi, ma fu solo per pochi minuti: al mio risveglio ero sola e tra le mani avevo un vecchio cofanetto intarsiato e con delle incisioni in oro.
La nebbia si stava diradando, ma il freddo era intenso e pungente. Raccolsi il cofanetto e mi allontanai.

Solo dopo qualche giorno riuscii ad aprire lo scrigno: era una specie di scatola dei ricordi con foto, lettere e un ciondolo minuziosamente decorato.
Riconobbi l’immagine dell’uomo in più di una foto: era giovane e di bell’aspetto.
Il retro di una foto datava: Settembre 1893.






Francesca's space:
Salve a tutti!
Allora, questa è la prima storia che pubblico qui sul sito. A dire il vero sono un po' preoccupata; non so se può piacervi e se vi soddisfa. È una flashfic senza né capo né coda, a dire il vero, ahahaha! Vi ha lasciato confusi e con molte domande? Bene... era questo il mio scopo ;-) No, per ogni domanda o chiarimenti io sono sempre qua. Vi pregherei solo di lasciare una piccola recensione e fatemi sapere cosa ne pensate eh!
Alla prossima, Francesca xx
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Carrots_Curls