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Autore: Nonna Minerva    14/07/2007    5 recensioni
E' una notte speciale a Malfoy Manor, e non per la festa che Lucius ha organizzato, non per lo strano intruso che si aggira per la villa, non per la noia di Draco, ma perchè Voldemort ha una strana richiesta da fare a Lucius, e non ammette un no come risposta!

Per il compleanno di Little Fanny.

Harry/Draco alla fine...
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Severus Piton, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lucius aspettò qualche minuto, cercando di ricomporsi, prima di tornare dai suoi ospiti

 

 

 

Lucius aspettò qualche minuto, cercando di ricomporsi, prima di tornare dai suoi ospiti.

 

Nessuno gli chiese niente; era abbastanza consueto che Voldemort prendesse da parte uno dei suoi seguaci per affidargli una qualche missione assolutamente segreta.

Questa volta doveva essere qualcosa di davvero importante, dedusse Severus, notando rientrare il suo padrone con un inconsueto sorriso soddisfatto che gli increspava le labbra.

Dedusse anche che a Lucius quella missione non andasse per nulla a genio, a giudicare dall’apprensione che stava cercando di nascondere dietro sorrisi affabili agli invitati.

Ma a Severus non la si fa, come non riuscì ad ingannare Narcissa, che si avvicinò a Lucius per sapere cosa era successo.

 

“Cosa voleva?” sussurrò. “Non ha preso di nuovo di mira Draco, vero?”

Lucius scosse la testa.

Narcissa sospirò sollevata, ma intuì che doveva essere comunque qualcosa di grosso.

“Allora cosa?”

“Ha detto... ha detto che vuole provare nuove esperienze, che vuole sapere, cito testualmente, cosa si prova.”

“Vuole venire a letto con te.” Commentò lei, cercando di riassumere in breve il divagare del marito.

Lui annuì gravemente.

“Tutto qui?” , osservò lei distrattamente, “E io chissà che mi credevo!”

“Tutto qui?” , le fece eco lui, sbigottito. “Hai capito quello che ho detto?”

“Certo che ho capito, ma non mi sembra il caso di farne una tragedia... In fondo, io trovo che sia giusto che una coppia, ad un certo punto del suo rapporto, faccia esperienze nuove, sperimenti nuove combinazioni...”

“Cioè vuoi che tentiamo qualche nuova posizione?”      

“Ma no, dico soltanto che magari potrebbe farci bene, come coppia, provare nuovi partner, per una volta soltanto, così, per consolidare quello che già ci unisce...”

Lucius la fissò allibito. Mai, da quando erano sposati, l’aveva sentita parlare così.

“Capisco...” mormorò lentamente. “Deduco che tu abbia già pensato a qualcuno, per questa, ehm... cosa.”

“Naturale.” Confermò lei. “Ovviamente deve essere una persona affidabile, che non vada a raccontare la cosa in giro. Dopotutto si tratterà di una volta soltanto, poi tutto come prima. Un amico, insomma.”

“E sarebbe?”

“Severus.”

“Ah.”

“E’ la persona più indicata, a mio parere.” Spiegò lei, pratica.

Lucius ci pensò su un attimo. Non che la cosa gli andasse a genio, ma almeno Piton sarebbe stato discreto.

“D’accordo,” acconsentì infine. “Almeno uno di noi due si divertirà.”

“Grazie, tesoro, sapevo che avresti capito. Vado a parlare con Severus.”

 

***

 

Ascoltando il dialogo fra Voldemort e Malfoy, aveva dovuto mettersi una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere e farsi scoprire.

Povero Lucius, in fondo un po’ gli dispiaceva per lui... molto in fondo.

Quando li aveva sentiti uscire aveva abbandonato con cautela il suo nascondiglio ed aveva ripreso le ricerche.

Ma quello che cercava evidentemente non era in quella stanza.

Meglio andarsene prima che a qualcun altro venisse in mente di scambiare due parole in privato.

 

***

 

La festa era una noia mortale.

Dopo la conversazione con suo padre, Draco l’aveva visto allontanarsi al seguito dell’Oscuro Signore. Ecco l’unica persona a cui dava ascolto, a parte Narcissa, ovviamente.

 

Se fino a qualche minuto prima era deciso ad andare a cantargliene quattro non appena fosse tornato, nel vedere l’espressione seria del padre al suo ritorno nella sala, capì che forse era meglio rimandare. Evidentemente Lucius non era affatto soddisfatto della conversazione con il suo capo.

 

Vuotò l’ennesimo calice di Idromele Aromatico e si avviò barcollando verso le sue stanze.

 

***

 

Narcissa aveva raggiunto Severus che come al solito osservava con palese disinteresse e indifferenza lo svolgersi della festa, considerando il fatto di essere venuto largamente sufficiente a ripagare la cortesia dei padroni di casa che l’avevano invitato.

“Che posso fare per te, Narcissa?” chiese pacato.

“Ho una proposta da farti.” Replicò lei misteriosa.

“E sarebbe?”

La donna illustrò con poche efficaci parole quello che voleva da lui.

Severus ascoltò composto la proposta di Narcissa, poi tacque per alcuni istanti.

“Sarei molto felice di aiutarti,” disse infine, gli occhi che vagavano sulle persone che occupavano la stanza. “La questione è,” continuò, “Che il cuore mi impedisce di acconsentire a qualcosa che solitamente sarei disposto a fare per un’amica.”

Le parole di Severus lasciarono Narcissa non poco perplessa. Seguì il suo sguardo, perso nella sala, e si accorse del modo in cui stava guardando il loro padrone, il Signore Oscuro.

“Non gli togli gli occhi di dosso un istante, eh?” gli chiese.

“Cosa?” mormorò il mago, uscendo dalle sue fantasticherie e riportando la sua attenzione sulla padrona di casa.

“Non sapevo di questo tuo particolare interesse per Lui.”

“Sono cose private. Preferirei che non ne parlassi in giro.”

Narcissa rifletté velocemente. Il rifiuto di Severus cambiava radicalmente le cose. Però forse poteva risparmiare a Lucius l’ingrato compito che Voldemort si aspettava da lui.

“Non ti preoccupare non ne farò parola a nessuno. Però forse c’è una cosa che dovresti sapere riguardo all’Oscuro Signore.”

Gli fece cenno di avvicinarsi e gli mormorò poche parole all’orecchio.

Le labbra di Severus si dischiusero in uno dei suoi rari sorrisi.

 

***

 

Chi diavolo si era divertito a spostare la sua stanza?

Erano ormai dieci minuti che Draco fissava il muro vuoto dove, secondo i suoi calcoli, avrebbe dovuto trovarsi la porta della sua stanza.

“Ma- maledetti elfi,” bofonchiò fra sé facendo dietro front, continuando ad ondeggiare pericolosamente per via della massiccia quantità di alcool che aveva mandato giù quella sera.

Perse l’equilibrio, e attese impotente l’impatto col suolo, che però non avvenne.

Due braccia lo afferrarono da dietro, impedendogli la caduta, rimettendolo in piedi.

“Fossi in lei, io starei attento a dove mette i piedi, signor Malfoy. Non ci sarà sempre qualcuno a prenderla al volo. Potrebbe rischiare di rompersi il suo bel nobile nasino.”

Draco si voltò lentamente, per vedere chi l’aveva preso al volo e chi aveva pronunciato quelle parole tanto offensive.

Appena gli riuscì a mettere a fuoco il volto della persona dietro di lui, sgranò gli occhi e spalancò la bocca.

“TU?!?”

  
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