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Autore: nini superga    28/12/2012    5 recensioni
“Mi faceva male pensare, eppure ricapitolai la situazione: Giulia era stata rapita dagli Uruk- hai di Saruman assieme a Merry e Pipino, i Valar sanno per quale scopo; Frodo e Sam aveva attraversato il Fiume e avevano deciso di andare a Mordor da soli, senza alcun aiuto, contando solo su se stessi, passando per il nord; noi eravamo quanto restava della Compagnia: Gandalf e Jadis ci avevano abbandonato a Moria, concludendo i loro giorni su Arda prima del tempo; Aragorn , Legolas e Gimli erano partiti all’inseguimento degli Uruk-hai, il compito di salvare mia sorella e gli Hobbit era loro, mentre io ero rimasta da sola con Boromir, ancora in stato di incoscienza a causa dello scontro con gli orchi di Saruman. Aveva rischiato la vita per proteggere i suoi compagni, infischiandosene delle frecce che lo trafiggevano e gli dilaniavano le carni, e ora ne pagava le conseguenze. Anche io scontavo le mie scelte: mi ero messa contro Boromir per impedirgli di prendere l’Anello a Frodo. “
si prospetta una storia interessante, che dite? mi raccomando, o lettori: recensite e criticate, qui c'è bisogno di consiglio! mi scuso di già per i vari errori :) vostra, Nini Superga.
Genere: Avventura, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boromir, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Gioielli di Anna.'
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Capitolo 18.

 

Senza nemmeno sapere perché, mi ritrovai sui bastioni, a contemplare la valle che si stendeva ai piedi del Fosso: eravamo incastonati fra le montagne, in posizione rialzata, protetti da ampie e forti mura, ma pur sempre incastrati. La mente elaborò da sola un mare nero, fatto di lance e picche oscillanti al vento, da cui provenivano grida alte e rozze, che invocavano morte e distruzione per noi, uomini e donne dell’Ovest, per le nostre terre e i nostri figli. Trassi un profondo respiro, improvvisamente gelata al sole del primo pomeriggio. Saranno qui al calare della notte, aveva detto Aragorn, e il sole correva inesorabile verso il tramonto. Non ce la faremo.

“ E’ disperazione quella che sento nella tua mente? “ La voce di Giulia mi colse di sorpresa, facendomi sobbalzare, cosa che mi procurò l’occhiata curiosa di un paio di guardie reali. Facendo finta di niente, mi poggiai alle mura con le mani, adocchiando un paio di nuvole particolarmente scure. “ Ho le stesse sensazioni di quando ho combattuto per la prima volta, solo che… “ Giulia attese in silenzio che proseguissi. Sospirai. “ Quella volta avevo così tanta rabbia in corpo…”

“ Rabbia? “

“ Si. Ero così arrabbiata… perché Boromir mi trattava come qualcosa da proteggere, qualcosa da salvare, qualcosa di indifeso, senza capire che sotto questa scorza di femmina ci sono unghie e denti capaci di graffiare e mordere. “

“ E perché non hai questa rabbia adesso? “ La domanda mi lasciò spiazzata: perché non c’era? “ Ad essere in te, io sarei molto arrabbiata. “ Sentii le emozioni di Giulia crescere, forti, e insinuarsi in me come tentacoli rosso sangue. “ Questi figli di puttana vengono ad uccidere tutto quello per cui hai vissuto e amato, vengono a distruggere la tua terra e a prendersi la tua vita e tu non sei arrabbiata? Io sono furente! “ Percepii l’ira crescente di mia sorella, sentendo sorgere anche in me la scintilla della rivolta. “ Sono furente perché questo mondo è troppo bello per essere mandato a puttane da un branco di orchi puzzolenti, capitanati da uno stronzo che non ha nemmeno un corpo! “  

<< Sono così furiosa che stanotte trafiggerò ogni orco che mi si parerà davanti, solo per ricordarmi che ogni orco preso sarà un bambino risparmiato! Combatterò fino allo stremo delle forze, finché la vita non mi abbandonerà, finché la spada non mi cadrà di mano! >> La voce di Giulia mi giunse forte e chiara non più nella mente, bensì dal cortile alle mie spalle. Mi affacciai e la vidi, faccia a faccia con Legolas, con una piccola folla attorno a loro. La sentii più arrabbiata che mai, ma cos’era quella punta di rimpianto che sentivo in fondo? << Potranno anche essere un milione, ma non mi nasconderò dietro la disperazione, mi rifiuto di farlo! E dovresti rifiutarti anche tu! >> Continuò mia sorella, gesticolando e alzando sempre di più il tono di voce. Legolas le prese con delicatezza le mani, ma lei lo respinse in malo modo, spingendolo lontano da lei. << Dovresti rifiutarti di cedere, dovresti combattere con me, e invece ti lasci andare alla paura! Non ti voglio attorno a me! Va via! >> Legolas la guardava, ferito. Le disse qualche parola in elfico, ma Giulia girò sui tacchi nonostante i richiami di lui.  “ Giulia! “ La chiamai nella mente, incrociando lo sguardo dell’elfo. Scesi i gradini, avvicinandomi mentre la folla si disperdeva. << Che è successo stavolta? >> Chiesi, mentre Legolas aveva ancora lo sguardo fisso sulla schiena di Giulia sempre più lontana. << Quell’essere ribelle. >> Borbottò, sospirando piano. << Sei già stata nell’armeria? >> Chiese, fissandomi con gli incredibili occhi cangianti, così intensi da far male. << No…perché? >>

<< In quella stanza, la gente di Rohan è in fila per avere un’arma e una protezione. >> Incrociò le braccia sul petto. << Vedrai ragazzini che puzzano ancora di latte e vecchi piegati dall’età, ma non un solo uomo abile a combattere questa dannata battaglia! Aragorn è dell’opinione che riusciremo a superare la notte, bene o male, ma io ho molta più esperienza sulle spalle e ti posso assicurare che non uno di quella fila vedrà l’alba di domani, e noi con loro. >> Sospirò ancora, rassegnato. << Questa è la nostra fine. >> Annuii, capendo solo allora veemenza con cui Giulia aveva ribadito le sue posizioni. Sorrisi, dando una pacca sulla schiena dell’elfo, che sussultò di sopresa. << Stai in campana, Legolas Verdefoglia. >> Gli dissi, << Mia sorella non è arrabbiata con te ma col mondo intero, in particolare con l’esercito di Uruk Hai che si avvicina alle nostre porte! Rammenti quando io e lei abbiamo litigato ad Edoras? >> Aspettai che lui annuisse, mentre iniziava a capire. << Ecco, con te è stata la stessa cosa. >>

<< E’ irritata dalla mia paura? >>

<< Si, perché è lei stessa terrorizzata. >> Strinsi i pugni, determinata. << Dobbiamo trasformare questa paura in rabbia, nutrircene a sazietà, fino a scoppiare di odio. >> Gli afferrai il braccio, scuotendolo piano. << Quei figli di puttana vengono ad uccidere la nostra gente, a distruggere la nostra terra, a toglierci un futuro! Per tutti i Valar, non starò a guardare con le mani in mano questo scempio, e nemmeno tu dovresti. >> Lo lasciai andare, fissando la pavimentazione, conscia che attorno a noi una grande folla si muoveva, frenetica, sentendo più che mai cara la vita. La vita...pensai a quello che forse c’era stato nel mio ventre fino quella mattina, a quanto avevo pensato al futuro, a quanto mi aveva detto Boromir. Pensai a lui, a Matilde, a Giulia, a Faramir, a Frodo e Sam… mi costrinsi a sorridere. << Magari invece la scampiamo. >> Dissi, sorprendo Legolas. << Magari, un qualche intervento divino ci salverà. Che ne so, magari una pioggia di fulmini… >> Legolas sorrise piano, passandomi un braccio attorno alle spalle. << Tu e tua sorella vi assomigliate parecchio, e non solo fisicamente. >> Feci spallucce, indicandogli con un cenno del capo di andare a cercare Giulia. << Avrà bisogno di parlarti civilmente, e di essere consolata. Ti consiglio di andare, adesso che la rabbia è sbollita… >> Mi svincolai dalla sua presa e Legolas mi sorprese con un inchino. << Sei più saggia di quanto credi. >> Disse solo, per poi avviarsi fra la folla. Onorata da tale complimento, chiusi la mente ai singhiozzi di Giulia  e mi avviai all’armeria.

Effettivamente, la situazione non era delle più rosee: c’erano ragazzini che non riuscivano nemmeno a reggere una spada e vecchi curvi che imbracciavano le armi per la prima volta, avvezzi solo agli aratri e alle falci. << Valar… >> Mormorai, mettendomi in fila per far affilare la lama della mia spada. Sentii su di me molti occhi, parole sussurrate in un qualche dialetto a me sconosciuto, ma la cosa non mi disturbò particolarmente: in fondo, ero una donna,  e il posto di una donna di Rohan era con la prole, nelle Caverne sotto il Fosso. Ma io non sono una donna di Rohan… sorrisi a quell’affermazione, rilassandomi. Sono una donna e basta. Lasciai che la fila scorresse lentamente, scegliendo con cura armi e protezioni adatte alla propria taglia. Presi per me una cotta di maglia lunga fino a metà coscia, buona per proteggere l’inguine e il torace. L’ indossai sopra la camicia e sopra di essa misi un farsetto in cuoio, reso duro dagli anni e dal sangue nemico. Presi anche dei para polsi della stessa foggia, fissandoli con delle cinghie alle braccia. Lasciai che la mia spada- la prima spada, quella donatami da Boromir quando lui era maestro e io allieva- venisse analizzata dai fabbri e affilata a dovere, per poi dirigermi fuori, all’aria, per constatare che il tempo stava volando.

Mentre guardava il cielo e sentivo l’ansia insinuarsi nello stomaco, ecco che qualcuno mi prese per le spalle, facendomi voltare. Boromir mi guardò dalla testa ai piedi, toccando con mano la qualità della cotta di maglia e il filo della spada. Prese il farsetto e lo strattonò un paio di volte, stringendolo meglio. << Niente elmo? >> Chiese, accarezzandomi la testa. Scossi il capo. << Non ho più alcun bisogno di nascondermi. >> Lui sorrise a quella frase, invitandomi a seguirlo. Stava ispezionando assieme al Re e agli altri le mura, per decidere una strategia difensiva. Quando Theoden mi vide arrivare, mi squadrò da capo a piedi. << Non avrete mica intenzione di combattere! >> Esclamò, quasi offeso dalla mia visione. Alzai il mento, punta su un argomento a me caro. << Preferite che me ne stia nascosta in una grotta assieme alle altre donne? >> Domandai, scontrosa. Il Re inarcò un sopracciglio, perplesso. << A meno che non abbiate delle capacità nascoste, questo sarebbe il mio consiglio. >>

Mi sarebbe piaciuto sputare per terra tutto il mio disprezzo, ma lui era pur sempre un Re e alleato di Boromir, quindi fui costretta a trattenermi. Gli rivolsi un sorriso a trentadue denti e, nonostante tutto, era un sorriso freddo.<< Sarò pure una donna, ma sono già stata in guerra e non ho paura di perdere la vita per ciò che amo. >> Feci un passo avanti, la mano sull’elsa della spada. << Grazie per il consiglio, preferisco morire con una spada in pugno piuttosto che nascosta dietro un sasso. >> Il silenzio era calato su di noi:  Aragorn e Boromir spalancarono così tanto gli occhi che credetti gli sarebbero usciti dalle orbite, Gimli mi scoccò un’occhiata sorpresa e Legolas sorrise, divertito dalla situazione. Theoden mi guardò con aria dura ancora per un attimo, prima di voltarsi e proseguire con il percorso attorno le mura, superandomi senza più guardarmi. Quando se ne fu andato, uno ad uno i miei compagni lo seguirono: Legolas mi passò accanto leggero, gli occhi scintillanti di divertimento; Aragorn mi guardò con aria di rimprovero, ma la bocca sorrideva; Gimli mi passò accanto, dandomi di gomito sulla coscia. << Ben fatto figliola! >> Sussurrò, facendomi ridacchiare. Per ultimo, venne Boromir, che mi scoccò un bacio in fronte e sull’orecchio, guardandomi con gli occhi scintillanti di fierezza. << Brava la mia ragazza. >>

 

L’unica difesa di Rohan era fatta di coraggio, sassi e pietre imponenti. Guardai il cielo farsi incandescente per il tramonto, seduta sui gradini che portavano alla sala del trono del Fosso. Senza preavviso, Giulia si sedette al mio fianco. Mi sorpresi di vederla armata circa come me, con un elmo calato in testa e fissato sotto il mento. << Ti prego, non metterti  ridere. >> Mormorò, vedendomi già sogghignare. << Legolas e Boromir hanno voluto a tutti i costi che lo mettessi. >> Annuii, approvando in pieno. Giulia sospirò, poggiando i gomiti sul gradino retrostante. Si guardò attorno. << Mi dispiace di aver litigato con Legolas, oggi. >>

<< Avete fatto pace? >> Chiesi, delicata. Non volevo sapere i dettagli, mi bastò il cenno di Giulia. << Io e lui…siamo molto, troppo diversi, a volte non riusciamo a comprenderci. >> Annuii, comprensiva. << E’ difficile anche con Boromir, ma ultimamente sta migliorando. Oggi, l’ho visto quasi orgoglioso di me vedendomi vestita così. >> Giulia mi sorrise, il viso incorniciato dall’elmo. << Non quasi, Anna: Boromir è orgoglioso di te. Finalmente, ha capito che deve lasciarti andare. >> Feci spallucce, fingendo di non essere sorpresa per quelle parole. “ Ha capito che per amarti davvero deve lasciarti libera di fare le tue scelte, di sbagliare forse, ma di farlo con la tua testa. Ormai, sei libera. “  Guardai mia sorella, che mi fissava sorridendo. << Sono certa che se passeremo la notte, ti chiederà di sposarlo! >>

Risi, un suono che credevo di non udire mai più. << Oh Valar, me ne stavo quasi dimenticando! >> Mi alzai, sfregandomi la schiena. Giulia si alzò con me, accennando al ventre. << Come va…lì? >>

<< Va stranamente bene. >> Dissi, ricordandomi delle spiacevoli sensazioni di quella mattina. Mi sembravano passati secoli da allora. << Effettivamente, mi sento benissimo. >> Constatai, stupendomi. Giulia annuì, soddisfatta. << Ti darò un’altra pastiglia prima che inizi lo scontro, così non sentirai niente mentre ammazzerai orchi a tutto spiano. >> Le posai una mano sulla spalla, sorridendole. << Prima, però, abbiamo bisogno di cibo. Andiamo. >>

Ci stavamo avviando, quando un corno lontano ci fece gelare il sangue nelle vene. “ …sono già qui? “ Mormorò Giulia, voltandosi, il viso spaurito. Il corno risuonò di nuovo e curiosamente mi fece pensare ad un altro corno, già udito tempo fa, ma dove? << Non sono orchi. >> Disse qualcuno alle mie spalle. Ci voltammo per vedere Legolas, più radioso che mai, tendere la mano a Giulia e invitarci a seguirlo. << Sono arrivati i rinforzi. >>

 

 

 

 

 

D.I.F.

Curioso che io scelga Natale per tornare a voi, ma con tutto il pòpò di roba sul Signore degli Anelli e Tolkien che sta girando adesso, non ho potuto fare a meno di tornare con un chappi si scarno, ma pur sempre un chappi. Mi sono sentita in dovere di scrivere, ecco tutto.  Spero che ci sia ancora qualcuno disposto a leggere… e a dire la sua :D besos, people, e felice anno! Che sia proficuo e che la seconda parte de Lo Hobbit giunga presto!      

 

  
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