Capitolo due- Scambio di corpi
La festa procedeva tranquilla, e arrivò al
culmine quando, alle dieci e un quarto, arrivarono Fred e George, che vennero
salutati come dei degni eroi per la loro grandezza: nessuno, anche dopo due
anni, aveva dimenticato la loro grandiosa fuga da quell’incubo chiamato non più
Hogwarts ma “regno della Umbridge”. Così, i gemelli presero la postazione da dj
(notando con un mare di risate Ron che se ne stava vicino a Lola tutto
sorridente) e iniziarono ad annunciare le canzoni, non tralasciando il piccolo
particolare di fare la pubblicità al loro negozio di scherzi e ai nuovi
prodotti. Questo, ovviamente, non andò molto giù ad Hermione, che si pronunciò
con un aspro “Siamo ad una festa, non al mercato!”, ma tutto le passò quando le
si avvicinò un ragazzo che non aveva mai visto prima. La chiamò. “Ehm, scusa, tu
sei Hermione Granger, vero?” La ragazza si girò: un ragazzo molto alto, con i
capelli un po’ lunghi di un castano ramato e grandi occhi che sembravano
dorati, vestito nel migliore stile Babbano che si possa mai immaginare, la
guardava interrogativo, sorridendole appena. Quella vista la fece arrossire.
“Oh… si,si,sono io…” “Io sono Chris
Sanders, sto all’ultimo anno di Corvonero. Piacere di conoscerti”. Le porse la
mano e lei la stinse, molto debolmente:si sentiva mancare. “Ti volevo dire che
io sono nuovo ad Hogwarts, prima ho studiato a casa perché i miei genitori non
volevano che stessi lontano da loro tutto l’anno, solo ora che sono
maggiorenne me lo hanno concesso… E alcuni
mi hanno detto che tu sei la più brava del nostro anno, se non di tutta la
scuola, quindi volevo chiederti se una volta tornati a scuola mi avresti potuto
aiutare con lo studio, se qualche argomento di base non lo conosco….” Hermione
annuì, con un’aria un po’ frastornata, per poi aggiungere: “Certo! Non ci sono
problemi”. Chris sorrise ampiamente. “Grazie. Ehm, Hermione, ti va di fare un
giro con me?”. Questo fu troppo, per Hermione, che cacciò gli occhi fuori dalle
orbite, sicura che quella sera sarebbe stata quella fortunata, e accettò con
più naturalezza possibile anche se non era sicura di esserci riuscita nel
migliore dei modi.
A qualche metro di distanza, Harry era
seduto a tavolino con Ginny , parlando del più e del meno. “Ci sono speranze
che quest’anno possa ritornare nella squadra?”chiese la rossa, recitando
perfettamente la parte della finta preoccupata. Tuttavia, Harry ci cascò e
tentò di rassicurarla. “Ma certo, Ginny! Anzi, sei così brava che non dovrai
fare il provino, fai conto di essere già in squadra!” e, approfittando del
momento, prese le mani della ragazza tra le sue, accarezzandogliele, e
guardandola negli occhi. Ginny, dal canto suo, spostò la sedia il più vicino
possibile a quella di Harry e disse:”Grazie, cucciolo” e, per ringraziarlo
ancora di più ovviamente, si sporse verso di lui e gli diede un bacio sull’orlo
delle labbra per poi guardarlo con uno sguardo compiaciuto. Sembrava volergli
dire qualcosa con quegli occhi luccicanti, qualcosa che il ragazzo capì
perfettamente prendendola per mano e facendole segno di seguirlo. La condusse
dall’altra parte del giardino, deserta e poco illuminata.”Ginny , cosa volevi
dirmi con quel gesto?” “Io? Beh, a me
sembra che lo hai decifrato perfettamente, portandomi qui” esclamò, e prima che Harry potesse
risponderle,gli strinse le braccia attorno al collo e lo baciò. Quello, senza
dubbio, fu il compleanno migliore di Harry.
La festa continuava, e diventava sempre
più incandescente mano a mano che il tempo passava. Basta pensare a quello che
stava succedendo a Harry e Hermione… ma Ron? Che fine aveva fatto? Beh, lui non
era da meno: dato che tutti erano in mezzo la pista da ballo, era seduto su
un’altalena a dondolo con Lola, parlando e conoscendosi meglio. “Mi ricordo che
quest’anno sei stato per un po’ con Lavanda Brown…” buttò lì Lola, curiosa di
sapere qualcosa in più sulla vita privata del suo nuovo “Amico”. Ron fece una
faccia strana, la stessa che faceva ogni volta che vedeva un ragno
particolarmente grosso. “Oh, si… Ma non ci badare, non mi piaceva. Ci sono
stato solo per…” “Per fare rabbia alla Granger?”Chiese Lola con un sorriso
curioso. Questa volta lui fece una faccia sincera, “No. Lo dicono tutti, ma non
è vero. L’ho fatto per darla a vedere a mia sorella, per farle capire che anche
io posso avere una ragazza, dopo che mi ha accusato di avere “l’esperienza di
un dodicenne” Anche Lola fece una faccia seria, ancora più di lui, se
possibile. “Io non lo avrei fatto. Vedi, io ho quindici anni e a differenza
delle mia amiche, non ho mai avuto un
ragazzo e quindi, non ne ho mai baciato uno. Loro a volte me lo rinfacciano,
insultandomi anche, ma io non me ne frego. Faccio le cose solo se me la sento,
e mettermi con un ragazzo che non mi piace non è nelle mie intenzioni.” Queste parole furono accolte da Ron con molta
sorpresa. Non sembrava affatto una di quelle solite quindicenni pazze e chiacchierone,
ma una vera e propria… donna. Ma la cosa che più lo sorprese fu che, bellissima
com’era, non aveva mai avuto un ragazzo. Possibile? “Hai ragione, Lola. E’ solo
che… Beh, lo sai come siamo stupidi noi ragazzi! Ma davvero non sei mai stata
fidanzata? Non ci credo!” Lola rise. “E perché non ci credi, scusa?” Ron
arrossì, ma si decise a dire la verità. “Beh, Lola, tu sei una delle ragazze
più belle, simpatiche e dolci oltre che
intelligenti che abbia mai conosciuto….” “Ho capito cosa vuoi dire. “ mormorò
lei “Ma a parte che io, fino a poco tempo fa, non ero molto sicura di me
stessa…. E poi, chi ha detto che non ho dei corteggiatori?” “Ma davvero? Posso sapere il nome di qualcuno?”
Lola si tolse una ciocca di capelli
dorati dagli occhi con un movimento molto elegante per poi rispondere: “Ok…
allora: Dean Thomas prima che si mettesse con tua sorella, Seamus Finnigan
quando ero al terzo anno, Neville Paciock tutt’ora… Insomma, metà del tuo
dormitorio più Terry Steeval, Colin Canon, ehm… ah, si… addirittura il povero
Cedric Diggory nonostante fosse cinque anni più grande di me e… non ci crederai
mai, ma Blaise Zabini e Vincent Tiger…” Ron era sbalordito: possibile che Lola
fosse così popolare, anche tra i suoi amici? Ma, ovviamente, una come lei è
ovvio che piacesse a così tanta gente… e addirittura a dei Serpeverde! Aveva
avuto la prova che Tiger non era così stupido come voleva sembrare. “Wow, Lola!
E tra questi nessuno ti è mai interessato?” Lola scosse il capo. “No, tranne
Cedric, ma ero troppo piccola, ero al secondo anno… Invitò prima me al Ballo
del Ceppo, ma io non me la sentii così lui invitò Cho Chang. Ma ora il mio
cuore appartiene ad un altro…” Il cuore di Ron batté più forte. “E ti pareva! O
sono assillanti o sono già innamorate!” pensò. Tuttavia fece finta di niente.
“Ah, davvero? E chi è?” Lola lo guardò per un po’ dritto negli occhi, forse per
capire qualcosa, poi rispose: “Lo scoprirai…” e con questa nota enigmatica si
avvicinò a suo cugino Ernie per domandargli qualcosa, lasciando Ron confuso ma
pazzamente innamorato.
Hermione e il suo nuovo amico Chris
passeggiavano per il giardino. Tutte le ragazze, tra cui anche Lavanda Brown
(che solo in quel momento sembrava essersi dimenticata il suo RonRon) la
guardavano invidiose. Possibile che, secchiona e nemmeno tanto bella com’era,
riusciva sempre a beccarsi i ragazzi migliori? Prima Viktor Krum, poi questo
bellissimo sconosciuto, insomma! Ma lei si limitava a sorridere e fare finta di
non essersi accorta di nulla: le piaceva godersi un po’ di celebrità, ogni
tanto, che non riguardasse il massimo voto in qualche materia. Aveva scoperto
che lei e Chris erano nati lo stesso giorno dello stesso anno, e che gli
sarebbe tanto piaciuto aver frequentato Hogwarts tutti e sette gli anni. Poi… “Oh,
guarda Hermione! Dall’altra parte del giardino non c’è nessuno… Ti va di
starcene un po’ li, cosi possiamo starcene un po’ in pace?” “Oh, oh… ok!”
rispose felice la ragazza, al settimo cielo. E così si avviarono in quel
giardino, dove fino a poco tempo prima c’erano Harry e Ginny, ora nella camera
della ragazza. Vi giunsero, poi Chris le accarezzò i capelli. “Hermione, anche
se ci conosciamo da poco” disse “Devo dirti una cosa…” Hermione non credeva alle sue orecchie.
“D-davvero????” Chris annuì, continuando
ad accarezzarle i capelli. “Si. Hermione…”
“Si?” Silenzio tombale. Poi…. “Io…
io penso che tu sia una grande sciocca Babbana dal sangue sporco!” E rise, a lungo e in modo molto squallido.
Hermione era rimasta immobile, sicura di non aver sentito bene. Ma prima che
potesse domandare qualcosa… i bei
lineamenti di Chris iniziarono a mutare…. Lasciando, poco a poco, il posto a…
Pansy Parkinson. La ragazza iniziò, anzi continuò, a sghignazzare. “Ahhhh! Ah
ah ah!!! Granger, ti dovresti vedere allo specchio! Hai una faccia! Ma che
pensavi, che uno schianto come quello desse retta a te???Ahhhhh!! Ah ah! Era
tutto uno scherzo, ed ora…” Prese la bacchetta, ma prima che potesse
pronunciare qualche altro incantesimo, Hermione, infuriata come non mai per
l’accaduto e per il modo in cui era stata umiliata da quell’imbucata, estrasse
la sua. Poi… Nello stesso istante, pronunciarono “Expelliarmus!” puntandosi le
bacchette contro e qualcosa accadde. La terra iniziò a tremare, l’aria si fece
gelida, come se ci fossero in giro dei Dissennatori, e…. “Aaaaaaahhhhhhhh!”. Si
guardarono. E scoprirono l’orribile verità. Hermione aveva urlato con la voce
di Pansy e Pansy con la sua. Hermione indossava un vestito nero, e Pansy un
vestito rosa sgargiante. Hermione aveva le unghie dipinte di nero e verde,
Pansy di rosa. Hermione aveva i capelli lisci, Pansy li aveva ricci… Hermione
aveva davanti a sé una sua copia ed anche Pansy. E l’orribile verità venne a
galla. Si erano scambiate di corpo. Poco lontano, si udì un fruscio tra i
cespugli e l’ultima ciocca di capelli biondi che aveva visto l’accaduto se ne
ritornò alla festa.