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Autore: ArashiStorm    28/12/2012    4 recensioni
C'era disperazione e speranza insieme in quella parola urlata da quell'unica voce che aveva il diritto di pronunciarla. Itachi si voltò verso quel suono, ma non vide nulla. Sentì la mano di Sasuke prendere la sua, stringerla con forza e la voce di lui chiamarlo ancora. Ma davanti ad Itachi il mondo si presentava come una vasta distesa di nero assoluto. Sbatté le palpebre ma nulla cambiò. Si portò una mano sul volto e capì quello che già aveva intuito fin da subito. I suoi occhi non gli appartenevano più, quegli stessi occhi che ora lo stavano guardando lacrimando come non erano avvezzi a fare…
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Eccomi qui con un nuovo aggiornamento. Chiedo scusa per il ritardo ma il tempo è tiranno… Questo capito penso piacerà molto alle lettrici ItaSasu e SasuSaku e per questo dico che ci sono grossi spoiler del capitolo 590…
Detto questo l’ho riletta un sacco di volte ma non so perché word non vuole segnarmi gli errori di battitura quindi è assai probabile che ne troviate nonostante io abbia cercato di non farne (in caso segnalatemelo e lo correggerò, grazie)
Beh che altro dire…buona lettura e BUON ANNO NUOVO!! ( anche se un pochino in anticipo)

Disclaimer: NARUTO e i suoi personaggi sono proprietà del maestro Masashi Kishimoto





Chiarimenti

Sasuke arrivò davanti alla porta della stanza in così poco tempo che nel tragitto non riusci a decidere come avrebbe dovuto comportarsi una volta davanti al fratello. Per dirla tutta ora come ora nemmeno aveva deciso se entrare nella camera con calma e circospezione o se irrompere con tracotanza. Se ne stava li, davanti a quella porta bianca senza sapere cosa fare. Fu Sakura, sempre rimasta di fianco a lui a decidere in sua vece girando a maniglia della porta e dandogli un'energica spinta verso di essa. Sasuke entrò di getto e dovette fare qualche passo in più per ritrovare l'equilibrio ed evitare di capicollare rovinosamente a terra. Era tornato da poco e già stava cominciando a capire che Sakura non era più la debole ragazzina che aveva lasciato alle spalle anni fa.

Il suono dei passi, prima di Sasuke e poi di Sakura, e ancor più il rumore della porta che si apriva con irruenza, allarmò Itachi portandolo a voltarsi verso l'entrata.

"Sasuke?" chiese con speranza e curiosità insieme.

Il ragazzo annuì, prima di ricordarsi che il fratello non avrebbe potuto vedere il suo capo chinarsi nell'assenso e quindi aggiunge un suono non ben definito, che assomigliava più a un mugugno che altro, ma che a quanto pare, bastò ad Itachi per identificarlo. Sul suo volto infatti gli si dipinse un leggero sorriso, gentile e comprensivo, un sorriso che era sempre stato per Sasuke soltanto. Il ragazzo lo vide subito e per un secondo odiò che Sakura fosse lì presente e potesse vedere quel sorriso che doveva appartenere solo ai suoi occhi. Il pensiero, però, durò solo un secondo quando vide una delle mani del fratello ferme sullo stomaco, lì dove lui prima lo aveva inavvertitamente colpito. Ricordò che si era trascinato dietro Sakura proprio per quello e si voltò verso di lei facendole segno di avvicinarsi a suo fratello per controllarne le condizioni. Non servì che le sue labbra pronunciassero alcuna parola, Sakura capì la richiesta di Sasuke soltando osservando i suoi occhi che passarono da lei ad Itachi in un batter di ciglio.
La ragazza annuì, avvicinandosi al letto.

"Itachi-san - chiese con educazione - se le fa male il punto dove ha preso quel pugno mi faccia controllare per favore"

"Non mi fa male" rispose lui con un sorriso tirato, diverso da quello di prima, rivolto questa volta verso la voce femminile che gli aveva posto la domanda.

"Aniki!!" Sasuke fece un passo avanti per protestare, ma non iniziò la frase che Sakura alzò un mano verso di lui nel tentativo di fermare le sue rimostranze. La ragazza si stupì quando Sasuke si zittì come lei aveva chiesto e rimase a guardarlo imbambolata per alcuni secondi. Si riprese solo quando notò gli occhi neri di lui che si facevano più sottili, segno inconfondibile che stava per perdere la pazienza. Sakura allora distose gli occhi dal ragazzo per avvicinarsi con le labbra ad un orecchio di Itachi. Preferì ignorare lo sguardo perforante che sentì alle sue spalle e decise di concentrarsi sul convincere Itachi a collaborare.

"La prego - disse a bassa voce di modo da non essere sentita dall’Uchiha ancora in piedi lontano dal letto - mi permetta di controllare altrimenti Sasuke-kun potrebbe arrivare a rapire un medico e portarlo qui minacciandolo pericolosamente"

Itachi ascoltò la richiesta sussurrata di Sakura e non potè evitare di lasciarsi sfuggire una leggera risata. Si voltò di nuovo verso il punto in cui sapeva essere il fratello e con un sospiro si alzò la maglietta.
Sakura lo ringraziò a bassa voce notando al tempo stesso Sasuke che si avvicinava sedendosi sul letto dietro di lei, come per controllarla. La giovane kunoichi tentò di non pensare allo sguardo indagatore del ragazzo che amava, alle sue spalle, cencando di concentrasi sul suo dovere di medico. Un medico la cui professionalità e bravura un giorno, sperava, si sarebbe potuta equiparare a quella della sua defunta maestra. Eppure, davanti alla pelle chiara e ai muscoli che formano quell'addome e quella leggera porzione di petto su cui i suoi occhi si erano posati, si domandò dove era andata a cacciarsi la sua professionalità. Fu immensamente grata, per quanto la cosa non fosse per nulla giusta, che Itachi non potesse vedere...vedere il suo volto rosso e imbarazzato che sperò nemmeno Sasuke dietro di lei riuscisse a scorgere. Passò le mani sullo stomaco di Itachi attivando il chackra e controllando, con fin troppo scupolo, ogni punto e ogni muscolo. Si ritrovò anche, almeno per due volte, ad alzare lo sguardo per alcuni secondi per vedere il volto di Itachi che era puntato dietro di lei come a guardare il fratello, e non potè negare di sentirsi una ragazza fin troppo succube del fascino degli Uchiha. Gli venne da pensare a come sarebbe diventato Sasuke tra qualche anno e il pensiero non fece per nulla bene al suo stato psicologico in quel frangente. Nel tentativo di riprendere un colore normale allungò la procedura di controllo, chiudendo gli occhi davanti alla perfezione del corpo di Itachi e distogliedosi dal pensiero di un fantomatico futuro... e più adulto... Sasuke. Le fu difficile, ma quando pensò di esserci riuscita, riaprì gli occhi e abbassò la maglietta di Itachi, riportando il tessuto nero a coprire la pelle chiara.

"Va tutto bene. C'è solo un livido che sparirà presto. Nessun danno interno" decretò quando fu sicura che la voce non avrebbe tremato.

"Grazie" le disse Itachi sorridendole e Sakura utilizzò tutta la sua forza di volontà per non svenire davanti ad un sorriso del genere su un volto che tanto assomigliava a quello di Sasuke.

"Ne sei sicura?" lo voce del Sasuke vero la riscosse di colpo, facendola girare verso di lui. Gli sorrise e lo rassicurò nuovamente "Si certo, non devi preoccuparti Sasuke-kun...Ora se permettete - concluse poi, facendo finta di pulirsi il vestito - ci sono altri pazienti che hanno bisogno di me" e con queste parole girò i tacchi e uscì velocemente dalla stanza.

Al di là della porta, si prese qualche secondo per appoggiarsi ad essa con la schiena e per lasciarsi sfuggire un lungo sospiro.
"Gli Uchiha saranno la mia rovina..." disse con un sorriso prima di riprendere a camminare lungo il corridoio, con in testa penseri poco casti, che la costrinsero a qualche risantina di troppo. Era da tanto tempo che non le capitava di fare certi pensieri su un Sasuke più maturo e per certi versi fu felice che il suo subconscio glieli riproponesse, in fondo forse significava semplicemente che ora poteva tornare a sperare...

---

"Ti mangiava con gli occhi..."

"Prego?" Itachi fu palesemente stupito da quell'uscita del fratello e sinceramente non ne capì il senso, non finchè lui non si spiegò meglio, almeno.

"Sakura - disse sedendosi di fianco a lui - era rossa come un pomodoro..."

"Ah davvero...allora era per quello che sentivo le sue dita che tremavano. Pensavo ci fosse qualche problema..."

Sasuke lo guardò con irritazione...gli era sfuggito quel particolare sulle mani di Sakura e probabilmente lo stesso Itachi lo aveva notato solo perchè le dita della ragazza gli toccavano lo stomaco durante il controllo. Sasuke si riscoprì alquanto alterato dal pensiero e gli salì un'irritazione che non seppe ben definire, ma che il suo corpo non riuscì a reprimere, tanto che Itachi stesso si sentì in dovere di capirne l'origine.

"Non è che sei geloso Otouto?" domandò con una punta di ilarità utilizzando il vecchio appellativo che era solito usare da bambino.

"Ma neanche per sogno!" urlò il fratello di rimando, dando così conferma che Itachi forse forse aveva visto giusto.

"Guarda che non devi vergognarti. Anzi è un bene se hai trovato una ragazza che ti interessa. In qualità di fratello maggiore io son..."

"Ti ho detto di no - ribattè lui troncando il discorso di Itachi con un pugno contro il materasso - e poi se mai dovessi essere geloso lo sarei di te, non certo di lei..."concluse tutto d'un fiato.

Itachi non rispose e ancor più si impose di non proferire verbo quando, dopo una piccola eternità, sentì la mano del fratello sulla propria. Sasuke prese un lungo respiro prima di tornare a parlare.

"La verità è che non sono ancora riuscito a risponderti" cominciò titubante.

Itachi rimase in silenzio sentendo la mano del fratello stringersi più forte contro la sua.

"...quando te ne sei andato...quando mi hai lasciato di nuovo da solo...quando hai detto che non avresti raggiunto il mio cuore" riprese alzando la voce ad ogni parola, prima di finire con la testa appoggiata all'incavo della spalla di Itachi.

"...non mi hai dato il tempo di risponderti" disse infine nuovamente a bassa voce, cercando di vincere una battaglia persa con le lacrime che sentiva bussare ai suoi occhi.

"La verità...la verità è che anch'io... ti amerò per sempre...stupido" concluse con un tono tanto flebile da essere quasi muto. Ma itachi lo sentì, quelle parole gli sembrarono urlate e ne fu egoisticamente felice così come fu triste nel sentire le lacrime del fratello bagnarli la maglietta.
Lo strinse a sè con possessività e gli scompigliò i capelli con dolcezza. Nell'orecchio gli sussurrò un grazie che più sincero non poteva essere e si stupì quando Sasuke si allontanò di scatto da lui. Gli occhi ancora bagnati di lacrime che il ragazzo si asciugò con una mano.

"Guardami - gli urlò battendosi una mano sul petto - io te l'ho detto e sono ancora qui. Non ti sono morto davanti, non sono sparito. Sono qui. Io sono qui!! ... " ripetè ancora una volta abbassando il capo.

"Perchè tu te ne sei andato allora, perchè ogni volta che mi hai mostrato il tuo vero io poi sei sparito dal mio mondo? Sei stato ingiusto, Nii-san"

Itachi lasciò che Sasuke si sfogasse, e quando ebbe finito e le lacrime nuovamente spuntate si furono placate ancora una volta, gli accarezzò ancora la testa e si avvicinò a lui premendo la fronte contro la sua.

"Hai ragione, allora te lo dirò un'altra volta – disse prendendosi una pausa - Puoi anche non perdonarmi per sempre. Qualunque cosa tu voglia fare d'ora in poi... Io ti amerò per sempre"

Sasuke rimase a guardarlo e Itachi rimaneva li, con le bende sugli occhi e il sorriso sulle labbra. Non era sparito, non era morto. Era li, con la sua fronte calda sulla sua.

"Lo vedi che sei stupido - gli disse poi con un sorriso - bastava che ripetessi solo l'ultima parte della frase perchè dovresti averlo capito che io ti ho perdonato nel momento stesso in cui ho saputo la verità."

Itachi non rispose ma Sasuke quel giorno ebbe una riconferma del fatto che anche senz'occhi si può piangere.

Vedere Itachi in quello stato era uno spettacolo a cui raramente si poteva assistere, Sasuke, in realtà, era abbastanza sicuro di non ricordare di aver mai visto le lacrime del fratello e ora fu quasi felice di esserne la causa, perché quelle erano lacrime di sollievo e non di tristezza.
Non gli fu comunque possibile assistere a quella visione a lungo visto che Itachi fu rapido nell’afferrarlo e portarselo al petto noncurante del dolore allo stomaco nel momento in cui il corpo di Sasuke cozzò contro il livido.

Il ragazzo lasciò che il fratello si calmasse e ne approfittò a sua volta per abbracciare Itachi così come faceva quando era un bambino senza problemi alle spalle. Ci volle qualche minuto prima che Itachi decidesse di allontanare Sasuke da sé e quando il minore dei due Uchiha rivide il volto del fratello non vi erano più lacrime a rigarne il volto. Vi era rimasto solo un sorriso sereno, pieno di gratitudine.

Rimasero così, senza dire una parola, per parecchio tempo e fu proprio Itachi a spezzare il silenzio.

“Sia ben chiaro che questo non significhi che io non voglia vederti sposato e padre di tanti bambini eh”

“Cos…!?” Sasuke arrossì di colpo allotanandosi dal fratello.

“Che cavolo dici?? Non pensi che sia troppo presto per parlare di matrimonio? Non ho nemmeno 18 anni…”

“In effetti hai ragione – riflettè Itachi ben consapovole, nonostante la cecità, dell’espressione imbarazzata che il fratello dovette aver assunto – e poi sono sicuro che Sakura-chan saprà aspettare” concluse a voce un po’ più bassa.

“Guarda che ti ho sentito. E comunque se parliamo di matrimonio dovresti essere tu quello che dovrebbe pensarci per primo” sbuffò il minore dei due.

Itachi abbassò la testa e strinse i pugni. Quando Sasuke lo notò si diede dello stupido nell’istante preciso in cui Itachi tornò a parlare.

“Io ho ucciso la ragazza che amavo con queste mani…con che diritto potrei chiedere di avere una famiglia?”

Sasuke non avrebbe certo potuto controbattere davanti alla verità del passato di Itachi. Non aveva mai conosciuto quella ragazza di cui suo fratello doveva essersi innamorato, ma l’immagine di Sakura morta ai suoi piedi per mano sua, seppure come fantasia, gli fece capire almeno lontanamente cià che suo fratello avesse dovuto provare quella notte. Era in momenti come questo che sentiva che il suo odio per Konoha non era per nulla sopito, ma in fondo era per suo fratello che aveva deciso di passarci sopra, se a lui stava bene, Sasuke avrebbe tentato di reprimere la sua volontà di vendetta. Per questo si avvicinò a lui e gli si inginocchiò davanti prendendogli i pugni tra le mani bianchissime.

“Nii-san, tu hai tutto il diritto di avere una famiglia. Non è stata colpa tua se ti hanno costretto a farla a pezzi…Sei rinato ora. Non permettere al tuo passato di mangiarsi il tuo futuro.”

Itachi strinse di rimando la mano di Sasuke e con un sorriso lo ringraziò ancora una volta.

“Sakura-chan sarà una moglie fortunata”

“Cos…!? Ma la finisci con ‘sta storia!!!!”

E itachi rise, una risata un po’ ovattata, ma era pur sempre un punto di inizio. Fu in quel momento Sasuke giurò su se stesso che avrebbe reso quella risata cristallina, in qualsiasi modo, avesse anche dovuto riempirsi la casa di bambini bercianti dai capelli rosa…



Ecco qui…vi è piaciuto? Spero di si ^^ Forse qualcuno si aspettava la rivelazione della verità da parte di Naruto, ma è ancora un po’ presto, forse nel prossimo capitolo, vedremo.^^
Intanto ringrazio tutti coloro che leggono e ancor più coloro che trovano il tempo di lasciare un commento anche breve, sappiate che mi fate davvero piacere^^ e non nego che i commenti sono un grosso aiuto alla mia ispirazione XDDD Scherzi parte (ma anche no) ringrazio davvero di nuovo tutti coloro che seguono la storia!!!
Alla prossima, tra un mesetto..se tutto va bene…
  
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