Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Lily Juvenile    28/12/2012    4 recensioni
Anno 2249.
L'umanità è ormai distrutta dalla guerra e la Terra sta morendo a causa del bisogno di potere che ha sempre accompangato l'Uomo per le Ere della storia.
In quel mondo devastato, i grandi Signori che goverano le nazioni, mandano i loro figli sull'isola Wawanakwa, l'unico angolo di paradiso rimasto nel mondo, nascondendo loro la vera ragione.
Lì, due anni dopo, nella notte della Vigilia, i ragazzi riceveranno la prima visita dopo tempo, scoprendo finalmente l'atroce verità.
Ma una guerra minaccia le nazioni più forti.
Ce la farà la Resistenza a non soccombere?
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Cody/Sierra, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A lale99
 

***La “copertina” della mia storia***
 
 
 
Appena scesa dalla barca, non mi aspettavo di sorprendere mio fratello, Duncan, con una ragazza, quella Courtney.
Lei si dimostrò subito molto imbarazzata dalla nostra presenza, si vedeva.
Io, che li aveva scorti dalla barca, avevo sfoderato un sorrisetto malizioso e avevo detto al capitano di aumentare la velocità.
Poverini, anche loro avevano diritto ad un po’ di privacy, no? No.
Ammetto che adoravo rovinare la festa al mio fratellino.
Duncan e Courtney ci avevano condotto alla spiaggia dove alloggiavano gli altri.
Presi la mano di Blaineley e cercai di farla passare oltre gli scogli, mentre lei imprecava in francese.
-Maisbordel de merde, je devais choisir seulement ces talons? Damna!-
Non capii un accidente, ma, fidatevi, quando la sventola parlava francese anziché inglese, vuol dire che era proprio arrabbiata.
Dopo una settimana con lei su quella barca, appresi molte cose su di lei.
Arrivati alla spiaggia bianca, tutti si voltarono verso di noi.
Riconobbi una ragazza bionda che le corse incontro, con un acutissimo “Iiiiiiiiiih!!!”.
-Oh, Barbara, sono così felice di vederti!- strillò Lindsay.
La sorella alzò gli occhi al cielo.
-Stupida, mi chimo Blaineley! Non sono la cugina Barbara, quella di Los Angeles!-
-Ah, davvero? Ops, scusa Beatrice, ti avevo scambiato per mia cugina Barbara!-
Lindsay sorrise ingenua.
-Lascia stare.- fece una ragazza asiatica dai lunghi capelli neri. -È già un gran progresso che si ricordi la lettera iniziale del nome. A proposito: sono Heather.-
Sorrisi al commento dell’asiatica.
-Ok!- Duncan batté le mani. –Loro sono Geoff, Courtney, Justin, Alejandro, Trent, Gwen, Izzy, Sierra, Cody e Bridgette.-
Disse il ragazzo, indicando ognuno di loro.
-Courtney?- la mora si voltò verso di me. –Sei per caso spagnola?-
Lei annuì.
-Sì, perché?-
-Ho conosciuto tuo padre.- spiegai. Il suo sguardo si accese. –Mi ha detto di salutarti.-
-E anche il tuo, Alejandro.-
Lui si voltò, togliendosi una ciocca castana dal viso.
-Sai, mia ha detto che pensa di mandare Josè qui.-
L’argentino scattò in piedi.
-Josè?Ese hijo de putamaldito? No, no puedes! Te voy a mostrar si trato de enviarlo aquí! Prefiero Carlos a él!-
Si voltarono tutti verso Courtney che scosse la testa.
-Meglio non saperlo.-
Mi spiegarono che Courtney e Alejandro eran gli unici ad avere una lingua in comune, quindi potevano capirsi benissimo.
-Lindsya, accompagna Blaineley e Chris alla villa.- disse Heather.
La bionda alzò un sopracciglio.
-Ma come...non era Beatrice?-
L’asiatica sbuffò e fece un gesto con la mano per dirle di andare.
Lindsay ci condusse sù per il sentiero in salita che portava alla villa, situata in cima alla collina.
Per poco non inciampai due volte a causa dei ciottoli bianchi che ricoprivano il sentiero.
-Ecco, questa è la villa. Chip, le camere da letto sono al secondo piano, ma quelle dei ragazzi sono dal lato opposto, invece quelle delle ragazze sono lì, proprio all’inizio, quando sali le scale.-
Concluse dicendo che potevamo benissimo sistemare le cose da soli e con un acuto “Ciaooooo!”
-Grazie, bellezza. E comunque, è Chris!-
Lindsay ci lasciò soli.
-Quella ragazza è proprio strana.- osservai.
Blaineley mi lanciò una stilettata, ma annuì.
-Stupida, vuoi dire. Non sperare che ti chiami Chris. Non ha neanche imparato il mio nome, figuriamoci.-
Concordai.
-Così…siete francesi?-
La bionda annuì.
-Sì, mio padre è l’Imperatore di Francia. Ma non immaginarti chissà cosa, Chris: non sono fiera di lui.-
-Dicono che la Francia voglia fare guerra all’Italia.-
-Sì. Ho tanti amici in Italia. Scommetto che non saranno contenti, ma il mio Paese è ancora economicamente troppo debole per affrontare una guerra, meglio così. Invece la Russia se la sta passando alla grande.-
Mi sorrise.
È un Paese enorme, ma non forte come credi. La Cina ci minaccia, ha stretto un patto con il Giappone.-
-Credo che tu ed Heather non andrete molto d’accordo.-
Chinai il capo, rassegnato.
-Meglio che non lo sappia, e non deve saperlo neanche Duncan. L’hanno deciso poco prima che partissi.-
Blaineley prese il suo bagaglio.
-Meglio che vada a preparare le cose.-
Annuii.
Cinque minuti dopo era già da me, nel salotto.
-Fatto?-
-Fatto.-
Mentre stavo seduto sul divano, lei passò da dietro e mi accarezzò i capelli dolcemente.
-Credi che dovremo dirglielo, Chris?-
Mi feci cupo.
-Sì, devono sapere.-
-Non so se saranno pronti.-
-È giusto che sappiano perché sono qui.-
La donna scavalcò il divano e mi si sedette accanto.
-Non sappiamo come reagiranno.-
-È giusto comunque.-
 
ooO0Ooo


***http://giusy96.deviantart.com/art/AxH-Nuestro-verano-chica-227496182***
 
-Cretinandro, levati dai piedi!-
Quello stupido di un argentino mi aveva seguita fino al bungalow poco più lontano dalla spiaggia, solo perché “voleva accompagnarmi”.
-Vattene, devo solo prendere il mio pareo!- gridai, mentre frugavo nella mia borsa.
-Qualcuno potrebbe aggredirti, heather. E, sarebbe un peccato per tutti.-
Chiusi i pugni e mi rimisi dritta.
-Qui ci siamo solo noi, idiota! Perfino quel pervertito di Duncan saprebbe inventare una scusa migliore per avere l’occasione di guardare il culo di Courtney…-
-Beh…-
Lo schiaffo non se l’aspettava.
Presto, sulla pelle ambrata del latino comparve la sagoma della mia mano.
-Ed ora- sibilai. –sparisci.-
Alejandro si massaggiò la guancia.
-Andiamo, chica. Se vuoi che me ne vada, basta dirlo-
Mi trattenei dal dargli un calcio in un posto molto, molto doloroso.
-ma dovresti goderti questa magnifica notte, chica.-
-Potrei anche godermela se tu non mi stessi tra i piedi.- ribattei.
Lui mi prese per mano e con un gesto delicato mi portò fuori dal bungalow, facendomi fare una piroetta.
Fuori la luna brillava, come di luce propria, rendendo superflue le torce di fuoco.
Ci accomodammo fuori sulla sabbia fredda, che sembrava brillare.
Raccolsi una conchiglia.
Alejandro indicò la luna.
-Nel mio paese c’è una leggenda che cerca di spiegare perché la luna diventa piena e poi a spicchio.-
 
C'era una volta una donna che desiderava ardentemente aver un marito e dei figli.
Così tutte le notti saliva su una collina e implorava la luna di darle una famiglia, dell'amore con cui riempire la sua vita, e la luna l'accontentò...
'Ti darò un uomo e dei figli, tutto l'amore che vuoi, patto che il primo figlio che avrete sarà mio.
La donna trasalì ma accetto.
-In fondo - disse la luna - ti sto chiedendo poco per aver ciò che desideri...-Così finalmente la donna ebbe un marito, un gitano dal cuore e sangue caldo, e ben presto era incinta...Chi era più felice di lei? Aveva ciò che desiderava...
Fino a che non nacque il piccino.
Capelli d'argento, occhi quasi trasparenti e grigi, pelle pallida, lunare...Era il figlio della luna.
La donna le disse:-Luna vuoi essere madre? Ma non c'è nulla che ti faccia donna...Dimmi luna d'argento, che pretendi di fare con un bimbo umano? Si, questo è il figlio della luna...-
La luna non rispose, aspettava di aver il bimbo..
Ma il gitano, all'oscuro del patto segreto di sua moglie con la luna, pensò che la moglie avesse tradito il suo onore andando a letto con un altro uomo.
Quel figlio così chiaro e delicato non poteva essere sangue del suo sangue!
Così fece ciò che da generazioni insegnavano alla sua gente: tenere alto l'orgoglio, a tutti i costi.
Andò da sua moglie con il coltello in mano e le domandò di chi fosse quel bimbo, la madre non rispose, per mantenere fede al suo patto, così il gitano non diede retta al cuore ma all'orgoglio e uccise sua moglie...
Il gitano osservo la moglie riversa che ancora cercava di proteggere il piccolino e quel bimbo odiato che non era suo...
Non ebbe il coraggio di ucciderlo...Ci sarebbe stato chi lo avrebbe fatto per lui...
Così corse sulla collina e sotto una luna immensa nel cielo abbandonò il bimbo...
La luna scese dal cielo, lenta e maestosa, e prese il bimbo, il suo bambino, suo figlio...
E se lo portò su nel cielo...Così ogni volta che la luna è piena, il bimbo dorme ed è sereno...Ma se è agitato e piange, la luna si farà a spicchio,
per fagli una culla col suo corpo e farlo dormire...”*
 
-Wow.- dissi. –È piuttosto macabra.-
Alejandro guardava la luna.
-Sì, ma una volta ci doveva essere per forza qualcuno morto nelle storie. Me la raccontò mia nonna Camilla, quando le chiesi come faceva la luna a diventare piena. Mi spaventai così tanto che piansi per tutto il giorno.-
Quell’aneddoto mi fece scappare un sorriso.
Alejandro non mi aveva mai raccontato niente si sé.
-Che bambino, piangere per una stupida storia!-
-Avevo solo tre anni. E tu, non mi dire che non hai mai pianto!-
Scossi la testa.
-Non so neanche cosa voglia dire “piangere”.-
Alejandro mi guardò con un’espressione divertita.
-Sei troppo orgogliosa, chica.-
-E tu troppo piagnucolone.- lo stuzzicai.
Restammo zitti per un po’. Il vento soffiava una delicata brezza marina sull’isola Wawanakwa.
Sapeva di sale.
Il vanto soffiò un i fiori delle piante su di noi.
Alejandro afferrò al volo uno di loro e me lo porse.
-È bello come te, chica.-
Sbuffai.
-Smettila di fare il romanticone, Cretinandro. Andiamo ora, gli altri ci aspettano.-
Cercò di prendermi per mano, ma io lo scansai.
Passando per il sentiero, scorgemmo le ombre di Chris e Blaineley, che discutevano.
Io e Alejandro ci nascondemmo dietro una pianta di gigli.
-Chris, non credo che sia giusto dirglielo oggi. Aspettiamo domani mattina, o la fine delle feste. Devono godersi il Natale in santa pace e senza preoccupazioni.-
-No, Blaineley, lo dirò oggi.-
-Sai che non sarebbe giusto. Devi aspettare. Almeno dopo Capodanno.-
Chris non rispose.
-D’accordo.- affermò. –Ma dopo niente più balle.-
Si allontanarono.
Io e il latino ci guardammo, perplessi.
Cosa ci avrebbero dovuto dire?
 
 
*La storia l’ho presa da un sito e è stata fatta anche una canzone, “Figlio della Luna”.
 
 
Angolo Autrice
 
Sono tornata!!! Vi è piaciuto?
Un piccolo regalo per i fan dell’AxH, che pucciosi loro due :D
Spero di non essere caduta nell’OOC, soprattutto con Blaineley e Chris, sto cercando di farli più IC possibile!
Grazie a tutti quelli che hanno recensito la scorsa volta, e un particolare ringraziamento a _Moonbeam_ che ha messo la storia nelle Preferite ;)
Come sempre segnalatemi eventuali errori.
Grazie anche a solo chi ha letto, a presto!
Lily 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Lily Juvenile