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Autore: herm85    15/07/2007    3 recensioni
Una fic nata per caso : vede un Hermione cresciuta e un Draco che non capisce molto neanche di se stesso....e se un giorno fossero coinvolti in qualcosa che li costringa e rendersi conto della persona che si ha davanti??? beh tutto resta da scoprire..basta leggere no?
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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quarto capitolo di è tutta colpa tua

 

 

Debolezze, paure e incomprensioni

 

 

la polvere vorticava incessantemente in quel raggio di luce che filtrava attraverso i vetri colorati della grande finetsra della biblioteca.

intorno a lei i grandi scaffali ospitavano i più impensabili titoli di libri quanto mai famosi o sconosciuti:"Ventimila leghe sotto le caverne degli orchi bizantini" di Herman Schitz, "La vita dei maghi nel mondo egizio babbano" di Hallà Abdullà,

"I fantasmi della Gran Bretagna da Fernan lo Strabico a Pilar la Ruba cuori" di Anita Furer, "La magia oscura nei secoli e come la magia bianca non sia riuscita a fermarla" di Sax Rohmer* e via dicendo.

Occhi d'oro lucidi e spiritati vagavano su questi titoli per poi fermarsi su quell'ultimo libro.

Se ne stava rannicchiata nella sua poltrona damascata preferita di un porpora ormai scolorito dal tempo e dall'usura.

Con il semplice gesto della mano fece arrivare il tomo sulle sue ginocchia.

Lo aprì lentamente sentiendo scricchiolare la rilegatura antica e svogliata iniziò a leggerlo.

 

"Sin dalla notte dei tempi, grandi maghi e streghe affascinati dalla magia oscura sono nati nel cuore della più maestosa magia bianca.

E' per questo che spesso non ci si è mai resi conto della più frequente infatuazione verso questa branca della magia da parti di molti individui.

Diversi hanno saputo scindere alla perfezione le due fazioni scegliendo ciò che è buono o malvagio. Putroppo non tutti sono riusciti a farlo, come ci dimostra ampiamente l'ideologia di un famosissimo romanziere italiano di origini babbane, Alessandro Manzoni, secondo cui tutto fosse diviso tra bene e male e chi scegliesse il male lo faceva solo per il semplice fatto che non conosceva il bene.

Altri, invece, sono di tutt'altra visione, come ad esempio che i maghi oscuri abbiano scelto la strada del male perchè la più facile da seguire per raggiungere il successo.

Nonostante ci siano molte congetture e tutt'ora i più grandi maghi della magia bianca si battano per distruggere e metter fine al lato oscuro, le fila dei cosiddetti seguaci dei maghi oscuro proliferano più che di ogni altro secolo"

 

Il leggero ticchettio dell'orogologio spezzava il silenzio quasi religioso che aleggiava nel luogo meno frequentato di Hogwarts.

Erano tre ore e mezza che se stava rinchiusa lì senza batter ciglio: le gambe costantemnete incrociate erano atrofizzate, i capelli in disordine come non mai, l'aria imbronciata e qualche sporadico borbottio usciva incomprensibile dalle sue labbra a fragola.

Assorta leggeva quel libro che tutto diceva tranne come i maghi della magia bianca non contrastavano quelli oscuri.

Sbuffò sonoramente ormai pronta a chiudere con uno schiocco secco quel libro, quando sentì delle mani posarsi sui suoi occhi accecandola.

Che scherzo cretino, solo una persona nonostante i suoi diciassette anni suonati continuava farle certi giochetti...

-Harry, cavolo, non ci credo sei entrato in biblioteca..quante volte l'hai fatto in 7 anni?Tre?- fece Hermione sarcastica

-No, Herm..facciamo qualcuna di più- rispose una voce sgnignazzante che certamente non apparteneva al suo migliore amico dagli occhi di giada

Hermione inconsciamente ridacchiò.

-Ok Blaise, dopo questa figuraccia puoi pure smetterla e io mi scavo una fossa!-

-Dai per così poco?O c'è qualcos'altro?Ti vedo sbattuta e anche un pò abbacchiata-disse lui prendendo una sedia e sedendovici davanti a lei.

-Hm-fece Hermione gonfiando leggermente le guance come una ranocchia -niente Blaise, voglio solo poter uscire da questo luogo ed essere sicura di non dover tornare fra le serpi, senza offesa, ovvio...-fece silenzio per un pò e poi riprese

-Io ancora non ci credo che quel demente ci abbia dato una punizione del genere...insomma per tutte le volte che Malfoy e Harry hanno fatto a botte, non ha fatto tutte queste storie e io già non ce la faccio più...è solo il primo giorno e la mia pazienza è già a livelli pessimi- mugugnò facendo una faccia piagnucolosa sinceramente non da lei, buttandosi poi di getto in braccio alla serpe sedutagli davanti.

Blaise la prese giusto in tempo riuscendo a mantenerel'equilibrio.

La circondò con un braccio e con l'altro le accarezzava i capelli...

-Dai Herm-cincischiò lui- Draco non è mica così insopportabile e difficile-

-Questo lo dici tu- berciò lei nascondendo il viso nell'incavo della spalla del moro, facedosi coccolare.

-Su su forza e coraggio, mia bella e coraggiosa Grifondoro...Dov'è finita la mia preziosa amica combattiva e testarda?-disse dandole un buffetto sulle guance bianche.

Lei non rispose, si accoccolò soltanto meglio fra le sue braccia e poi quando lui non si aspettava più una risposta, lei parlò, con una voce bassa e quasi inconsistente.

-Non voglio essere testarda o coraggiosa, non voglio essere volitiva o forte, voglio solo poter essere me stessa, Blaise e tu questo lo sai...lo sai meglio di qualunque altro, meglio di Harry e Ron, meglio di Ginny....E' terribilmente difficile....-

-Hey hey Herm, stai calma. Dai veramente rilassati, adesso ci sono io qui!-l'abbracciò ancora più stretta, cullandola mentre sentiva le sue esili spalle di giovane donna fremere leggermente.

E poi la strega Grifondoro forte, testarda, volitiva e coraggiosa rinacque fra le sue braccia per riprendere la forza di un tempo: riemerse dall'abbraccio e si pulì la faccia con la manica della camicia per poi guardare il suo prezioso amico dagli occhi blu cobalto.

E sorrise, di nuovo, con più forza, con gli occhi lucidi e stampò un leggero bacio su quelle labbra soffici, un bacio saffico a simboleggiare l'amore che provava per lui, un amore che mai sarebbe scemato nel tempo perchè era l'amore dell'amicizia, più forte e solido.

E intanto nell'ombra di uno scaffale, nell'ombra dei pensieri, nell'ombra della brama, due occhi d'argento, duri come lame infrangibili diventavano piombo fuso per dell'ira incomprensibile.

Ma era veramente ira?

E perchè un sentimento come l'ira gli contorceva le viscere?

Non ne aveva alcun motivo, ma ....

Ma cosa? Perchè si nascondeva nell'ombra per non farsi vedere e silenzioso e strisciante usciva dalla biblioteca, dopo aver visto il suo migliore amico abbracciato alla Mezzosangue e scambiarsi un innoquo bacio?

E poi era veramnete innoquo questo bacio?

Ma che domande si faceva?Cosa interessava a lui?

Ecco forse era questa la domanda giusta.

°°°°

 

La sera era calata, la cena finita da un pezzo e il coprifuoco anche per le classi più alte aveva obbligato tutti a ritirarsi nei propri dormitori.

I corridoi della scuola erano completamente deserti. Le fiaccole perennemente accese illuminavano pareti e pavimenti di pietra fredda e color antracite, quasi nero.

Il fruscio di una vestaglia di seta risuonava fra le pareti spoglie

Una mano bianca, piccola e curata carezzava lentamente le fredde pietre. Quasi invisibile scivolava nel silenzio che oscurava il castello e il suo magnifico pallore risaltava ancora di più nella penombra delle scale a chiocciola che la portavano nella sua nuova stanza.

Aveva aspettato la notte fonda per entrare in quella tana e non doverlo guardare negli occhi di ghiaccio, perchè non sempre il fuoco vinceva...

La stanza era completamente buia, ma non se ne curò.

Non voleva neanche avvicinarsi a quell'ampio letto comodo e vellutato.

Si adagiò lentamente nella poltrona verde smeraldo, rannicchiandosi come era solita fare, poggiando la testa sul bracciolo.

La vestaglia era scivolata sulla pelle liscia della sua spalla, lasciandola scoperta e una leggera brezza nata da chissà dove, forse solo uno dei soliti spiragli che continuamente aleggiavano nei sotterranei, la fece rabbrividire.

Chiuse gli occhi e fu l'oscurità più assoluta.

Lentamente l'oblio la catturò e Morpheo la accolse fra le sue braccia forti e calde.

Non fu un sonno tranquillo: immagini vivide passavano velocemente davanti ai suoi occhi. Nonostante il freddo la pella era bagnata di sudore e catturava ciocche di capelli, che rimanevano appiccicate alla fronte e alle guance.

La posizione al quanto scomoda rendeva l'incubo ancora più reale.

Lei era sola: gli alti alberi sempre verdi della Foresta Proibita la circondavano senza lasciarle via di scampo. Sentiva rumori sinistri provenire da ogni parte. Un senso di oppressione la inchiodava al tronco ruvido di un abete arcigno e sembrava che i rami sferzati dal vento gelido e implacabile incombessero sempre più sopra di lei pronti a schiacciarla.

Si sentiva impotente di fronte a tanta grandezza, si sentiva piccola, insignificante e inutile. Improvvisamente capì che sarebbe stata quella sua futura realtà: schiacciata da un mondo a cui sentiva di appartenere, ma a cui in fondo non le era concesso di metterci piede. Capì che in quei sette anni era vissuta in un mondo fittizzio e vuoto, ma che grazie al quale aveva raggiunto grandi risultati e non l'avrebbe lasciato tanto facilmente.

Capì che avrebbe vissuto con la consapevolezza che ogni sua parola sarebbe stata una bugia, che ogni piano organizzato nella sua vita sarebbe stato fragile come un castello di carta e che nonostante avesse tanti amici reali o meno,lei sarebbe stata sola, proprio come in quell'incubo.

Capì che tutti i suoi sacrifici sarebbero stati vani e che un giorno o l'altro sarebbe stata sopraffatta.

E allora urlò.

Un urlo con cui squarciò il silenzio pesante della notte, svegliandosi e trovandosi nella stessa posizione in cui si era addormentata.

E mentre il suo cuore ancora provato batteva all'impazzata nel suo torace, si maledisse per aver fatto tutto quel rumore.

Se la Serpe si fosse svegliata non lo poteva sentire nessuno. Poi si accorse che nonostante tutto un antico silenzio, che sapeva di abbandono misto a sofferenza, aleggiava ancora nella stanza buia.

Si alzò lentamente prendendo in mano la sua bacchetta.

-Lumos- sussurrò l'incantesimo tentennante, ma quando vide la stanza rischiarata dalla forte luce della bacchetta essere completamente vuota si rassicurò e nello stesso tempo si sentì completamente abbandonata.

Le ginocchia tremarono e sentì che le gambe non l'avrebbero più retta in piedi nel momento in cui cadde pesantemente sul tappeto freddo della stanza.

Restò inerme, fissando i giochi d'ombra che si creavano sul soffitto sopra di lei grazie alla luce che filtrava dalle coltri delle tende della finestra.

Non seppe quando si rialzò e quando, come un automa, iniziò a prepararsi e uscì dalla stanza, rifugiansoi nell'aula di incantesimi, la prima lezione del giorno, senza preoccuparsi di andare in Sala Grande, che comunque sarebbe stata deserta.

°°°°

 

Quella stessa notte limpida, ma priva di stelle, aveva avuto uno spettatore solerte, che mai si era abbandonato alla comfortante dolcezza del sonno per restare sveglio e osservare quel cielo torbido scurirsi, attraversare indenne l'ascesa e la calata della Luna e piano rischiararsi con i primi raggi di sole.

Erano le sei quando decise di alzarsi dal parapetto su cui si era seduto cavalcioni. Vicino a lui un mucchietto di cicche spente, che fece evanescere con un semplice colpo della bacchetta.

Una delle sue pallide mani venne guidata tra i crini d'oro che gli cingevano il capo, si scrollò le spalle e fece dei lenti movimenti circolari con il collo.

Sicuramente sarebbe stato un bello spettacolo per molte delle ragazze che, fortunate, sarebbero potute casualmente trovarsi nella terrazza della torre di astronomia. Purtroppo chi, in realtà, lo stava osservando da cinque minuti buoni in silenzio era un uomo, una serpe, il suo migliore amico.Con la sua camminata fluida raggiunse il biondo e si appoggiò con i gomiti al parapetto.

Rimasero in silenzio, finchè il moro non sospirò pesantemente.

-Cosa vuoi?-chiese astioso Draco, non rendendosi neanche conto di aver attaccato il suo migliore amico, innocente a occhio di tutti.

-Draky siamo nervosetti?Che è successo, hai passato la notte in bianco?-cincischiò Blaise, non preoccupandosi dell'umore nero del biondo.

-Mh- rispose sprezzante- di certo non ho di questi problemi, Zabini. Ora se permetti me ne vorrei andare da qui: questo posto è diventato asfissiante!-

Blaise si fece serio, e con voce atona ribattè al suo migliore amico: -Sai da quanto tempo non mi chiamavi per cognome?-

-No, non lo so e in questo momento non mi interessa-

-Bhe, interessa a me visto che non è mai successo!-

E si sa che quando due amici litigano, non si capisce mai chi sia dalla parte del torto o del giusto, perchè naturalmente spesso non si ragiona a parole ma a suon di pugni.

-C'è sempre una prima volta, questa è stata la tua e poi sicuramente sai da chi farti consolare in caso dovessi avere problemi non è così?- ringiò a questo punto Draco, accendendosi l'ennesima sigaretta.

Blaise scosse la testa non capendo proprio: -Che cosa vorresti dire, eh?Cosa ho fatto, cazzo? Mi vuoi illuminare?- rispose allora il moro stringendo così forte la pietra da far divenatre bianche le nocche.

Draco assottigliò gli occhi, ma non rispose.

Fece per voltarsi quando si ritrovò attaccato al muro e davanti a se gli occhi blu cobalto del suo migliore amico.

-Allora?Parla Draco o non andremo da nessuna parte!-

-Io non ho niente da dirti- recalcitrò lui spingendoselo via da dosso- e inoltre io vado dove mi pare e piace, tu vai a salvare le donzelle indifese!-

-Ma che cazzo stai blaterando, eh ?Stai diventando pazzo per caso?Io non vado a salvare proprio nessuno. Porprio non capisco cosa tu voglia dire, veramente!-

Draco sospirò e lentamente, con una voce vibrante e minacciosa continuò il suo deliro senza nessun nesso logico.

-Blaise lascia perdere, credo sia meglio così..ora non capisco neanche io cosa mi sia successo, ma tu stammi lontano- forse furono proprio queste parole a far rallentare la presa della mano del moro sulla camicia di Draco, perchè quelle parole lo colpirono peggio di un pugno in pieno viso.

Draco iniziò ad avviarsi alla porta e asolo un metro si bloccò e sbottò forse in maniera troppo contenuta, per tuttala rabbia che aveva dentro.

-Comunque me lo potevi dire che avevi una storia con...-la voce si affievolì fino a scomparire....

-Ma che dici?Quale storia?E soprattutto con chi?- Blaise sempre più allibito, non riusciva a trovare la causa scatenante di tutto quel cataclisma, perchè di ciò si trattava...

-..Con la Granger. Si potevi dirmelo, perchè porca puttana lo sono venuto a sapere quasi prendendomi una sincope. Blaise se stato un vero bastardo!-

Molto probabilmente il fatto di essere scioccato non riuscì a farlo scoppiare a ridere di gusto, perchè quella scena era un teatro comico a quel punto e incenrto e balbettante ripose letteralemte allibito:

-Eh?Io con Herm?Ma che ti sei fumato?Io non potrei mai stare con Hermione, cazzo per me sarebbe come un incesto!Praticamente è come se fosse mia sorella e...-

-Cristo Blaise non mi raccontare balle, tu con tua sorella ti ci baci?Ma ti senti?-Draco adesso lo guarada negli occhi, le mani fremevano e gli occhi lanciavano lame d'argento mortali.

-Ah adesso ho capito- un risolino isterico proruppe da quelle labbra carnose- ora capisco quale sia il problema, sei patetico!Questo devo proprio ammetterlo..Beh mi dispiace ammetterlo, ma tra me ed Hermione c'è soltanto una delle più forti amicizie che possano esistere. Sei completamente fuori strada...- scosse la testa come sconsolato, poi si avviò verso la porta superandolo e sussurrando:

-Davvero patetico- poi si fermò e girandosi leggermente col capo parlò a voce più alta:
-Ah Draco deu settimane a volte passano molto lentamente e cerca di moderarti. Se solo vengo a sapere che stai rendendo la vita impossibile lla tua sfortunata coinquilina, potrei creare un putiferio....Com'è che dice quel detto babbano: uomo avvisato mezzo salvato- concluse con un soffio e senza sentire repliche inforcò la porta e sparì tra le luci chiare dell'alba.

 

 

 

°°°°

 

E così eccomi qui, con un aggiornamento ad un intervallo abbastanza regolare..insomma una settimana!!!XD

Questo capitolo è un pò più lungo del precedente e abbastanza ricco di scene...Il titolo parla chiaramente: qui si affrontano parte delle debolezze umane, delle paure, ma soprattutto dale incomprensioni, che senza logica nascono fra due grandi amici.

Ed è così che sta bella litigata ve l'appioppo qui!^^

Devo essere sincera che è stata la parte più difficle da scrivere: un litigio abbastanza pesante, il cui motivo è ancora celato ai loro cuori e una rabbia inconscia che in vero non ha nessun motivo di esistere, ma che si più fare?Credo niente..^^'

Bene adesso saluto davvero molto calorosamente chi ha avuto il coraggio di recensire:

Fujiko92: ciao!me veramnete lusingata del fatto che questa ff ti sia piaciuta così tanto e soprattutto spero di riuscire a mantenere ancora il carattere originario deipersonaggi, e quindi non sfociare nell'OOC!Spero inoltre che questo capitolo ti possa piacere come i precedenti!un bacio Herm85

P.s.: per la battuta di Herm con la parolaccia, beh si effettivamente hai ragione...sai forse mi sono lasciata prendere un pò la mano!^^'..spero di aver rimediato!

Valemione: ciao cara!beh si Draco ha sempre avuto una lingua abbastanza biforcuta...per questo capitolo nada battibecchi tra i piccioncini, ma tra i due super boni delle Serpi!^^ Si poi io sono abbastanza femminista quindi direi che Grirl power diventerà il mio motto!!!Sono molto contenta che il capitolo ti sia piaciuto e spero che anche questo non sia da meno...e come vedi l'aggiornamneto è arrivato molto prima di quell'altro!^^'un kiss enorme Herm85

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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