Capitolo quattro- Una vita nuova con sorprese e sbagli
“Pansy, tesoro, sono solo le otto! Dormi
un altro po’, ne hai bisogno, principessa mia! Va bene se alle undici ti mando
Margaret con la colazione a letto?” Hermione guardava Christine Parkinson a
bocca aperta. Per lei aver dormito fino alle otto era già troppo, di solito in
estate alle sette era già sveglia perché aiutava sua madre, e quella perfetta
sconosciuta le permetteva di dormire altre tre ore, e con la colazione a letto
per di più? Era un sogno! “Va bene…. Mamma!” disse, sentendo una fitta di
invidia verso Pansy e la sua vita da regina. Fece per tornare nella sua camera
quando la madre la richiamò. “Pansy? Comunque ti ho prenotato l’appuntamento per la
prova del vestito per domani sera alle quattro, ok?” Hermione si bloccò. Che
doveva succedere la sera dopo? Pansy non le aveva detto nulla! Iniziò a sudare
freddo, e decise di controllare nell’agenda di Pansy. Disse: “Ok!” e corse in
camera sua. Aprì il cassetto e dopo avervi rovistato per bene, trovò un diario.
Lo aprì e al due agosto portava: “Cena a casa Malfoy ore 9 p.m. Non vedo l’ora!
Spero che i nostri genitori ci chiedano cosa abbiamo intenzione di fare in futuro,
così potremmo dirgli che tra massimo due anni vogliamo sposarci! Dracuccio ti
amooo!” Hermione lesse quelle parole con gli occhi fuori dalle orbite. La bocca
si era seccata, e aveva quasi un giramento di testa. Andare a cenare dai
Malfoy?! Ma, soprattutto, annunciare le loro nozze?! Cioè,insomma, avevano
diciassette anni appena, e poi… E poi cosa, insomma?! Non lo sapeva nemmeno
lei. Era confusa, strabiliata, indecisa, nervosa… cosa fare? Doveva prepararsi uno di quei
discorsi da Serpeverde, ovvio. Ma prima avrebbe dormito fino alle undici e ci
avrebbe pensato dopo colazione.
“Hermione, ti svegli si o no?!? Sono le
otto e mezzo!!” urlò Ginny, scocciata. Ma cosa succedeva ad Hermione? Di
solito, era lei a svegliarla già alle sette, invece stava dormendo come uno
scoiattolo in letargo. La risposta di Pansy fu un grugnito impercettibile, e si
voltò dall’altra parte con i cuscino sopra il capo. “Svegliaaaa!” urlò ancora
Ginny, ma invano. La presunta Hermione non aveva intenzione di alzarsi. Così,
la ragazza decise di ricorrere ad un metodo più efficace: andò in bagno, riempì
una scodella di acqua (una scodella per non bagnare troppo e non sentire le
urla di sua madre) e gliela versò addosso. La reazione di Pansy fu prevedibile.
Si alzò di soprassalto, urlando, e sbraitò:” Oh, ma che ti è preso, idiota?
Ieri mi sono lisciata i cape…” ma si ammutì quando si ricordò di essere
Hermione Granger, che di capelli lisci ne aveva visti l’ombra una sola volta
nella sua vita. Ginny la guardò strabiliata. “Hermione, ma quali capelli
lisci?!” “Oh, scusa, stavo sognando…” “Sicura di star bene? Ti vedo un po’ strana
oggi…” Pansy scosse il capo. “No, sto bene, ora vado a lavarmi i capelli” Ginny
scosse il capo. “Ma che, sei pazza? Devi venire subito in cucina, io ed Harry
dobbiamo annunciare il nostro fidanzamento a mamma e papà! Vestiti subito e
scendi!” e con queste parole uscì di corsa. Pansy sbuffò, andò in bagno e
indossò dei pantaloncini di jeans con una fascia fuxia e dei sandali con la
zeppa. Tentò di asciugare i capelli con la bacchetta, ma ci riuscì a stento
dato che i capelli di Hermione erano molto folti e li legò in una comoda
treccia. Quando uscì dalla stanza si ritrovò Ron davanti, che la guardava
sbalordito. “Che ti guardi?!” chiese, aspra, ma il ragazzo non le toglieva gli
occhi di dosso. “Hermione, stai benissimo… così! Dovresti indossarli più
spesso!” Ma Pansy non vi badò e scese, facendo finta di non aver capito che i
pantaloncini, a giudizio di Ron, le stavano bene. Anche la famiglia Weasley la
riempì di complimenti, poi alle nove arrivò il signor Weasley. Salutò la
famiglia, e appena lui e la moglie si sedettero a tavola, Harry e Ginny si
alzarono. “Mamma, papà, io ed Harry dobbiamo dire una cosa a voi e a tutta la
famiglia.” disse Ginny , ignorando i loro sguardi di sorpresa. Fred, George e
Ron si guardarono. “Diteci, ragazzi” li invitò la signora Weasley, e il marito
annuì. “Beh” disse Harry “Io e Ginny volevamo annunciarci che ieri sera, alla
mia festa… ci siamo fidanzati” e prese la mano di Ginny nella sua. La signora
Weasley era immobile, e suo marito pareva stordito. “Cosa? Ma.. ma.. ma è
stupendo!” esclamò la donna, correndo ad abbracciarli. “Ginny, non potevi
scegliere un ragazzo migliore! Harry, mi hai resa felicissima!” esclamò, per
poi scoppiare in lacrime. Dal canto suo, il signor Weasley era ancora immobile,
come se non avesse capito. Poi si decise a parlare. “Cioè, fidanzati…
fidanzati? Fidanzati… come i veri fidanzati? Voglio dire…” E lì parve
riprendersi. “Harry! Cioè, tu sei il fidanzato di mia figlia? Mia figlia, a
quattordici anni…” “Papà, ne ho sedici!”
“… Fidanzati… Credo andrò a dormire…”
disse, ritornando sotto shock, e uscì dalla cucina. Pansy in quel momento
ricordò l’anno prima, quando lei e Draco avevano annunciato il fatto che
stessero insieme ai loro genitori, e si ricordò di Hermione, che di sicuro lo
aveva baciato. Cercò di stare calma, e ci riuscì solo quando la famiglia
Weasley scoppiò a ridere per la reazione del capofamiglia.
“Signorina Parkinson, è stupenda! Non ho
mai visto una ragazza così stupenda e graziosa in venti anni di carriera…”
disse Madama McQueen battendo le mani e sbattendo le sue voluminose ciglia.
Hermione era andata a provare il vestito
per la cena insieme a Draco e sua madre; le avevano messo davanti un vestito
nero e argento, che in quel periodo erano i colori più indicati per una ragazza
di gran classe Serpeverde. Ad Hermione non piaceva per niente, ma doveva
indossarlo per forza. “Pansy, è vero, sei magnifica… sei ancora più elegante
della cena dell’anno scorso… Spero che piacerà a Narcissa! Cosa ne pensi,
Draco?” “Mia madre lo apprezzerà già
solo perché è Pansy ad indossarlo! Christine, ma come ha fatto a far nascere
una creatura così meravigliosa?” Hermione arrossì, non riusciva a credere che
quello fosse il tanto detestato Draco, e in cuor suo lo ammirava sempre di più
mano a mano che passavano le ore. Aveva una paura enorme di innamorarsi di lui.
Ma i suoi pensieri furono interrotti da una domanda della madre. “Tesoro, io
vado, ho un appuntamento con zia Rose tra mezz’ora. Ti lascio qui con Draco.
Arrivederci, Madama McQueen. Ciao”li salutò e se ne andò. Hermione si cambiò,
pagò e smaterializzò il pacco nella sua camera perché Draco l’aveva invitata a
fare una passeggiata. La condusse in un bosco molto tranquillo. Stavano
camminando, guardandosi solamente, quando Draco osservò: “Per me questo è un
giorno speciale… E’ un anno che stiamo insieme!” Hermione lo guardò. Meno male
che lo aveva detto lui! Altrimenti come avrebbe fatto a saperlo? “Pansy”
continuò Draco “E’ stato un anno bellissimo, favoloso, ma soprattutto nelle
ultime ventiquattro ore sei più dolce, passionale… Comunque, ricordi quello di cui parlammo
qualche settimana fa? Riguardo la cena?” “S-si” “Bene, sei d’accordo se diciamo che
vogliamo sposarci al più presto una volta terminata Hogwarts?” Notò l’espressione strabiliata di Hermione,
così parò le mani davanti. “Pensaci, ma lo fai sapere domani al solito modo,
ok?” Hermione annuì, ma capì di essere in un mare di guai: doveva assolutamente
parlare con Pansy! Doveva dirle se accettava di sposarlo così presto, e
soprattutto qual era il solito modo. E se Pansy avesse detto che non voleva
sposarlo? Sa la sarebbe dovuta vedere lei, Hermione! “Ok” riuscì a dire. I fatti iniziavano a
complicarsi.
“Aaaaaaaaaaarrrrrrgggggghhhhhhhhhh!!!!!”
urlò Pansy dal bagno della sua camera. Era sola in casa, fortunatamente, Ginny
era uscita con Harry, Ron era uscito senza dire dove andava, il signor Weasley
era al lavoro, Fleur era con la signora Weasley a fare alcune commissioni per
il matrimonio e i gemelli erano al negozio. Pansy era terrorizzata: aveva
appena fatto lo shampoo, e i “suoi” capelli erano ritti, gonfi e crespi, cioè,
non che Hermione portasse i capelli perfettamente ordinati, ma erano proprio a
stile manicomio, quasi ritti, conferendogli l’aspetto di una che aveva preso la
corrente. Come faceva Hermione a mantenerli un po’ meno gonfi? Iniziò a
girovagare per la stanza, alla ricerca di qualche crema, e finalmente la trovò
sulla mensola dei prodotti di bellezza. Era una confezione rossa, e in grossi
caratteri gialli c’era scritto:
Per
capelli rossi un po’ sbiaditi e lisci. Risultati già dopo la prima applicazione
grazie alla polvere di pelo di gatto persiano: i tuoi capelli risplenderanno di
un rosso lucente e impeccabile.
Tuttavia, Pansy non lo lesse e subito si
precipitò ad applicare la crema. Aveva appena finito quando un gufo bussò alla
porta. Lo fece entrare e aprì la missiva. Subito capì che era di Hermione. La
lettera diceva:
Pansy,
spero sia filando tutto
liscio. A me abbastanza bene, ma mi devi spiegare molte cose. Per prima cosa,
ho saputo che domani dovrò andare a cena dai Malfoy. Cosa dovrò dire?! Tua
madre e Draco mi hanno accompagnata a comprare un vestito nero e argento per
l’occasione. Poi Draco mi ha detto, anche se già l’avevo letto sulla tua
agenda, che volete sposarvi e mi ha chiesto se domani vogliamo dire ai nostri
genitori che vogliamo sposarci appena finita Hogwarts e mi ha dato del tempo
per riflettere. Che cosa gli devo rispondere? Credo che a quest’ora la casa sia
sgombra, se è così ti aspetto vicino al camino così possiamo parlare a
quattr’occhi dal camino della tua stanza. Fai in fretta,
Hermione
Pansy non avrebbe mai accettato di parlare
via camino con qualcuno con i capelli bagnati legati in un turbante, ma era
urgente. Hermione aveva letto la sua agenda? Draco aveva deciso di anticipare
le nozze? Cosa doveva rispondergli…? Si, ovviamente, ma era pronta? Sposarsi… Con
questa domanda che le gironzolava per la testa, si mise in contatto con
Hermione. Si ritrovarono faccia a faccia. Pansy notò con una fitta allo stomaco
lo sfondo della sua adorata camera. “Hai fatto lo shampoo? Hai saputo domarli?”
chiese Hermione preoccupata. “Penso di si, ho usato una crema che stava sulla
mensola della tua stanza…” Hermione sospirò. “Meno male!” ma ovviamente non sapeva che la sua sosia
aveva usato quella di Ginny. Iniziarono a parlare, raccontandosi tutto per filo
e per segno. “Beh, di a Draco che accetto” disse alla fine Pansy.” Ok, ma hai una faccia!
Sei sicura? Guarda che è una cosa importante! E poi qual è il vostro solito
modo per comunicare?” “Vedi, nel mio
cassetto c’è un braccialetto con cui si può parlare con la parola d’ordine
“Draco”. Comunque lo so, non c’è bisogno
che mi ricordi che è una cosa importante! Certo che sono sicura, solo che
avremo solo diciotto anni e forse lo sposerai tu e non io!” Hermione la guardò
sbalordita, togliendosi una ciocca dei capelli scuri da davanti agli occhi. “Ma
che dici…! Guarda che tra cinque mesi sarà tutto finito…” “Ma dai, davvero sei convinta che riusciremo a
tenere la bocca chiusa? Tanto a te che importa, farai una bella vita da signora
Malfoy!” “Pansy, piantala! Non è
vero,staremo zitte e tutto finirà… E poi, non pensi che anche io rivoglio la
mia vita?” Ribattè Hermione infervorata,
anche se una parte di sé mentiva, dato che stava vivendo una vita da
principessa. Pansy fece un verso scettico. “Lo hai baciato, vero?” chiese
infine, con una voce amara. “Ehm… cosa?!” “Piantala. Dimmi se lo hai baciato” “Ehm… Beh,
ovviamente sì” Pansy avrebbe tanto
voluto gettarle le fiamme del camino addosso. “E che ti ha detto?” “Nulla, cosa doveva dire…” “Bugiarda! Dimmelo!” Era arrabbiata nera,non
riusciva a capacitarsi che Draco avesse anche commentato il bacio di quella
Mezzosangue. “Pansy, non…” “Dimmi la
verità!” “E’ rimasto scioccato, ha detto
che si è sentito in paradiso!” disse
quasi tutto d’un fiato, mortificata. “Ma non è colpa mia, se non lo avessi
baciato lo avrebbe capito, e la prima volta ho anche tentato di scansarlo
chiamandolo Dracuccio…” Pansy ascoltò
quest’ultima affermazione cercando di apprezzare la sua volontà, ma ci riuscì
in piccola parte. “Che ti devo dire… Comunque, domani sera parla un po’ della
scuola, di Piton e roba del genere. Chiama i genitori di Draco per nome ma
usando il lei e ricorda che il venticinque torna mia sorella Jenny dall’Egitto
perché lavora come spezza incantesimi per la Gringott, ok?” “Ok,e tu invece che hai fatto?” “Niente di che, Ginny ed Harry stanno insieme…”
Hermione strabuzzò gli occhi.”Davvero?” “Si, e stamattina lo hanno annunciato a
tutti, e io ho indossato alcuni tuoi pantaloncini di jeans con una fascia fuxia
e sandali con la zeppa…” disse, come se
niente fosse. Hermione stava per affogarsi. “Che hai fatto?! Quelli erano un
regalo dei miei che non ho mai messo! E che hanno detto gli altri?!?” Pansy scrollò le spalle, cercando di
ricordare. “Mi hanno fatto molti complimenti, ma soprattutto Ron non mi
toglieva gli occhi di dosso, non faceva altro che ripetermi che stavo benissimo
e dovevo vestirmi spesso così, aveva quasi la bava alla bocca…” Hermione era arrossita, non riusciva a
crederci. Ma che aveva nel cervello Pansy? Aveva ragione a dire che era più
tonta di un troll che aveva preso una botta in testa. “Senti, non ti azzardare
mai più a vestirti così che ti ammazzo! Vestiti sempre seria…” “Si, si, mamma mia! Ma come sei noiosa! Senti
devo andare, i capelli si stanno asciugando da soli…” “Ok ciao” “Ciao e non baciare troppo Dracuccio mio!” “E tu non andare in giro scollata…” Pansy
ritornò nel salotto della Tana e si recò in bagno, si sentiva i capelli quasi
asciutti. Tolse l’asciugamano dai capelli, si guardò allo specchio e….
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaasrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrgggggggggggggggggggggggggggghhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!”
gridò a squarciagola. Davanti a lei c’era
un’Hermione con i capelli rossi
fiammanti e lisci: sembrava la figlia della signora Weasley. Ma cosa
era
successo? Prese la crema, lesse e capì tutto… andò
nella sua stanza e sulla
mensola trovò un’altra crema per capelli ricci e crespi. A
quella si riferiva
Hermione! Ma come aveva potuto sbagliare? Non aveva letto
l’etichetta! Con un
nodo alla gola si riguardò allo specchio: cosa raccontare agli
altri?