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Autore: whirene    28/12/2012    4 recensioni
Jeff si è appena trasferito alla Dalton Academy e, nonostante non ne fosse molto contento all'inizio, presto troverà qualcuno che renterà il suo soggiorno alla Dalton decisamente più interessante.
Nick è appena uscito da una storia disastrosa, ma continua comunque a credere nell'amore vero e, soprattutto, spera che questo suo anno da Junior sia indimenticabile.
Sebastian e Thad, entrambi innamorati l'uno dell'altro (anche se Seb non vuole ammetterlo), continuano a negare i loro sentimenti, finchè un evento non li convince che continuare a tacere è inutile.
Per un attimo Nick aveva creduto di aver avuto un miraggio perché, santo cielo, quel ragazzo era davvero stupendo. Quando i loro guardi si incrociarono il moro sentì le ginocchia cedere: il ragazzo nuovo aveva degli occhi verdi così profondi ed intensi che gli avevano fatto venire le farfalle allo stomaco. Avrebbe potuto guardarli per ore, ma il biondo continuò a salire le scale, voltandosi verso Sebastian.
No, decisamente, quello sarebbe stato un anno da dimenticare.

(minilong Niff/Thaddastian, slash)
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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So close and still so far.

Struck by Lightning.



Thad uscì canticchiando dalla doccia, e, dopo essersi asciugato i capelli, aprì l'armadio, cercando qualcosa da mettersi.
In genere non si faceva tutti questi problemi, ma stavolta era diverso.

 

Non era un appuntamento qualunque, nè un uscita con i Warblers. Stava per uscire con Sebastian, cioè la sua cotta da praticamente inizio anno, e non sapeva neanche dove sarebbero andati.

Cosa doveva mettersi?

Dei vestiti eleganti o vestiti informali?

Colori scuri o chiari?

Dio, gli sembrava di sentire Kurt disperarsi con lui e dire 'questo no' e 'Thad sei pazzo? Questi jeans non vanno bene!' e 'Ti prego, butta questa giacca di jeans! Ormai è fuori moda!' e
'Anche tu hai papillon? Aiuto, sono una maledizione!', tutto ciò mischiato alla paura di fare ritardo. Per un attimo aveva anche considerato di presentarsi in mutande (cosa che era certo a Seb non sarebbe dispiaciuta), ma alla fine aveva scartato l'idea, tornando a concentrarsi sulla pila di vestiti che aveva accumulato sul letto.

 

Dopo cinque minuti passati a dondolarsi sul letto, guardando alternativamente i vestiti e il soffitto in attesa di un'appirazione mistica o un consiglio divino; decise che era meglio alzarsi e decidere da sè.
Alla fine aveva optato per dei semplici jeans scuri e aderenti (ma non troppo, e di certo non come quelli di Kurt, che praticamente erano una seconda pelle) e una camicia bianca aderente e leggermente scollata che Kurt e le sue amiche gli avevano comprato per Natale -un giorno avrebbe lo ringraziato per averlo salvato da una crisi isterica - il tutto completato da un paio di converse.
Si guardò un attimo allo specchio, prima che qualcuno bussasse alla porta.

Oh cavolo, Sebastian era arrivato.

Prese un respiro, cercando di mantenere al calma, e andò ad aprire la porta.

 

'Buongiorno Harwood' disse semplicemente il ragazzo non appena riuscì a vedere Thad.

'è ancora più decente del solito' si ritrovò a pensare dandosi da solo dell'ipocrita: Thad era asdfghjkl e non poteva certo abituarsi a questo.

'Ci siamo messi tutti in tiro, vedo...' disse Sebastian, dopo aver deglutito notando il suo abbigliamento. Sarà che ormai lo vedeva solo con l'uniforme dei Warblers (e quella roba non donava a nessuno, eccezion fatta per Sebastian in persona), o nudo -non che la cosa gli dispiacesse, ben inteso!- , ma quella camicia inquietantemente femminile non gli stava male, affatto.

 

Quando Sebastian lo salutò sorridendo, Thad rimase imbambolato a guardarlo.
Indossava una camicia nera stile seconda pelle, con qualche bottone lasciato aperto che lasciava intravedere il suo petto abbronzato, e dei semplici jeans aderenti e una giacca di pelle stile Danny Zucko.

Ed era estremamente eccitante.

Troppo.

Cominciava già a sentire caldo, e non erano passati neanche dieci minuti. Non riusciva a smettere di guardarlo. Non era abituato a vederlo in vestiti diversi dalla divisa, anche se non gli stava male neanche quella. Quei jeans mettevano in risalto le sue gambe toniche, i suoi fianchi e il suo pa-
"Ti piace quello che vedi?" chiese Sebastian ridendo, riportando Thad alla realtà prima che potesse cominciare a fare pensieri a raiting rosso.

 

Deglutì, alzando lo sguardo e scacciando dalla mente quei pensieri.
"Si. La divisa non ti rende affatto giustizia" ammise, arrossendo leggermente e chiudendo la porta dietro di se.

'Nulla mi rende giustizia, farei meglio ad andare in giro alla maniera di Adamo; sicuramente anche a te non dispiacerebbe, considerando come mi divori. Magari un attimino per un fuori programma prima dell'appuntamento possiamo concedercelo... Forse non rispecchia il perfetto gentiluomo che sono, ma non sono le etichette che contano' sussurrò Sebastian all'orecchio di Thad, mordicchiandolo gentilmente con i denti.
"Sai che stavo pensando anche io di andare in giro come Dio ci ha creati, visto che non sapevo cosa mettere, ma poi ho pensato che sennò non ci saremmo nemmeno arrivati al ristorante, quindi ho optato per dei vestiti. Sai, per quanto tu possa essere irresistibile, ho fame" disse, tremando nel sentire Seb così vicino a lui, mentre una scarica calda lo colpì al basso ventre quando il più alto prese a torturargli l'orecchio.
Arrossì leggermente, perchè insomma erano pur sempre in un luogo pubblico, qualcuno sarebbe potuto passare in quel momento e vederli.


Ma quando incrociò lo sguardo di Sebastian, scurito dalla malizia, tutte le sue preoccupazioni sparirono, sostuite dalla voglia di mandare al diavolo tutto e farsi prendere da Sebastian.
"Perciò" continuò con la voce leggermente tremante d'eccitazione "nonostante l'idea del dopo cena mi ecciti (e tanto) penso che per esserci un dopo, ci debba anche essere una cena, no?"

Non era molto convinto di ciò che aveva detto, nè del fatto che le sue parole avessero un senso, perchè quando Sebastian aveva cominciato ad carezzargli un fianco da sopra la camicia lui non ci aveva più capito nulla.

'Santarellina Harwood in azione' sbuffò l'altro visibilmente spazientito, alzando le mani in segno di resa. 'facciamo come vuole la tua mammina, forse poi così me la farai conoscere, sai quanto ci tengo!' continuò a prenderlo per i fondelli e lo spinse con le mani nel ristorante.

Thad stava già per tranquillizzarsi, almeno finché Sebastian non terminò la frase con il consueto sorriso di scherno sulle labbra sottili 'sempre che io non scappi via con il cameriere prima della fine di questo appuntamento, dato che preferisco sbattere ripetutamente la testa contro un muro di cemento alla tua compagnia'.

 

Thad lo guardò sconcertato; l'eventualità, per quanto fosse remota e paradossale, lo metteva in uno stato di ansia perpetua. Sebastian si godette lo spettacolo del terrore negli occhi del ragazzo, ma soprattutto fu compiaciuto dal lampo di gelosia che gli aveva illuminato lo sguardo, prima di mostrare tutta la sua clemenza

'Ma mi sa che non lo farò, sai, non è nulla di che rispetto a te'
Thad seguì il ragazzo che li stava accompagnando al tavolo che, dopo avergli mostrato i loro posti, gli fece l'occhiolino, sorridendogli, voltandosi poi per andare a prendere i menù.

"Beh, allora potrei farlo io" disse Thad prendendolo in giro e sorridendo nel vederlo ingelosirsi.


Sebastian, infatti, appena aveva visto quel ragazzo sorridere a Thad, al suo Thad, aveva sentito un gran desiderio di ricordare a quel tipo che quello era il SUO ragazzo, e lui non poteva guardarlo così. Non poteva fargli l'occhiolino, non poteva. Decise però di lasciar perdere. Infondo non poteva rovinare il suo primo appuntamento con Thad facendosi cacciare dal locale.
Ma ingoiare la gelosia non era davvero il suo forte; gli rimaneva in gola, a metà della trachea, a ricordargli con quel sapore amaro che Thad poteva andarsene in qualunque momento volesse e che nulla avrebbe mai potuto legarlo a lui per sempre. Beh, ovviamente c'era il matrimonio, ma che Dio, o qualunque cosa ci fosse là sopra, lo fulminasse: era fuori discussione.

Non era una persona del genere, lì il matrimonio era illegale e non aveva certo il desiderio di rimanere incollato a qualcuno di pedante e puntiglioso come Thad, per carità.

 

Quindi fece quello che, presumeva, sapeva fare meglio: si sporse dalla sedia su cui si era seduto, superando il tavolo e evitando accortamente di far cadere il bicchieri per terra, e cercò il suo viso con le mani. Le sue dita esili accarezzarono lo splendido profilo degli zigomi, la curva della mascella, le labbra, la parte di collo scoperta dalla camicia, e appena più in giù. Poi concentrò la sua attenzione interamente sulla bocca di Thad; era così diversa dalla propria, sottile e pallida, mentre quelle di lui urlavano al mondo la sua voglia di essere baciate, perché certo quell'essere così carnose e invitanti non era una cosa normale.

Si avvicinò annullando la distanza fra loro, gli diede un bacio stranamente casto, solo una pressione di labbra e nulla di più. Dopotutto era in un luogo pubblico e doveva fare il buono, i sussurri e i respiri sconci li riservava per dopo, ad esclusivo beneficio di Thad.

Dopo un istante si allontanò per vedere la sua reazione: era totalmente rosso dall'imbarazzo, ma quella strana luce che aveva negli occhi era una muta promessa di qualcosa in più...

 

'Mediti ancora di scappare con il cameriere?' indagò fingendosi disinteressato mentre giocherellava distrattamente con le posate.

"Assolutamente no, Seb. " disse, tenendogli dolcemente la mano, senza preoccuparsi di quello che la gente poteva dire o pensare.
Guardò per qualche istante il ragazzo di fronte a sè senza dire nulla, costretto a voltarsi quando il cameriere tornò a portare i menù.
Sebastian lo guardò come se volesse incenerirlo, mentre Thad prese il menù e lo ringraziò sorridendogli, prima di voltarsi nuovamente verso il suo "ragazzo" - se così poteva chiamarlo - che aveva una faccia troppo buffa.
Appena il ragazzo se ne andò, Thad scoppiò a ridere.

"Se continui a guardarlo così prima o poi prenderà fuoco! Tranquillo, io non vado proprio da nessuna parte" disse sorridendogli, stringendo ancora di più la sua mano.
'Vorrei ben vedere' sbuffò Sebastian, sicuro -almeno per ora- del primato che occupava nel cuore di quello che forse poteva rivelarsi ben più di una delle solite avventure, l'unica cosa che potesse concedersi normalmente.

Ma forse era troppo presto per mettere dei punti in chiaro, e la paura di rimanere scottato era sempre tanta; certe cose non le dimentichi così facilmente. Cercando di assumere un'aria un po' meno truce verso quel mangia-uomini del cameriere, gli rivolse un sorriso 'stai-buono-o-ti-farò-passare-l-inferno' a 32 denti, mantenendolo abbastanza a lungo da far sentire il presunto innocente terribilmente a disagio. Poi si voltò verso Thad e chiese come se nulla fosse successo.

'Allora, abbiamo deciso cosa ordinare?'
"Uhmm, non saprei proprio. Hai qualcosa da consigliarmi? C'è così tanta scelta che non so decidere!"
'E tu, mio caro, adorato, ragazzo, hai qualcosa da suggerirci? Sai, è il primo appuntamento con il MIO ragazzo, e vorrei fosse una cosa speciale' disse inchiodandolo con lo sguardo. Il ragazzo fece un sorriso imbarazzato, mormorò di fretta qualche scusa e sparì in cucina, per nascondersi, probabilmente, pensò Sebastian.
Thad rimase colpito da quelle parole.

Non pensava che Sebastian fosse già così geloso, anzi, non immaginava proprio che lo fosse. Ma probabilmente lo aveva fatto solo per spaventare quel povero ragazzo che, infatti, era scappato a gambe levate. Anche se...
"Mi hai chiamato il 'tuo ragazzo'?" chiese, sconvolto da quanto solo quelle parole lo avevano fatto sentire bene.
'uhm.. Io... No... O almeno non credo...' si ritrovò a balbettare Sebastian sotto lo sguardo sbalordito e, perché no, scioccato di Thad. Non poteva crederci: aveva parlato di lui come del proprio ragazzo, roba da matti! Figurarsi se qualche settimana prima ci avesse anche minimamente pensato: Piattola Harwood il suo fidanzato? Follia pura.
"ah..." disse, mascherando la sua delusione bevendo un sorso d'acqua. Si era illuso nel pensare che Sebastian fosse serio nel dire quelle cose: era pur sempre di lui che si stava parlando, che fino a qualche settimana fa neanche considerava l'idea di uscire con lo stesso ragazzo due volte, quindi era pronto ad aspettare che digerisse l'idea. Non si era certo aspettato un cambiamento radicale da un giorno all'altro.
'Non escluderei del tutto l'opzione' si affrettò a rassicurarlo Sebastian, non potendo sopportare quello sguardo spento negli occhi di Thad. 'solo che non penso di essere ancora pronto per una cosa pseudo ufficiale. Sai che non sono il tipo da romanticismi e cazzate varie, e forse non lo sarò mai, ma posso provarci. Non sarà facile, né breve, te lo assicuro, quindi se preferisci lasciar perdere capisco'
"Tu proveresti questo per me?" chiese, guardandolo sorpreso. Sorrise, perchè davvero non poteva credere che Sebastian era disposto ad affrontare 'cazzate varie' come appuntamenti e smancerie per lui. Nonostante lo avesse portato a cena fuori in uno dei ristoranti più belli di Westerville ancora non ci credeva.
Era troppo bello. Forse non si sarebbe mai abituato ad una cosa del genere, perchè in quel momento Sebastian gli stava rivolgendo un sorriso così dolce e sincero da farlo sciogliere.
"Certo che aspetterò Seb. Infondo è la prima volta anche per me, quindi..."
'Beh, non è proprio mia abitudine portare gente qui, quindi magari sono partito con il piede giusto. Certo che però anche tu devi fare la tua parte ...' alluse il trasformista con tono improvvisamente lascivo senza smettere di fissare le labbra di Thad. Abbassò la mano sotto il livello del tavolo, sotto la tovaglia, avanzando con insinuante indifferenza verso il ginocchio del ragazzo di fronte a lui. Quando finalmente lo trovò, Thad sussultò sulla sedia con sguardo preoccupato, ma allo stesso tempo innegabilmente eccitato.

 

'Cosa fai, Sebastian?! Potrebbero vederci!'
'Non penso che questa debba essere la tua priorità ora come ora. Quando finirai di cercare senza posa l'approvazione degli altri? Quello che importa davvero è cosa pensi tu e le persone che reputi decisive nella tua vita. Nient'altro. Dunque se non hai in programma di scappare con il cameriere o con lo chef, non dovresti preoccuparti di nulla' concluse Sebastian allontanando a fatica la mano da Thad e rimettendola al suo posto, intorno al bicchiere. Con una leggera scrollata di spalle si versò un po' di vino rimuginando sul paradosso della situazione in cui si trovava: filosofeggiare con Thad, re delle smancerie e delle famose 'cazzate varie'. Chissà dove sarebbero andati a finire di questo passo...
Tra Thad e Sebastian era calato il silenzio. Thad continuava a guardarsi intorno, mentre pensava alle parole di Sebastian.
"Ok, scusa, non volevo essere così avventato" disse il francese, guardandolo leggermente nervoso, continuando a giocare col tovagliolo.
"È solo che non sono capace a fare... questo" indicò intorno "a fare il fidanzato. Io... non sono capace ad essere dolce e tenero, non è da me! Non riesco a fare il carino e il romantico, non riesco neanche a tenere le mani apposto - specialmente se ti vesti così. Vorrei essere un ragazzo modello, di quelli perfetti da film rosa ma-"
Thad gli prese la mano sul tavolo, costringendolo a fermarsi e guardarlo.
"Ehi, ehi Seb, smettila. Io non voglio un ragazzo sdolcinato, nè un ragazzo da film rosa. Mi piaci per quello che sei, quindi non c'è bisogno che cerchi di essere perfetto, per me già lo sei."
'in questa coppia basti già tu a fare il cretino per entrambi' sorrise con gli occhi verdi l'altro ragazzo e strinse più forte la mano di Thad.
'Allora vogliamo fare le cose come si deve, oppure possiamo farle alla mia maniera?' sussurrò accarezzando con l'indice le sue nocche.
"Facciamole come ti pare, a me basta stare con te." rispose il moro, guardandolo negli occhi.
Sorrise nel vedere Sebastian alzare gli occhi al cielo.
"Harwood, smettila di citare i libri di Nicholas Sparks, che sono sicuro che hai letto piangendo come una ragazzina, mi stai facendo venire il diabete!"
Thad scoppiò a ridere e Sebastian si finse scocciato.
"Basta che non mi dici di 'voler essere in due posti contemporaneamente' o 'di volerti sposare nella cappella dove si è sposata tua madre' sennò potrei mettermi a vomitare" disse, sorprendendo Thad.
"Aspetta, che hai detto? Mi paiono tanto frasi da Sparks queste..." esclamò il moro, prendendolo in giro e guardandolo ridendo.
"Beh.. Diciamo che ne ho letto qualcuno anche io... Ma solo perchè mia madre mi ha costretto, eh!" disse Sebastian sbuffando, guardando il moro offeso.
"Lo sapevo, lo sapevo! Sapevo che nonostante tu non te ne renda conto sotto sotto sei un romanticone! Magari quello che ha pianto leggendoli sei tu..." Thad sorrise nell'immaginarsi Sebastian che legge 'I passi dell'amore' piangendo quando Jemi muore, gli occhi gonfi di lacrime, e non poteva non trovarlo adorabile.
"No, non ho mai pianto per un libro..." Thad lo guardò poco convinto.
"E va bene forse quando ho letto 'I passi dell'amore' o 'Harry Potter e i doni della morte' potrei aver pianto.. Ma poco" disse; sorridendo leggermente imbarazzato.
Stava mostrando per la prima volta la sua parte insicura e sensibile, e si sentiva vulnerabile. Però ci teneva che Thad conoscesse tutto di lui, non solo quello che mostrava a tutti gli altri.

"Sei adorabile" disse semplicemente il moro, guardandolo e continuando a stringergli la mano.
"Adorabile non è un aggettivo con cui mi descrivono spesso... ma grazie" rispose sorridendo maliziosamente, guardandolo a sua volta.
"Davvero? E sentiamo, come che ti chiamerebbero?" fece Thad, mentre il cameriere gli serviva i piatti (cameriere che stavolta non degnò di uno sguardo).
'Principalmente si limitano a gemere e/o mugolare, buttando qualche volta frasi del tipo ''ancora'', o ''non ti fermare'', e in circostanze meno intime, siamo sempre sul sexy beast oppure sex bomb. Ma penso che per te potrei fare un'eccezione: chiamami come preferisci, e ti risponderò comunque'
"Bene. Allora ti chiamerò... Cretino!" disse, cercando di non mostrare imbarazzo per i riferimenti espliciti alle sue avventure di una notte che Seb aveva fatto. Per quanto potesse provarci, non si sentiva ancora del tutto disinvolto a parlare di certe cose.
'Anche cretino può essere incredibilmente romantico detto da te' riprese Sebastian, intrecciando le dita con quelle, appena più irrigidite, di Thad. Forse non l'altro non si sentiva a proprio agio, ma prima o poi l'argomento sarebbe uscito fuori, e Sebastian non aveva intenzione di fare l'ipocrita o nulla del genere; avrebbe detto in faccia a Thad la verità, anche se lui si fosse rifiutato di ascoltarlo.
'Senti, Thad, so che magari ti possa mettere a disagio questo mio lato... Non convenzionale, potremmo dire. Ma evitare di parlarne non ci porterà a nulla. Sappiamo entrambi del mio passato turbolento e sappiamo, tu meglio di me, che è passato. L'unica cosa che ti posso promettere è che proverò con tutte le mie forze a farlo diventare solo un ricordo sbiadito dal tempo, sempre ammesso che tu non voglia indietro il Sebastian mangia-uomini per una serata, o due'
"Non mi mette a disagio... ho solo paura di non essere all'altezza, ecco" esclamò il mori torturandosi le mani "e comunque, il Sebastian mangia uomini non mi dispiacerebbe. Affatto" disse poi alzando lo sguardo, morendosi un labbro.
'Allora potrai averlo quando preferisci, ma penso che tu ne abbia avuto già un assaggio alla disastrosa lezione di economia domestica. Che poi disastrosa è stata solo riguardo il lato culinario della cosa, e non del resto...' Sebastian deglutì, prese un sorso di vino e posò con delicatezza il calice sulla tovaglia candida. 'non devi ritenerti all'altezza, quelli al massimo erano buoni per due botte e via, o per un piano G. Tu sei più di questo, non ti potrei mai chiedere una cosa del genere'
"A me non è dispiaciuta affatto come lezione..." rispose il moro, continuando a torturarsi il labbro e a guardare l'altro, mentre tentata in tutti i modi di combattere l'istinto che lo spingeva ad abbassare lo sguardo imbarazzato.
Se Sebastian cercava di essere più "fidanzato" per lui, lui poteva benissimo provare ad essere piú intraprendente e meno cucciolo di pinguino.
Il francese sorrise nel vedere Thad in quello stato. Adorabile; adorabile era la parola giusta per definirlo.

'Qui quello adorabile sei solo tu' sussurrò più rivolto a se stesso che all'altro che, nel frattempo, era arrossito ulteriormente. 'beh, in ogni caso abbiamo tempo per pensarci, due orette almeno. O, per questa volta, posso anche accontentarmi di un bacio della buonanotte sulla soglia della tua camera. Speriamo solo di riuscire ad ignorare i gemiti di Barbie e Ken abbastanza da non farci distrarre. Se invece vogliamo ancora dare una una parvenza di serietà, vorrà dire che farò tutto ''all by myself'' ' ridacchiò con spensieratezza e infilzò con la forchetta un pezzo di salmone. 'comunque... Cosa fanno le persone normale ad un primo appuntamento, oltre a stuzzicarsi?'
"Non ne ho idea, è il primo appuntamento anche per me..." rispose, mentre mandava giù un sorso di vino.
Mentre mangiava, continuava a pensare alle parole di Sebastian.
Voleva tentare di fare tutto con calma, era disposto ad accontentarsi solo ad un bacio, tutto per lui. Thad non poteva ancora crederci.
E se Sebastian faceva 'dei sacrifici', anche lui poteva vincere qualche sua inibizione.
"E comunque non credo di potermi accontentare di un bacio solo..." Thad lo guardò negli occhi, cercando di essere sensuale senza sembrare un'idiota.
'Dobbiamo lavorare sul tuo lato sexy, ma partiamo già da un'ottima base' rispose maliziosamente Sebastian, cercando di ritrovare la concentrazione e quella decina di battiti che aveva perso in quello scambio di sguardi. 'ci penseremo più avanti; per ora limitiamoci a parlare, come dei veri gentiluomini. Poi potremmo darci al lato 'fisico', tanto per citare Olivia Newton John' sospirò con aria fintamente afflitta, sbattendo le ciglia languido. 'non hai idea di quanto mi sento gay con queste battutine degne di Hummel-fatina'
"Seb, tu sei gay" rispose il moro sorridendo.
L'idea di 'passare al lato fisico' mandava Thad fuori di testa, eccitandolo e spaventandolo allo stesso tempo.
Il ricordo della lezione di cucina era ancora vivido nella sua mente, così come la sensazione delle mani e delle labbra di Sebastian sulla sua pelle, e non vedeva l'ora di riprovarle. Solo che lo terrorizzava l'idea di fare qualcosa di sbagliato, di essere troppo imbranato, di non essere abbastanza per l'altro.
'Lo so' ammise l'altro, facendogli l'occhiolino, poi scoppiò a ridacchiare senza ritegno. Probabilmente lo avevano sentito anche quei due anziani signori nel tavolo nell'angolo vicino alla cassa e che non avevano smesso di guardarli con disapprovazione da quando si erano presi le mani. 'Che si fottano' mormorò a bassa voce Sebastian; stare con Thad lo rendeva incredibilmente felice e non doveva renderne conto a nessuno, se non a se stesso e al suo pezzo di puzzle mancante. Oh sì, gli era decisamente mancato sentirsi stupido e innamorato.
'Voglio fare qualcosa di stupido' disse Sebastian con voce risoluta dopo aver a mala pena degnato di un'occhiata gli altri avventori.
"Cosa?" chiese Thad curioso, nonostante sapesse che qualunque cosa Sebastian avesse voluto fare lui l'avrebbe fatta di sicuro.
'Questo' Sebastian si alzò dalla sedia e sporse sul tavolo. Prese fra le mani il volto di Thad, mentre con i polpastrelli gli accarezzava la nuca dolcemente in quel luogo dove i capelli diventano più morbidi e si muschiano con il profumo della pelle. Poi, senza preavviso, come annegato in quegli occhi scuri di fronte a sé, fece un sospiro profondo e posò le proprie labbra su quelle di Thad. Non importava nulla di tutto il resto, di tutto quello che li circondava, dei due vecchietti che li fissavano scandalizzati, della cameriera che, per guardarli, aveva versato troppo vino in un bicchiere.
Thad, nonostante fosse stato preso ala sprovvista da Sebastian, scollegò il cervello nel momento esatto in cui le loro labbra si unirono, rispondendo al bacio.
Prese il suo volto tra le mani per approfondire il contatto e, preso da uno spirito di intraprendenza, gli morse il labbro superiore, come chiedere il permesso a Sebastian di metterci la lingua, permesso che l'altro concesse con un gemito basso che non sfuggì alle orecchie di Thad, che sorrise.
Nonostante avrebbe potuto baciarlo per ore senza stancarsi mai, Thad si rimise a sedere e guardò Sebastian ridere di gusto nel vedere le facce ancora più scandalizzate di prima di quella coppia seduta all'angolo.
"Pensi che ci abbiano visti?" chiese Thad ridendo a sua volta.
'èE'abbastanza impossibile ignorarci, anzi, ignorarti. Andrà a finire che catalizzerai tutte le attenzioni su di te e a me non rimarrà nulla di meglio da fare che rimorchiare vecchi infermieri' sbuffò il francese con gli occhi scintillanti mentre tentava di trattenersi dal continuare a baciarlo.
"Stai scherzando, spero! Tu attiri l'attenzione di tutti, uomini o donne che siano. E anche se qualcuno dovesse avvicinarmisi, io ho attenzioni solo per te, quindi non cambierà nulla"
'Non mi pare proprio... Sarà che sono di parte' concluse Seb stringendo più forte la mano del ragazzo di fronte a lui. 'voglio, e devo -dato che è descritto dal manuale del perfetto fidanzatino- conoscerti meglio. Quindi direi di cominciare da qualche banalità: film preferito?'
"uhm.. The Avengers direi" disse, guardandolo ridendo prima di prendere un'altra forchettata di pasta.
"E comunque ti ho già detto che non voglio un ragazzo perfetto... Tu mi piaci così come sei, non ho bisogno di cioccolatini, fiori e serenate!"
'Ho capito il concetto, testa di broccolo. Il mio Il Signore degli Anelli, sempre che tu voglia saperlo, comunque. Io mi ci impegno voglio dello sforzo anche da parte tua! E sei davvero convinto di desiderare che io trovi soprannomi sempre più fantasiosi e offensivi per apostrofarti? Sai, dopo un po' stanca anche me'
"In realtà non ho ancora capito perchè mi chiami con i soprannomi... Thad e basta non ti va bene?"
'Non è esattamente quello che potrei dire originale, e preferisco morire che essere convenzionale. Poi che vuoi mettere la curiosità di sapere ogni volta quale nomignolo ti darò? Magari puoi iniziare anche tu'
Thad fece per dire qualcosa, ma il cameriere arrivò al tavolo, interrompendo il loro discorso.
"Desiderate altro? Qualcosa di delicato e dolce per concludere in bellezza la serata?" chiese il cameriere, stavolta non degnando di uno sguardo Thad, ma rivolgendo tutte le sue attenzioni a Sebastian, che lo guardava quasi disgustato.
"No, grazie. Io e il mio ragazzo qui, abbiamo altri piani per concludere la serata, che non saranno affatto delicati... Non è vero, dolcezza?" disse Thad, sperando che ciò facesse capire a quel tipo di girare alla larga.
Lusingato Sebastian intrecciò le proprie dita a quelle di Thad, fissando il cameriere per non perdersi neanche un secondo della sua reazione. 'Stiamo apposto così, grazie' sussurrò con un sorriso beffardo. Aspettò che se ne fosse andato.

'Aah, Thadduccio, esploriamo lati nascosti della nostra personalità? Non posso fare altro che sentirmi onorato, dolcezza' riprese, calcando volutamente sull'ultima parola.
"Ehi, hai detto tu di volere dei soprannomi! E poi non è un lato nascosto... Diciamo più inesplorato." disse lui, sorridendo mentre si avvicinavano all'uscita.
'Allora mi sento come Indiana Jones' rise Sebastian tenendo la porta aperta e sentendosi, suo malgrado, talmente felice da rasentare l'idiozia.
"Basta che non tiri fuori la frusta!" Thad rise, mentre il suo cuore esplodeva quasi di felicità. Con Sebastian vicino non riusciva ad non essere felice, euforico, tanto che avrebbe riso per qualsiasi scemenza gli avessero detto. Si sentiva leggero, completo, come se non ci fosse la gravità e nulla avesse un peso.

'Saresti sorpreso sapendo cosa potrei nasconderti' sussurrò lascivo verso l'orecchio di Thad. Apprezzava enormemente lo sforzo di Thad nell'essere più disinibito, certo, doveva ancora lavorarci su, ma aveva il migliore degli insegnanti, dopotutto...


Thad arrossì fin alla punta delle orecchie, ridendo, istericamente quasi, mentre entrava in macchina.
"Posso immaginarlo.."
'Perché limitarsi ad immaginarlo se puoi avere una visita privata solo per te?' continuò Sebastian chiudendo all'altro la portiera dell'auto e accomodandosi al posto di guida. Accese la radio e la sintonizzò su un canale, dopo qualche esitazione.
'Bella canzone, non trovi?' chiese Thad a Sebastian per rompere quel silenzio vagamente imbarazzato che si era creato fra loro. Va bene che anche prima erano 'soli', ma la presenza di tutte quelle persone attorno lo rassicurava, in un certo senso. Se da un lato l'unica cosa che desiderava era stare con Sebastian, dall'altro aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere. Cose talmente belle non vengono, se non ad un prezzo (alto).
'Uhm, si, non è affatto male' assentì l'altro ragazzo, tamburellando nervosamente con le dita sul volante. Sembrava non riuscisse a darsi pace: controllava il proprio riflesso nello specchietto, fissava l'orario nel cruscotto che emanava una tenue luce verdastra, si sporgeva dal finestrino per vedere se ci fosse qualcuno, cambiava di continuo posizione sul sedile come se non riuscisse ad arrivare ad una decisione.
Thad, preso alla sprovvista dal comportamento così insolito di Sebastian, gli posò con delicatezza la mano sulla spalla per provare -almeno- a calmarlo. Ma era tutto inutile: sotto le proprie dita sentiva ogni singolo muscolo del corpo di Sebastian in tensione, pronto a scappare.

Iniziò a massaggiargli dolcemente la spalla, muovendosi piano piano verso il collo, come attratto da una calamita.
Quando Thad raggiunse finalmente il collo, superò senza problemi l'ostacolo del colletto della camicia.

Scese appena verso il primo bottone trasparente e lo slacciò con calma, liberando un altro lembo di pelle da poter toccare.

Non appena il ragazzo la toccò con i polpastrelli freddi per l'aria serale, Sebastian fece un sospiro e chiuse gli occhi, beandosi di quella sensazione.

Sentire sotto le proprie dita Sebastian sciogliersi mandava Thad su di giri (come se non fossero bastati l'abbigliamento provocante, il vino, gli infiniti scambi di allusioni, la promessa di baci e un intero appuntamento con quel ragazzo da sogno che ora stava coccolando). Si rese conto di quanto fosse paradossale la situazione: qualche giorno prima, mai avrebbe immaginato di poter essere così vicino a Sebastian, lo stronzetto (figo) bullo da stereotipo.
Mentre il respiro di Sebastian si faceva sempre più profondo e i suoi lineamenti da contratti a rilassati, Thad tentava di memorizzare per sempre quel momento: le ciglia chiare che proiettavano un'ombra malferma sulle guance, la vena giugulare che si muoveva ritmicamente, permettendogli di sentire il battito del suo cuore, il profilo netto del naso pallido in netto contrasto con l'oscurità che li circondava. Non ne avrebbe mai avuto abbastanza.
Sebastian continuava a respirare a bocca chiusa, per evitare di gemere perchè Santo Panino, le dita fredde di Thad a contatto con la sua pelle lo stavano eccitando da morire. Non che si eccitasse così facilmente in generale, ma quando si trattava di Thad bastava un niente per mandare i suoi ormoni in subbuglio.
Già evitare di sbatterlo al muro tutti i santi i giorni per lui (e il suo amichetto al polo sud) era uno sforzo immane, quando poi gli si era presentato davanti con quella camicia così scollata e aderente stava per mandare la cena al diavolo e passare direttamente al "dessert".
Sebastian prese un bel respiro e cercò di pensare a qualcosa che calmasse i suoi spiriti, anche se Thad che armeggiava con la sua camicia non era di certo d'aiuto.
“Qualcosa non va?” chiese Thad, confuso dalla reazione dell'altro. Sembrava come se fosse a disagio, come se si trattenesse, e Thad, troppo distratto, non se ne fosse accorto.
"No, no tranquillo è solo che..."
Thad nel sentire il tono incerto dell'altro sudò freddo. Si sentiva davvero un'idiota. Come gli era saltato in mente di seguire i suoi ormoni?
"Oddio Seb, scusa! È solo che pensavo che... Lasciamo stare, sto facendo la figura dell'idiota. Credevo di... Ma perchè non riesco a resisterti? Ho combinato un distastro! Volevo cercare di essere più sexy e invece ho fatto un casino!" disse Thad, sistemandosi meglio sul sedile, mentre continuava a gesticolare e a passarsi le mani tra i capelli imbarazzato.
Sebastian sorrise, perchè si stava davvero preoccupando di una cosa simile? Con lui?
"Ehi, ehi, Thad, tranquillo! Non hai fatto la figura dell'idiota, anzi! Davvero pensi di non essere sexy per me? Thad, l'unico motivo per cui non ho fatto nulla è perchè tu sei troppo eccitante, senza neanche bisogno che ti ci impegni, e, per una volta, non voglio ragionare con gli ormoni, ma con il cervello. Tu non sei uno dei tanti, Thad, è per questo che non mi sono lasciato andare troppo. Non voglio rovinare tutto, voglio fare le cose con calma..."
'Quasi non riesco a crederci. Non pensavo di sentire queste parole dalla tua bocca prima di morire. Fa strano' sussurrò Thad con un sorriso ancora un po' teso. Certo, una cosa era che Sebastian lo definisse 'speciale' e diverso dagli altri, un'altra che lo dimostrasse con i fatti.
'C'è sempre una prima volta per tutto, suppongo...' disse di rimando Sebastian, bloccando le spalle di Thad contro il sedile. Si sporse leggermente verso il suo volto 'ma non credo di poter aspettare molto di più' mormorò con voce roca all'orecchio del ragazzo sotto di sé, prima di passargli le mani intorno al collo e catturare le sue labbra in un bacio avvolgente.
Era da tutta la sera che aspettava questo momento. Si era fatto distrarre dall'atmosfera e dall'ansia che tutto potesse andare storto, ma l'unica cosa importante era avere Sebastian così vicino. Era così bello quasi da non poterlo sopportare.
Sebastian gli passò le mani attorno alla nuca, accarezzandogli la pelle senza riuscire ad averne abbastanza. Sentire il respiro di Thad mischiarsi al proprio era una croce e una delizia. Il suo sangue pulsava così velocemente (e in ogni parte del corpo) che era già tanto che non avesse un infarto.
Thad si staccò senza fiato dalle labbra di Sebastian; era molto peggio di una droga, ora non riusciva neanche ad immaginare come fosse l'astinenza da quel sorriso a volte sardonico, a volte malizioso, a volte tenere. Ora che ne conosceva il gusto, nulla avrebbe mai potuto reggere il confronto.
'come mi chiamo? Dove sono? Sebastian, Sebastian, Sebastian, Sebastian' era tutto quello che riusciva a pensare. Sembrava proprio che in quell'inferno avessero trovato il loro piccolo angolo di paradiso.
Ogni volta che si baciavano per Thad era sempre come se fosse la prima, e non poteva fare a meno di quelle labbra da cui sembrava dipendere la sua vita. Ogni volta che era insieme a Sebastian tutte le sue paure scivolavano via e il suo stomaco andava in subbuglio, come se fosse stato colpito da un colpo di fulmine.
"Sarebbe meglio se tornassimo a scuola" disse Sebastian, riacquistato un po' di autocontrollo. Si rimise seduto sul suo sedile e girò le chiavi, mentre continuava a guardare il moro.
"Te l'ho detto, voglio fare le cose per bene con te, e e finire a fare l'amore al primo appuntamento per colpa dei miei ormoni impazziti non mi pare proprio il caso. Avremo il tempo per queste cose, prima voglio che tu ti goda le 'cose romantiche'... Ma non aspettarti serenate da GAP, perchè non se ne parla proprio." Sebastian sorrise a Thad, che lo guardava ridendo, non potendo fare ammeno di notare le adorabili fossette che gli si formavano sulle guance ogni volta che rideva.
"Che c'è, ho detto qualcosa di male?"
Thad rise di nuovo e uní nuovamente le sue labbra con quelle di Seb in un bacio a fior di labbra, appena accennato.
"No, sei perfetto. Ora andiamo, non vorrei che il preside scoprisse che siamo oltre al coprifuoco... Anche se stare in punizione da solo con te non sarebbe tanto grave" disse il moro guardando l'altro maliziosamente, mentre si agganciava la cintura di sicurezza.
"Neanche per me, per niente. Ma non ho bisogno di punizioni per stare solo con te" rispose ridendo, mentre usciva dal parcheggio.
In fondo avere un ragazzo non era così terribile come aveva sempre pensato.
Il primo appuntamento con Thad era stato fantastico, e Sebastian era certo che gli altri sarebbero stati anche meglio.

 

 

 


La serata 'libera' dei Warblers era finita in bellezza (Flint che vomitava a cavalluccio di Richard) e tutti i ragazzi erano finalmente saliti sul pullman ai loro posti precedenti. Jeff e Nick si tenevano la mano mentre sedevano vicini, dimentichi di quello che gli altri potevano pensare.
Jeff si sedette sul lato del finestrino, posando la testa sul vetro freddo: erano successe così tante cose in quelle poche ore che aveva assoluto bisogno di schiarirsi le idee con qualcuno di imparziale che lo avrebbe ascoltato sempre, nonostante tutto.
Guardò dolcemente Nick che si era abbandonato sullo schienale del sedile con gli occhi appena socchiusi e, per la stanchezza, pendeva un po' verso la sua spalla. Prese il cellulare dalla tasca, digitando il numero ormai ben noto che era addirittura fra i preferiti, e selezionò l'opzione 'crea nuovo messaggio'


'la mia serata è stata sorprendente oltre ogni aspettativa. E a te come è andata?'


Nick vide con la coda dell'occhio Jeff scrivere un messaggio, e si ricordò del suo "amico di penna". Fece per prendere il telefono, quando gli arrivò un messaggio.
Lo lesse, sorprendendosi ancora del fatto che il messaggio fosse arrivato nell'esatto momento in cui stava per scrivere il suo. Gli sembrava un po' troppo strano, ma decise di non darci peso e rispondere.


"Ci siamo baciati. Ed è stato stupendo."


Nello stesso istante in cui Nick ripose il cellulare nella tasca del blazer quello del biondo vibrò senza discrezione. I loro sguardi si incrociarono evidentemente imbarazzati, almeno finchè Jeff iniziò a guardare concentrato il proprio cellulare per vedere chi fosse. Sicuro Nick lo avrebbe reputato un totale psicolabile ad affidarsi così tanto ad un estraneo, era meglio non dirglielo.
Senza riuscire a crederci lesse la risposta del ragazzo, poi guardò Nick con gli occhi spalancati per la sorpresa. Era solo una perfetta coincidenza o qualcosa di più?
"Che c'è?" chiese Nick, confuso da quella situazione. Nello stesso momento in cui aveva inviato il messaggio il cellulare di Jeff aveva vibrato. Era davvero troppo strano.

Che fosse Jeff il ragazzo con cui parlava da settimane?
'Sei tu?' disse semplicemente il biondo ancora troppo sbalordito da quella situazione. Non era scientificamente possibile, le probabilità matematiche erano innegabilmente contro di loro: era riuscito a trovare l'unica persona tra migliaia per puro caso.
"Non ci posso credere! Ho parlato di te CON TE, per tutto questo tempo!" esclamò Nick, cominciando a ridere, senza neanche sapere il perchè. Di tutte le persone con cui avrebbe potuto parlare di Jeff, era riuscito a parlarne proprio con lui! Non gli era mai successa una cosa simile, ma la sua domanda era un'altra.
"E come hai fatto ad avere il mio numero?"
'Te lo giuro, è la verità: il primo sms non l'ho mandato io. Non sono una persona del genere' rispose Jeff mentre veniva soffocato dalle sue stesse risate. Appena riuscì a prendere fiato assunse un'espressione assorta 'ora che ci rifletto, sono più che certo che ci sia lo zampino di Sebastian. Sarebbe proprio nel suo stile'
"In effetti anche Thad mi sembrava un po' troppo entusiasta nel vedermi messaggiare. Probabilmente Smythe lo avrà coinvolto nel suo piano... Comunque davvero pensi tutte quelle cose di me?" chiese poi Nick, ricordandosi di tutte le cose che Jeff aveva scritto sulla sua "cotta", che aveva scoperto essere lui, non potendo evitare di arrossire leggermente.
'Servirebbe a qualcosa negare?' sospirò Jeff diventando immediatamente rosso. 'si, ovviamente le penso. Non riesco ad immaginare nulla di più bello del tuo sorriso'
Nick abbassò lo sguardo arrossendo, mentre il suo cuore cominciò a battere sempre più velocemente. Jeff era davvero dolcissimo, e Nick non poteva ancora credere di essere appena uscito con lui.
"Anche io pensavo tutto quello che ho scritto 'allo sconosciuto'" disse allora il moro, alzando nuovamente lo sguardo.
'Siamo dei romantici senza speranza. Credi che troveremo un posto in questo mondo, Nick?'
"Certo che ce lo abbiamo un posto. Il mio posto è qui con te. Ora che ti ho trovato non ti lascerò andare via così facilmente..." rispose il moro, prendendo l'altro per mano e guardandolo negli occhi.
"È una minaccia?" chiese il biondo ridendo, mentre non riusciva a distogliere lo sguardo dall'altro. Aveva lo stomaco in subbuglio, avrebbe voluto baciare Nick fino a perdere il respiro perchè era troppo... troppo perfetto, e non poteva credere che un ad ragazzo del genere piacesse proprio lui. Se era un sogno non voleva assolutamente essere svegliato.
"No, è una promessa Jeff." Nick sorrise, prima di unire le sue labbra con quelle del biondo in un bacio dolce, ma appassionato.
Il primo di tanti.

 

 

FINE.

 

 

Piccolo rifugio delle disadattate sociali (le autrici):

 

E' finita.

Questa fanfiction è ufficialmente finita.

Non ci posso credere **le cries**

Beh, che ne dite del finale?
A noi piace un sacco akdfhbjdw *^* (ma va? Hahaha)

Sinceramente? Non pensavo (pensavamo, tutte e due xD) che questa ff potesse riscuotere tutto questo successo, essendo nata da uno sclero ed un semplice 'quanto mi piacerebbe scrivere una niff a messaggi', che poi di messaggi non ce ne sono stati tantissimi, ma ok.
Quella era l'idea iniziale LOL
Ci scusiamo per il ritardo della pubblicazione (5 giorni, shame on us çwç), ma i parenti ci avevano rapite, abboffandoci di pandoro e crispelle.

Mi chiedo come io sia sopravvissuta a questi 5 giorni in Calabria... I'M A SURVIVOR!
No, ok, sto delirando xD
Passiamo ai ringraziamenti (perchè si, ci sono dei grazie da dire)
Grazie alle 20 persone che l'hanno messa tra i le seguite, le cinque persone che l'hanno messa tra le preferite (vi lowiamo <3) e le persone che hanno recensito, aka silvia, meg, iza e sof, grazie mille <3

Un ringraziamento anche a tutti quelli che hanno letto, ovviamente, grazie!

INOLTRE RINGRAZIAMO: i The Wanted (che hanno ispirato tutte le parti scritte da me [Sere], e tutti i personaggi inventati), il Santo Panino (perchè va sempre ringraziato e.e) e l'inventore di Whatsapp, senza il quale questa ff non sarebbe mai nata.

 

A presto (semmai vorrete ancora avere a che fare con noi),

Sere & Bianca c:

 

Notes & Soundtrack.

 

  • il titolo del capitolo è preso dal libro di Chris, Struck By Lighting, appunto.

  • la canzone che ascoltano Thad e Seb in macchina è questa: Lightning – The Wanted (ditelo che vi ho sfracassato i maroni con i TW, ammettetelo e.e ma sono troppo bravi akjhvjcekjw ) che ha anche ispirato il titolo del capitolo.

  • se volete, il cameriere ha un volto: Siva Kaneswaran (indovinate un po'? E' dei The Wanted LOL)

  
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