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Autore: Estrella Raven    29/12/2012    23 recensioni
Ci sono cose che penseresti non possibili.
Ci sono cose che vedi nei film o nei tuoi sogni.
Ci sono cose che puoi toccare da lontano solo con la tua immaginazione...
Sono tutte cose che penseresti mai potrebbero succedere nella realtà.
Ma poi arriva un giorno in cui tutto si capovolge e tu ti devi ricredere.
Diventi tu la protagonista di quei film tanto amati e desiderati, diventi tu la regina dei tuoi sogni.
E tutto ciò che devi fare è vivere la realtà così come ti capita, così come non l'avresti mai immaginata...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La musica c’è sempre. Quella non manca mai.
Mentre tutti dormono Samantha non si preoccupa di qualsiasi fastidio lei possa dare.
Il mondo fuori è come se non esistesse più, per lei.
Oltre alla sua musica lei non ha nulla, almeno non più. Prima di entrare sotto la doccia ha attivato sul suo iPhone la riproduzione casuale, un misto di canzoni dolci e tristi ed altre più forti e vivaci.
La sua musica fa come da dizionario della sua personalità e della sua vita. Ogni singola canzone lei abbia tra i ‘Preferiti’ ha una sua storia, un significato.
Quando è sotto la doccia, per pura coincidenza o per fato, capitano tutte canzoni che in quel momento forse sarebbe meglio evitare di ascoltare. ‘Skyscraper’ di Demi Lovato è una di queste.
La situazione emotiva e psicologica di Samantha non è delle migliori e canzoni come questa non fanno altro che deprimerla. Ma a lei piace così. Non si sforza nemmeno di fare finta di non sentire o di spegnere quella triste sinfonia. Si aggrappa a quelle parole e soffre con loro.
Mentre l’acqua bollente scende lungo il suo corpo lei non fa altro che deprimersi. L’acqua che arriva dalla doccia non è l’unica a bagnare la sua pelle. Ci sono anche le sue lacrime a fare la loro parte.
Il sapone sembra quasi chiedersi cosa ci faccia lì. A lei non interessa pulirsi, lei vuole purificarsi.
Vuole togliersi tutto quel male di dosso.
La musica intanto continua ad andare e Samantha sembra quasi dimenticarsi di dove si trovi e che ore siano.
Ma basta poco a farla tornare alla realtà.
Non sente bussare alla porta ma poco dopo sente la voce familiare della madre.
 
-         Samantha, ti fai la doccia adesso?
-         Si mamma. Ne avevo bisogno. – dice Samantha chiudendo l’acqua, senza però guardare la madre.
-         Sbaglio o ti sei fatta una doccia stamattina?
-         No, non ti sbagli. Solo che.. mi si è rovesciato addosso il latte ed ero troppo appiccicosa, allora ho pensato di farmi una doccia.
-         Solita sbadata insomma. – dice la madre in procinto di richiudere la porta.
-         Si mamma. Solita sbadata. – borbotta lei.
 
Quella del latte era la prima scusa venuta in mente a quella povera ragazza. Lei in quella doccia ci era andata per ben altro.
Dopo che la madre le ha fatto notare la stranezza della situazione Samantha si raccoglie i capelli bagnati ed esce dalla doccia. Si gira attorno l’accappatoio ed esce dal bagno.
Quando entra nella sua stanza sente lo strano vuoto che sente quando c’è silenzio. Si accorge di aver lasciato in bagno il suo cellulare e ripercorre quei pochi metri per andare a prenderlo.
Trova che è iniziata una delle canzoni di Avril Lavigne, una delle sue preferite ‘Wish You Were Here’.
Mentre si veste ascolta quelle parole e non fa altro che pensare.
Non c’è momento in cui lei smetti di pensare.
Anche quella canzone finisce e lei intanto, buttata sul suo letto, guarda il soffitto.
Inizia a sentire la voce dei suoi 5 amati ragazzi.  Capita ‘I Wish’ dei One Direction. Una delle tante canzoni di quei ragazzi che lei tanto ama.
Mentre li ascolta e sente Harry dire “Se solo il tempo potesse tornare indietro” non può fare a meno di pensare a ciò che le è successo e che non potrà mai cambiare.
 
Samantha è una ragazza che crede in quei pochi valori essenziali nella vita di tutti.
Lei è il genere di ragazza che crede nell’amore, quello forte ed infinito, quello che ti porta a pensare e a fare cose che non immagineresti possibili.
Lei però è anche quel tipo di persona che odia più di se stessa le bugie e la falsità delle persone.
Se nella tua vita racconti balle sappi che stai già antipatico a Samantha.
Oltre all’amore e alla  sincerità lei crede anche nell’amicizia, nel rispetto e nella libertà. Quella nessuno può o deve toglierla. Per lei la libertà di pensiero, di giudizio, di parola, sono cose sacre. Bisogna che ad accompagnare la libertà ci sia il rispetto, perché a parer suo sono cose che si completano a vicenda.
E’ arrivato, però, un momento in cui queste cose sono svanite nel nulla e il mondo di Samantha si è fatto nero.
 
*…Era una mattina di Novembre quando Samantha usciva da casa per portare a spasso il suo cane.
Huna non smetteva di trottolare in giro per la casa, il che significava che voleva uscire.
Samantha, anche se poco entusiasta, si vestì ed uscì per fare contenta la sua cagnetta.
Era sola a casa, come quasi ogni mattina. Che uscisse o no non sarebbe interessato a qualcuno.
Con lo studio aveva finito, si era data da fare negli anni passati fino ad arrivare al traguardo.
Il suo diploma ce l’aveva e questo era ciò che le importava. Lavorava come cameriera quasi tutte le sere in un locale della sua città, mentre nel weekend lavorava come receptionist in un albergo nel centro di Londra.
La mattina se ne stava a casa, come anche il pomeriggio, ad eccezione di quando doveva compiere delle faccende o doveva incontrarsi con le amiche o con il fidanzato.
Il suo lui si chiamava Daniel. Quel ragazzo era il suo tutto fino a quando non successe quello che successe.
Quella mattina Samantha non aveva in mente di uscire. Se non fosse stato per Huna lei sarebbe stata sul suo lettone immersa nei sogni migliori.
Quando uscì di casa si mise a camminare verso il parco in cui Huna piaceva andare.
Sentiva che la sua cagnetta la tirava di forza e lei cercava di assecondarla.
Mentre camminava, tra un occhiata alla strada e un occhiata a Huna, scriveva il messaggio del Buongiorno alle persone per lei più importanti. Il suo ragazzo era il primo destinatario di sempre.
Gli scrisse senza ricevere subito una risposta come era solita avere.
Il suo ragazzo a quell’ora di solito era già sveglio. Lui la mattina lavorava in ufficio. Era il tecnico di un ente radiofonica. Gli era permesso usare il telefono quanto volesse e per questo Samantha non si faceva problemi a scrivergli o a chiamarlo.
Passò circa una mezz’ora mentre dal numero di Daniel non arrivava ancora alcuna risposta.
Nel frattempo Samantha, assieme a Huna, arrivò al parco e si sedette su una delle due altalene.
Mentre la piccola saltava da una parte all’altra Samantha non smetteva di guardare lo schermo del suo iPhone. Cercava di farsi il solito discorso sulla paranoia. Si ripeteva le solite parole che si sentiva di dire per auto rimproverarsi. A volte si rendeva conto di esagerare con i brutti pensieri. Si rendeva conto di dipendere troppo dalla nuova tecnologia e allora si ripeteva: “Devo smetterla. Non posso lamentarmi se non mi risponde. Starà lavorando, magari gli hanno dato un lavoro impegnativo. Più tardi mi chiamerà.”
Si faceva questo discorso molte volte come per ricordarsi che l’essere troppo attaccata alle persone non faccia molto bene.
Mise il telefono in tasca promettendosi di non tirarlo fuori fino al suono di un messaggio o di una chiamata.
Tirò fuori dall’altra tasca la pallina di gomma di Huna e pensò di giocare con la sua piccola.
Huna era in grado di fare sorridere Samantha con ben poco. Correva da una parte e l’altra per dimostrare alla sua padrona che era in grado di fare cose grandi. Capitò la volta in cui Samantha lanciò molto forte fino a far rotolare la palla molto molto lontano. Huna andò correndo verso quella direzione, ma Samantha preoccupata le corse dietro.
Non l’avesse mai fatto..
Quando arrivò con il fiatone vicino alla sua cagnetta vide quello che non avrebbe mai voluto vedere in vita sua.
Il suo ragazzo, quella persona per cui lei avrebbe dato tutto, era in compagnia di un'altra ragazza.
Vedere le mani di quella ragazza addosso al collo del suo ragazzo le fece andare la testa in fiamme.
Però la cosa che più la fece stare male è che la persona di cui si fidava di più fosse proprio quella che alla prima occasione l’aveva tradita.
I suoi occhi quasi si rifiutavano di vedere. E come biasimarli. Quella situazione non era una delle migliori a cui assistere.
Non seppe che fare se non chiamare Huna e riattaccarla al guinzaglio per poi tornarsene da dove era venuta.
Mentre camminava verso l’uscita del parco sentiva la voce di quel ragazzo che la chiamava.
Lo sentiva chiamare, urlare, implorare, ma nulla di tutto quello entrava nelle orecchie di Samantha. I suoi occhi non erano gli unici che si ribellavano, anche le sue orecchie non sopportavano tutto quel chiasso, tutto quel dolore.
Si sentii toccare la schiena appena fuori dal parco ed ecco che lei si girò finalmente verso di lui.
 
-         Samantha ti prego ascoltami.
-         Non toccarmi, mi fai schifo. – disse lei inorridita dalla persona che si trovava davanti.
-         Quello che hai visto non è, non è…
-         Non è cosa??  Vorresti negare?  Vorresti negare quello che ho visto con i miei occhi?
-         Non è come sembra.
-         Ah no caro mio. Se mi hai presa in giro per tutto questo tempo non significa che tu riesca a farlo ancora. Fai passare per stupido qualcun altro.
-         Lascia almeno che ti dica. – disse lui tirandola per un braccio mentre lei stava per andarsene.
-         Ti ho appena detto di non toccarmi. Cosa non capisci della frase “N-O-N  T-O-C-C-A-R-M-I”? – disse lei scandendo le lettere con aria minacciosa.
-         Dimmi almeno perché sei venuta qui.
-         Ma a te che cazzo te ne frega? Cosa ti interessa di me? Mi sembra che la risposta sia abbastanza ovvia. I fatti parlano.  E ti prego, ti prego, non fare la parte del disperato che cerca di fare passare me per la povera pazza che vede cose inesistenti. I miei occhi hanno visto benissimo e non ho bisogno di spiegazioni, quelle puoi tenertele per te. Magari quando avrai i sensi di colpa, sempre a patto che tu abbia un cuore, fa un discorso a te stesso.  Io e te abbiamo chiuso!
-         Non dare importanza a una leggerezza. Era una piccola scappatella, niente di che. Tu non saresti venuta a sapere niente. Mi stavo soltanto distraendo un po’. Tutto qua.
-         Faccia tosta la tua eh! Sai cosa? Fottiti! – disse Samantha con tono forte per concludere con fermezza quella strana conversazione.
Ed ecco che si girò e se ne andò via tirando con se Huna.
Se all’andata era lei ad esser trascinata dal suo cane al ritorno fu tutto il contrario.
La rabbia che si stava accumulando dentro di lei l’avrebbe resa capace di qualsiasi cosa.
Il tragitto verso casa questa volta sembrò molto più corto del solito.
Entrata a casa il primo ed unico pensiero fu quello di andare a farsi una doccia. Quella era una delle poche cose che aiutavano Samantha a calmarsi o, tutto il contrario, a disperarsi.
Dopo essersi fatta quella lunga doccia ecco che passò il resto della giornata a dormire e a pensare…*
 
 
Mentre fissa il muro gli occhi di Samantha cominciano a lasciarsi andare.
La musica intanto continua ad andare. Un’altra canzone dei suoi idoli l’accompagna nel sonno. Gotta Be You dei One Direction l’aiuta a rilassarsi e quelle soffici note, accompagnate dalle voci di quei ragazzi, l’aiutano ad abbandonarsi a sé.
Samantha finalmente si addormenta.
Il suo cellulare continuerà a riprodurre canzoni fino a quando la batteria si scaricherà.
 
 
4.37 PM.
Samantha si sveglia di colpo.
Sogna di camminare e fino a trovarsi di fronte ad una scalinata, e poi booom, la caduta!
Si sveglia di colpo, con un leggero respiro affannoso. Si guarda attorno e capisce di essere al sicuro.
È in camera sua, nella sua casa, sotto le sue coperte, anche se tanto al sicuro non si sente.
Allunga la mano verso il suo cellulare per capire che ore sono ed ecco che vede che non si accende.
Ripensa all’ultima volta che lo ha usato e si ricorda di non averlo spento prima di dormire.
Allunga la mano palpando le piastrelle sul pavimento. È alla ricerca del caricatore. Dopo averlo trovato attacca il suo iPhone al carica batterie e intanto si dirige in cucina per bere un bicchiere d’acqua.
La casa è silenziosa proprio come poche ore prima.
Bevuta l’acqua torna in camera sua.
Si sdraia nuovamente sul suo letto caldo e prende in mano il suo cellulare. Fissa quello sfondo che prima si era dimenticata di cambiare.
La foto di lei e lui è l’ultima cosa che vorrebbe vedere, ed ecco che sblocca il cellulare e tra le tante immagini sceglie di mettere come sfondo una foto dei suoi amati One Direction. Vedere i loro sorrisi ritratti in quelle foto la fa sorridere per un attimo, quasi un miracolo, in mezzo a tutta quella sofferenza.
Oltre a cambiare quell’immagine sfondo Samantha segue il suo istinto ed elimina gran parte del suo album di foto. Si vuole disfare di ogni cosa le possa ricordare la persona che è causa del suo dolore.
Il passo seguente è quello del numero. Lo cancella dalla rubrica ed ecco che un altro piccolo peso si libera. Anche se in realtà quel numero è uno dei pochi che lei conosce a memoria. Cancellarlo o no, non cambia molto, ma almeno non vedere più il nome di Daniel tra i suoi contatti la aiuterà di più a dimenticarsi di lui.
Dopo aver eliminato anche quella traccia dal suo telefono Samantha si mette a ripensare a ciò che ha visto poche ore prima. Pensare a quella scena le è quasi inevitabile. È una tortura.
Ed ecco che quella parte di lei più orgogliosa si lascia andare e la porta ad afferrare il suo telefono.
Apre un nuovo messaggio e digita quelle 10 cifre che le frullano in testa e scrive.
 
“Non pensavo fossi il genere di persona.
Mi sono sempre fidata di te, più di qualsiasi altra persona. E tu cosa fai? Sei proprio uno stronzo. Dire che mi fai schifo è poco...
Stronzo. Bastardo. Lurido. Schifoso. Sfigato. Puttaniere. Queste sono le parole che trovi se vai a cercare il tuo nome sul dizionario.
Ora che sono soddisfatta posso dirti un ultima cosa: ADDIO.”
 
Samantha aspetta che il messaggio si invii e spegne nuovamente tutto.
È ora di riposare.
 
 
 
Sono Estrella, e scrivere è la mia passione.
Sto scrivendo questo racconto sperando ne esca un buon lavoro.
Essere apprezzati dalle persone è una delle cose che più mi fanno piacere quindi vi ringrazio ogni bella cosa abbiate da dire a riguardo.
Spero di cuore vi piaccia il mio modo di scrivere e la storia che mano a mano prendere forma.
Vi invito a lasciarmi i vostri pareri nella vostra recensione che mi farà piacere leggere.
Si accettano commenti di qualsiasi tipo, anche critiche negative, infondo, servono a crescere e a migliorare.
Recensite in tanti. Anche poche parole possono aiutarmi a sentirmi più sicura di me e ad andare avanti con quest opera :)
Grazie di tutto. Alla prossima.
Estrella :)
  
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