Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: grows    29/12/2012    0 recensioni
Cronache di un'aspirante artista (apostrofato). Ferraglia, prospettive, pensieri. Una vita agognata e desiderata che si compie e ha i suoi effetti. Un sottofondo musicale appena accennato, superflui i dialoghi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avrebbe utilizzato la fotografia come tramite, tramite tra lei e l'esterno, a tratti incomprensibile se non tramite una lente.



Uno scatto, l'aria invernale, la luna in opposizione riflessa sui vetri della ferrovia, il ferro. Il ferro gelido, asettico, grigio, ordinato. Le sensazioni racchiuse in una serie di scatti ordinati, come la ferraglia ferroviaria.
Zoè era appena appoggiata ad una grata che la separava dal vuoto, appena sopra ad uno specchio d'acqua buio, in continuo movimento. Eugène appena dietro, impiedi, come a proteggerla alle spalle inconsciamente dal silenzio che li circondava, appena interrotto dal rumore prodotto dalla macchina fotografica e dai taxi che si incrociavano, ormai vuoti posti a chiudere la routine di una giornata sicuramente simile alla precedente o alla successiva. Avrebbero potuto far parte di una scena di un film muto, la poeticità dello spazio che li contornava, contrapposta al loro modo di viverlo distaccatamente non aveva bisogno di alcuna parola per essere arricchito.
Da sempre due cose caratterizzavano Zoè, la preferenza del diverso e l'attrazione verso il buio. Preferiva quindi la notte per agire, scoprire novità, ma ne era anche intimorita, dato l'assoluto governo del silenzio, di cui non sopportava il peso. Per questo Eugène era lì, la loro presenza era un conforto reciproco, non tanto per il senso di solitudine che altrimenti li avrebbe pervasi, ma più come presa di coscienza di quanto fossero uniti.
Lei mosse un passo verso sinistra, si voltò per assicurarsi che lui fosse ancora lì, ma certa che avrebbe trovato il suo sguardo ad osservarla distrattamente, come era solito. Un semplice cenno con la testa gli indicava di seguirla, lui lo fece. Non l'avrebbe comunque lasciata andare da sola, guidato dal senso di responsabilità che provava nei suoi confronti. Era una relazione atipica quella, non potrebbe nemmeno definirsi come tale, piuttosto uno scambio d'idee, due mentalità in un rapporto di simbiosi seppur tanto diverse, il tutto contornato da un aspetto puramente fisico che li portava a trascorrere insieme notti di piacere e perversione. Nulla in più, nessuno provava un amore nel senso più comune del termine.
Il silenzio venne interrotto da un treno merci, che scandiva con un ritmo perfetto i loro passi, Zoè prestava attenzione a quel suono, amava quando l'esterno si adeguava al suo modo di vivere andando a tempo con ogni sua azione. Si estraniò momentaneamente da quel contesto, continuando a camminare meccanicamente e fissando un punto all'orizzonte non ben definito, che diveniva sempre più sfocato man mano che vi si avvicinava. La macchina fotografica le scendeva lungo il fianco destro. In mente "You And Whose Army?". Calpestò una foglia, residuo di un autunno appena consumatosi, il rumore la riportò a quella che sembrava la realtà.
Eugène si distanziava da lei, rimanendo indietro di qualche passo, con la testa leggermente ruotata verso sinistra guardava la strada, come ad aspettare qualcosa o qualcuno.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: grows