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Autore: Vis    29/12/2012    8 recensioni
-Bene, signori, sappiamo bene tutti perché ci siamo riuniti qui oggi.- Satch guardò uno ad uno i volti dei suoi amici: Vista, impassibile e attento, Jaws, che si chiedeva ancora come fosse finito lì, Ace, che cercava di non sbadigliare, e Sabo, che si era unito di sua spontanea volontà.
Purtroppo, con suo grande rammarico, non era riuscito a includere anche Marco nella sua schiera, ma un ananas piuttosto stressata gli aveva urlato addosso che non aveva tempo “per tali scemenze”.
Si schiarì la voce, pronto a spiegare come avrebbe proceduto, ma la risata di Ace ruppe il silenzio.
Satch scoccò un’occhiataccia al moro che si era piegato sul tavolo e continuava a ridere:-Soldato Portgas, spiegami perché diamine stai ridendo. Non stiamo giocando qui!-
Dopo qualche attimo, Ace si asciugò una lacrima all’angolo dell’occhio dovuta alle troppe risa e spiegò:-Scusa Satch, è che tu e la serietà appartenete a due universi paralleli e il tuo cercare di sembrare serio mi fa veramente morire.-
~I parenti di Marco: la macedonia!
~Happy Halloween Satch!
~Ah, sono uno spogliarellista
~Friend Zone...?
~Stalking Izou
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Izou, Marco, Portuguese D. Ace, Sabo, Satch
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ah, sono uno spogliarellista

 



30 novembre
Marco spiò da dietro un angolo la via deserta, cercando con gli occhi un viso spruzzato di lentiggini circondato da mossi capelli castani e un paio di occhi chiari che lo perseguitavano dalla notte di Halloween, ormai.
Si sentì dare una forte pacca sulle spalle e guardò Satch girare tranquillamente l’angolo, dicendogli:-Ma di che hai paura, Marco! Figurati se quello ti corre ancora dietro!-
L’ananas/peluche assottigliò gli occhi, irritato e tornando in posizione eretta disse, gonfiando il petto:-Guarda caso, ricordo che una certa Charlotte ha preferito me a qualcuno di mia conoscenza…-
Vide Satch sussultare e non sentendo ribattere ghignò, soddisfatto. 1-0 per lui.
Marco tirò fuori dalla tasca del cappotto le chiavi del locale e iniziò ad aprire, mentre Satch accanto a lui ogni dieci secondi controllava il cellulare.
-Ma hai un tic, per caso?- chiese spazientito, guardando il ragazzo far scivolare il cellulare nella tasca.
-No, è che, sai, io ho la ragazza, e ci amiamo tanto-
Marco sbuffò e tornò a dedicarsi alla porta. Satch ghignò: 1-1.
Entrarono e iniziarono ad apparecchiare i tavoli, mentre aspettavano l’arrivo di Ace, che tanto per cambiare era in ritardo.
Ad un certo punto un’allegra suoneria riempì il locale vuoto e subito Satch abbandonò il lavoro per dedicarsi al cellulare.
Gli occhi gli brillavano ed era emozionato, ma appena vide che il messaggio non era della biondina tutto l’entusiasmo sciamò via.
-Chi è?- chiese Marco.
-Izou- rispose seccamente il biondo -che ti avverte che ha incontrato Chris. Dice che è nei dintorni-
Qualcosa scattò in Marco. Abbandonò la tovaglia sul tavolo e corse nello spogliatoio, a prendere il cellulare. Digitò il numero dell’inviato Izou:-Pronto!-
-Marco…?-
-Izou!-
-Che c’è?-
-Dov’è ora Chris?-
-Sono nascosto dietro la fontana nella piazza qui vicino e lo vedo, seduto su una panchina a leggere-
-Da quanto è lì?-
-Da… dieci minuti-
-Chiamami appena si muove!-
-Signorsì! Passo e chiudo!-
Il biondo sospirò, sollevato e mise il cellulare nella tasca anteriore del grembiule, dove solitamente teneva il taccuino con la penna.
Riprese a sistemare i tavoli, leggermente più tranquillo ma dopo qualche minuto il suo telefono squillò. Lo afferrò spaventato e sentì sibilare Izou dall’altra parte:-Mayday! Mayday! Il nemico si sta avvicinando! Oh no! Cazzo! Scappa, sta per attraversare la strada e sta venendo lì!-
Il biondo corse nello spogliatoio, e vide il castano entrare nel locale. Mentalmente pregava che Satch fosse così intelligente da non dirgli che era lì dietro.
-Buongiorno!- lo accolse il castano, andando incontro al ragazzo. Chris si voltò a guardarlo e quando lo riconobbe sgranò gli occhi e sorrise:-Ma tu sei l’amico di Marco!-
-Ah, e così ti ricordi di me…-
-Lavora qui?- chiese Chris, guardandolo implorante con i suoi grandi occhioni azzurri.
A Satch sembrò tanto un cagnolino e disse:-Beh, no… devi sapere che il nostro Marco fa un lavoro molto particolare…-
Il biondo stava origliando la conversazione da dietro la porta dello spogliatoio sussurrando:-Bravo Satch, allontanalo!-
Intanto, Satch continuava:-… il nostro Marco è… uno spogliarellista!-
Chris lo guardò, sgranando gli occhi:-Davvero!?-
Satch annuì, con fare di chi la sapeva lunga e disse:-Da quando lo conosco gli è sempre piaciuto mettersi in mostra…-
Il castano sorrise maliziosamente e disse:-In effetti, con quel bel fondoschiena che si ritrova farà milioni…-
Intanto, nello spogliatoio, Marco non sapeva se mettersi a piangere o a ridere: lui uno spogliarellista? Ma da dove era uscita a Satch quella cavolata? Dal buco del… no, non doveva essere volgare e soprattutto non doveva arrabbiarsi, l’importante era che Chris si allontanasse.
-E sai dirmi dove si trova il locale in cui lavora?-
Satch si soffermò a pensare e disse:-Aspettami qui, forse dovrei avere il volantino…-
E andò nello spogliatoio. Marco quando lo vide entrare sibilò:-Ma che stai facendo?!-
-Lo sto distraendo- sussurrò Satch -non fare l’ingrato!-
-Gli hai detto che faccio lo spogliarellista!- sibilò il biondo, alzando le braccia al cielo.
-Tranquillo, so quello che faccio!- Satch tirò fuori dalla tasca della giacca un volantino.
Marco alzò un sopracciglio:-E tu che ci fai con un volantino di un locale di spogliarellisti nella tasca?!-
-Volevano darlo ad Erika- sussurrò Satch -ma lo preso io e forse, vedendo questi qui potrebbe anche lasciarti in pace definitivamente…-
-Ehm… amico di Marco!- lo chiamò dalla sala Chris -che stai facendo…?-
-Arrivo!- urlò in risposta il castano -lo sto cercando… ah, eccolo!-
Prima di andarsene sussurrò all’orecchio dell’ananas/peluche:-Mi devi un grandissimo favore!-
-Lo so- ringhiò Marco. Satch uscì dallo spogliatoio con un sorrisino dipinto sul volto: 2-1 per lui.
Il biondo si rimise ad origliare e dopo un breve scambio di battute sentì la porta aprirsi per poi richiudersi. Prudentemente attese qualche altro secondo, poi sentì la porta aprirsi e guardò Satch:-Se ne è andato?-
-Se ne andato- rispose l’altro -ma credo che non mancherà mai la sera a quel locale-
Marco si rialzò e lisciando il grembiule disse:-Almeno non l’avrò più fra i piedi-
Satch con fare pensoso disse:-Mi chiedo come tu possa piacergli… una botta in testa, forse?-
Il biondo cercò di trattenersi e venne distratto dall’amico da Ace, che con il fiatone era entrato in quel momento nel locale.
-Alla buon’ora!- esclamò, avanzando con le mani sui fianchi verso il moro.
-Scusa…- ansimò il ragazzo, appoggiando le mani sulle ginocchia e riprendendo fiato -ma Rufy non voleva lasciarmi andare…-
-Che voleva?- si informò il biondo, alzando un sopracciglio.
-Visto che la sera di Halloween si era divertito… voleva di nuovo travestirsi e fare di nuovo un giro chiedendo dolcetto e scherzetto-
-E tu che hai fatto?-
-L’ho legato come un salame su una sedia- rispose alzando le spalle Ace -tanto fra poche ore tornerà a casa Sabo…-
Il biondo neanche si stupì della soluzione dell’amico; era abituato alle sue stramberie.
-Comunque- cambiò discorso Ace -che ci fa Izou appostato dietro una macchina? Non si rende conto che lo vedono tutti?-
-Ecco cosa mi stavo scordando!- Marco corse fuori dal locale e andò dall’amico fuori dal locale.
Poco dopo rientrarono i due, mentre Marco parlava.
-Quindi… ogni mattina, controllerai i dintorni e mi chiamerai in caso incontrassi Chris…-
-Sì, okay-
Ace si sedette su una sedia e guardò Marco, pensando che era fuori di testa: tutto quel casino per un ragazzo che si era preso una sbandata per lui?
Già gli era difficile capire come qualcuno potesse innamorarsi di Marco… ma in quel momento non era quello il suo problema. A casa sua, al sicuro da Rufy e da tutto, le foto della sera della festa erano sviluppate e pronte per essere usate. Oh, ma lui doveva ancora aspettare…
Lanciò uno sguardo di sbieco a Satch che stava scrivendo un messaggio alla sua Erika.
Doveva attendere che Satch e la biondina fossero all’apice della loro felicità…
Venne riscosso dai suoi piani malefici dal cellulare che squillava.
Guardò il numero e sgranò gli occhi, alzandosi: Rufy.
-Come hai fatto a liberarti!?- esclamò, portandosi il telefono all’orecchio.
-Non sai fare i nodi, mi spiace, Ace- rispose dall’altra parte Rufy -sai che ho trovato una cosa strana?-
Il moro si sentì gelare il sangue nelle vene: Rufy aveva forse trovato…
-C-cosa hai trovato?- chiese, cercando di sembrare il più naturale possibile.
-Delle strane foto…-
Ace non attese un secondo di più, uscì dal locale per correre a casa.
-Ma che gli è preso?!- esclamò Satch, guardando sconcertato il punto in cui Ace era sparito.
-È sempre stato strano- disse Marco, alzando le spalle e accogliendo i primi clienti.
 
Intanto, Ace era arrivato a casa, e con il fiatone aspettava che Rufy gli aprisse.
Appena vide il viso sorridente del fratellino esclamò, afferrandolo per le spalle:-Dove sono!?-
-Quelle foto? Le ho lasciate lì…-
Il moro corse davanti al tavolo, dove sparse qua e là c’erano le sue adorate foto. Tutte integre, per fortuna.
Tirò un sospiro di sollievo: per fortuna Rufy non aveva fatto niente di stupido.
-Ace…?-
-Che c’è, Rufy?- lo guardò sorridendo: in quel momento lo avrebbe accontentato in qualunque modo, gli avrebbe fatto fare tutto quello che voleva.
-Andiamo a fare dolcetto e scherzetto?-
Ace ritirò tutto: avrebbe accontentato Rufy in qualsiasi cosa, tranne che quello.
Ma il viso allegro e l’espressione innocente e speranzosa del fratellino lo fecero sospirare e dire:-Va bene…-
-Chiamo anche Sabo!- esclamò al settimo cielo il moro.
 
Izou si voltò verso la porta, pronto ad occuparsi di nuovi clienti ma appena vide chi c’era sulla soglia scoppiò a ridere.
-D-dolcetto o s-scherzetto…?- Ace alzò imbarazzatissimo gli occhi, mentre il viso gli si tingeva di rosso.
Nella sala arrivarono anche Satch, l’ananas, Jaws e Vista e anche questi scoppiarono a ridere.
-Basta…!- esclamò Ace, sbattendo un piede -o meglio una zampa- a terra.
-Cuccia lupacchiotto!- disse Satch fra le risa.
Ace sbuffò, si sedette e disse:-Credete che io mi stia divertendo?! È da tutta la mattina che Rufy mi fa andare in giro conciato in questo modo!-
Rufy aveva costretto Ace ad indossare una salopette nera, lasciando scoperte braccia e gambe. Alle mani e ai piedi delle pelosissime zampone da lupo marroni, più chiare sul palmo; al collo un enorme collare, anch’esso peloso. E naturalmente, non potevano mancare le orecchie: fra i capelli neri di Ace, ecco due morbidissime orecchie.
-E questa…?- Satch era andato dietro al moro, e gli stava tirando la folta coda.
-Giù le mani!- esclamò Ace, alzandosi e prendendo la coda fra le mani -non si tocca!-
-Ora finalmente capirai come mi sono sentito le sera della festa!- esclamò Marco, incrociando le braccia al petto.
-Eh no, Marco- rispose Ace, cercando di sembrare dignitoso -niente batterà il tuo orrido costume da cameriere… o quello che era!-
-Maggiordomo- puntualizzò il biondo.
Intanto, Vista, da bravo paparazzo, aveva inforcato il cellulare e stava scattando delle foto ad Ace.
-Smettila tu!- Ace corse verso l’amico e cercò di strappargli dalle mani il cellulare, ma la stazza dell’amico gli impediva di avvicinarsi al telefono.
In quel momento, saltellando arrivò Rufy, travestito da vampiro: indossava una deliziosa camicia bianca, dalle maniche larghe, con sotto dei pantaloncini a vita alta neri. In vita una fascia beige. Sul petto, aveva delle frange dello stesso colore della camicia e legato intorno al collo un mantello nero.
In testa una tuba nera, con una fascia rossa. Per sembrare un vero vampiro, naturalmente aveva dei bianchissimi canini affilati.
-Dolcetto o scherzetto?- chiese allegramente.
-Tieni Rufy- gentilmente Marco porse al dolce vampiro una scodella piena di caramelle, che il moro svuotò.
-Dov’è Sabo?- chiese Ace, togliendosi le orecchie dai capelli.
-Era dietro di me- rispose Rufy con aria confusa, guardandosi intorno -poi l’ho perso di vista…-
-Rufy! Ti avevo detto di aspettarmi!- sulla soglia comparve il biondo… o meglio, il biondo avvolto nella carta igienica. Infatti, Rufy per renderlo una perfetta mummia, aveva usato tutta la carta igienica che aveva Ace in casa, esagerando però. Il moro infatti gli aveva coperto anche la faccia.
-Certo che anche tu sei conciato male- disse Satch, ridendo.
-Lasciamo stare- rispose Sabo, iniziando a togliersi le bende dal cappello -mentre venivo qui sono andato a sbattere contro dieci persone, almeno-
Rufy, per l’entusiasmo, aveva fatto indossare a Sabo solo dei boxer e una canottiera, dicendo che non si è mai vista una mummia con i vestiti! Poiché erano il trenta novembre, Sabo stava leggermente morendo di freddo e chiese una tazza di caffè bollente.
Marco gliela portò e il biondo avidamente bevve la bevanda calda, sospirando soddisfatto.
 
-Buongi…-
Le clienti che erano entrate in quel momento si erano ritrovate davanti Sabo mezzo nudo, Ace seduto con indosso solo una salopette che lasciava intravedere i suoi muscoli e Rufy che si abbufava, con il personale al completo presente.
Rufy senza perdere tempo si era alzato e sorridendo era andato incontro alle clienti:-Dolcetto o scherzetto?-
-Non sei un po’ in ritardo?- chiese una di quelle, sorridendo e dando a Rufy una caramella.
Il moro alzò le spalle e soddisfatto continuò a mangiare.
Marco avanzò verso di loro, dicendo:-Accomodatevi, e non badate a loro; sono solo dei perdigiorno con qualche rotella fuori posto…-
-Marco!- esclamò Ace, offeso -guarda che ti sento benissimo!-
-Lo so!- l’ananas rivolse ad Ace un sorrisino e il moro lo fulminò con lo sguardo, borbottando un qualcosa come “io pazzo? Tsk, figuriamoci!”
 
-Cosa facciamo quest’anno a Natale?-
Ace e Sabo guardarono Rufy, che sorridendo aspettava una risposta.
-Non so- disse il biondo, guardando Ace -lo passiamo in famiglia?-
-Che ne dite di passare qualche giorno in un centro benessere?- propose Ace, continuando a mangiare.
-Ma è noioso!- esclamò Rufy.
-Ma ci sarà tanto cibo!- esclamò con enfasi Ace, per convincere il ragazzo.
-Davvero!?- a Rufy brillavano gli occhi.
Sabo rise e annuì.
-Chiederò anche a Satch e agli altri- disse Ace.
 
 
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Nda:
Sì… ehm… sono molto molto molto molto molto in ritardo, lo so! >.< In teoria questo era il capitolo di novembre… Pardon! ^^’ dedico questo capitolo a Shane92, che mi ha ricordato che era de secoli che non aggiornavo! ^^’
Prima della fine delle vacanze pubblicherò anche un altro piccolo capitolo, naturalmente incentrato sulla notte di Capodanno.
Intanto, visto che ho ritrovato quest’immagine, la posto, visto che Rufy aveva ancora voglia di Halloween!
Baci, Temari. 
   
 
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