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Autore: Chrysaljs    29/12/2012    2 recensioni
Questa è la prima storia che scrivo. Non credo sia la solita fanfiction del 'tutti felici'. La protagonista è Melanie, una ragazza insicura e sola che vive nel terrore e nella paura che il padre possa farle del male. Mel è però diversa dalle altre. Lei ha una visione differente del mondo. Si sofferma sulle piccole cose, rendendole importanti. E' una sognatrice, coglie i particolari, ma soprattutto riesce a capire com'è davvero la gente dentro. La sua tragica situazione familiare sarà il pretesto che la avvicinerà a Zayn, un ragazzo duro e cupo fuori, ma che nasconde una personalità fragile. Lei rimarrà subito colpita da lui. tenterà di avvicinarsi, nonostante i tentativi del ragazzo di respingere chiunque cerchi di capirlo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando arrivò Zayn non riuscii a nascondere il mio nervosismo. 'Tutto bene piccola?' mi disse appena dopo avermi aperto la portiera dell'auto. Amavo quando mi chiamava in quel modo. 'In effetti sono un po' agitata' risposi. 'Non devi esserlo, andrà tutto bene' mi rassicurò. Io acconsentii con il capo. Mentre ci dirigevamo verso la casa di Zayn, mi squillò il telefono. Mi accorsi subito che era lo stesso numero di poco fa. Il messaggio diceva: ' lo so che sei con lui'. Era strano. Davvero strano. 'Senti, ma tu per caso..' - Si..?' - 'Per caso ti sei lasciato da poco con una ragazza?' - 'No.. come mai me lo chiedi?' - 'Niente, lascia stare.' - ' E' successo qualcosa?' chiese preoccupato. Io sorrisi e risposi:' No, tranquillo, va tutto a meraviglia'. Doveva essere sicuramente qualcuno che aveva ancora sbagliato numero. Forse.
Arrivammo in città dopo poco. Scesimo entrambi e io lo seguii. Lui mi prese per mano e mi portò in prossimità di una casettina piccola piccola. Non aveva di certo l'aspetto di un'abitazione ricca e maestosa, ma ero convinta che dentro fosse accogliente. E difatti non mi sbagliavo. L'interno era riscaldato da un modesto caminetto, nel quale il fuoco agitato disegnava mille figure sinuose nell'ambiente buio circostante. 'Come mai c'è il camino acceso?' Chiesi incuriosita. 'Oh beh ti ricordi quel parente di cui ti avevo parlato? Ecco, è grazie a lui se abbiamo questa casa, quindi ogni tanto passa a fare visita e a controllare che vada tutto bene. Credo che se ne sia già andato però, non ho visto la macchina nei paraggi' rispose lui. La casa prendeva luogo su due piani. A quello terreno vi era la sala, riempita da tre poltroncine antiche, un televisore piuttosto piccolo e da un grande tappeto  variopinto ; il bagno e la cucina. Al piano di sopra invece c'erano le due camere da letto. Salimmo cautamente le scale. Avevo il cuore che mi tamburellava nel petto. Lui mi portò davanti alla porta di una delle due  stanze. 'Questa è la camera di mia madre' disse.
Io mi avvicinai piano piano, cercando di produrre il minor scricchiolio possibile mentre aprivo la porta. Quando entrai però vidi che la donna era già sveglia. Sembrò sorpresa di vedermi, poichè corrugò un poco la fronte. Io guardai Zayn e lui mi fece cenno di avvicinarmi a lei. Indossava un lungo vestito scuro, in tinta con i suoi neri capelli lisci. Zayn assomigliava proprio a sua madre, difatti avevano lo stesso taglio degli occhi e il medesimo profilo. prima di proseguire diedi uno sguardo alla stanza: non era molto grande, difatti vi era spazio solo per il letto, disposto al centro dell'ambiente e per un armadio di legno affiancato da un tavolino sul quale si trovava una lampada. Le pareti erano spoglie, salvo una, sulla quale vi era appeso un quadro rappresentante un'arte astratta.
Arrivai ai piedi del massiccio letto matrimoniale su cui era sdraiata e mi misi in ginocchio. Le presi la mano e iniziai a parlare:' Buongiorno, probabilmente si starà chiedendo chi sono e cosa ci faccio qui, in realtà non lo so nemmeno io, cioè non è che non so chi sono, mi chiamo Melanie, però.. vabè lasciamo perdere, io volevo solo dirle che lei ha un figlio straordinario. Dico davvero, mi ha raccontato quello che è successo con il padre e che da allora lei non ha più parlato. Io lo so che deve essere stato un trauma,  anche io ho problemi con mio padre, però la prego, Zayn non si merita questo. Lui è perfetto. E' tutto quello che avrei potuto desiderare e non voglio vederlo soffrire. Ma ci crede che la prima volta che l'ho visto mi ha lasciata talmente spaesata che mi sebrava di aver avuto una visione? Io non le sto chiedendo un grande sacrificio, voglio solo il meglio per lui. So che se vuole può tornare ad essere la donna di un tempo. Deve solo.. avere tanta forza di volontà. Ora lei starà pensando che io non ho nessun diritto di venire qua e dirle queste cose però ho insistito io per  vederla in modo che lei capisse quanto Zayn sia importante. Io.. io credo di amarlo. Anzi, ne sono convinta e non avrei mai pensato di poter provare un tale sentimento per qualcuno. Ci tenevo tanto a vederla e devo ammettere che ero anche un po' nervosa all'inizio, ma credo che capirà quello che le le sto dicendo. Solo.. questo ecco.'
Avevo parlato tutto d'un fiato senza accorgermi che lei stava sorridendo e che dagli angoli dei suoi occhi stanchi stava scendendo piano piano una lacrima. Non parlò. Non disse nulla. Però io capii subito che era davvero felice di avermi vista. E qualcosa mi diceva anche che avrebbe riflettuto su ciò che le avevo detto. O almeno ci speravo davvero tanto.
Quando uscii dalla stanza vidi Zayn che mi guardava con meraviglia. Sembrava quasi un bambino che stava per aprire il suo regalo nuovo. Non mi aveva mai guardata in quel modo. 'Tutto bene?' chiesi imbarazzata. Non mi piaceva quando qualcuno mi fissava. Lui mi abbracciò tanto forte che mi sembrò di soffocare. 'Zayn.. non... respiro..'  dissi mentre lo spingevo delicatamente indietro per prendere fiato. Lui sorrise e poi mi accarezzò le guance. Non distoglieva lo sguardo neanche per un secondo. 'Che c'è? chiese lui ad un tratto. 'Non mi piace essere fissata' ammisi abbassando la testa. 'Bene, vorrà dire che ti osserverò sempre d'ora in avanti' ripose. 'Sei uno stronzo' replicai. 'Lo so' disse facendo un mezzo sorriso. Lui si avvicinò sempre di più e io indietreggai fino ad avere le spalle al muro. 'Ora non puoi più scapparmi' disse. Mi baciò dolcemente e io ricambiai.
Ad un certo punto mi suonò di nuovo il cellulare. Pensai che potesse essere mio padre. Mi sbagliavo. Ancora quel numero. Questa volta il messaggio diceva: 'Lui ti farà solo del male, come lo ha fatto a me'. Decisi che era ora di dirlo a Zayn, ormai era evidente che non poteva essere qualcuno che aveva sbagliato numero. 'Zayn ti devo parlare di una cosa..' iniziai ' è da stamattina che mi arrivano dei messaggi da parte di una ragazza presumo e.. dice che tu mi farai del male e di stare lontana da te. Cose così insomma.. ' Lui mi guardò stupito: 'Una ragazza? No, ti giuro che non ho idea di chi possa essere. Fammi vedere il numero'. Gli porsi il cellulare e controllò sul suo ma nemmeno  lui sapeva dirmi a chi apperteneva. 'Se ti manda altri messaggi dimmelo, ok?' disse. 'Va bene' risposi. 'Tienimi un attimo il telefono, vado al bagno, torno subito' disse appena prima di correre giù dalle scale. Mentre aspettavo gli arrivò un messaggio. Non avevo intenzione di leggerlo, però per puro caso mi sfuggì l'occhio sul numero.  Apparteneva alla stessa persona che mi mandava quei messaggi. No, non ci potevo credere.
Provai a controllare meglio, ma non c'erano dubbi. Mi venne una stretta al cuore.  Sentii che Zayn stava  risalendo le scale, così appoggiai subito il telefono sul tavolino di fronte a me. Lui conosceva senz'altro quella ragazza, altrimenti come si sarebbe spiegato il fatto che aveva il suo numero? Io mi fidavo di lui,ma non capivo per quale motivo mi avesse mentito. Avevo paura. Paura di perderlo. Ma una cosa mi preoccupava ancora di più: se mi stava mentendo ora, quante altre volte lo avrebbe fatto?
  
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