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Autore: _Renegade_    29/12/2012    2 recensioni
Questa storia parla della 11° edizione degli Hunger Games, e di come la protagonista affronti la difficile situazione dei distretti nei primi anni dopo i Giorni Bui e la "novità" di questi giochi. Ha le idee chiare su cosa fare del suo futuro. Ma non sempre le cose vanno come previsto...
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Ed eccomi qui, è il secondo giorno di addestramento, siamo già tutti nel sotterraneo e tutti i muscoli del mio corpo lanciano urla di dolore ad ogni minimo movimento. Eppure non c'è niente  che io possa fare. Devo stringere i denti e NESSUNO si deve accorgere di questo mio dolore.
Lirio e gli uomini-arcobaleno continuano  ad ignorarmi completamente e la situazione comincia a diventare pesante, anche perché prima nell'ascensore ho rivisto quel Joseph tranquillo e scettico di ieri. E' un doppiogiochista e nasconde qualcosa, solo.... non so cosa.
Non appena cominciamo gli esercizi obbligatori mi dimentico di tutto. Del dolore, di Joseph e di quello che mi sta intorno. Do il massimo e di più.
Quando finalmente ci fermiamo per il pranzo sono senza forze.
Mi avvicino ad uno dei carrelli portati dagli avox con l'intenzione di riempirmi il piatto: una bella mangiata è esattamente quello che mi serve per rimettermi in sesto, dopotutto devo ancora affrontare il pomeriggio.
Ho il piatto colmo e mi dirigo verso un tavolino per appoggiarmi, e quando  lo raggiungo posso godermi tutta questa bontà. Finalmente!
Ho già mandato giù un paio di bocconi quando mi accorgo di essere osservata. Ma non da quelli del 4 o da altri tributi....da un....avox....?
Sembrerebbe di si, ma c'è qualcosa di molto strano.... io.... io credo di averlo già visto da qualche parte...si ne sono certa, l'ho già visto! 
Ma dove? Chi accidenti è? Deve avere 25 anni, ed è più alto di me di almeno 10 centimetri, ha i capelli scuri e rasati, gli occhi chiari...grigi.
Mi osserva insistentemente. Cerco di non guardarlo, non voglio dare nell'occhio. Ma ora non mi sta guardando, mi fissa. Mi fissa come un'animale fissa la preda, ma i suoi occhi mostrano un'ansia enorme, urgenza di fare non so cosa e agitazione. 
Con mia sorpresa non riesco a vuotare il piatto. Gli sguardi di quell'avox mi hanno fatto passare l'appetito... 
L'addestramento riprende e come ieri pomeriggio faccio un po' di tutto, mi scopro portata per la lotta corpo a corpo; la mia velocità mi offre un vantaggio importante.
 
Il pomeriggio passa fulmineo e ci avviamo tutti verso l'ascensore, faccio salire prima quelli dei distretti che si trovano ai piani più alti (come l'11 o il 12), in modo da poter salire con i tributi del 4.
Le porte si aprono e faccio un passo avanti per salire ma sbatto addosso a qualcosa. 
E' l'avox di oggi che mi ha tagliato la strada. 
- E sta un po' attento! - Gli ringhio rabbiosa. Lui china la testa e si allontana. 
Salgo sull'ascensore e con la coda dell'occhio colgo un ghigno sul volto di Marius.
Insieme a noi sull'ascensore ci sono anche Iris (ma non si staccano mai questi due?), quelli dell'1, il ragazzo del 3 (si era offerto volontario, non sono riuscita a tenerlo d'occhio in questi giorni) ed entrambi quelli del 7.
Appena le porte si chiudono Marius comincia a parlare:
- Allora. Benvenuti nell'alleanza tributi. Domani discuteremo la nostra strategia ed i termini dell'alleanza per quando inizieranno i giochi.
Un sorriso smagliante gli si stampa in volto mentre ci guarda uno ad uno. Gli altri ghignano.
Non posso crederci. Ce l'ho fatta! Ora sarà tutto più semplice... Non ho più nulla di preoccuparmi, se non dell'intervista televisiva che avverrà tra 3 giorni, il giorno dopo che gli strateghi ci avranno dato il voto; Nulla di che: un voto da 1 a 12, sulle nostre capacità. Suppongo serva più ai cittadini per iniziare con le scommesse o ai tributi per capire chi bisogna ammazzare prima che diventi un pericolo.
 
Scendo al mio piano e nell'appartamento trovo già la tavola imbandita per la cena; Floria mi rimprovera il ritardo ma io la ignoro, entro nella mia stanza per cambiarmi e farmi una doccia. Sono felicissima, nulla potrebbe turbarmi in questo momento.
Mentre mi svesto un tovagliolo di carta mi cade dalla tasca della maglia; strano, come c'è finito lì? 
Lo apro e ci trovo una scritta, dice: "Sarò nel bagno della tua stanza, dopo cena, non dirlo a nessuno."
Rimango pietrificata. Di chi è questo messaggio? Mi spremo le meningi e ripercorro tutta la giornata, per capire chi può avermelo infilato in tasca ma l'unica persona a cui riconducono i miei ragionamenti è l'avox che mi fissava a pranzo; l'unico che si è avvicinato abbastan. E poi chi se non un'avox ha libero accesso alle stanze dei tributi?
 
Ceno con il peso di quel messaggio nel petto. Lirio e la sua squadra continuano imperterriti nel loro piano di ignorarmi completamente, parlano tra loro e con Joseph. Vorrei correre in camera e scoprire chi si è insediato nel mio (per il momento ovviamente) bagno, ma prima devo fare una cosa importante. Mi alzo in piedi, mi schiarisco la voce e comincio.
- Ehm... Lirio, io ti volevo chiedere scusa per il mio comportamento dell'altro giorno, sono stata scorbutica e insensibile verso le tue creazioni; volevo scusarmi anche con la tua squadra. Mi dispiace ragazzi.
Silenzio. Le mie guance si colorano di rosso, chino la testa coprendomi con i capelli gran parte del viso e continuo a mangiare; non ricominciano a parlare per un bel po' poi Lirio esclama:
- Accidenti questa zuppa non sa di niente! Leaf mi passeresti il sale?
Tiro su il volto e lo trovo ad osservarmi con un'accenno di sorriso; ricambio il sorriso mentre gli passo il sale (che avrebbe potuto raggiungere anche da solo).
Finiamo la serata in allegria, mi rendono partecipe della loro discussione su i colori di moda al momento che sono il verde e l'arancione, e mi dimentico completamente del messaggio dell'avox. Finalmente le cose vanno per il verso giusto!
 
Quando mi alzo da tavola faccio scivolare un coltello nella manica della mia maglia, facendo attenzione a non farmi vedere. Quando entro in camera è tutto come l'ho lasciato. Mi faccio scivolare in mano il coltello e il più silenziosamente possibile mi avvicino alla porta del bagno. La luce è spenta e la porta è semiaperta.
Entro senza accendere la luce; mi chiudo la porta alle spalle con un piccolo clic, se è qui come ha detto non può uscire. Allungo la mano dove so che si trova l'interruttore della luce, un clac e i miei occhi tornano a vedere il solito bagno. Niente fuori posto. Non è venuto. Meglio così non voglio casini
Poso il coltello in un cassetto del comodino con l'intenzione di riportarlo in tavola appena mi sarà possibile prima che qualcuno se ne accorga. Mi infilo il pigiama e mi infilo a letto.
 
Sono quasi in dormiveglia quando sento un braccio circondarmi bloccandomi ogni possibilità di movimento. Sto per urlare ma una mano mi si pianta sulla bocca per impedirmelo.
   
 
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