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Autore: Black Chandelier    29/12/2012    1 recensioni
[Tratto dal capitolo 1.]
“Brian ha chiesto se stasera andiamo alla sua festa” Hayley mi guarda in modo supplichevole e non capisco perché. “Oh, okay” faccio finta di niente e sfilo un’altra sigaretta dal mio adorato pacchetto di Marlboro. “Aspetta.. tu Juliette Moss hai appena accettato un mio invito? Ohoho, è da segnare.” Dice Haner ridendo, sinceramente fa ridere i polli. “Se lo faccio è solo per lei” dico indicando Hayley. “Non montarti troppo la testa.”
Genere: Sentimentale, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Salve!
E' l'ultimo capitolo e.. no aspettate. *schiva gli insulti* Lo so, sono passati secoli dall'ultima volta che ho aggiornato.
Ma lo conoscete il blocco dello scrittore? Ecco, quella m***a di blocco mi impediva di andare avanti. Ogni volta che pensavo ad un possibile continuo, mi veniva ispirazione per altre Fan Fiction *facepalm*
Ma dunque.
Volevo ringraziarvi tutte, dalla prima all'ultima, chi ha recensito e chi l'ha letta e ringrazio soprattutto la mia migliore amica che mi ha aiutato a "sbloccarmi".
Bene, buona lettura! E Buon Anno!

10. The End.

 
 

La mattinata è passata e no, non sto bene.
Non sto bene sia fisicamente sia mentalmente, ed è stato fottutamente difficile stare attenta quando avevo Brian di fianco. Bello, no?
Mi sto dirigendo a casa con Hayley, che a quanto pare sa già tutto ma deve farmi un bel discorso.
E’ sempre stata brava  nei discorsi, mi ha sempre capito e mi ha sempre consigliato cos’era meglio fare.
Appena è uscita da scuola si è precipitata da me correndo e mi ha abbracciato forte, sussurrandomi un “Ci sono io per te”. Non ho potuto fare a meno di sorridere.
Percorriamo il tragitto in silenzio, preferisco dirgliele quando siamo in casa da sole le cose, in modo che posso sfogarmi urlando.
Lei mi stringe la mano e non me ne vergogno, siamo due migliori amiche e non c’è niente di male ad andare in giro così.
E’ bello sapere che c’è qualcuno che tiene a te e che è disposto a tutto pur di renderti felice. E io in questo momento ne ho bisogno, ho bisogno di qualcuno che mi aiuti perché non so davvero cosa fare.
A me piace tanto Brian, ci sono affezionata tanto a lui. Però non so proprio come andare avanti, ho paura di un’altra delusione e non ci tengo ad averla.
Nel frattempo arriviamo a casa, prendo le chiavi dalla tasca dei miei jeans e apro la porta, notando che mia madre non c’è e va bene così, oggi io e Hayleyabbiamo bisogno di parlare, io ne ho bisogno e soprattutto non voglio nessuno in casa se non lei.
“Hey, hai fame Hayl?” le chiedo sorridendole debolmente, lei fa cenno di no con la testa. “Sediamoci sul divano, dai e spiegami. So già tutto, sai le voci girano..” Perfetto, no? Non posso nemmeno parlare alla mia migliore amica che sa già tutto.. Sto per aprire bocca ma lei mi blocca dicendo: “Però ovviamente non credo alle duemila versioni che mi hanno raccontato.” Sorrido, di nuovo e inizio a spiegarle tutto, dall’inizio alla fine. Ovviamente qualche lacrima mi è scappata ma è normale. “E quindi, io ho, diciamo, ascoltato la lezione con Haner a fianco che non faceva altro che fissarmi, bello no?” scoppio in una risata nervosa, mentre mi mordicchio l’unghia del dito. “Mh, interessante. Beh sai, secondo me lui non lo ha fatto apposta. Cioè era sotto effetto dell’alcool ma si è davvero pentito, io l’ho incrociato prima nei corridoi e sembrava un cane bastonato! Non lo difendo, però secondo me dovresti parlarci, prima.” sbuffo nervosamente, torturandomi le mani.
“Ci ho già parlato.” dico secca, sono decisamente stufa di questa faccenda, non ne posso più!
“Stai calma, mi hai chiesto un consiglio? Eccomi qui, pronta ad aiutarti. Allora fai come vuoi, ripeto, ma non fare cose che poi ti pentirai di aver fatto..”
Quanto può essere saggia da uno a dieci? Quanto? La abbraccio istintivamente, stringendola forte a me. Lei ridacchia ricambiando l’abbraccio e scompigliandomi i capelli, mormoro un “grazie” e lei mi bacia una guancia.
All’improvviso mi vengono in mente gli occhi di Brian, quegli occhi marroni che mi hanno colpito dalla prima volta che li ho visti, senza nemmeno accorgermene. Quegli occhi che ti guardano in modo “stronzo”, con aria di superiorità, ma invece se li conosci davvero sono tutto il contrario.
Sono davvero innamorata di lui, lo ammetto. E farei di tutto pur di andare là e dirgli la fottuta verità ma.. Non ce la faccio. Ho paura che mi respinga, che  mi dica è troppo tardi. So che mi faccio un sacco di paranoie mentali, però è così.
“A che pensi?” mi chiede Hayley, guardandomi attentamente. “Indovina..” incrocio le gambe appoggiandomi allo schienale del divano. “Lo so, lo so. Ascolta, io devo andare ora, mia madre mi aspetta.. Ci sentiamo stasera, passo ancora, okay? A dopo!” la abbraccio e la accompagno alla porta, sorridendole debolmente.
“Ciao tesoro, a dopo!”
 
 
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Esco di casa e guardo l’orologio che mostra le 16.44. Sospiro, ho rimandato l’appuntamento con Hayley stasera e sì, sono stata una cogliona perché sto andando al Johnny’s  a.. beh, a bere qualcosa.
Ho bisogno di staccarmi dai miei pensieri, di lasciarli a parte per un attimo, devono darmi tregua perché ho sempre quel fottuto pensiero fisso che riguarda lui.
Se Hayley lo sapesse mi ucciderebbe, so com’è fatta e non vuole che mi rovino la vita bevendo, lei dice che i problemi non si affogano nell’alcool e ha ragione, solo che io sono testarda e faccio tutto per conto mio.
“Oh, fanculo” mormoro scalciando un sasso.
Zacky dovrebbe venirmi a prendere, anzi, dovrebbe essere già qui, ma di lui non c’è traccia.
Ovviamente lui non sa che ho dato buca ad Hayley e io gli ho semplicemente detto che doveva studiare e che stasera non usciva.
Sono stronza, lo so, ma se glielo dicevo, o meglio, glielo chiedevo.. mi mandava felicemente a quel paese.
Odio mentire, ma dovevo farlo, volevo uscire.
“Persa nei suoi pensieri, signorina?” la voce di Zacky mi fa voltare, gli mostro un sorriso e noto che è a piedi.
“Scusa, ma hai perso la macchina?” ridacchio, abbracciandolo. “No, è qui dietro l’angolo. Vieni.”
Lo seguo in silenzio, adoro quel ragazzo. Ispira sempre felicità e non solo, ti fa stare bene. Sono felice che la mia migliore amica sia fidanzata con uno come lui, sono perfetti insieme, io l’ho sempre considerato un ragazzo dolce e gentile, nonostante a volte sembra un bullo, ha un cuore grande grande.
“A che pensi?” mi chiede, aprendomi la porta dell’auto. Salgo e lo ringrazio con un sorriso, poi ridendo come una pazza rispondo: “A te.”
Mi guarda interrogativo e mi affretto a rispondere, prima che possa pensare a qualcosa di strano. “No, pensavo al fatto che ti reputo un ottimo.. beh.. fidanzato? Per Hayley, dico. Falla soffrire che ti spezzo in due come un grissino, okay?”
Abbassa lo sguardo ed arrossisce, io gli do un leggero pugno sulla spalla destra e sprofondo nel sedile, guardando fuori dal finestrino. Tante villette scorrono e siamo sempre più vicini al Johnny’s.
Comincio a pensare alle probabili persone che ci saranno e subito,  mi viene in mente lui, Brian. Spero, spero davvero che non ci sarà perché mi rovinerebbe la serata, io ho bisogno di divertimento e non voglio piangere ancora.
“Ci sarà Brian?” sbotto improvvisamente, voltandomi verso Zacky e fissandolo. Lui scuote la testa ed esclama: “Lo abbiamo pregato di non venire, e spero non lo farà. Non è detto, lo sai che se vuole fare una cosa la fa.”
Rassegnata, mi limito ad annuire e mi perdo di nuovo ad osservare il paesaggio.
“Siamo arrivati” mi distrae Zacky, spegnendo il motore e scendendo dalla macchina. Apro la portiera e scendo, respirando a pieni polmoni l’aria di Huntington Beach.
Con Zacky accanto entro al Johnny’s, sentendo subito la musica che arriva alle orecchie e l’odore di fumo misto alcool.
“Guarda, c’è Johnny” urla indicandolo, ci avviciniamo a lui sorridendo e lo salutiamo, noto che c’è anche Jimmy. Li abbraccio tutti e iniziamo a ordinare da bere, e mentre loro iniziano a giocare a biliardo, io li guardo in silenzio.
Inizio a guardarmi intorno finché non decido di andare a fare un giro per il bar, tanto per distrarmi un po’ dai pensieri.
Sbatto improvvisamente contro qualcuno, il suo profumo mi sembra familiare, evito di alzare lo sguardo e mormoro un: “Scusami” , scansandomi velocemente.
Mi tira per un braccio e mi fa voltare, con l’indice mi alza il mento e mi trovo davanti i suoi occhi marroni come nocciole.
Perdo un battito, mi sono mancati tantissimo anche in così poco tempo. È successo tutto così in fretta che se ci ripenso mi viene un mal di testa atroce.
“Affrontiamo da persone civili questa situazione e non comportiamoci da bambini, per favore.”
Rimango in silenzio e mi faccio trascinare da lui verso i bagni, tentando qualche volta di liberarmi ma senza successo, la sua presa è troppo forte.
“Odio ammetterlo, Brian, ma hai ragione. Ragioniamo!” esclamo sicura, chiudendo la porta del bagno dietro di me.
Lo vedo parecchio teso, non fa altro che toccarsi le mani e spostare lo sguardo ovunque, segno che vuole evitare i miei occhi.
“Io non sono molto bravo con le parole, lo sai, Jul..” sospira, prendendomi una mano e accarezzandomela lentamente. “Io quella sera, cioè, non volevo. Lo sai che non volevo, lo sai che io ci tengo a te. Lo sai, in questo poco tempo.. sono stato male. Davvero.” Lo guardo attentamente e.. una lacrima, una fottuta lacrima sta scendendo su quel viso che poco tempo prima consideravo un viso da stronzo.
“E nonostante tutto, voglio dirti che io quella la odio. Fosse stato per me l’avrei mandata a quel paese, ma era colpa sua e dell’alcool. Quindi, ti chiedo scusa, Jul. Perdonami.”
Non so bene cosa dire, mi limito ad abbracciarlo forte e a piangere sulla sua maglietta nera, mormorando un “Ti perdono”. Lui mi cinge i fianchi e si stacca, per baciarmi.
Appoggio le labbra sulle sue, lui mi prende in braccio e mi trascina fuori dal bar, sotto gli occhi di tutti (Johnny, Zacky e Jimmy compresi) e sorride.
“Dove mi vuoi portare?” gli domando ridacchiando e scompigliandogli i capelli scuri. “In macchina, voglio recuperare il tempo perso.” Fa un sorrisino malizioso e io metto la testa nell’incavo del suo collo.
Lo sento aprire la portiera – sì, la macchina era a fianco all’entrata del pub -  e mi fa sedere, gli faccio spazio e si siede anche lui.
“Brian.. mi sei mancato, io.. credevo che tu e Michelle.. lascia perdere. Sono felice che tu sia qui.” Lo bacio dolcemente sulle labbra e lo stringo a me.
E nell’arco di pochi secondi, fra baci lungo il collo e sospiri, i nostri corpi si uniscono creando un’anima sola.
Caro Brian, ti amo da morire.

   
 
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