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Autore: TimeLady    30/12/2012    0 recensioni
Dicono che dopo un po' le persone si abituano, si adattano. Ma con una vita piena di traserimenti, viaggi e addii è difficile pensare che sia la normalità.
Per Emma Riders eppure è diventata una routine: si trasferisce, fa amicizia, si affezziona, si innamora e poi deve dire addio a tutto.
Londra è la prossima tappa della sua vita. Londra è la città che ha sempre sognato. Londra è la città che le sconvolgerà l'esistenza.
Spero vi piaccia :)
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo cinque
 


A chiunque segua la mia storia,
che mi rende tanto felice
quando vedo quel dannato
numero nelle visite.

 
Fantastico, ora mezzo mondo avrebbe creduto che io e Niall eravamo fidanzati.
Non che mi dispiacesse, per carità! Solo che io ero fidanzata.
F-I-D-A-N-Z-A-T-A.
Non sarebbe stato carino chiamare Seth quella sera e dirgli: “Ciao amore! Sì, qui è tutto bellissimo... Te l’ho già detto che mi credono la fidanzata di Niall Horan?”
No, decisamente no.
- Che tipo di problema? - chiese avvicinadosi il mio presunto fidanzato.
Gli mostrai la foto e la sua didascalia, aspettando che facesse qualche tipo di commento, una faccia strana o altro. E invece niente.
- Beh, non dici niente? - chiesi un po’ scocciata uscendo dal mio Twitter e mettendo il suo nickname per poi passargli il telefono e farlo accedere.
- No, non è niente di terribile - disse lui scrivendo veloce sul telefono e poi ritornando a rivolgersi a me con un sorriso mozzafiato - Un tweet basterà per cambiare gli animi -
Oh, già, i famosi tweet di smentita che si facevano solo in caso di estrema emergenza. Ero un estrema emergenza, che figata!
- Però fai veloce che mi sta venendo un’ansia assurda - dissi mettendomi di fianco a lui a guardare che cosa scriveva.
- Stai calma, non succede niente, fra qualche secondo sarà tutto risolto - disse schiacciando invia per appunto inviare il tweet che aveva scritto.
- Fammi leggere, fammi leggere! - dissi strappandogli il telefono di mano e leggendo cosa diamine aveva scritto.
 
“Giulia, la nuova traduttrice, non è la mia fidanzata. Sono single, quindi chi vuole diventare la mia ragazza? :)”
 
La tenerezza di quel ragazzo! Dio c’era sul serio da amarlo.
- Dio, grazie mille! - dissi saltandogli addosso e spupazzandolo tutto.
Per fortuna mi prese al volo, altrimenti avremmo preso entrambi una bella craniata al suolo...
- Di niente, Em - replicò lui stringendomi a sua volta in un’abbraccio.
Oh sì, Niall Horan mi stava abbracciando, alla faccia vostra!
- E ora andiamo, o perdiamo il tram - dissi prendendolo nuovamente per una mano e tirandolo verso la fermata dal tram dov’era già arrivato il nostro mezzo di locomozione. Una volta saliti ci sedemmo in fondo alla carrozza e io continuai a smanettare con il profilo Twitter del mio idolo. Lui intanto mi osservava.
Volete sapere cosa stavo facendo? Ebbene stavo rispondendo a tutte le fan che retwittavano o che lo menzionavano. Non a tutte tutte perché erano davvero un casino, ma alla maggior parte.
Sì lo so, sono troppo carina.
Andai anche sui sui follower e cercai di seguire più persone possibile.
Mi stava andando in cancrena la mano e stava facendo tutto lei in automatico.
Oh yeah, la mia mano spacca di brutto.
- Ma hai un aggeggio meccanico al posto della mano? - chiese il biondino ridendo e fermando la mia mano che continuò ad andare anche dopo averla sollevata dallo schermo.
- Tutta carne, vuoi assaggiare? - risposi mentre gli mettevo la mano davanti e ridevo come una deficiente patentata.
- Grazie ma passo molto volentieri - disse ridendo a sua volta.
Quando mi fui ripresa, uscii dal suo account (sono una stalker fino a un certo punto) e entrai su Feisbuc, dove mi tenevo sempre aggiornata sui miei idoli, alias i miei nuovi vicini di casa.
E vi chiederete: perché mai sta deficente qui dovrebbe informarsi dei suoi idoli quando è stata con loro fino a venti minuti prima?
E vi rispoderò: perché così posso leggere tutte le cazzate che sono uscite sul mio conto e farmi quattro risate.
Cominciai a leggere attentamente e ogni tanto scoppiavo a ridere come una cretina.
Alcune delle cose più fantastiche furono queste: ero incinta, avevo ammazzato la madre di Niall, ero una spia dei management, ero una controfigura perché lui era gay, ero una stalker, mi sarei sposata, ero bassa e grassa, avevo distaccato Niall dalla band, ero bionda tinta e, a quanto dicevano, tutti ero pure una donna dai facili costumi.
Da scompisciarsi! Vi dico solo che avevo le lacrime agli occhi da tanto ridevo.
Poi c’erano anche le persone che mi difendevano e che mi facevano dei complimenti anche immeritati ma che apprezzavo tanto tanto.
Finii di leggere giusto in tempo per accorgermi che eravamo arrivati. Scossi la spalla a Niall che era imbambolato a fissare il paesaggio e lo trascinai giù dal tram per poi dirigermi verso il negozio di arredamento di cui mi ero già informata. Dovevamo trovarci lì davanti ma non li vedevo anche se il problema maggiore non era quello.
Una enorme, gigantesca, urlante folla di ragazze era ammassata davanti all’entrata del negozio. Ecco il piccolo particolare con cui non avevo fatto i conti.
- Bene geniaccio della situazione, e ora che si fa? - chiese Niall con una nota di sarcasmo mentre si girava verso di me.
Ma la mia mente era talmente veloce che aveva già elaborato un piano.
- Allora, caro il mio biondino scettico, inanzitutto chiama gli altri e chiedi se sono già dentro e per il resto lascia fare a me -
Mi fece un bellissimo okei con il pollice alzato e si allontanò un attimino per telefonare. Intanto io perfezionavo gli ultimi dettagli del mio piano però a voi non ve lo dico perché voglio che sia una sorpresa.
- Sì sono già dentro - disse Niall riponendo il cellulare nella tasca e raggiungendomi.
- Perfetto. Ora tu stai qui e cerca di dare meno nell’occhio possibile. Poi quando tutta quella gente se ne sarà andata, tu corri dentro e io cercherò di raggiungervi - dissi con tono solenne per poi mettergli una mano sulla spalla e continuare con tono drammatico - In caso non dovessi farcela, sappi che mi hai regalato il sorriso -
- P-perché, dove vai? - chiese spaventato.
Mi tolsi la parrucca e la infilai in borsa e cambiai capello con uno che avevo portato non so esattamente perché.
- Vado ad affrontare il popolo - dissi marciando a passo deciso verso la folla e lasciandolo là da solo.
Arrivata lì mi misi all’angolo del negozio e presi un grosso respiro.
- Oddio, i One Direction! - urlai a squarciagola indicando il retro del negozio. Ed ecco che la folla urlò dieci volte più forte, corse verso la mia direzione e mi travolse con la forza di una mandria di bufali. Feci in tempo a realizzare che ce l’avevo fatta che corsi verso l’entrata infilandomi il meglio possibile la parrucca e cambiando cappello. Entrai tutta trafelata, chiusi la porta con un botto assurdo girando la chiave e spiaccicando il mio faccino sul vetro per vedere se le avevo seminate. Vedendo che non tornava nessuno, feci un sospiro di sollievo, mi staccai dal vetro e mi girai verso il centro del negozio.
Il proprietario, i ragazzi e qualche altra persona nel negozio mi guardavano con una faccia totalmente sconvolta ed erano tutti fermi con braccia alzate e bocca spalancata.
Sembravano statue di marmo.
- Ehm... Salve? - dissi alzando timidamente la mano e muovendola in segno di saluto.
Vedendo che non davano segno di vita mi avvicinai a Harry alias la persona più vicina a me e lo trascinai via verso la sezione dei letti, seguita dal resto del gruppo che era ancora un po’ sbigottito.
- Dovreste ringraziarmi invece che fare scena muta - dissi dopo un po’ fermandomi di botto e facendo cadere Louis che era inciampato in uno spigolo di un letto orrendo per non venirmi addosso.
- Siamo troppo scioccati dalla tua entrata, per pensare al resto - rispose Liam ancora un filo scioccato.
- Non mi sembrava di così spaventosa... -
- Fidati, lo eri - disse Niall venendo verso di me e abbracciandomi - Però grazie mille -
Ci rimasi un attimo. Oddio, non mi aspettavo l’abbraccio spontaneo.
- Pre-prego? - dissi dopo essermi ripresa e averlo stretto a me. Dopo qualche secondo mi staccai e ritornai completamente in me - Bene! Mi servono: un letto, delle tende, della vernice bianca, una mensola, una sedia, un armadio enorme, una lampada, una cassettiera, dei quadri e della cioccolata -
- E che ci vuoi fare con la cioccolata? - chiese Harry sedendosi su un letto.
- Mangiarla, esattamente come fa qualsiasi altro essere umano - dissi sedendomi di fianco a lui e provando il letto. Comodo, ma non lo piaceva il design. Mi alzai e cambiai letto mentre il resto dei ragazzi andavano a cercare quello che mi serviva.
- Perché la vorresti? - continuò lui spostandosi e venendo sull’altro letto.
- Perché ho fame e ho corso per salvarvi il culo, ecco perché - dissi tirandogli uno spintone e saltellando a vedere un altro letto, davvero bello devo dire.
- Ce le saremmo cavata bene anche da soli - disse lui raggiungendomi un’altra volta e ricambiando lo spintone.
- Vi avrei voluto vedere in mezzo a quella folla - dissi ridendo e andando a guardare il prezzo del letto, per cercare di far spendere il meno possibile ai miei genitori.
Okei, prezzo pazzesco, meglio passare a un altro letto.
- Siamo sopravvissuti a folle più grandi - rincarò lui raggiungendomi e mettendosi davanti a me.
- Con l’aiuto dei bodyguard, bello mio - precisai prendendolo sotto braccio e facendogli una linguaccia mentre ci dirigevamo verso un altro letto.
- Ma... -
- Sono troppo potente per essere emulata, mi spiace - dissi con un sorrisone mentre lo lasciavo e andavo a vedere il prezzo del letto. Accettabile e il letto era pure bello.
- Hai scelto questo? - chiese Harry buttandosi sopra e mettendosi comodo.
- Sì e prendi il nome del letto che raggiungiamo gli altri - dissi prima di andare verso Zayn.
L’avevo riconosciuto dal ciuffo che spuntava da dietro uno stand. Appena arrivati mi schiaffò in mano una lampada di colore bianco dicendomi che le lampadine si trovavano nel negozio affianco.
Cazzo se era pesante quella cosa! Credo che fosse un’attimino più leggera.
Lo ringraziai e, trascinandomi dietro la lampada, raggiungemmo Liam che aveva trovato un bellissimo armadio di legno antico lucidissimo. Una vera meraviglia e non costava neanche tanto. Sarebbe stato recapitato a casa nel pomeriggio e quello splendido ragazzo mi informò che i quadri lì non c’erano, ma che erano facilmente trovabili in qualsiasi altro negozio.
Trovammo quindi Niall che aveva già scelto la scrivania, la sedia abbinata e delle mensoline che si abbinavano perfettamente all’armadio. Avevo come la sensazione che si fossero messi d’accordo...
E infine arrivò Louis con la foto di una cassettiera che era la stessa della serie dell’armadio e della scrivania, che sarebbe arrivata nei giorni a seguire, e una semplicissima tenda bianca a strisce trasparenti molto carina.
Devo dire che avevano gusto!
- Ho trovato anche il cioccolato! - ne saltò fuori Niall porgendomi un pezzo di carta argentata vuoto.
- Ma... - dissi tastandolo tutto - E’ vuoto! -
- Ehm... Può darsi che nel tragitto mi sia accidentalmente caduto in bocca - disse lui mettendo le mani in tasca e stringendosi nelle spalle.
- Va bene, facciamo finta che sia successo così - dissi ridendo e andando uno dei venditori per concludere l’affare. Mi era già capitato altre volte di dover completamente risistemare la stanza quindi non ero nuova in questo tipo di cose.
- Perfetto signorina, le verrà recapitato tutto entro questa sera - disse il tipo porgendomi la ricevuta.
- Grazie mille e a rivederla - dissi con un sorriso e stringendogli la mano prima di congedarci.
Arrivati a qualche metro dalla vetrina e quindi dalla porta d’ingresso, beh come dire, la massa di gente era tornata e ad era ancora più enorme di prima.
- E ora? - chiese Niall sventolando la mano con un sorriso forzato per salutare le fan che urlarono come degli ippopotami in calore.
- E ora vado fuori e cerco di fare ordine, sempre se non mi stacchino i capelli uno a uno... - dissi uscendo e venendo assalita dalle fan.
- Okei ragazze! - urlai alla massa cercando di farmi sentire - I ragazzi sono disposti a fare una foto o fare autografi a patto che non urliate e che vi mettiate in una fila un minimo ordinata. Non spintonatevi o altro perché avranno uno sprazzo di tempo per tutti -
A quanto pare aveva funzionato perché smisero di urlare e parlarono solo e si misero in una fila più o meno ordinata, ma che poteva andare bene.
Aprii la porta del negozio e infilai la testa dentro.
- Ho promesso che avreste fatto una foto con tutte, quindi dateci dentro! - dissi con un piccolo sorriso tirandoli fuori. Restarono abbastanza calme, devo dire la verità.
- Perfetto, avanti la prima! - dissi a una ragazza che mi porse la macchina fotografica e si mise in posa.
Andammo avanti così per una buona oretta, verso l’ora di pranzo avevamo finito e anche l’ultima ragazza era andata via.
- Bene gente, dovete amarmi perché vi ho salvato il culo una seconda volta - dissi cominciando a camminare verso la fermata del tram.
Risero tutti insieme ma non risposero, tanto la risposta era ovvia: mi amavano!
- Io avrei fame... - disse Niall toccandosi la pancia che lanciava rumori sinistri. E io che pensavo che fosse il tram.
- Voi tornate a casa, prima di fare altri casini - dissi sorridendo e mettendo in mano ai ragazzi una lampada - Io vado a prendere qualcosa da Nando’s, perché lo voglio provare, e lo porto a casa. Okei? -
- Assolutamente perfetto, grazie - esclamò Niall stampandomi un bacio sulla guancia e scendendo dal veicolo insieme agli altri.
- Ci vediamo tra poco, band superfamosa - dissi ridendo e  facendo “ciao ciao” con la mano.
Continuai quindi il mio tragitto sul tram senza sapere bene dove stessi andando, e sperando di scorgere dal finestrino l’insegna che mi avrebbe salvato dal vagare per Londra senza una meta precisa. Grazie a un culo della Madonna, il nome Nando’s sfrecciò di fianco al tram e feci appena in tempo a guardare il nome della via in caso il mio mezzo di trasporto avesse girato o quant’altro. Grazie a un secondo culo della Madonna, non ho ancora identificato di chi fosse questo gran culo, il tram si fermò qualche metro più avanti e potei scendere e tornare indietro seguendo il percorso che avevo fatto qualche attimo prima. Entrai veloce nel negozio, anche perché avevo una gran fame, e acquistai una quantità industriale di cibo.
Viva la dieta!
Pagai tutto e uscii naturalmente senza prima essere inciampata nell’unico gradino dell’uscita. E cosa sentii appena mi tirai su e feci finta di niente? Il rumorino che fanno i Samsung quando scattano una foto proprio di fianco a me.
Ora, c’era una possibilità su mille che stessero fotografando, ma contando gli ultimi avvenimenti era possibilissimo.
Mi girai verso la fonte del rumore con un sorriso, onde evitare che mi facessero una foto quando avevo la faccia da troll o altro, e vi trovai una ragazza con ancora il telefono in mano che si affrettò a fare dietro-front e andarsene svelta.
- Ehi, scusa! - dissi con un tono di voce abbastanza alto per farmi sentire da lei.
Non fu una genialata, visto che accellerò ancora di più il passo. Cercai di raggiungerla con una veloce corsetta e la placcai prendendole il braccio. Lei si girò di scatto con sguardo impaurito.
- Scusa, scusa, scusa, scusa, scusa... - cominciò a dire con gli occhi spalancati.
Oddio, facevo davvero così paura? Credo di avere la faccia da ragazza a posto e non da drogata o pazza omicida!
- Tranquilla, non ho nessun coltello e non sono una killer assatanata - dissi ridendo - Volevo solo chiedere come mai mi stavi scattando delle foto. Temo che tu mi abbia scambiato per qualcuno di famoso... -
Lei scosse la testa con un sorriso.
- No, un giornale di gossip a promesso cento sterline a chiunque avesse scoperto sulla nuova traduttrice dei One Direction, cioè tu - spiegò lei.
- Quindi a te quelle cento sterline servirebbero, giusto? - dissi prendendo meglio in mano l’enorme sacchetto di Nando’s.
- Sì, vorrei frequentare un corso di fotografia ma costa troppo per la mia famiglia e mi piacerebbe riuscire ad aiutarli con le spese -
- Perfetto, cosa vuoi sapere? - chiesi con un sorriso mentre la invitavo a sedersi sulla panchina insieme a me, così da parlare meglio.
Avevo intenzione di aiutarla, l’avrei molto aiutata ne ero certa e di certo non ci avrebbe perso nessuno da questo storia.
- D-davvero? - chiese con voce tremante sedendosi di fianco a me.
- Sì davvero, ma in fretta che quei cinque idioti staranno morendo di fame - dissi indicando il cibo che tenevo sulle mie gambe e che diffondeva un piacevole profumino di pollo nell’aria.
Fame, io avere fame, tu dovere fare in fretta o io altro che essere gentile!
- Okei... Allora, da quanto sei a Londra? - chiese lei filmandomi, così avrebbe avuto la prova che ero vera.
- Da stamattina - dissi con un sorriso.
- E prima dov’eri? -
Spara un posto a caso dove sei stata, spara un posto a caso!
- Da Hong Kong - complimenti, che il cinese non te lo ricordavi neanche tanto bene!
- Quante lingue sai? -
- Otto in totale. Tedesco, francese, greco, arabo, cinese, italiano, spagnolo e naturalmente inglese - dissi contandole sulle dita delle mani.
- Età? -
- Diciassette anni -
- Quindi non hai finito il liceo? -
- No, ma seguo corsi online per cercare di sapere quanto sa un diplomato -
- E i tuoi genitori sono d’accordo di questa scelta? -
- Ovvio che sì! -
- Come hai fatto ad ottenere il lavoro? -
- Ho saputo tramite una mia insegnante a New York che cercavano una persona che facesse da traduttrice in grado di seguirli nei loro spostamenti, affidabile e organizzata, non vecchia come la mummia di Tutankamon e i ragazzi hanno chiesto possibilmente simpatica. Quindi ho contattato i manager e per... Posso dirlo? Per un culo grosso come un transatlantico ho avuto il lavoro -
Porca puttana, ero davvero bravissima a inventare cazzate colossali! Basta, avevo un futuro da attrice.
- Conoscevi i One Direction prima di ottenere il lavoro? -
- Sì fin dai tempi di X-Factor. Credo di potermi definire una Directioner -
- Hai il loro numero di telefono? -
- No, credo soprattutto perché temano che li tartassi di SMS -
- Hai una relazione con un membro della band? -
Per prima cosa mi misi a ridere come una deficiente.
- Li conosco da qualche ora, sarebbe impossibile - cercai di dire tra le risate.
- Hai già ricevuto molti insulti su Twitter... -
- ...Che non ho letto perché non sono su Twitter - dissi prima che facesse qualche altra domanda.
- Una dichiarazione? -
- Uhm... Power to pandas! - dissi con i pollici alzati e con un sorriso. Meglio fare una buona impressione al pubblico.
Lei spense il video e mi chiese ancora di fare una foto insieme per avere più materiale possibile.
Fatta anche la foto mi ringraziò con un’abbraccio e corse via, probilmente a depositare il materiale.
Presi il tram dopo questa intervista flash e tornai a casa nel giro di dieci minuti e miracolosamente senza perdere la strada!
Faccio progressi, bella gente.
- Eccomi! - dissi entrando in casa Direction i quali proprietari avevano lasciato la porta aperta.
Ma tu guarda questi...
- Cibooooo! - urlò Niall precipitandosi giù dalle scale e strappandomi di mano il paccetto per poi correre come un velociraptor assatanato in cucina.
- Prego... - dissi ancora scioccata e con le mani nella stessa posizione nelle quali erano con il sacchetto tra di loro.
- Scusalo, è sempre così quando è in astineza - disse Liam facendomi strada verso la cucina.
- Ma manco fosse un pasticcomane, dico io! Sembrava a digiuno da mesi! - esclamai dopo essermi seduta su uno sgabello e presa la mia porzione - Ah e ti ho preso la porzione doppia, sottospecie di velociraptor - dissi lanciandogli un altro paccetto.
- Ti dovrebbero fare santa - disse lui guardando estasiato i due pacchetti tra le sue mani.
- E comunque è probabile che domani mattina mi troviate sui giornali - dissi con nonchalance.
Tutti rimasero a bocca aperta e Harry fece addirittura cadere il bicchiere pieno di Coca Cola.
Manco avessi detto di aver stuprato un passante...
- Tu hai fatto cosa?! - sbottò Zayn inghiottendo finalmente il pezzo che aveva in bocca da un sacco di tempo.
- Ho rilascito un’intervista flash a una ragazza -
Vedendo che tutti erano disperati, mi allarmai anche io. Sul serio, non mi sembrava di aver causato la fine del mondo!
- Ho fatto male? -
- Ti rendi conto che ora verrai presa di mira, dovrai indossare la parrucca ogni volta che esci di casa, ci chiederanno in continuazione di te, dovremmo inventarci un sacco di cavolate e che soprattutto quando lo verranno a sapere i manager scoppierà un casino? - disse Liam completamente in preda al panico.
Bello, combinavo un casino dopo l’altro, avrei preteso una medaglia se fosse capitato ancora.
Li guardai uno a uno e poi accennai a un sorrisino dispiaciuto e colpevole.
- Ehm... Ops? -
 
 
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Saaaalve!
Oggi ho fatto in fretta, visto? Dovete amarmi per questo, ho sacrificato ore di compiti per voi u.u
 
Boh, spero vi piaccia e ci vediamo alla prossima.
Sappiate che vi amo tanto e sono felice che il primo capitolo abbia quasi raggiunto il centinaio di visualizzazioni, è un grandissimo traguardo per me
 
Baci baci bella gente ♥
 

  
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