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Autore: _seshat_    30/12/2012    5 recensioni
È passato solo qualche giorno dalla notizia. Quella telefonata aveva sconvolto tutta la squadra. La partita era ancora aperta e questa volta l’obiettivo del Lupo era ben noto: il capitano Lucia Brancato!!
Riuscirà la squadra a fermare il Lupo una volta per tutte??
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve bella gente =)
Non so neanche cosa dirvi per potermi scusare dell’immenso ritardo per concludere la mia storia!!
Vi chiedo sinceramente  e semplicemente scusa.
Vi ricordate dove siamo rimasti???
Diciamo che eravamo rimasti ad un giorno di festa…beh ecco ora i protagonisti si troveranno riuniti in un’altra gioiosa occasione qualche anno più tardi…

Buona lettura..

A Cristina, Claudia, Sabrina, Ludovica, Giusy, Aicha, Adriana.


























Quattro anni dopo
 

Ogni giorno ad attendermi in veranda c’è un panaroma che definire stupendo sarebbe troppo riduttivo.
Una silenziosa spiaggia che alterna sassolini splendenti al sole e sabbia dorata e finissima che profuma di sale, ad essere precisi si tratta di un vero tappeto di frammenti di conchiglie.
Un mare cristallino dalle mille sfumature cangianti dal blu cobalto al tenue verde acqua a seconda dei momenti della giornata e fondali ricchi di coralli e popolati da numerosissimi pesci colorati. Si prestano perfettamente per fare immersioni: uno dei nostri passatempi da quando siamo qui in quei pochi giorni di riposo che ci possiamo permettere.
Una assoluta quiete interrotta solo dai versi degli uccelli migratori o dalle lontane grida di alcuni pescatori che hanno la loro imbarcazione attraccata al piccolo molo poco distante da qui.
Un’oasi personale avvolta da una bianca scogliera ricca della tipica vegetazione mediterranea, inondata dall’odore di acqua salmastra, il tutto reso delicato dal fresco e sempre presente profumo di limoni e aranci.
Un sereno luogo di pace e tranquillità, una terrazza naturale di allegri colori e leggere fragranze: il mio angolo di paradiso.
 
Siamo a Luglio e come consuetudine si presenta una calda giornata sicula.
Il sole fa capolino all’orizzonte e si prepara per sfoggiare tutta la sua lucentezza.
Sono quasi le sei e a svegliarmi è stato un soffice bacio sulla fronte, durato più a lungo del solito il che significa che oltre ad essere un buongiorno è stato soprattutto un ‘devo scappare, buona giornata’.
 
Mi sono alzata con un sorriso sulle labbra ma anche un leggero senso di amarezza che è subito scomparso non appena sono uscita fuori dal balcone che si affaccia sul mare: sabbia baciata dal sole, aria fresca mattutina e spremuta e strudel caldo che aspettano solo me.
L’immancabile rosa di un arancione fine e il suo pensiero mattutino:
 
‘’ Buongiorno amore mio, è ancora presto e il sole non ha ancora incontrato il cielo.
Lascio lo spettacolo dell’alba a te in dolce compagnia,
io il mio sole personale ce l’ho sempre accanto ad illuminare le mie giornate e non chiedo di meglio.
Buona giornata,
Ti Amo’’

 
Finisco in tutta tranquillità il mio strudel e mi godo queste prime ore del mattino in assoluto silenzio come faccio ogni giorno nell’ultimo periodo.


 

7 Luglio

 

È bizzarro come abbia preso questa strana abitudine: scrivere un diario.
Fermarmi a riflettere, estraniarmi dalla realtà e catapultarmi in un mondo tutto mio pieno di ogni momento importante della mia vita.
No….decisamente non è mai stato da me.
Uno spirito libero vive a pieno la sua vita, ne coglie ogni attimo, non si riduce a viverla attraverso l’annotazione di ricordi.
È sempre questo che ho cercato di fare: vivermi la mia vita intensamente.
Per questo che motivo avrei avuto di scrivere un diario?!
Avevo di meglio da fare.
E poi scrivere nero su bianco quello che mi capitava non l’ho mai fatto, anzi a dirla tutta è una cosa che non ho mai pensato di poter fare.
Fino a qualche mese fa.
Non ho mai compreso il vero motivo per cui mia sorella da ragazza si impegnasse a scrivere puntualmente e a non perdere mai un momento che le potesse permettere di annotare anche una breve frase.
Era gelosissima dei suoi diari. E come darle torto!!
Mettere su carta momenti della tua vita, i tuoi pensieri, le tue emozioni, i tuoi stati d’animo e poi dormire sonni tranquilli sapendo che qualcuno potesse oltrepassare un confine così intimo?! Pura idiozia!! Le dicevo sempre che era una pazza.
Per non parlare poi di tutte le volte che Guido cercava di sbirciare quelle pagine. Non era a conoscenza di dove le tenesse nascoste . Lo sapevamo solo io e lei, non avevamo mai segreti tra noi.
Non c’era nulla che non scrivesse tra quelle pagine che io non sapessi già.
Che bei ricordi!! Come passa il tempo…sembra passata un’eternità.
Passano gli anni, cambiano le circostanze, cambiano le persone, cambiano le abitudini.
E così eccomi qui, con in mano un diario e una penna.
Se devo essere proprio sincera il mio diario è più originale dei tanti di Lucia: non so ce ci sono più foto o più pagine scritte.
Vabbè non importa, anche le foto sanno comunicare. Anzi..le foto immortalano un istante così com’è, se poi sono accompagnate dalle parole non si fa altro che eternare i momenti della vita.
Ecco cos’è il mio diario adesso: pensieri e immagini della mia vita.  
Scrivo quando ho del tempo libero quindi ultimamente direi spesso.
Scrivo quando rimango sola a riflettere.
Scrivo quando voglio che ogni minimo dettaglio rimanga impresso su carta.
Scrivo per un motivo preciso…

 
La suoneria del mio cellulare mi distoglie dal mio flusso di pensieri catturato dall’inchiostro.
Poggio il diario sul tavolino e mi affretto a rispondere – ‘’Ohi tesoro, cosa ti sveglia all’alba?’’.
‘’Buongiorno a lei, maggiore!! Non è proprio l’alba, sono appena le sette e quarantacinque minuti e comunque per la cronaca non ho chiuso occhio!!’’.
‘’Bene. E sentiamo sei stata in buona compagnia almeno?’’ – cerco di stuzzicarla per allentare la sua tensione.
‘’Oh..sì..beh per quello sì..ma non ti fare strane idee in testa!! Senti invece di stare a ficcare il naso nella mia vita privata sai bene che oggi dovete prendere quel volo. Non è ammesso alcun imprevisto. Stasera io ti voglio a Roma con me, chiaro?! Altrimenti passerò un’altra notte insonne e non posso permetterlo’’.
‘’Agli ordini!! Saremo a Roma stasera. Però Rosanna mi devi promettere che ti calmerai un po’, non devi
essere così nervosa’’.
‘’Ti voglio bene. Mi manchi’’ – mi risponde con una voce al limite del pianto.
‘’Non sono ammesse crisi di pianto da ansia. Ora che arrivo ci penserò io a farti ritornare quella pazza spensierata che sei sempre stata’’.
‘’Ok…ti abbraccio forte e riferisci a tuo marito che l’unico modo per farsi perdonare è di farvi prendere quel benedetto aereo nel pomeriggio!!’’.
‘’Ricevuto forte e chiaro!! Ci vediamo tra qualche ora tesoro. E stai tranquilla’’.
Mi sa tanto che mi attenderà una serata lunga ma non vedo l’ora di rivedere tutti.
In realtà non vedo l’ora di vedere mio marito prima di tutti. Questa notte è rientrato tardi e se n’è andato che non era neanche l’alba. Capita spesso nelle ultime settimane ma, se gli è possibile, il tempo per preparami la colazione lo trova quasi sempre, mi da il buongiorno e scappa in caserma.
Lavoro: quello non manca mai.
Agli altri però. A me comincia a mancare.
Se è per questo mi è mancato fin da subito già due mesi fa.
Sì….credo che non ci sia idea migliore: l’aria della caserma non può che farmi bene.

 

Qualche ora dopo..
RIS
Sede di Messina

 

‘’Oh maggiore, che piacere vederla qui. La trovo in forma smagliante!!’’ – la paterna e cordiale voce del brigadiere Mancuso mi accoglie all’entrata dei laboratori.
‘’Eh Nino…in forma smagliante direi proprio di no. Però sto bene, cerchiamo di mantenerci attivi per quello che ci è concesso’’ – rispondo con un sorriso spontaneo.
È sempre stato così protettivo e affettuoso nei miei confronti da quando sono qui.
‘’Dia retta a me maggiore, anche senza la sua divisa rimane sempre un impeccabile carabiniere ma soprattutto ora è una donna nel pieno della sua bellezza, è una sensazione piacevole vederla sorridere. Suo marito sta terminando il briefing… ve lo chiamo??’’.
‘’No no tranquillo Nino. Non occorre, aspetterò qui’’ – rispondo facendo segni al divanetto blu nella sala d’attesa. Sedermi per dieci minuti non puoi farmi che bene.
‘’Mancuso buongiorno, allora a che stiamo con i moduli di partecipazione??’’.
‘’Li ho quasi terminati di stampare, ci sono quasi. Sono prossimo alla pensione non all’ozio. Sarà puntuale, non si preoccupi maggiore’’.
‘’Non ne dubito!! Non ho mai conosciuto un uomo più meticoloso di te, Mancuso. Se fosse per me ti terrei qui con noi ancora per un po’’.
‘’Preferisco godermi i miei nipotini a questo punto, non me me voglia..’’.
‘’Fabio!!’’ – interrompo la conversazione accorgendomi del suo arrivo – ‘’ma non eri in giro per il mondo fino alla fine del mese??’’.
‘’Ehi bellezza!! Ho concluso ieri la conferenza ad Oslo. Sono rientrato questa mattina presto, tra un paio d’ore ho un meeting al comando con il generale. Ma tu, che sei venuta a fare qui?! Cos’è, ti manca l’aria della caserma?! Hai dimenticato che sei in ‘sospensione ben motivata’??’’ – mi chiede mentre lo fermo in tempo da quello che sta per fare. È una cosa che detesto e che ripetutamente tutti si accingono a fare ma che concedo solo ad una persona, anzi no possiamo dire due.
‘’Quand’anche non mi mancasse l’aria della caserma ti ricordo, caro Fabio, che per la tua improvvisa partenza per Oslo mio marito passa molto più tempo qui in laboratorio che con me a casa. Comunque qualcosa di buono l’hai fatta visto che sei appena tornato in tempo per il mio aereo e mio marito si godrà un po’ di meritata licenza che sarebbe dovuta cominciare dieci giorni fa!!’’.
‘’Non è dipeso da me, lo sai bene!! Mi dispiace se Bart è stato molto impegnato qui nelle ultime settimane. Sapevo di lasciare la caserma in buone mani e se non ci fosse stato lui qui con me non avrei mai potuto terminare questo progetto’’.
‘’Lo so, lo so che la notte dormi più tranquillamente da quattro anni ormai!!’’.
‘’Se non ti conoscessi, direi che nelle tue parole c’è del risentimento nei miei confronti’’ – nota con ironia.
‘’Risentimento?? Per te?! Sei fuori strada!! Hai scelto uno dei migliori capitani dell’Arma alla guida della tua caserma e io dovrei essere risentita verso di te per questo?! Non dire idiozie. Sarò risentita invece se entro un’ora il mio capitano non sarà con me a casa a fare il suo bagaglio!! Ora se permetti lo raggiungo. Che dici collega, anche se non sono in servizio posso farlo questo?!’’ – concludo con una faccia imbronciata da sembrare quasi mia nipote.
‘’Certamente, vengo con te. Non l’ho visto proprio oggi!!’’ – replica prendendomi a braccetto incamminandoci così verso l’ufficio.
‘’Se per questo neanch’io..’’ – bisbiglio alzando gli occhi al cielo.
 
‘’Sì generale comprendo perfettamente..’’ – mio marito, sempre impeccabile e in ordine, splendido con il suo usuale camice bianco su cui però da quattro anni oramai risaltano a vista ben tre stelle, si blocca sorpreso dal mio ingresso nel suo ufficio – ‘’no, certo che non intendevo questo, volevo solo dire che il tenente ha le competenze adeguate per poter effettuare da solo le analisi. So bene quello che faccio…’’ – lo vedo chiudere gli occhi stizzito e fare un lungo respiro per poi proseguire – ‘’D’accordo, affiancherò personalmente Corsi nel repertamento. Stia tranquillo generale, domani mattina le porterò i risultati ed il verbale  terminato’’ – chiude la conversazione buttandosi a peso morto sulla sua poltrona socchiudendo gli occhi appena dopo aver incrociato i miei.
Uno sguardo ed era tutto chiaro.
Aumentano i gradi, aumentano le responsabilità.
‘’Maggiore, vedo che è tornato. Tutto bene con il progetto sperimentale?’’ – chiede cercando di nascondere il suo nervosismo per la recente telefonata. Non ha mai sopportato di far trasparire le sue emozioni sul lavoro.
‘’Sì Bart..alla grande!! Appena rientri da Roma ti aggiornerò!! Comunque ho capito la telefonata..sentite io domani sera devo stare a Torino’’ – comincia ricevendo subito un’occhiataccia da me e un’espressione esasperata da Bart – ‘’non è come pensate. Che avete capito?! State calmi, l’ indomani mattina sarò già di ritorno. Quindi stavo pensando di accompagnarti io a Roma. Faccio scalo lì e poi prendo il treno per Torino. Bart prenderà il primo volo domani appena si libererà dal generale. Forse è la soluzione più adatta’’.
‘’Non occorre grazie. Adesso vedo di trovare un volo disponibile per entrambi nella mattinata di domani…non c’è problema..’’ – replico prontamente.
‘’No, Fabio ha ragione!! Entro stasera devi essere a Roma, Rosanna non me lo perdonerebbe mai. Dovevamo essere da lei da domenica!! Non posso farle questo’’ – mi interrompe ora palesemente irritato – ‘’la cosa importante è che tu non vada da sola. Visto che abbiamo questa possibilità è meglio coglierla’’ – conclude mentre vedo Fabio annuire.
‘’Potresti lasciarci soli adesso? Appena sono pronta ti chiamo, ok?’’ – mi rivolgo al mio amico con un sorriso di gratitudine.
‘’Certamente, farò di tutto per sbrigarmi dal meeting per le due. Andiamo un po’ prima in aeroporto così risolviamo l’intoppo del nominativo. Il volo…’’.
‘’é alle 16.15. Grazie.‘’ – dico forse con un po’ di freddezza ma so che ha capito la situazione e alzando le mani in segno di resa ci saluta e ci lascia soli.
Mi avvicino a Bart poggiandogli una mano sulla spalla per poi farla risalire tra i capelli cercando di farlo rilassare.
‘’Scusami’’ – sento uscire flebilmente dalle sue labbra.
Sorrido per la tenerezza che mi fa in quel momento e continuo ad accarezzarlo notando che pian piano i lineamenti del suo volto cominciano ad essere meno tesi, lo volto verso di me e gli blocco il viso tra le mie mani – ‘’Non devi chiedere scusa, non è colpa tua. Sappiamo entrambi che Lamberti non è  Abrami, no? Ci abbiamo fatto l’abitudine e adesso devi solo fare in modo di trovare un volo letteralmente al volo ed essere a Roma per le 11 almeno. Altrimenti dovrai prepararti una lunga lista di scusanti per Rosanna perchè non ti perdonerà facilmente’’ – mi sorride dolcemente ma il suo volto non nasconde la stanchezza accumulata.
‘’Sono più tranquillo se Fabio ti accompagna durante il volo, però tu non dimenticare di fargli notare che hai un anello al dito mh…sarò ancora più sereno così, la storia dello scapolo a vita non regge molto..’’ – dice serio mentre io non riesco a trattenermi dal ridere.
‘’Se è per questo non occorre che faccia tanto caso solo all’anello per sapere che sono legata a te, caro il mio capitano geloso!! Arrivati a questo punto direi che è più che palese la situazione..’’.
‘’Oh dai Sara..non scherzare. Lo so che tu e Fabio siete amici, solo che a volte sembra dimenticarsene che sei sposata con me. E io non sono geloso, è solo lui che si prende troppa confidenza con mia moglie. Si è preso la briga di accompagnarti nel mio ufficio come se non conoscessi la strada. Si è offerto di accompagnarti anzi no, che dico, non si è offerto ha praticamente detto cosa dobbiamo fare non so se cogli la differenza. Dovrei anche essergli grato a dirla tutta. Per non parlare poi del fatto che attiri l’attenzione di tutti gli uomini non appena percorri i miei laboratori..’’.
Era completamente partito spedito e stava parlando senza mai fermarsi. Lo so che stava sfogando la tensione accumulata negli ultimi giorni e so anche che potevo fermare quel fiume di parole in un solo modo. Solo la mia bocca sulla sua poteva farlo zittire e sinceramente baciarlo era l’unica cosa che volevo fare da quando ero arrivata in caserma.
Cogliendo la sua intenzione di approfondire il bacio, prerogativa che poteva prendersi grazie all’ufficio assai molto più discreto di quello vetrato di mia sorella a Roma, decido però di non assecondarlo e dirigere le mie labbra vicino al suo orecchio – ‘’Certo che il vizio di parlare sempre troppo non lo perdi mai!!’’.
‘’Perchè perderlo se il modo per zittirmi è sempre così travolgente?!’’.
‘’Ah è così che la metti!! Ok allora vedrò di perdere il mio vizio!!’’ – lo minaccio scherzosamente mentre lui corruga la fronte contrariato – ‘’e poi cosa mi stavi facendo, una scenata di gelosia??’’.
‘’Io?! No per niente. Ti stavo solo mettendo in evidenza ciò che provoca la tua presenza nella mia caserma, il che non mi va molto a genio…mettiamola così’’ – afferma convinto.
‘’In termini più pratici era una scenata di gelosia quindi..’’ – constato divertita.
‘’Va bene ho capito, lo ammetto. Stavo per farti una scenata. Sono geloso, terribilmente geloso e mi da sui nervi quando tutti ti guardano come se non abbiano mai visto una donna e anzi giacchè mi trovo ti rivelo anche che il fatto che guidi una squadra di soli uomini da quando sei venuta qui a Messina non mi rende molto tranquillo. Ecco ora sai anche questo. Contenta??’’.
Mi viene sempre da ridere quando è in difficoltà nell’esternare quello che prova, mi fa impazzire questo suo essere sempre così rigoroso anche quando si ha a che fare con i sentimenti. Avvolgo le mie braccia al suo collo e lo stringo a me. Starei così con lui per ore: ‘’Sei troppo carino quando fai il geloso. E comunque lo so che non ti è mai andato giù il fatto che sia sempre circondata da uomini a lavoro ma mi ha fatto piacere sentirtelo dire’’ – gli dico prima di dargli un bacio a fior di labbra per poi aggiungere – ‘’Senti puoi staccare per un paio d’ore così stiamo un po’ insieme?! Ci aiuti con i bagagli…’’.
‘’No, preferirei di no…i bagagli erano già pronti da sabato. É meglio che torni a casa ora così ti riposi un po’, poi chiami Fabio..’’ – mi risponde dopo una pausa di silenzio cambiando totalmente atteggiamento.
‘’Non mi accompagni all’aeroporto?!’’ – chiedo stupita.
‘’Hai sentito, devo analizzare dei reperti con Corsi. Non posso’’ – replica risoluto.
‘’Non vuoi!! È diverso!!’’ – puntualizzo – ‘’E comunque tolgo il disturbo, mi bastano i miei sbalzi d’umore non riesco a sopportare anche i tuoi e non ho voglia di litigare solo perchè sei nervoso tu!!’’ – prendo la mia borsa e mi dirigo alla porta quando quello che dice mi spiazza. Non avevo minimamente pensato fosse quello il motivo della suo cambiamento d’umore.
‘’La verità è che ho pensato a quattro anni fa. Non voglio vederti salire su un aereo da sola senza di me, non è più successo da allora. L’ultima volta che hai viaggiato in aereo da sola e io ti ho accompagnato all’aeroporto ci eravamo presi una pausa, sostanzialmente ti avevo lasciata, ti avevo lasciata ritornare alla tua vita, al tuo lavoro, a Roma. Ti avevo allontanata da me e ci ero riuscito, tu me l’hai lasciato fare’’.
‘’Non ci sei riuscito perchè io non te l’ho lasciato fare. Ci serviva solo del tempo per sistemare il termine del corso di addestramento dei miei allievi a Roma. Ma il mio posto era qui con te!! Ti devo ricordare il giorno che sono ritornata a Messina dopo quell’episodio?! Sono tornata, ho deciso che ci saremmo sposati a tutti gli effetti quello stesso pomeriggio e lo abbiamo fatto, ho scelto di vivere la mia vita accanto a te, sono venuta a Messina per restare con te, sono venuta a Messina per svolgere il mio vero lavoro. Ho deciso di starti accanto perchè sono diventata tua moglie legalmente anche se mi sentivo tale dal giorno del matrimonio di Lucia, dal giorno del nostro vero matrimonio. Serviva solo del tempo in più per sistemare le cose una volta per tutte ma adesso non è come allora!!! Perchè sei andato a pensare ad una cosa del genere?! Se vuoi ti sposo di nuovo quando torniamo se ti fa stare più tranquillo!!’’ – replico con tono alquanto infastidito.
‘’Saresti disposta a farlo di nuovo?!’’ – chiede ironico.
‘’Non fare il simpatico!! Mi fai arrabbiare quando pensi cose senza senso!!! Non c’è alcun motivo per cui tu debba pensare a quel momento, anzì forse solo uno: devi pensare che è stato un ostacolo che abbiamo superato insieme e che ci ha portato dove siamo oggi. Punto!! Se partirò da sola è solo per il contrattempo con il generale, nulla di più. Tu domani mattina starai al mio fianco, chiaro capitano?!’’ – dico impositiva.
‘’Chiarissimo ma non ti agitare ti prego che non ti fa bene. Scusami, era fuori luogo quel pensiero!!’’.
‘’Decisamente fuori luogo. E non scusarti sempre!! Pensa prima di sparare stronzate che sai che non ti sopporto quando ti crei paranoie che non esistono!!’’ – dico più gelida che mai.
Sono infastidita dal fatto che abbia potuto minimamente paragonare l’imprevisto che si è creato oggi a quel periodo difficile della nostra relazione. Perchè deve crearsi dei castelli di sabbia?! Lo ha davvero così spaventato quell’episodio? Possibile che abbia anche solo un minimo dubbio che possa accadere di nuovo? Maledizione, quando fa così mi fa davvero perdere le staffe.
Ma così come c’è solo un modo per farlo stare zitto, c’è solo un modo per farmi sciogliere la tensione. E lui lo sa perfettamente.
Sento le sue braccia stringermi  da dietro e il suo viso affondare nell’incavo del mio collo per lasciarmi un lungo e dolce bacio.
‘’Sei capace di farmi innervosire con niente quando te ne esci con certe sparate. Non vale adottare poi le tue coccole rilassanti’’ – dico non allontanandomi minimamente da lui.
‘’Non sono io che ti faccio innervosire facilmente, diciamo piuttosto che sei tu ad essere suscettibile in modo esagerato in questo periodo’’ – non riesco a replicare nulla quando avverto le sue mani su di me per stringermi contro il suo petto e accarezzarmi. Appoggio la testa sulla sua spalla e lui rimane con il viso sul mio collo.

Rimaniamo così in silenzio, abbracciati.
Un abbraccio, un nostro abbraccio e tutto intorno non esiste più.
Siamo solo noi.

 

Roma, ore 17.50
 

Sono quattro mesi che non venivo a Roma, sento sempre tutti quanti quasi ogni giorno, mio fratello tutti i santi giorni e le mie bambine crescono a vista d’occhio. Bambine, macchè dico: Chiara ora è proprio ragazza adolescente, ogni volta che la rivedo è sempre più bella, capelli e occhi scuri come il padre e raffinata come la mamma. E la piccola Elisa cresce a vista d’occhio: chissà come sarà diventata alta!! Da poco indossa il grembiulino blu ed è così graziosa.
Per non parlare poi del piccolo uragano della famiglia: Gaia.
Una combinazione perfetta di Lucia e Orlando: stesso viso di Lucia, stesso colore degli occhi e invece capelli cioccolatosi come il papà. Ma soprattutto c’è da dire che è iperattiva come la zia.
Ama stare in braccio, le piace avere una visione delle cose da un’altezza superiore alla sua. Adora la sua mamma alla follia ed è gelosissima del suo papà. Non dà mai tregua a mio fratello e ogni volta per averla vinta gli dice che il suo zio preferito è Bart perchè sa che ci rimane malissimo ma in fondo sappiamo tutti che ha un debole per lo sio Ghio!!
 
‘’Papà, papà….sia Sara è arrivata!!’’ – la vedo tirare la giacca di Orlando con insistenza attirando l’attenzione di tutti che si voltano nella mia direzione.
La piccola mi viene incontro correndo goffamente entusiasta e si lancia tra le mie braccia – ‘’Ciao tesoro mio!! Ma come ti sei fatta grande!!’’ – le dico sorridendo appena la afferro con fatica in braccio mentre lei mi saluta con il suo strano modo, prendendomi il viso tra le mani e lasciandomi un bacino sul naso.
‘’Come sei bella!!’’ – dice incantata per poi rivolgere la sua attenzione all’uomo accanto a me.
‘’Oh ma grazie amore’’ – Orlando viene in mio soccorso prendendosela in braccio mentre saluto Chiara e Lucia – ‘’Sbaglio o manca qualcuno all’appello?’’ – dico ironica notando l’assenza di mio fratello.
‘’Una perquisizione all’ultimo momento, lasciamo perdere che è meglio. Quando è stato avvertito sembrava un bambino piccolo alle prese con i capricci. Pensa che stava per chiamare Abrami per dirgli che doveva assolutamente essere qui a prenderti!!’’.
Il mio fratellone non cambia mai!!
Orlando si schiarisce la voce facendo segni verso la bimba rimasta incantata ad osservare Fabio che sembra quasi essere imbarazzato da quello sguardo intenso e scrutatore – ‘’Chi è questo signore, sia? Perchè non sei venuta con lo sio Batt?’’ – mi chiede con aria delusa.
‘’Oh amore…lo sio Batt’’ – ricarco divertita – ‘’ha avuto un imprevisto, arriverà domani mattina stai tranquilla. E questo signore è il capo dello zio. Fabio loro sono mia sorella Lucia e suo marito Orlando. Chiara, la figlia di mio fratello. Lui è il maggiore Fabio Martinelli’’.
‘’Piacere, capitano Brancato’’ .
‘’Il maggiore che ci ha portato via il nostro Bart!!’’ – dice con un pizzico di astio - ‘’Tenente Orlando Serra’’.
‘’Orlando!!’’ – lo riprende la sua donna sotto il sorriso spontaneo di nostra nipote.
‘’Non cambi mai eh?’’ – sorrido – ‘’Vabbè un po’ ha ragione dai. Io ho pensato la stessa cosa prima ancora di leggere il suo nome sulla domanda. Se non fosse stato per il fatto che avevi già avuto a che fare con Bart, Fabio, avrei messo la mano sul fuoco che la tua proposta per il comando di Messina era solo dovuta al fatto di poter avere un capitano fresco fresco come burattino’’.
‘’Piacere mio’’ – risponde educatamente Fabio – ‘’Mi dispiace per avervelo portato via ma era necessario per il Ris di Messina riavere Bart di nuovo. Con la promozione a capitano non potevo sprecare l’occasione di avere una persona valida come lui al comando del mio team. Sapete bene che è questa la vera ragione’’ – tiene a precisare.
La mia attenzione viene però attirata dalla piccola che passa il suo sguardo da me a Fabio ripetutamente per poi fermarsi su di me – ‘’sia pecchè non mi hai pesentata?!’’ – chiede infastidita cercando le braccia del padre per farsi sollevare da terra e stare all’altezza dei nostri occhi.
‘’Oh..hai ragione piccolina, scusa. Fabio lei è Gaia, il gioiello prezioso di famiglia’’ – dico mentre vedo la piccola andare fiera di una presentazione ufficiale tutta per lei.
‘’Che onore conoscerla principessa’’ – le dice facendole un baciamano e lei incantata dal gesto spalanca la boccuccia sorpresa guardando il suo papà che asseconda la sua reazione – ‘’ Lo sai che sei davvero bella??’’ – aggiunge.
‘’Grazie, lo so. Sono bella come la mia mamma’’ – risponde sicura di sè.
‘’Bella come la mamma e schietta come il papà mi viene da dedurre’’ – risponde guardando divertito mio cognato – ‘’non sono un indovino, solo che non mi è nuovo il suo nome. Lei dovrebbe essere il tenente trasferito a Roma da Venturi. Tranquillo non la giudico, ho avuto a che fare personalmente con l’allora capitano e non sono nella posizione di dire nulla. Mi fa piacere che qui a Roma abbia messo radici ben salde’’.
‘’La mia fama arriva persino nell’Italia insulare pansa te’’ – dice leggermente spiazzato mentre sua moglie se la ride.
Gaia si sporge dalle braccia del papà avvicinandosi a Fabio – ‘’Hai gli occhi come il mare!!’’ – grida facendolo diventare rosso, credo di non averlo mai visto così in imbarazzo – ‘’Papà, da grande posso sposare anche io un carabiniere? Però bello come lui!!’’ – a questa precisazione tutti scoppiamo a ridere, Orlando un po’ meno infatti è lui a tagliare corto – ‘’sei ancora piccola per pensare queste cose e poi tu sei una principessa devi sposare un principe azzurro non un carabiniere!!’’.
‘’No papi, io sposo un carabiniere con gli occhi azzurri..ecco come lui!! È la stessa cosa!! Fabio tu vuoi essere il mio principe domani alla festa di Rosanna?’’.
‘’Mi sa mi sa che abbiamo fatto centro maggiore, sai?! Abbiamo conquistato il cuore di una bimba di tre anni. Forse la gelosia di Bart non è che sia proprio così infondata’’ – scoppio a ridere dando una spallata al mio amico – ‘’Orlando, tua figlia ci sa fare!! Fossi in te metterei all’opera un po’ di ‘gelosia di papà Guido’, chissà che dall’asilo ti porti a casa un bel fidanzatino dagli occhi azzurri!!’’.
Il volto di Orlando sta pian piano cambiando colore e Lucia e Chiara si accodano alla mia risata.
‘’Mi dispiace piccola ma io riparto tra un paio d’ore per Torino. Facciamo che quando vieni a trovare la zia Sara ti porto ad un ballo per principesse mh?’’ – dice rivolgendosi a Gaia.
‘’Va bene’’ – replica scocciata per poi proseguire ritrovando l’entusiasmo subito – ‘’Hai sentito papà dobbiamo prendere i biglietti per andara a casa della sia Sara, Fabio mi ha invitato ad una festa!!’’.
‘’Dai papà non possiamo farle fare brutta figura non portandola a Messina’’ – ci si mette pure Lucia a punzecchiare il marito.
‘’Poi ci pensiamo. Adesso è tardi, zio Guido ci aspetta. Non possiamo farlo aspettare di più!!’’ – taglia corto Orlando.
E così tra una risata e l’altra salutiamo Fabio e andiamo verso il parcheggio per rientrare a casa.
 

L'indomani mattina

 
Sono ormai quasi le undici e mezzo. La sala è piena già da due ore. Parenti, amici, fiori, foto, tutto l’ambiente trasmette una sensazione di tanto affetto, tanta emozione, tanto orgoglio e tanta soddisfazione.
Sono arrivati tutti e abbiamo preso posto a metà della sala.
Bianca è arrivata stamattina con il suo compagno. Sono due anni ormai che si sono trasferiti in Australia. Lui ha una cattedra all’università per quattro anni e lei l’ha seguito cogliendo l’occasione di un corso di approfondimento per naturalisti visto le differenze con i nostri Paesi.
Ci sono anche Milo, Giada e Marika ormai non più così piccola.
Non mancano di certo Ghiro e Costanza, al cui anulare brilla ora un bel solitario.
 
Sono qui per Rosanna. Sono così emozionata per lei e anche abbastanza tesa: vederla in toga che attende il momento della sua discussione mi riporta indietro con gli anni.
Mancano ancora due candidati e decido di alzarmi per sgranchire un po’ le gambe e per prendere una boccata d’aria. Mi faccio posto tra la folla sotto lo sguardo attento di Orlando e quando arrivo alla porta gli sorrido per rassicurarlo che sto bene ed esco all’aria aperta.
Guardo l’orologio: è passato appena un quarto d’ora.
E ancora aspetto.
Mi guardo intorno tra le tantissime persone: sorrisi, risate, lacrime, bambini che corrono per il cortile, genitori che li riprendono e altri che li lasciano tranquilli, nonni commossi, padri e madri orgogliosi.
Mi sento persa in questo momento, un vociare intorno a me che sembra aggredirmi, tutti con le persone che amano e io che ho i miei familiari dentro la sala paradossalmente mi sento sola.
Porto le mie braccia in avanti su di me per avvolgermi in segno di difesa come se dovessi stare in allerta. È assurdo, lo so, ma in questo momento è così che mi sento: indifesa, scoperta, smarrita.
Si tratta di pochi istanti ancora quando accade l’unica cosa che negli ultimi tempi è in grado di farmi sentire al sicuro. E tutto intorno a me sembra sparire.
‘’Sono qui!!’’ – mi sussurrà all’orecchio non appena mi avvolge da dietro tra le sue braccia – ‘’Mi sei mancata!!’’ – aggiunge prima che lo senta inspirare sul mio collo.
‘’Ci siamo visti appena ieri pomeriggio. Però anche a me sei mancato. Non vedevo l’ora che arrivassi!!’’ – rispondo stringendo le sue mani poggiate delicatamente su di noi.
Mi fa voltare verso di lui e mi sorride, dandomi un bacio sulla fronte: ‘’Scusa, ho trovato traffico per strada. Sei splendida, anche con questo vestito!!’’.
Un sorriso nervoso spunta sulle mie labbra, mi imbarazza il suo complimento: ‘’Scelta dell’ultimo minuto ieri sera. Ho sperato fino all’ultimo di indossare quello che mi avevi regalato, ma quando l’ho riprovato ieri ho constatato che non era il caso di correre il rischio di qualche strappo improvviso. Sai com’è, una causa di forza maggiore ha avuto la meglio!!’’ – dico abbassando lo sguardo.
‘’Nessun problema, vorrà dire che te ne regalerò un altro. E poi io amo questa causa di forza maggiore!!’’ – replica divertito baciandomi subito dopo.
‘’Vedo che l’aria della Sicilia le fa bene, capitano!! Ammazza come siamo abbronzati!!!’’ – ci interrompe Milo uscito a chiamarci – ‘’come stai??’’.
‘’Bene, un po’ stordito per il viaggio. Ma mai stato meglio!!’’ – risponde mentre si scambiano un affettuoso abbraccio.
‘’Il ragazzo sta per terminare. Tocca a Rosanna dopo!! Entriamo’’.
Faccio un respiro profondo, prendo per mano mio marito ed entriamo tutti dentro.
 
‘’Si presenti la candidata Aversa Rosanna’’.
Non sento nemmeno cosa altro aggiunge il presidente che già il mio respiro sembra essersi bloccato. In quel preciso momento sento la presa di Bart accanto a me ben salda, consapevole che abbia percepito la mia tensione. Mi sembra di tornare indietro nel tempo, a quand’ero io al suo posto. Ho sempre saputo che questo giorno mi avrebbe regalato un’emozione così grande ma non sono mai stata in grado di poterla quantificare.
‘’Nessuno dubita dell’apporto che la chimica ha dato all’umanità. È unanime l’opinione che tale disciplina migliori la qualità della nostra vita, è una scienza con un campo di applicazione vastissimo.
Essa è ovunque, radicata in ogni ambito della nostra quotidianità: tutto quello che ci circonda è chimica, la vita stessa è chimica, migliaia di oggetti che ci circondano esistono virtù di reazioni chimiche.
Lo studio della materia, delle sue trasformazioni, il linguaggio molecolare sono oggi la base di nuove discipline che via via si procurano sempre un più ampio respiro.
L’ambiente in cui viviamo è governato dalle leggi della chimica e la sua tutela è affidata allo sviluppo delle conoscenze chimiche. Ed è su questo punto che ho elaborato la mia riflessione…’’ – Rosanna ha cominciato a parlare spedita, sicura di sé, determinata e motivata.
Sul volto di Lucia vedo scendere già la prima lacrima appena dopo qualche frase. Guido cerca di fare il duro ma appena incrocia i miei occhi il mio sguardo accigliato in maniera tenera lo fa cedere. Ghiro e Milo si scambiano un’occhiata incredula quasi a dire ‘ma è davvero la Rosanna che conosciamo la ragazza che stiamo ascoltando ora?!’.
Ebbene sì, è sempre quella stessa ragazza che quando si presentò a Lucia la prima volta aveva tutta la sua aria da ribelle, incavolata con il mondo intero. E come darle torto alla fine. La sua vita è stata segnata in parte dalle scelte delle persone a lei più vicine che poi l’hanno abbandonata. Ma la forza che ha dimostrato di avere, il coraggio di poter dimotrare agli altri chi è veramente Rosanna, la forza di credere di poter essere una persona migliore l’hanno portata ad essere la persona che adesso sto ascoltando.
Ricordo ancora l’estate dopo il suo primo anno di università: la passò da me come tutte le successive. Io mi ero trasferita da qualche settimana a Messina e lei con la scusa di volermi dare una mano ad ambientarmi rimase fino all’inizio delle lezioni. Passammo delle vacanze stupende ma il ricordo più triste di quei giorni fu quella notte sulla spiaggia quando la trovai sola con una foto in mano che ritraeva lei e suo padre.
Mi rivelò quale sarebbe stato realmente il suo sogno. Le sarebbe piaciuto entrare nell’Arma per seguire il nostro esempio ma per ovvie ragioni non avrebbe potuto farlo. Credo che fra tutte è questa la cosa che non ha mai perdonato a suo padre: averle precluso delle scelte solo per il tipo di vita che ha voluto condurre lui.
‘’Noi tutti siamo orgogliosi di te!! Io sono orgogliosa di te per la tua voglia di lottare!!’’ – ricordo che le dissi semplicemente e poi la tenni stretta a me quasi fino all’alba.
Non avrei mai pensato che fosse così doloroso non poter fare quello che realmente desideri. E lo è ancora di più quando il fatto di non poterlo fare non dipende da te.
Rosanna ha sorpreso tutti quando ci annunciò di essere entrata alla facoltà di Chimica. A dir la verità non sapevamo neanche che avesse scelto di proseguire gli studi ma la notizia ci rese felici tutti, beh forse tra tutti un po’ di più me e Bart!!
Giustificò la sua scelta dicendo: ‘’Voglio conoscere il mondo!! E per farlo comincerò dalle sue componenti più piccole. Voglio studiare chimica’’.
Guido ha sempre detto che fin dal primo momento ho avuto un ascendente fin troppo marcato su di lei e che se Rosanna avesse fatto quella scelta è perchè aveva scelto me come esempio.
Gli ho sempre risposto che esagerava enormemente. Il fatto che avesse scelto il mio stesso piano di studi è stata soltanto una coincidenza. Non ero certo l’idolo di nessuno io.
Mentre la mia mente elabora tutti questi pensieri la calda mano del mio uomo mi asciuga quelle lacrime che non mi sono neanche accorta di versare – ‘’Lo sai che è tutto merito tuo se è diventata la splendida persona che è adesso’’ – mi sussura emozionato.
‘’Non ho fatto nulla. È lei che ha preso in mano la sua vita si è data una possibilità!!’’.
‘’Le sei stata vicino da quando l’hai conosciuta. Questo non è nulla!!’’.
 
Appena conclude il suo discorso non riesco a fermare più il pianto. Avrò letto e riletto la sua tesi un milione di volte ma sentirla esporre da lei con quella sicurezza e vedere la commissione rapita da tanta passione e coinvolgimento è il regalo più bello che mi potesse fare.
Voi tutti che avete voglia di cambiare la vostra vita credeteci, perchè potete farlo: ecco cosa percepivo tra le sue parole mentre l’ascoltavo.
È stata l’ultima laureanda della mattinata e mentre la commissione si riunisce per consultarsi lei rimane giù con i suoi colleghi di corso attendendo la proclamazione che avviene poco dopo.
Quando il presidente annuncia il suo nome e tutta la commissione si alza in piedi dinanzi a lei, beh… in quel momento non potevamo essere più fieri di lei.
Finita tutta la cerimonia ufficiale ci viene incontro sorridente, emozionata e soddisfatta.
Corre e si butta tra le braccia di Guido che la stringe forte a lui per non so quanto tempo. Saluta poi Lucia e poi via via tutti noi lì solo per lei.
Alla fine è il mio turno. So che sarei anche giustificata a piangere senza un motivo preciso ma appena l’abbraccio non sento più lacrime sento solo l’affetto che provo verso di lei.
La piccola ribelle ha rivoluzionato la sua vita.
 
‘’Dottoressa Rosanna!!! Daiiii adesso è il momento dei regali!!!’’ – dice entusiasta  la piccola Gaia quando ci fermiamo fuori dall’università – ‘’Sio Ghio dai, comincia tu!!’’.
Vediamo Ghiro correre verso la sua macchina e aprire lo sportello facendo scendere un cucciolo bianco di Labrador con tanto di fiocco rosso al collo: ‘’Questo è da parte nostra’’ – afferma Daniele accanto ai suoi amici mentre Rosanna sorridente prende in braccio quel tenero cucciolo e comincia a spupazzarlo entusiasta.
‘’E poi ci sarebbe anche questo. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere averlo con te. Tieni è tutto tuo!!’’ –aggiunge Costanza porgendole una scatola blu.
Rosanna la apre e rimane in silenzio, non una parola, non un respiro, immobile.
Prende il contenuto della scatola e tutti noi rimaniamo sorpresi: tra le mani ha un cappello dell’Arma femminile.
Legge il biglietto che vi trova all’interno: ‘itsumo egao de itsumo sunao ni*’.
‘’Oggi c’è anche Flavia qui con noi. Sono sicura che è fiera di te come noi in questo momento e che è felice che abbia tu il suo cappello’’ – dice la futura signora Ghirelli.
Lucia si scambia uno sguardo con Costanza di gratitudine ma tutti le siamo grati per quel gesto.
Rosanna alza il viso verso il cielo e sorride.
Uno sguardo e un sorriso carico di affetto e gratitudine.
Orlando con in braccio la piccola Gaia porge a Rosanna una busta per far riprendere tutti da quel momento di forte emozione: ‘’quetta è per te!!’’ – le dice la piccola peste tutta felice.
‘’Abbiamo pensato che sarebbe stata più che meritata!!’’ – aggiunge Lucia.
‘’Esatto. L’idea è venuta a Lucia. Io ho scelto il numero di biglietti. Con la giusta compagnia diventa qualcosa di indimenticabile’’ – puntualizzo dopo quello che ha detto mia sorella.
Rosanna apre la busta e trova due biglietti per una vacanza di una settimana con meta a scelta.
Un urlo di gioia esce dalle sue labbra.
‘’Due biglietti??’’ – domanda mio fratello perplesso.
‘’E certo Guido..in vacanza mica si va da soli!!’’ – replica Lucia.
‘’Sara??’’ – chiede guardandomi.
‘’Sì Guido…sono due biglietti 1+1 …quindi in totale ci possono andare quattro persone in vacanza e può portarci chi vuole, anche il suo fidanzato!! È grande e vaccinata!! Qualche altra domanda??’’ – chiarisco io facendogli capire che era inutile proseguire.
‘’Poi ne discutiamo meglio a casa. Comunque ora manca solo il mio di regalo. Ecco questa è per te!!’’ – dice porgendole una busta.
‘’Un’altra busta?! Guido mi hai regalato un week end romantico??’’ – dice divertita.
‘’Per il divertimento ci hanno pensato le mie sorelle per quanto ho visto. Io ho pensato al dovere!!’’ – precisa a metà tra l’ironico e il serio.
‘’Gli avevo consigliato qualcosa altro ma quando mi ha esposto la sua idea mi sono resa conto che non poteva non essere condivisa!!’’ – aggiunge Agnese a sostegno del marito.
Rosanna apre la busta e tira fuori un foglio cominciando a leggerlo.
‘’Oh mio Dio!!! Non è possibile’’ – esclama stupita.
‘’Dai leggilo ad alta voce!!’’ – la sollecita Chiara.
Rosanna si schiarisce la voce e rimane a guardare Guido che le sorride orgoglioso mentre la incita a fare quello che le ha detto sua figlia. Fa un bel respriro, trattiene le lacrime e comincia a leggere: ‘’Gentile signorina Aversa Rosanna la informiamo che il suo lavoro di tesi è stato esaminato dalla nostra commissione e che la sua proposta di ammissione al gruppo di ricerca è andata a buon fine. Nell’attesa di ricevere tutta la documentazione al completo le porgo i miei più sinceri complimenti per l’ottimo lavoro svolto.
Con la speranza di averla tra noi al più presto la saluto cordialmente
Dott.ssa Anna Demasi’’
– conclude emozionata.
‘’Dott.ssa Anna Demasi??’’ – ripeto io come un pappagallo – ‘’ma Anna Demasi non è la dirigente dell’unità operativa di Messina dell’ IAMC??’’ – continuo sorpresa.
‘’Esatto cara sorella!!’’ – conferma mio fratello – ‘’Rosanna avrà la possibilità di sostenere uno stage annuale presso la sezione di Messina con il team del professore Leone. Ha fatto un ottima tesi ed è giusto che abbia questa opportunità!! Poi a Messina ci sei sempre tu, quindi è come se fosse a casa!! Anzi sarà a casa’’.
Rosanna non regge più l’emozione, piega distrattamente il foglio che ha tra le mani e si getta tra le braccia di Guido felicissima.
‘’Grazie grazie grazie!!!’’ – ripete all’infinito.
Ed ecco un’altra lacrima che scivola sul mio viso in quell’istante che viene nascosta dal bacio di mio marito: ‘’Mi sa che per un po’ di tempo saremo in allegra compagnia’’ – mi sussurra sorridendo.
 
‘’Ok…va bene ora tocca a me!!’’ – dice asciugandosi il volto – ‘’Anch’io ho un regalo per voi!! Aspettate!!’’ – Rosannna si allontana un momento raggiungendo un ragazzo seduto sulla panchina non lontano da noi e prende una busta incamminadosi con lui verso di noi.
Quando ci raggiunge ci sorridiamo complici mentre vedo Guido rivolgermi uno sguardo agghiacciato cui rispondo con una linguaccia.
‘’Ecco solo per non essere maleducata, lui è Antonio. Non sono ammesse domande, non in questo momento almeno’’ – bisbiglia imbarazzatissima evitando lo sguardo di Guido e noto un leggero imbarazzo anche nel ragazzo – ‘’Comunque non perdiamo tempo…ecco questa è la vostra’’ – dice in direzione di Ghiro – ‘’Se vi va potete tenerla in caserma così quando capiterà che si riunirà la vecchia squadra vi ricorderete di me e dei vecchi tempi. Questa è per te, Guido. Lucia. E poi anche la tua Sara’’ – conclude consegnando le copie della sua tesi.
 

‘’A Ghiro,
a Costanza,
ad Orlando,
a Milo,
a Bianca
e a Bart,
i miei amici carabinieri,
che mi hanno fatta sempre sentire un vero membro della squadra
e che mi hanno insegnato il vero valore dell’amicizia.’’
 
‘’A Guido,
che mi ha salvata dal mio destino
e mi ha accolto come una figlia.
Al papà che è sempre stato per me.’’
 
‘’A Lucia,
che mi ha guidato nei momenti più difficili,
che si è presa cura di me nonostante tutto,
che ha sempre rischiato la sua vita per me,
alla donna che mi ha fatto da mamma.’’
 
‘’A Sara,
l’angelo che ha incrociato un giorno per caso la mia vita
e da quel momento mi ha preso per mano e mi è stata sempre vicina,
che mi ha insegnato cosa significhi ricominciare a vivere,
alla persona più pazza e simile a me che io abbia mai conosciuto,
al mio esempio di vita.’’

 

Sono vestita comoda, a mio agio con l’enorme maglietta che mi avvolge e sono stesa sul letto con gli occhi chiusi ma non dormo. Sento Bart che termina la sua interminabile telefonata con Corsi che dura da più di un’ora da quando siamo rientrati a casa, lo sento raggiungermi e avvicinarsi per accarezzarmi il viso e lasciare un delicato bacio sulle mie labbra e uno sul mio ventre per poi fare quello che per abitudine fa tutte le sere da quando ho cominciato a scrivere.

 
 
 

È stata una giornata molto intensa soprattutto per me. Sono stanca ma estremamente felice.
Anzi felice è dir poco.
L’emozione che ho provato oggi vedendo Rosanna laurearsi non è descrivibile a parole. La dedica che mi ha scritto sulla sua tesi sono le parole più belle che avesse potuto dirmi.
Sono così fiera di lei. Sono fiera della donna che è diventata e non certo per merito mio ma esclusivamente per la sua forza d’animo.
È diventata grande, non è più l’adolescente scatenata che ho conosciuto….ben no scatenata lo è ancora….è una donna scatenata, così suona meglio. Chissà perchè mi ricorda qualcuno :)
Ho un sacco di foto scattate durante questa giornata..anche un bambino noterebbe la mia mania per le foto!! Un giorno dovrò mettermi e sistemarle tutte in ordine nel mio hard disk. Le più belle di oggi però ho fatto in tempo a stamparle così da metterle subito nel diario.












Ritornare a Roma e vedere Guido, mia cognata Agnese, le mie nipotine e Lucia mi rende sempre serena.
Mio fratello non è cambiato affatto anche a distanza di anni. Per la verità non vorrei che mai cambiasse. È sempre stato il mio punto di riferimento, il mio porto sicuro, il fratello geloso che mandava all’aria i miei appuntamenti con i ragazzi ma anche colui che mi faceva tornare il sorriso quando una giornata era veramente pessima. Mi rasserena che abbia finalmente accettato la mia lontananza. All’inizio è stato l’unico a non prendere molto bene la mia scelta di lasciare Roma ma alla fine lo so che la cosa che per lui è sempre contata è la mia felicità. E lui lo sa che sono felice adesso.














Lucia…
la mia amata sorella!! L’altra me in tutto e per tutto e senza la quale non potrei essere me stessa!! Mai nessuna parola di troppo tra noi, solo uno sguardo e ci dicevamo tutto…ci diciamo tutto tuttora.
Il solito testardo e temerario capitano che porta avanti il suo lavoro con devozione e determinatezza. Ha scelto di essere affiancata da qualche nuovo membro oltre ai suoi storici colleghi che le sono rimasti accanto nella sua squadra, come al solito li ha scelti accuratamente. Non riesco a descrivere però la gioia che provo nel vederla così serena e innamorata. Lei e Orlando insieme sono davvero meravigliosi e da quando è nata la piccola Gaia….beh ancora meglio….lei sì che ha portato loro una gioia immensa. Quel ciclone se lo porta nel nome questo sentimento e soprattutto lo trasmette quando sorride. Stesso sorriso del padre, ammaliante e sincero e poi stessa cocciutaggine della madre….o anche della zia, non cambia molto!!











E poi riabbracciare Ghiro!!! Oh quanto mi è mancato!!!
Certo che è proprio un uomo maturo ora….non che prima non lo fosse ma ha solo deciso di crescere facendo attenzione a non soffocare il bambino che è dentro di lui.
Ghiro accasato!! Mi fa strano ancora pensarci eppure si sposa entro l’anno e ancora non hanno fissato la data quei due!! Ho capito che vogliono aspettare che io sia in forma ma non sono mica invalida!!! Me lo ricordo ancora come si fa la testimone di nozze!!
Forse serve un mio zampino come al solito…tempo di mettere un po’ di ordine nella mia vita e poi ci penso io a quei due =)











Aria di cambiamenti in questi anni anche per Milo, padre attento e molto protettivo verso la sua Marika che ogni giorno che passa gli somiglia sempre più e non solo fisicamente, e poi soprattutto affidabile tenente della Brancato. Eh già la tanto attesa promozione finalmente è giunta l’anno scorso.
E che piacere rivedere Bianca serena e rilassata. Ha trovato veramente un bravo ragazzo. Sembrano due eterni giovani innamorati. Sono contenta che abbia trovato la sua strada e la sua serenità senza rinunciare alla sua vita lavorativa.

























Ma caro il mio diario, vuoi sapere cosa mi ha fatto sentire veramente a casa??
Il Suo abbraccio!!
Sì..nelle sue braccia mi sento a casa: non importa dove stiamo. Possiamo essere a Bora Bora così come possiamo stare in macchina nel parcheggio fuori dalla caserma. L’importante è che stiamo insieme.
Non mi sono mai pentita di averlo seguito a Messina anche se non glielo mai detto direttamente. Anzi a dire il vero mi sono pentita di non averlo seguito subito e di avergli fatto passare quei sei mesi d’inferno stando io a Roma e lui in Sicilia. Non potevo fargli perdere quest’occasione e io avevo il corso da terminare. Ma appena liberata dal mio impegno ‘’didattico’’ sapevo quale sarebbe stata la scelta più giusta per noi.
Il mio posto è accanto a lui come moglie perchè è accanto alla persona che amo che sono felice; il mio posto è nella squadra del Ros di Messina come carabiniere perchè sono fedele alla divisa che porto.
 
E adesso vuoi sapere il perchè di tutte queste pagine scritte in tutti questi mesi, Bart?!
Sì, dico proprio a te che stai leggendo ora.
Perchè lo so che tutte le sere quando io mi addormento leggi quello che ho scritto.
Quando ti scoprii la prima volta ti vidi attento, studioso, curioso. Ho sempre pensato che semmai qualcuno avesse letto una cosa così personale sarei andata su tutte le furie e invece con te no.
E sai perchè?
Perchè non c’è una singola parola scritta qui che tu non già non sappia, non c’è nulla di più se non tutto quello che già sai….tutto quello che mi fai provare quando sono accanto a te. I nostri momenti più belli, più intimi, più pazzi, le nostre discussioni di lavoro e sì anche quelle in cui litighiamo e che poi sono seguite dal nostro scusarsi a vicenda nello stesso istante per cui poi scoppiamo a ridere.
Ci sono i nostri giorni di vita da quando quel giorno a Messina ti ho sposato, in regola questa volta, e abbiamo deciso che saremmo rimasti l’uno accanto all’altra sempre in qualunque occasione.
C’è la mia vita insieme a te, quella storia che è cominciata da semplici amici e che tuttora continua da perduti innamorati, quella storia che voglio che nostra figlia sappia a memoria. Quella storia che la faccia sognare mentre ascolta noi che gliela raccontiamo.
È per lei che ho scritto.
30 novembre
Ho cominciato a scrivere il giorno in cui ho scoperto di aspettarla, quando ho scoperto che il frutto del nostro amore era dentro di me da due settimane e ho cominciato a scrivere perchè dovevo assolutamente farle sapere che l’amavo già da subito e che amavo suo padre in maniera assoluta e incondiazionata perchè è riuscito a farmi tornare ad amare, a farmi innamorare di un puntiglioso e pignolo carabiniere che è stato in grado di far accadere qualcosa che avevo giurato non potesse più accadare: far battere di nuovo il mio cuore!!
 
E a questo punto della storia, dopo aver ribadito a fine pagina per l’ennesima volta che vi amo, che ti amo Bart, sai cosa ti rimane da fare?!
Ti rimane da fare solo una cosa: quella cosa ch…’’

 
‘’Quella cosa che io amo tanto e che mi fa sentire al sicuro sempre, quel gesto che non ho concesso a nessuno se non alla piccola Gaia perchè difficilmente sarei riuscita a tenerla a bada’’ – gli dico le stesse parole che ho scritto raggiungendolo sul balcone del mio appartamento a Roma.
Lui si volta verso di me e gli vedo gli occhi umidi anche se fa di tutto per non darlo a vedere. Poggia il diaro sul tavolino e si avvicina a me quasi intimorito di essere stato scoperto – ‘’Abbracciami e accarezza nostra figlia. Fammi sentire a casa’’.
Ed così che non fa passare un altro solo istante: sfiora le mie labbra delicatamente prima di lasciare un dolcissimo bacio. Mi fa fare una mezza giravolta facendo aderire la mia schiena al suo petto e accarezza teneramente il mio pancione prima di incrociare le sue dita con le mie a rafforzare la sua presa tenendomi, tenendoci strette a lui.
‘’Ti amo più della mia stessa vita, Sara. Vi amo immensamente!!’’.
‘’Adesso sì che non mi manca nulla. Siamo a casa!!’’.
 
Tutto è iniziato con un abbraccio inatteso.
E ora siamo qui.
Un abbraccio, un nostro abbraccio e tutto intorno non esiste più.
Siamo solo noi.
Io, Bart e nostra figlia.
La mia famiglia.

 

 
 

* Sempre sorridente, sempre onesto e gentile.



Riguardo a quest’ultimo capitolo volevo precisare che è di pura invenzione: i riferimenti all’istituto del CNR hanno come base un mio semplice giro in rete , la laurea in chimica non so se esattamente si svolge ancora con la discussione o se solo con la consegna della tesi. Io ho preferito inserirela scena della seduta di laurea pur non sapendo se nella realtà accada o meno. A me piace più la visione classica del giorno della laurea non quella che oggi adottano oggi alcuni corsi di studi. Così come l’inizio del discorso di Rosanna: ovviamente molto banale per una discussione ma ai fini del racconto nom mi occorreva un’ introduzione tecnica.
Scusatemi quindi per eventuali imprecisioni.

 
Detto questo eccomi all’epilogo della mia storia.
Ho cominciato questa avventura per gioco, trovandomi a fantasticare sui personaggi per  frenare l’attesa della nuova stagione. Ha preso talmente tanto del mio tempo che talvolta mandavo all’aria i miei impegni giornalieri ritrovandomi in certe situazioni con l’acqua alla gola.
Sono contenta di essere arrivata qui, ci tenevo a chiudere la narrazione. Non è  da me lasciare le cose a metà e come avrete notato dalla mia assenza qui su efp non  ho il tempo materiale per il momento di mettere in piedi qualche altro racconto …però mai dire mai.
Chissà…ci sarà sicuramente qualche mio inatteso momento di scrittura.
Ora veniamo alle cose importanti..
Dirvi semplicemente grazie è poco perchè se sono arrivata fino alla fine è soprattutto merito vostro,
di voi che avete letto.
Perchè con la vostra presenza  mi avete sostenuta e stimolata dandomi  una motivazione più che valida per continuare.
Quindi se questa mia bizzarra idea di mettere su carta le mie fantasie  è arrivata fin qui lo devo solo a voi.
Grazie a chi ha letto ogni mio capitolo con dedizione e costanza dimostrandomi  di essersi affezionato alla mia fanfiction;
ai lettori che hanno sbirciato le mie parole per pura e semplice curiosità perchè parte del loro tempo l’hanno dedicata un po’ a me;
a coloro che ho perso durante l’evolversi della vicenda perchè si sarebbero aspettati di leggere qualcosa di diverso;
a coloro che si sono accodati a strada già avviata perchè non è mai troppo tardi;
a coloro che hanno letto e che hanno tenuto i loro pensieri per se stessi perchè anche il silenzio ha il suo significato;

a quanti  leggeranno questa storia domani.
Grazie a tutti voi per essere stati i miei compagni di viaggio in quest’ avventura che mi ha insegnato qualcosa di più e mi ha dato la possibilità di conoscere bellissime persone.
Vi ringrazio con tutto il cuore.
Spero di avervi regalato qualcosa, un sorriso, una singola emozione, di avervi trasmesso in qualche modo quello che ho provato io mentre ho scritto.
 A me voi avete dato tanto. Grazie!!
Sayonara bella gente :)
_seshat_


 






 

  
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