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Autore: Winry977    31/12/2012    1 recensioni
Incontri inevitabili, quelli scritti dal destino. Io la prima volta che ascoltai Fallen Angel ne rimasi rapita. E cosa ne potevo sapere che il mio primo concerto della mia band preferita mi avrebbe stravolto la vita? Posso solo concludere... che era destino.
Genere: Generale, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino dopo quella serata piena di emozioni sento bussare alla porta nello stesso momento in cui mi sto riscaldando il caffè in un tazzone verde a strisce bianche. Vado alla porta con la tazza in mano e mentre la sorseggio apro e mi trovo davanti Andy con addosso una sorta di pigiama che consiste semplicemente in un paio di pantaloni larghissimi -che mi fanno pensare a come non abbia freddo- e che mi fa un sorriso grande quanto tutto il nostro paesello quando vede il mio viso quasi immerso nella tazza. Mi fa ridere solo per il modo in cui mi guarda e non riesco a bere, e mentre lo invito ad entrare con un cenno della mano, mi asciugo le labbra dal caffè.

-Dimmi.- dico poi posando la tazza ed il tovagliolo.

-Prima di tutto...- sento il suo respiro sul mio collo ed un suo dito che mi fa girare nella sua direzione spingendo semplicemente una spalla. -... Buongiorno.- e preme le sue labbra contro le mie, togliendomi il fiato. Mi piace questo modo di avviare la giornata, ma le mie guance stanno andando leggermente a fuoco.

-Mmm... buono questo caffè.- dice poi staccandosi da me e leccandosi le labbra. -Quanto zucchero ci metti?

Ok, ormai il mio viso sarà dello stesso colore delle ciliege e non so come raffreddare le orecchie che mi si stanno infuocando. -C...cinque cucchiaini...- balbetto imbarazzata e passandomi una mano tra i capelli.

-Cinque? Oddio, sarà dolcissimo!- mi osserva un po'. -Però con quest'aria intimidita tu lo sei molto di più.- mi sorride dandomi un altro bacio.

-Hai per caso deciso di uccidermi, Andrew Dennis Biersack?

Lui scoppia a ridere, poi si calma e mi fa una proposta. -Ti va di aiutarmi a vendicarmi dello scherzetto del dentifricio con CC? Potremmo chiamare anche Kay, per tirarla su di morale.

Getto uno sguardo fugace alla porta della stanza di Kay. -Per me va bene, ma per lei non so... ieri sera è tornata a casa che era distrutta, non so come potrebbe reagire... forse è meglio lasciarla per i fatti suoi... non voglio essere inopportuna.

Lui ci pensa un po', poi concorda con me.

-Beh, in cosa consiste questa vendetta?- cambio io discorso.

-Uh, ora vedi, ora vedi.- replica maliziosamente, prendendomi per mano e portandomi nell'altro appartamento, dove tutti giacciono addormentati, e mi conduce nella stanza del batterista che dorme beatamente a pancia in su. Il vocalist si allontana dalla stanza un attimo e torna quasi subito con in mano del dentifricio.

-Ma che ci vuoi fare?- bisbiglio io.

-Gli farò... la barba!- mormora lui con un filo di eccitazione.

-Oddio, se si sveglia io non c'entro niente!

Lui fa spallucce e si mette all'opera. Stappa il tubetto e lo spreme un po'. Quando il dentifricio esce un po' dal contenitore lui comincia a spalmarlo delicatamente sul viso del nostro amico, e quando ha prescritto un perimetro biancastro attorno la sua mandibola e sulle sue guance e CC è sulla via del risveglio, viene da me e si nasconde dietro la mia schiena. -Ma guarda un po' tu!- mormoro io guardandolo di sbieco e ridacchiando. Non ci vuole molto perché CC si svegli, e ci guardi perplesso.

-Oh, ragazzi.- sbadiglia. -Che ci fate qui? E perché Andy si nasconde dietro di te, Rain?- un pezzettino di dentifricio gli cade dalla guancia e lui guarda perplesso le coperte.

Dietro di me Andy mi sussurra qualcosa nell'orecchio. -Rain... al mio tre ci precipitiamo fuori di qui.- io lo guardo perplessa, ma annuisco.

CC si sta rigirando tra le mani l'impasto biancastro, poi si illumina e si sfiora una guancia.

-Uno...- CC stacca la mano dalla guancia. -Due...- si acciglia, poi ci guarda come se avesse capito tutto. -Tre!- mi prende per mano e si precipita nella camera del bassista ridendo e suscitando in me la stessa reazione. Ashley dorme ancora, ma al vocalist non importa. Salta sul suo letto e gli urla di proteggerlo, mentre lui salta in aria e lo guarda con occhi iniettati di sangue.

-Andy, ma che cazz...

-Proteggimi Ash! Mi sono vendicato, ma non so come reagirà!

Il bassista guarda lui, poi guarda me e la porta, sulla quale si affaccia un Christian Coma con del dentifricio spalmato sulla faccia che fissa il cantante con aria sbigottita dal sonno e con un'altra indecifrabile. Non sa cosa dire nemmeno lui, è evidente. Non sa se arrabbiarsi o saltagli addosso e alla fine tutto si smentisce in una sonora risata e con il nostro bassista che si mette un cuscino in testa per riaddormentarsi.

 

Alla fine ci riduciamo tutti a fare colazione a casa mia in pigiama, dove c'è ancora la mia tazza di caffè ormai raffreddato ad attendermi ed un'altra quantità sproporzionata di caffè preparata per errore.

-E Marc?- chiedo impensierita.

-Stanotte non è tornato.- dice Jinxx.

-E Kaylah?- chiede invece Jake con un certo cipiglio.

-Sono qui...- mormora la voce della mia amica che compare dal nulla, mentre lei si stropiccia gli occhi assonnati e cerca di sistemare i capelli un po' aggrovigliati. In pratica Jake è saltato sulla sedia. -Buongiorno...- borbotta lei per poi andare a chiudersi in bagno.

Jake si gira a guardarmi. -Non ha una bella cera.- ha ragione. E' pallida, gli occhi sono arrossati e si trascina ovunque ella vada. Annuisco tristemente. Per quanto odiasse Marc, lei lo aveva amato, quindi era normale che soffrisse.

Poco dopo uscì dal bagno sempre strascicando i piedi. -Rain mi presti il telefono? Chiamo al ristorante e dico che non vado al lavoro per... boh, non so neanche io per quanto non ci andrò.- annuisco. Non è che non ha una bella cera; ha il morale sotto i piedi. Di solito la mattina è tranquilla e di buon umore, oggi è tutto l'opposto.

Le porgo il cellulare e lei compone lentamente il numero del ristorante a cui lavora. -Pronto? Si, sono Kaylah. Mi passi la proprietaria? ... Buongiorno, le volevo dire che non verrò al lavoro per... per una settimana. ... si, no, è che non... non sto bene... si... ok, grazie. A rivederci.- chiude la telefonata e ringraziandomi mi porge il telefono. Poi si gira e si dirige verso la sua stanza. Prima che chiuda la porta le chiedo se vuole qualcosa da mangiare. Lei non risponde, si avvicina agli scaffali della colazione, prende un contenitore di biscotti, ne sfila un po', e mangiucchiandoli se ne torna in camera sua, chiudendo la porta.

Tutti abbiamo assistito alla scena in silenzio, che interrompo io. -Jake.. per rispondere alla tua domanda... eccola.

  
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