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Autore: KuromiAkira    31/12/2012    2 recensioni
Ricordava l'orgoglio con cui si presentava ai nuovi 'fratelli', poiché il suo nome, lo sapeva, era stato scelto dal suo amato 'padre'.
Ricordava quando, per caso, scoprì la verità su quel nome.
E allora, per la prima volta, percepì un vuoto dentro. Si sentì solo, come mai si era sentito prima di quel momento.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Isabelle/Reina, Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: First Times
Titolo del capitolo: Ad ogni costo
Fandom: Inazuma Eleven
Personaggi: Kiyama Hiroto
Genere: introspettivo
Rating: verde
Avvertimenti: nessuno
Conteggio Parole: 440
Note: Buon Anno! Yes, pubblico oggi perché è l'ultimo dell'anno. XD Non ho molto altro da commentare, solo... mi piacerebbero più fiction ambientate alla Aliea, per quel che mi riguarda spero di sfornare qualcuna, prima o poi. XD





Quando i bambini del Sun Garden entrarono all’ Aliea Accademy, Hiroto non si rendeva ancora conto di dove li avrebbe portati quella situazione. Ormai lui e i suoi fratelli erano divisi in cinque squadre e lui aveva ben poche occasioni di vederli, eccezion fatta per i membri della Gaia. Gli mancavano tutti ma il loro padre aveva detto loro di dividersi per un po', e lui non sarebbe mai andato contro il suo volere.
Aveva promesso che sarebbe diventato bravo quanto il vero Kira Hiroto nel calcio. Quindi sopportava allenamenti estenuanti, sopportava la lontananza degli altri, strani esami medici che fecero nascere ben più di un sospetto... Il fingersi alieni era ritenuto un gioco da praticamente tutti, un gioco divertente che sarebbe durato quanto bastava per divertirsi e far felice il padre; un gioco iniziato il giorno in cui lui, Saginuma, Nagumo, Suzuno e Midorikawa furono chiamati dal 'padre' e nominati capitani delle nuove squadre.
Hiroto pensava che, per quanto la situazione in quel momento potesse essere diversa, prima o poi si sarebbero tutti rivisti all'orfanotrofio.
Successivamente, nemmeno vedere il violento litigio tra Gazel e Burn, che per quanto discutessero sempre non si erano mai insultati in quel modo, né erano mai arrivati alle mani, lo toccò più di tanto. E la loro freddezza nel salutarlo subito dopo fu imputata al nervosismo per quello stesso litigio.
Hiroto capì che la situazione era cambiata davvero troppo la prima volta che vide Reize. Il ragazzo, il cui volto non poteva più essere nascosto dai lunghi capelli a causa della pettinatura, lo fissò freddamente, si inchinò e lo salutò con un gelido 'Gran-sama' prima di avanzare senza alcuna esitazione per il lungo corridoio.
Kiyama si bloccò, come impietrito. Gli occhi di Midorikawa non trasmettevano niente. Né felicità, né curiosità, nemmeno paura. Erano ancora profondi, troppo profondi per un ragazzino della sua età, e dentro non c'era più nulla, assolutamente nulla. Nessun sentimento.
Quel giorno, dopo tanto tempo che non lo vedeva, quando incontrò Reize e capì che in lui non c'era più alcuna traccia di Midorikawa Ryuuji, Hiroto si rese conto per la prima volta di ciò che stava perdendo.
Fu come se il vuoto che aveva percepito quando scoprì la verità su Kira Hiroto fosse tornato. Perchè, benché avesse ancora suo padre, benché avesse ancora i suoi fratelli (almeno quelli della Gaia) lui si sentiva perso, solo. Tanto che credette di cedere. Ma non poteva farlo. Suo padre si fidava di lui, doveva essere all'altezza. Doveva andare avanti per realizzare i desideri di suo padre. Ad ogni costo. Anche se questo voleva dire smettere di essere Kiyama Hiroto per diventare lo spietato alieno Gran.
  
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