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Autore: AnnieLeto22    31/12/2012    1 recensioni
La nostra Annie, per inseguire il suo sogno di attrice, si trasferisce a Los Angeles con la sorellina Sophie, amante di una band, i 30 Seconds to Mars, che Annie non conosce. Ma quando sua sorella la convincerà ad andare un giorno in montagna a sciare, un incontro cambierà la sua vita....Prima in peggio, ma poi decisamente in meglio ;D ... Ricco di colpi di scena, alternanza di momenti felici e tristi, vi consiglio di leggerla ;) Spero vi piaccia!!! :D
Queste sono alcune frasi che ritroverete nella mia prima FF che abbia mai scritto.
*- Però ricorda…Segui i tuoi sogni, non importa cosa, puoi fare tutto se lo vuoi. Buona fortuna Annie -
*…Quando si voltò, il mio cuore saltò un battito. Era lui. Era proprio lui.
*- Scusate, mia sorella Sophie è una vostra grandissima fan e…-
- Echelon, non fan…Siamo una famiglia -
*- Ecco, Annie, io ti ho invitato a ballare ma devo ammettere che…sono una frana -
- Non importa, lascia che la musica ti guidi -
*- Quando vi ho ascoltato…Ho provato delle emozioni forti…Non so come spiegartelo…-
- Così? - e appoggiò le sue morbide labbra sulle mie.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota autrice:

Scusate se vi ho fatto attendere tanto per questo capitolo, ma con le vacanze di Natale ho avuto da fare. Comunque pubblico apposta un capitolo un po’ più lungo del solito!! Fatemi sapere cosa ne pensate!! Al prossimo capitolo!! E buon anno a tutti <3

 

CHAPTER 26  - THE FIRST TIME

 

La mattina del 20 Maggio io e Sophie ci alzammo alle sette e mezza. Ci aspettava una giornata dura, avevamo deciso che, per essere tra le prime file, saremmo andate nella piazza del concerto molte ore prima; quindi facemmo una colazione abbondante. Uscii a comprare il pane per fare i panini che avremmo mangiato per pranzo e cena, entrai in panetteria di buon umore ma dopo un po’ cominciai a spazientirmi perché c’era una fila pazzesca. Finalmente verso le otto e mezza riuscii ad uscire con una bella busta di pane fresco, tornai a casa e aprii la porta dipinta di rosso.
Subito un odore di bruciato mi invase le narici. Mi preoccupai.
-Sophie?! Sta andando qualcosa a fuoco? – chiesi in preda al panico mentre mi dirigevo verso la cucina, da dove proveniva l’odore.
-Stellina, ti prego, rispond… - Mi bloccai sulla soglia della stanza a bocca aperta, lasciai la borsa che cadde a terra con un tonfo.
- Tanti auguri Annie!!! –
Sophie, Jared, Shannon, Tomo e Vicki erano in piedi dietro al tavolo di legno. Jay teneva in mano una torta enorme con su scritto col cioccolato “Happy Birthday our actress Annie”, ventotto candeline accese coronavano quella montagna di panna: era stupenda. Mi commossi.
-Oddio! Ma è bellissima! Non so cosa dire…Grazie, grazie di cuore – fu l’unica cosa che riuscii a mormorare.
Festeggiammo tutti insieme, fu bellissimo, ridemmo e mangiammo una delle torte più buone che avessi mai assaggiato. Verso le nove e mezza io e Sophie decidemmo che dovevamo andare a fare la fila, quindi i nostri amici si alzarono in piedi e si diressero verso l’ingresso.
- E’ buffo… - disse Sophie all’improvviso - Voglio dire, stasera voi suonerete per noi e…Sarà buffo e  strano sapere di conoscervi davvero di persona –
- Già! – confermò Tomo – Sarà ancora più bello però! – Le fece l’occhiolino.
- Allora ci vediamo stasera, ragazze! – disse Shannon con un gran sorriso.
- Vi accompagno giù! – esclamò Sophie e scese le scale fino al portone; gli altri la seguirono dopo avermi fatto di nuovo gli auguri e salutata, solo Jared rimase in casa con me. Sembrava volesse parlarmi.
- Annie… - esordì – Sei sicura che non ti da’ fastidio passare il tuo compleanno a fare la fila? Insomma…Ci dispiace di non essere riusciti a prendervi dei Golden Ticket, ma ci avrebbero messo troppo tempo a procurarceli e… -
- Non importa, davvero – Mi avvicinai al suo viso e lo baciai.
- Ok…Senti, stasera dopo il concerto ti va di venire a casa mia? Vorrei darti una cosa… - Mi guardò con aria da furbetto.
- Volentieri!! Ma…Sophie? –
- Non ti preoccupare, Shan si è già reso disponibile per stare con lei! –
- Perfetto, allora! Ci vediamo stasera! –
- Vi faremo passare una serata indimenticabile, te lo prometto! –
- Ne sono sicura –
Prima di andarsene mi baciò teneramente e poi, felice come un bambino a cui hanno regalato il suo giocattolo preferito, mi salutò e se ne andò.
Sophie salì poco dopo e uscimmo di casa, arrivando nel piazzale davanti al palco alle dieci. C’era già qualche gruppetto di ragazzi e ragazze dai 13 ai 30 anni circa, ci mettemmo in fila anche noi e aspettammo. Conobbi la compagna di classe di Sophie che amava i Mars e poi facemmo presto amicizia con tante persone, erano tutti molto simpatici e gentili, e fu in quel momento che capii che quello che i 30 Seconds To Mars avevano creato era qualcosa di meraviglioso.
Non fans, ma una vera e propria famiglia.

 

La giornata passò abbastanza veloce chiacchierando e cantando con altri Echelon, e finalmente arrivarono le nove. Io e Sophie eravamo in terza fila e, nonostante i piedi e la schiena ci facessero male, riuscimmo ad attendere la band, dopo altre due che avevano suonato prima.
Ed eccoli…Shannon si posiziona alla batteria tra le urla degli Echelon, poi entra Tomo e infine Jared dal centro, in una nuvola di fumo. Cosa posso dire di quella serata? Dire che fu fantastica è davvero poco. Fu veramente la più emozionante della mia vita, tutte le canzoni erano meravigliose e loro erano così bravi! Piansi ricordandomi quella mattina dopo il mio primo bacio con Jared, quando lui mi aveva suonato alcune delle loro canzoni e mi erano venuti i brividi…Beh, quella sera i brividi erano il doppio, se non il triplo.
Closer To The Edge, poi, fu pazzesca! Era un concentrato di dinamicità, ritmo, energia!! Mi venne in mente quella sera all’Angeles Pub, quando avevano suonato quella canzone e avevo provato delle emozioni fin allora sconosciute. Mi commossi e piansi ancora.
Ma la cosa più bella è che eravamo tra le prime file e che quindi riuscimmo a salire sul palco per Kings&Queens. Fu davvero entusiasmante, saltare e scatenarsi con tutte quegli Echelon sul palco e loro…erano perfetti! Ad un tratto mi ritrovai così vicina a Jared che lui si girò e mi fece l’occhiolino sorridendo: rischiai lo svenimento.
Decisamente il compleanno più bello della mia vita.

 

Alla fine del concerto Sophie era stanchissima, ma dal suo viso capivo che anche per lei quella serata era stata indimenticabile. Entrammo in auto e misi in moto verso casa nostra, dove avrei lasciato mia sorella e dove poco dopo sarebbe arrivato Shannon; intanto, discutemmo del concerto, di cosa ci era piaciuto e qual era stata la parte più emozionante. Lei disse Alibi, io Closer To The Edge. Entrambe erano state stupende, dovetti ammettere.
Arrivammo a destinazione verso mezzanotte e mezza, lasciai Sophie e mi diressi verso casa Leto. Solo quando la raggiunsi mi venne in mente una cosa: non avevo le chiavi. Così mi sedetti sui gradini davanti alla porta di casa e attesi. Ero così stravolta che ben presto mi addormentai.

 

All’improvviso qualcuno mi scosse piano un braccio con una mano.
-Annie…?? Ehi, Annie!! –
Mi svegliai, sbadigliai più volte e mi stiracchiai per bene. Era Jared. Prima che potessi salutarlo, continuò a parlare: - Ciao tesoro! Scusami tanto, mi sono dimenticato di darti le chiavi! –
-Me ne sono accorta…- mormorai.
-Mi dispiace, davvero!! Ma mi farò presto perdonare! – Sorrise, andò sul retro della sua auto, sollevò il portellone e ne tirò fuori una busta bianca. Quindi lo rischiuse, mi si avvicinò, mi aiutò ad alzarmi in piedi e aprì la porta di casa. Andammo in salotto e ci sedemmo su un divano.
-Ho una sorpresina per te per il tuo compleanno…Anche se ormai la mezzanotte è passata da un po’ vorrei dartelo lo stesso… - Si mise la busta dietro la schiena e rise come un bambino quando tentai di afferrarla senza successo.
-Dai Jay!! – Scoppiai a ridere anche io.
-Ok…Se lo vuoi…- Si alzò di scatto –…Vieni a prenderlo! –
Corse al piano di sopra con la busta in mano: Sì, era proprio un bambino. Sorrisi, lo rincorsi e arrivammo nella stanza con le due pareti a vetri. Lui si buttò sul divano aperto a formare un letto, quello dove io e Jared avevamo dormito pochi mesi prima. Quasi a leggermi nel pensiero, con una vena di malinconia, lui disse:     - Sai, non l’ho più richiuso da quella notte…Ero rimasto a guardarti per ore… -
Quest’ultima frase mi spiazzò. – Cosa?! Perché non me l’hai detto? –
Lui rise, poi accarezzò il lenzuolo del letto come in un ricordo improvviso e remoto. Arrossii, un po’ per la vergogna e l’imbarazzo (mi aveva guardato mentre dormivo!!), un po’ perché era stata una cosa tenera.
-Ora vorrei che aprissi il tuo regalo – Disse all’improvviso e mi porse la busta. Dentro c’era una scatola, che aprii subito dopo. Quello che mi ritrovai davanti mi tolse il fiato. Era l’abito che tanto amavo e desideravo, quello color bronzo che Sophie mi aveva incitato a provare e che non avevo comprato perché non potevo permettermelo, quello che avevo immaginato di indossare durante il ballo con Jared.
All’inizio ero così felice e sorpresa che non riuscii a dire niente, poi però tornai seria.
-Jared, non dovevi…Costava tanto…Io… -
Lui mi sfiorò la guancia con la punta delle dita. – Ehi, ehi, ehi!! Annie, lo sai che per me questo non è un problema –
-Si, lo so, ma… -
-E’ per il tuo compleanno, non potevo decidere di regalarti qualcosa di bello? Credo che tu pensi un po’ troppo agli altri, certo è una cosa positiva, ma devi pensare anche a te stessa! –
Sospirai. Dalla morte dei miei genitori non avevo fatto altro che preoccuparmi per mia sorella, il che era un gesto premuroso, tuttavia Jared aveva perfettamente ragione.
-Grazie, Jay, davvero… -
Lui mi si avvicinò lentamente, mise una mano fra i miei capelli facendomi rabbrividire e mi baciò. L’altra mano sfiorò il mio fianco, poi abbassò la cerniera della mia felpa e me la fece togliere, quindi mi sfilò la maglietta che gettò per terra. Io feci lo stesso con lui, mentre lui spegneva la luce e rimanevamo noi due, da soli, alla luce della luna che proveniva dall’esterno.
Lasciai che le sue mani scorressero sul mio corpo, mentre pensavo che quello che stavo facendo era davvero ciò che volevo fare…Amarlo con tutta me stessa e godermi ogni più piccola parte di lui.

 

 

 

 

  
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