Nota
autrice:
Scusate
se vi ho fatto attendere tanto per questo capitolo, ma con le
vacanze di Natale ho avuto da fare. Comunque pubblico apposta un
capitolo un po’
più lungo del solito!! Fatemi sapere cosa ne pensate!! Al
prossimo capitolo!! E
buon anno a tutti <3
CHAPTER 26 - THE FIRST TIME
La mattina del
20 Maggio io e Sophie
ci alzammo alle sette e mezza. Ci aspettava una giornata dura, avevamo
deciso
che, per essere tra le prime file, saremmo andate nella piazza del
concerto
molte ore prima; quindi facemmo una colazione abbondante. Uscii a
comprare il
pane per fare i panini che avremmo mangiato per pranzo e cena, entrai
in
panetteria di buon umore ma dopo un po’ cominciai a
spazientirmi perché c’era
una fila pazzesca. Finalmente verso le otto e mezza riuscii ad uscire
con una
bella busta di pane fresco, tornai a casa e aprii la porta dipinta di
rosso.
Subito un odore di bruciato mi invase
le narici. Mi preoccupai.
-Sophie?! Sta andando qualcosa a
fuoco? – chiesi in preda al panico mentre mi dirigevo verso
la cucina, da dove
proveniva l’odore.
-Stellina, ti prego, rispond… - Mi
bloccai sulla soglia della stanza a bocca aperta, lasciai la borsa che
cadde a
terra con un tonfo.
- Tanti auguri Annie!!! –
Sophie, Jared, Shannon, Tomo e Vicki
erano in piedi dietro al tavolo di legno. Jay teneva in mano una torta
enorme con
su scritto col cioccolato “Happy Birthday our actress
Annie”, ventotto
candeline accese coronavano quella montagna di panna: era stupenda. Mi
commossi.
-Oddio! Ma è bellissima! Non so cosa
dire…Grazie, grazie di cuore – fu
l’unica cosa che riuscii a mormorare.
Festeggiammo tutti insieme, fu
bellissimo, ridemmo e mangiammo una delle torte più buone
che avessi mai
assaggiato. Verso le nove e mezza io e Sophie decidemmo che dovevamo
andare a
fare la fila, quindi i nostri amici si alzarono in piedi e si diressero
verso
l’ingresso.
- E’ buffo… - disse Sophie
all’improvviso - Voglio dire, stasera voi suonerete per noi
e…Sarà buffo e
strano sapere di conoscervi davvero di
persona –
- Già! – confermò Tomo –
Sarà ancora
più bello però! – Le fece
l’occhiolino.
- Allora ci vediamo stasera, ragazze!
– disse Shannon con un gran sorriso.
- Vi accompagno giù! – esclamò Sophie
e scese le scale fino al portone; gli altri la seguirono dopo avermi
fatto di
nuovo gli auguri e salutata, solo Jared rimase in casa con me. Sembrava
volesse
parlarmi.
- Annie… - esordì – Sei sicura che
non ti da’ fastidio passare il tuo compleanno a fare la fila?
Insomma…Ci
dispiace di non essere riusciti a prendervi dei Golden Ticket, ma ci
avrebbero
messo troppo tempo a procurarceli e… -
- Non importa, davvero – Mi avvicinai
al suo viso e lo baciai.
- Ok…Senti, stasera dopo il concerto
ti va di venire a casa mia? Vorrei darti una cosa… - Mi
guardò con aria da
furbetto.
- Volentieri!! Ma…Sophie? –
- Non ti preoccupare, Shan si è già
reso disponibile per stare con lei! –
- Perfetto, allora! Ci vediamo
stasera! –
- Vi faremo passare una serata
indimenticabile, te lo prometto! –
- Ne sono sicura –
Prima di andarsene mi baciò
teneramente e poi, felice come un bambino a cui hanno regalato il suo
giocattolo preferito, mi salutò e se ne andò.
Sophie salì poco dopo e uscimmo di
casa, arrivando nel piazzale davanti al palco alle dieci.
C’era già qualche
gruppetto di ragazzi e ragazze dai 13 ai 30 anni circa, ci mettemmo in
fila
anche noi e aspettammo. Conobbi la compagna di classe di Sophie che
amava i
Mars e poi facemmo presto amicizia con tante persone, erano tutti molto
simpatici e gentili, e fu in quel momento che capii che quello che i 30
Seconds
To Mars avevano creato era qualcosa di meraviglioso.
Non fans, ma una vera e propria
famiglia.
La giornata
passò abbastanza veloce
chiacchierando e cantando con altri Echelon, e finalmente arrivarono le
nove.
Io e Sophie eravamo in terza fila e, nonostante i piedi e la schiena ci
facessero male, riuscimmo ad attendere la band, dopo altre due che
avevano
suonato prima.
Ed eccoli…Shannon si posiziona alla
batteria tra le urla degli Echelon, poi entra Tomo e infine Jared dal
centro,
in una nuvola di fumo. Cosa posso dire di quella serata? Dire che fu
fantastica
è davvero poco. Fu veramente la più emozionante
della mia vita, tutte le
canzoni erano meravigliose e loro erano così bravi! Piansi
ricordandomi quella
mattina dopo il mio primo bacio con Jared, quando lui mi aveva suonato
alcune delle
loro canzoni e mi erano venuti i brividi…Beh, quella sera i
brividi erano il
doppio, se non il triplo.
Closer To The Edge, poi, fu pazzesca!
Era un concentrato di dinamicità, ritmo, energia!! Mi venne
in mente quella
sera all’Angeles Pub, quando avevano suonato quella canzone e
avevo provato
delle emozioni fin allora sconosciute. Mi commossi e piansi ancora.
Ma la cosa più bella è che eravamo
tra le prime file e che quindi riuscimmo a salire sul palco per
Kings&Queens. Fu davvero entusiasmante, saltare e scatenarsi
con tutte
quegli Echelon sul palco e loro…erano
perfetti! Ad un tratto mi ritrovai così vicina a Jared che
lui si girò e mi
fece l’occhiolino sorridendo: rischiai lo svenimento.
Decisamente il compleanno più bello
della mia vita.
Alla fine del
concerto Sophie era
stanchissima, ma dal suo viso capivo che anche per lei quella serata
era stata
indimenticabile. Entrammo in auto e misi in moto verso casa nostra,
dove avrei
lasciato mia sorella e dove poco dopo sarebbe arrivato Shannon;
intanto,
discutemmo del concerto, di cosa ci era piaciuto e qual era stata la
parte più
emozionante. Lei disse Alibi, io Closer To The Edge. Entrambe erano
state
stupende, dovetti ammettere.
Arrivammo a destinazione verso
mezzanotte e mezza, lasciai Sophie e mi diressi verso casa Leto. Solo
quando la
raggiunsi mi venne in mente una cosa: non avevo le chiavi.
Così mi sedetti sui
gradini davanti alla porta di casa e attesi. Ero così
stravolta che ben presto
mi addormentai.
All’improvviso
qualcuno mi scosse
piano un braccio con una mano.
-Annie…?? Ehi, Annie!! –
Mi svegliai, sbadigliai più volte e
mi stiracchiai per bene. Era Jared. Prima che potessi salutarlo,
continuò a
parlare: - Ciao tesoro! Scusami tanto, mi sono dimenticato di darti le
chiavi!
–
-Me ne sono accorta…- mormorai.
-Mi dispiace, davvero!! Ma mi farò
presto perdonare! – Sorrise, andò sul retro della
sua auto, sollevò il
portellone e ne tirò fuori una busta bianca. Quindi lo
rischiuse, mi si
avvicinò, mi aiutò ad alzarmi in piedi e
aprì la porta di casa. Andammo in
salotto e ci sedemmo su un divano.
-Ho una sorpresina per te per il tuo
compleanno…Anche se ormai la mezzanotte è passata
da un po’ vorrei dartelo lo
stesso… - Si mise la busta dietro la schiena e rise come un
bambino quando tentai
di afferrarla senza successo.
-Dai Jay!! – Scoppiai a ridere anche
io.
-Ok…Se lo vuoi…- Si alzò di scatto
–…Vieni a prenderlo! –
Corse al piano di sopra con la busta
in mano: Sì, era proprio un bambino. Sorrisi, lo rincorsi e
arrivammo nella
stanza con le due pareti a vetri. Lui si buttò sul divano
aperto a formare un
letto, quello dove io e Jared avevamo dormito pochi mesi prima. Quasi a
leggermi nel pensiero, con una vena di malinconia, lui disse: -
Sai, non l’ho più richiuso da quella
notte…Ero rimasto a guardarti per ore… -
Quest’ultima frase mi spiazzò. –
Cosa?! Perché non me l’hai detto? –
Lui rise, poi accarezzò il lenzuolo
del letto come in un ricordo improvviso e remoto. Arrossii, un
po’ per la
vergogna e l’imbarazzo (mi aveva guardato mentre dormivo!!),
un po’ perché era
stata una cosa tenera.
-Ora vorrei che aprissi il tuo regalo
– Disse all’improvviso e mi porse la busta. Dentro
c’era una scatola, che aprii
subito dopo. Quello che mi ritrovai davanti mi tolse il fiato. Era
l’abito che
tanto amavo e desideravo, quello color bronzo che Sophie mi aveva
incitato a
provare e che non avevo comprato perché non potevo
permettermelo, quello che
avevo immaginato di indossare durante il ballo con Jared.
All’inizio ero così felice e sorpresa
che non riuscii a dire niente, poi però tornai seria.
-Jared, non dovevi…Costava tanto…Io…
-
Lui mi sfiorò la guancia con la punta
delle dita. – Ehi, ehi, ehi!! Annie, lo sai che per me questo
non è un problema
–
-Si, lo so, ma… -
-E’ per il tuo compleanno, non potevo
decidere di regalarti qualcosa di bello? Credo che tu pensi un
po’ troppo agli
altri, certo è una cosa positiva, ma devi pensare anche a te
stessa! –
Sospirai. Dalla morte dei miei
genitori non avevo fatto altro che preoccuparmi per mia sorella, il che
era un
gesto premuroso, tuttavia Jared aveva perfettamente ragione.
-Grazie, Jay, davvero… -
Lui mi si avvicinò lentamente, mise
una mano fra i miei capelli facendomi rabbrividire e mi
baciò. L’altra mano sfiorò
il mio fianco, poi abbassò la cerniera della mia felpa e me
la fece togliere,
quindi mi sfilò la maglietta che gettò per terra.
Io feci lo stesso con lui,
mentre lui spegneva la luce e rimanevamo noi due, da soli, alla luce
della luna
che proveniva dall’esterno.
Lasciai che le sue mani scorressero
sul mio corpo, mentre pensavo che quello che stavo facendo era davvero ciò che volevo
fare…Amarlo con tutta me
stessa e godermi ogni più piccola parte di lui.