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Autore: simply_me    18/07/2007    7 recensioni
"Non si sarebbe mai aspettato di capirlo in quel modo.
Adesso che la guardava intrattenere le clienti, rannicchiato dietro una colonna dell'Host Club, non poteva fare a meno di rendersene conto."
Può davvero Tamaki capire i suoi sentimenti?
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruhi Fujioka, Tamaki Suoh
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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the truth beneath

ATTENZIONE SPOILER! questa storia segue l'attuale pubblicazione giapponese del manga(cap52)quindi se non volete anticipazioni è meglio che vi fermiate qui ^^

The truth beneath.

Capitolo 1

Non si sarebbe mai aspettato di capirlo in quel modo.

Adesso che la guardava intrattenere le clienti, rannicchiato dietro una colonna dell'Host Club, non poteva fare a meno di rendersene conto. Era proprio vero.

Era bastato poco.
Dieci giorni di lontananza e quella notizia al suo rientro: i gemelli in conflitto, Kaoru che le si era dichiarato e Hikaru… anch'egli innamorato.

Era assurdo, non poteva crederci, non voleva.

Era stato Honey a raccontargli tutto, a stupirlo a quel modo.

Certo, non poteva negare di aver capito che qualcosa non andasse , entrando nella terza aula di musica quel giorno…

- Il vostro King è tornano, miei adorati sudditi! - aveva esordito solennemente accompagnando il tutto con un gesto plateale della mano.

Dentro aveva trovato Kaoru seduto sul divano intento a leggere un libro, Hikaru alle prese con Pyo-chan rannicchiato in un angolo della sala e Mori e Honey seduti a un tavolino colmo di torte e pasticcini.
Mancava solo lei…

- Tama-chan! Kyo-chan! Bentornati!- gli aveva urlato allegramente Honey andandogli incontro festoso come sempre.

Al contrario, i gemelli avevano esitato.

- Beh! Che succede? Perchè non salutate il vostro King come si deve? –

Si erano lanciati una rapida occhiata, a seguito della quale Hikaru si era voltato e Kaoru aveva chinato un istante il capo per poi sforzarsi di sorridere dicendo:

- Bentornato Lord… -

No, qualcosa non quadrava. Che lo avessero scoperto?

- Cos… - aveva cominciato a chiedere prima di sentire la maniglia della porta.

Si era voltato giusto in tempo per vederle fare capolino, con fare concitato, da uno spiraglio della porta e entrare, chiedendo scusa del ritardo.

- Haruhi! – le aveva gridato sorridente.
- Ta … Tamaki-senpai! – era stata l'unica cosa in grado di dire prima che questi la abbracciasse stretta e cominciasse a volteggiare con lei. - Se … senpaaai ! –

- Tamaki… – lo aveva chiamato Kyouya sistemandosi gli occhiali sul naso.
- Ah… cosa? -
- Così le farai venire il mal di testa… -
- Ah! – si era bloccato – si, certo, certo! - aveva aggiunto sorridendo, poi chinandosi e scodinzolando speranzoso verso la ragazza - Dimmi Haruhi, ti è mancato il tuo adorato paparino? Eh? Eh? Eh? –

La aveva vista fare spallucce prima di sentirle dire:

- Uh… - annuendo rassegnata, poi sorridendo – bentornato senpai… bentornato anche a te, Kyouya-sen … -

Il suo sorriso era stato abbastanza per lui per precipitarsi nuovamente ad abbracciarla stretta al suo petto e dirle dolcemente:

- Non hai idea di quanto mi sei mancata, Haruhi… -

A quella frase Hikaru era scattato in piedi dal suo angolo e uscito di corsa dalla sala.

Ne era rimasto sorpreso: aveva battuto le palpebre perplesso un paio di volte, tenendo ancora Haruhi stretta al petto mentre aveva chiesto:

- Eh? cosa…? – voltando il capo a osservare gli altri.

Haruhi si era liberata dalla stretta a capo chino e poi, sforzandosi di sorridere, aveva detto voltandosi verso Kyouya:

- Ah… ecco… Kyouya-senpai… so che siete appena arrivati… e immagino vorrete subito riprendere le attività del club… ma … sono di turno in classe questa settimana, quindi preferirei assentarmi per un paio di giorni… se per te va bene… -

Si assentava? Proprio adesso che finalmente lui era tornato? Perchè?
E poi… da quando doveva chiedere alla mamma il permesso e non al paparino?

- Haruhi?! Perché? Perché la mia adorata figlia mi ignora?! Mamma! Diglielo anche tu! –

Kyouya lo aveva ignorato, soffermandosi sul volto di Haruhi prima di acconsentire dicendo:

- Capisco. Immagino che non ci sia nulla da fare… -
- Mamma! Anche tu… – aveva detto prima di rannicchiarsi sulle ginocchia a fare cerchi immaginari col dito sul pavimento, aggiungendo con aria depressa – nessuno mi tiene in considerazione in questa famiglia… -
- Grazie, devo proprio andare… - aveva aggiunto la ragazza prima di uscire dalla sala richiudendosi dietro la porta.

- Ah… Haruhi! –

Troppo tardi, era già andata via.

Era rimasto fermo un istante a guardare la porta chiusasi dietro la ragazza, avvertendo per un attimo ancora quella sensazione che lo aveva accompagnato nei giorni precedenti, solitudine, poi era tornato a curarsi della sala: qualcosa non andava, lo aveva avvertito.

Aveva guardato Kaoru, il quale era ancora a capo chino.
Avrebbe voluto chiedere cosa stesse succedendo, ma Kyouya lo aveva anticipato.

- Kaoru… va a chiamare tuo fratello. –
- Ah… Kyouya-sen … -
- Dobbiamo organizzare le prossime attività del club… -
- … uh… - aveva annuito il gemello prima di alzarsi e uscire anche lui dalla sala lasciando aperta la porta.

Che diamine stava succedendo?

Si era voltato verso Honey-senpai e Mori-senpai e aveva visto il primo stringere al petto il proprio coniglietto con aria triste.

- Honey-sen… - aveva cominciato a chiedere
- Hika-chan e Kao-chan hanno litigato… - lo aveva interrotto Honey seguitando a guardare in basso.
- Eh? Hanno litigato? Ma no! Ma no! Sarà uno dei loro soliti falsi litigi! – aveva detto ridendo – Si, si! Si saranno annoiati un sacco durante questi dieci giorni, senza le attività del club. - si era avvicinato a Honey e aveva poggiato la mano sulla sua spalla – Su senpai non preoccuparti. Vedrai che presto la smetteranno con questa farsa… -

Tuttavia Honey non era tornato sereno.

Forse questa volta si sbagliava, c'era qualcosa di diverso.

- Suppongo… che non sia il solito litigio Tamaki… - aveva detto Kyouya affiancandolo – Honey-senpai, puoi dirci cosa è successo? –

Timidamente il piccoletto aveva dato un'occhiata al cugino che lo aveva incoraggiato con un sorriso.

- È cominciato tutto quel giorno di pioggia, prima che voi partiste . Quel giorno Kao-chan ha fatto capire Hika-chan i suoi sentimenti. – aveva cominciato Honey – ma solo dopo la vostra partenza le cose sono peggiorate… buuhuu ! È colpa mia!!! – aveva esclamato scoppiando in lacrime.
- Mitsukuni… - era corso il cugino a consolarlo.
- Ehm… Honey-senpai… - lo aveva richiamato un po' sbigottito – non potresti… spiegarti un po' meglio? -

Il piccoletto dell'Host Club si era asciugato le lacrime cercando di farsi coraggio.

- Non penso… che tutto tornerà come prima così facilmente. Forse avrei fatto meglio a starmi zitto… - aveva aggiunto mordendosi il labbro inferiore.
- Mitsukuni, hai detto solo quello che ritenevi giusto… - gli aveva detto il cugino.
- Takashi… Però… -
- Però cosa? – gli aveva chiesto sempre più ansioso di scoprire la verità – che cosa… -

Kyouya lo aveva interrotto poggiandogli una mano dietro la schiena e si era rivolto al senpai:

- Honey-senpai, la ragione per la quale i gemelli hanno litigato… è Haruhi. Non è così? –

Honey non aveva risposto, non palesemente, ma il suo abbracciare ancora più stretto Usa-chan e chinare   il capo   nascondendo lo sguardo era stato più che sufficiente: era Haruhi.

Haruhi? Haruhi?! Perché? Come!?

- Kyouya… - aveva ripreso a parlare scuro in volto – vuoi forse dire che quei gemelli demoniaci hanno combinato qualcosa alla mia adorata Haruhi? Honey-senpai! Che cosa le hanno fatto? Come si sono permessi! Ah ma adesso che paparino è tornato ci penserà lui a difenderti, Haruhi! Proteggerò la mia adorata figlia come si deve! Quei due demoni… -
- Tamaki… -
- Eh? Cosa ? –
- Perchè non lasci che Honey-senpai possa spiegarsi? - aveva aggiunto Kyouya sorridendogli con quel solito enigmatico sorriso che indicava un ordine piuttosto che un suggerimento.
- Hm… - aveva annuito tornando a guardare serio Honey.

- Io e Takashi ce ne eravamo accorti già da tempo, solo… quella volta a casa loro… lì Kao-chan lo ha ammesso apertamente. Ma non voleva far cambiare le cose. Per questo lo aveva tenuto nascosto a tutti, anche a suo fratello. Quando però ha visto quanto anche Hika-chan ci tenesse… non ha più potuto nascondere le cose. Se non per lui, almeno per Hika-chan le cose dovevano cambiare… perché sebbene anche lui ne sia innamorato… quando gli ho chiesto cosa volesse a prescindere dal fratello, cosa volesse per lui, Kaoru, senza considerare nessun altro… lui ha scelto la felicità di Hika-chan . È la cosa più importante per lui… e lui sa che Hikaru non si sarebbe mai mosso . Per questo Kao-chan ha agito a quel modo. L'appuntamento, il bacio… voleva che Hikaru spezzasse il loro legame. È da allora che non si parlano e Haruhi… – non aveva osato continuare, ristringendo al petto il coniglietto con maggiore forza.

La spiegazione di Honey era stata confusa, ma più che sufficiente per cogliere tre concetti fondamentali: i gemelli erano innamorati della stessa persona, c'era stato un appuntamento e… un bacio.

Quello che la sua mente si era rifiutata di capire allora era il ruolo che Haruhi ricopriva, non perchè non avesse potuto immaginarlo a dire il vero, ma proprio perchè non aveva voluto.

- E cosa c'entra Haruhi? - aveva cominciato a chiedere come incapace di capire – come può Haruhi far parte di tutta questa storia? –

Si era rifiutato di credere una cosa del genere possibile in ogni modo, perchè accettarlo sarebbe stato ammettere di non esser stato in grado di vedere cosa si muoveva da tempo all'interno dell'Host Club, sarebbe stato ammettere la sua incapacità di King e di… padre.

- Ah ah ah ! – aveva riso passandosi una mano tra i capelli - È uno scherzo vero? Non può essere altrimenti… questa storia dell'appuntamento… sono sicuro che adesso quei gemelli demoniaci… -
- Non è uno scherzo Lord – lo aveva interrotto Kaoru sulla porta appena tornato col fratello.

Li aveva osservati come inerte: non era stato in grado di proteggerla.
Se solo non avesse finto…

- Io – aveva ripreso a parlare Kaoru – sono innamorato di Haruhi. –

Aveva sentito come un colpo al basso ventre

- Le ho chiesto di dedicarmi il suo tempo in questi giorni – aveva proseguito Kaoru entrando del tutto nell'aula e avvicinandosi alla finestra – e siamo andati al parco divertimenti della plebe… e l'ho bac … -

Non era riuscito a controllarsi: si era precipitato sul gemello afferrandolo per il colletto della camicia.

- E hai cosa? COSA ? – gli aveva urlato continuando a reggerlo dal colletto della camicia - L'hai baciata perché tuo fratello vedesse la scena e spezzasse il vostro legame? –
- Kaoru… allora… - aveva sentito dire a Hikaru
- Hai… Hai pensato ai sentimenti di Haruhi? Ti sei servito di lei solo perchè tuo fratello reagisse e si allontanasse da te? perchè trovasse la sua felicità anche a tuo discapito? Idiota! Come pensi si sia sentita Haruhi? Come credi che si senta adesso? – aveva lasciato andare il ragazzo che guardava in basso – e tu… tu hai il coraggio di dichiarati innamorato… innamorato di Haruhi? –

Aveva visto Hikaru affiancare il fratello, ma non gliene era importato.

- Voi gemelli, non avete pensato che a voi stessi ancora una volta! Haruhi… Haruhi non si merita questo. – aveva detto con voce tremante per la rabbia - Haruhi merita qualcuno che pensi a lei sopra ogni altro… non qualcuno… che la coinvolga in una stupida "lite fraterna" perché incapace di agire direttamente e di risolvere da solo i propri problemi… Haruhi merita qualcuno che… sia felice anche solo di passeggiare al suo fianco nei quartieri della gente comune… qualcuno che sia disposto a assaggiare il suo caffè istantaneo senza lamentarsi che non sappia di nulla, qualcuno che… qualcuno che voglia renderla felice… -
- E quel qualcuno dovresti essere tu Lord? – lo aveva interrotto con voce sprezzante Hikaru
- Hikaru… - aveva sussurrato il gemello
- Dovresti essere tu Lord? – aveva ripetuto – ah? –

Era rimasto in silenzio.

- Andiamo! Lo abbiamo capito da tempo tutti quanti qua dentro! Solo tu sembri fare il finto tonto, Lord… - aveva aggiunto Hikaru – Beh! lascia che ti dica una cosa senpai: forse Haruhi merita qualcuno che sia migliore di me o di mio fratello, ma merita anche qualcuno capace di affrontare apertamente i propri sentimenti e non nasconderli dietro la storiella del “caro… paparino ”! –
- Cos… -
- Anche tu… anche tu sei innamorato di Haruhi. Abbi il coraggio di ammetterlo! – lo aveva guardato spezzante
- Io… -
- Kyouya-senpai! – aveva seguitato Hikaru - Diglielo anche tu! Magari così se ne renderà conto una buona volta! –

Si era voltato a guardare Kyouya a pochi passi da lui ma questi non lo aveva ricambiato, il suo sguardo era rimasto fisso sui gemelli con un'aria imperscrutabile.

- Kyouya… - lo aveva chiamato esitando
- Credo che sia abbastanza per oggi. – aveva detto quest' ultimo con la sua solita freddezza – L'Host Club resterà chiuso, oggi e anche domani… -
- Ma … - aveva provato a controbattere.
- Con Haruhi assente e voi in queste condizioni non saremmo in grado di fornire un adeguato servizio alle nostre clienti. La settimana scolastica si chiuderà domani. Suppongo che un po' di tempo per riflettere farà bene a tutti no? Credo sia il caso di andare a casa, tutti quanti. – aveva infine aggiunto col suo solito sorriso.

Senza dire una parola, aveva visto i gemelli uscire dall'aula in silenzio seguiti dai due cugini…
Honey si era fermato di fronte a lui un istante prima di uscire dalla sala e aveva alzato il capo puntando gli occhi su di lui, come se avesse voluto dirgli qualcosa.
Tuttavia non c'era riuscito: aveva chinato il capo ed era uscito anch'egli seguito da Mori senpai.

Li aveva osservati, uscire ad uno ad uno, incapace di fermarli: tutto quello era più di quanto si sarebbe mai aspettato di trovare.

Ma ciò che più lo aveva sorpreso erano state le parole di Hikaru.

- Tamaki… - lo aveva riportato alla realtà l'amico – non pensare troppo alle parole di Hikaru… -
- Eh? –
- In fondo – aveva aggiunto serio – tu “non sei” innamorato di Haruhi… e non c'è motivo per cui le sue parole possano aver peso per te… Sbaglio? – aveva chiesto sorridendo in maniera enigmatica.

Non aveva risposto.
Forse perché quella domanda non aveva bisogno di una vera risposta, o semplicemente perchè non era in grado di darla.

- Andiamo – lo aveva esortato Kyouya
- Uh – si era limitato ad annuire incerto prima di uscire richiudendosi dietro la porta...

  
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