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Autore: simply_me    22/07/2007    6 recensioni
"Non si sarebbe mai aspettato di capirlo in quel modo.
Adesso che la guardava intrattenere le clienti, rannicchiato dietro una colonna dell'Host Club, non poteva fare a meno di rendersene conto."
Può davvero Tamaki capire i suoi sentimenti?
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruhi Fujioka, Tamaki Suoh
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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nota:prima di cominciare questo secondo capitolo volevo ringraziare tutti coloro che hanno lasciato un commento al primo... grazie mille davvero^_^




Capitolo 2

Quel giorno Tamaki era tornato a casa in silenzio.

Era rimasto davvero sconvolto, così sconvolto da non essere stato capace di pensare ad altro tutto il pomeriggio, nonostante la compagnia di Antoniette, nonchè per buona parte della notte.

Aveva dormito così poco la notte, che la mattina seguente la vecchia Shima aveva dovuto rincorrerlo con le scarpe in mano, perché aveva rischiato di andare a scuola in pantofole.

La mattinata era trascorsa velocemente, tra le ore di lezione e le domande delle compagne di classe sulla sua salute, che per alcuni istanti gli avevano dato tregua dal pensare alla condizione del loro club.

- Kyouya... - aveva richiamato l'amico voltandosi durante una delle pause tra una lezione e l'altra - ma come ti è venuto in mente di dire che avevo un attacco di diarrea!? -
- Tamaki... - aveva risposto l'altro - non potevo mica spiegare la reale situazione. Un attacco improvviso di diarrea era la scusa ideale. -
- Si, ma adesso la mia intera reputazione sarà rovinata! La mia immagine di King perfetto adesso sarà per sempre associata all'immagine di un attacco di diarrea! Ti rendi conto? -
- Al contrario: io direi... - aveva replicato Kyouya - che l'idea di un malore fisico abbia risvegliato l'istinto da crocerossina di molte principesse. Non trovi? - gli aveva sorriso con quel sorriso che non ammette proteste.
- Ah... quindi tu dici che potrei usarla nelle mie tecniche di corteggiamento per l'Host Club? - gli aveva chiesto ancora perplesso
- Senza alcun dubbio - aveva risposto Kyouya sorridendo e risistemandosi gli occhiali.

Lo aveva guardato ancora un po' dubbioso; l'idea del King malato non lo aveva allettato molto, ma lo aveva riportato a pensare a quanto era successo il giorno prima.

- Kyouya... senti... - era tornato a chiedere con aria grave - ma davvero anche oggi resteremo chiusi? -

Kyouya non aveva risposto.
D'altronde anche lui conosceva bene la risposta.

Aveva sospirato rassegnato.

- Suppongo che non ci sia altro da fare... - aveva aggiunto prima di voltarsi nuovamente verso la cattedra, mentre il professore stava facendo il suo ingresso.

A pranzo quel giorno non si era presentato a mensa.

Esserci andato avrebbe significato rivedere i gemelli e non era stato certo di riuscire a controllarsi.
Aveva preferito rimanere in giro, per la scuola, pensando a cosa avrebbe potuto fare nell'ennesimo pomeriggio libero.
Aveva desiderato con tutto il cuore trovare qualcosa, qualcosa che avesse potuto rendere quel pomeriggio differente dai dieci già trascorsi, senza l'Host Club.

Era stato quest'ultimo pensiero, forse, a guidare i suoi piedi e, alla fine, si era ritrovato esattamente lì davanti: aula di musica n°3.

Era entrato quasi con fare automatico e si era guardato attorno melanconicamente.

- È proprio enorme quest'aula quando è vuota - aveva detto sospirando tristemente.

- Uh? Tamaki-senpai...? - aveva chiesto con una punta di stupore una voce alle sue spalle.
- Ha... Haruhi? - aveva risposto colto un po' alla sprovvista - cosa... ci fai qui? -

“Anche tu sei innamorato di Haruhi”
Le parole di Hikaru gli erano tornate in mente suscitandogli un leggero imbarazzo.

- A dire il vero passavo per caso - aveva risposto la ragazza - ho visto la porta aperta e ho pensato che magari poteste essere tutti qui. Ho finito in anticipo i miei incarichi... Quindi pensavo di riprendere le attività qui al club nel pomeriggio... -

Le aveva sorriso.

- Ti manchiamo così tanto? - le aveva detto con lacrime di commozione agli occhi - Oh Haruhi! il tuo adorato paparino... -
- Affatto, - aveva risposto rapida la ragazza raggelandolo - se non lavoro non posso ripagare il vaso. -

Ancora una volta si era sentito sgretolare come una statua di sabbia.

“Anche tu sei innamorato di Haruhi”...

- Haruhi... - aveva cominciato a chiederle volgendole le spalle e andando alla finestra - se ti dicessi che non c'è più bisogno che tu lavori come Host, che il tuo debito è cancellato... resteresti ancora all'Host Club? -

Che diamine gli era passato per la testa?
Era stato certo che la risposta sarebbe arrivata prontamente: non sarebbe restata.
Non aveva avuto il coraggio di voltarsi a osservarla in attesa della risposta.
Silenzio...
Era questo quello che le sue orecchie avevano continuato ad udire per un po'.

- Haruhi? - si era voltato, convinto che la ragazza fosse andata via.

Contrariamente alle sue aspettative lei gli era andata alle spalle, a distanza di un braccio.
Le aveva vista sollevare la mano destra e mettergliela sulla fronte, mentre la sinistra andava alla sua.

- Senpai? - gli aveva chiesto perplessa - sei strano... hai forse la febbre? -

Era arrossito vistosamente a quel gesto...

- I... Io... no... ecco... -

Si era chiesto come avrebbe potuto spiegarle quello che aveva pensato, come avrebbe potuto spiegarle il fatto che non voleva che lei si ritenesse costretta a stare lì per via del debito, nonostante desiderasse averla lì, con lui.

“Anche tu sei innamorato di Haruhi”...

- Io... pensavo... - aveva ripreso a farfugliare nel tentativo di darle una risposta, mentre lei lo aveva osservato ancora più perplessa

Il forte rumore del brontolio del suo stomaco lo aveva interrotto.

Haruhi lo aveva guardato sconvolta.

- Beh! Ecco... -aveva ripreso a parlare imbarazzatissimo - non ho ancora pranzato... -

La sonora risata della ragazza lo aveva interrotto.

- Senpai... - aveva detto la ragazza con espressione seria - faresti bene a pranzare... a pancia vuota sei più strano del solito... - poi si era rimessa a ridere.

Anche lui aveva riso, un po' per spezzare il suo imbarazzo, un po' per cambiare discorso, un po' come per darsi dello stupido per aver ricordato le parole di Hikaru proprio in quel momento.

- A che ora riprendono le attività del club oggi? - gli aveva chiesto
- Ah... no... le attività sono sospese sino alla prossima settimana. - le aveva risposto sforzandosi di apparirle sereno - da bravo King ho voluto dare ai miei sudditi un giorno per caricarsi in attesa dell'intrattenimento spettacolare che offriremo la prossima settimana alle principesse. - aveva cominciato a vantarsi utilizzando la scusa che Kyouya gli aveva suggerito.
- Quindi Kyouya-senpai ha deciso di sospenderle sino alla prossima settimana... -
- Haruhi... ti ricordo che sono io quello che, col permesso di Kyouya, prende le decisioni in questo club... -
- Si... per l'appunto senpai, non intendevo diversamente... - gli aveva sorriso prima di esser tornata al tema principale - di conseguenza abbiam pomeriggio libero? -

Non aveva risposto, si era limitato ad annuire tristemente.
Aveva pensato che un altro pomeriggio solo non sarebbe stato il massimo.

Gli era parso che la ragazza si fosse fermata un istante a fissarlo perché si era ritrovato i suoi occhi puntati addosso.

“Anche tu sei innamorato di Haruhi”...

- Haruhi... visto che l'Host Club è chiuso... ti andrebbe di stare assieme... assieme al tuo paparino? - le aveva chiesto senza riflettere - so... so che c'è una fiera alimentare... -
- Veramente senpai pensavo di fare la spesa al supermercato e poi mettermi a studiare. - gli aveva risposto decisa la ragazza.
- Ah... si, certo... lo studio... capisco - le aveva detto sorridendo tristemente.
- Senpai...? - aveva chiesto Haruhi battendo le palpebre perplessa, poi aveva sospirato - e va bene... ma solo dopo che ritorno dal supermercato! -
- Ah! Ti porto i sacchi! - le aveva detto brillante
- Non se ne parla! -

Forse inconsciamente aveva reagito alla solita maniera a quelle parole, raggelando e mostrandosi poi con gli occhioni da cucciolo, poiché Haruhi alla fine aveva sospirato.

- Ma solo quelli più pesanti... e solo se prometti di non farmi comprare roba assurda giusto perché la vuoi provare! -
- Uh! - aveva annuito al settimo cielo - prometto solennemente che... -

Si era fermato udendo il suono delle campane annunciare la ripresa delle lezioni.

- Allora ci vediamo un'ora dopo la fine delle lezioni a casa mia senpai? -
- Si... -

Gli aveva sorriso prima di voltarsi e allontanarsi. Proprio davanti la porta l'aveva vista però tornare indietro...

- Ah! Senpai... - aveva detto la ragazza avvicinandosi nuovamente mentre con la mano stava frugando la tasca della giacca.
- Cosa? - aveva chiesto lui incuriosito
- Ecco... prendi queste! - gli aveva porto un pacchetto di caramelle senza zucchero alla fragola - le ho comprate ieri pomeriggio al supermarket. Non sono certo un pranzo, ma... meglio di nulla no? - gli aveva sorriso - Quando sei a pancia vuota sei troppo strano… magari queste possono aiutarti un po'... -
- Ah? Ah... si... grazie. - aveva risposto felicemente imbarazzato.

La aveva vista annuire, prima di voltarsi e andare via.
Lui era rimasto lì ancora un attimo, con quel pacchetto di caramelle economiche in mano, leggermente intontito.
Si era sentito felice. Anche se non era stato in grado di capire il perché.

“Anche tu sei innamorato di Haruhi”...

Aveva scosso con forza la testa, prima di scartare una caramella e tornare in classe.

Inaspettatamente il professore aveva tardato ad arrivare.
Lui aveva trovato Kyouya già seduto al suo posto intento a scartabellare qualcosa sulla sua agenda.

- Kyouya - lo aveva chiamato - questo pomeriggio vado con Haruhi a una fiera alimentare del popolino... vieni anche tu? -
- Temo di dover declinare l'invito Tamaki - gli aveva risposto - ho delle faccende da sbrigare. -
- Ah... -
- Tuttavia... - aveva ripreso a dirgli smettendo di scrivere e guardandolo dritto in volto - credo che sia una buona opportunità per mostrare a te stesso che quanto ti ha detto Hikaru non è vero... sempre se tu ci stia ancora pensando. Cosa che dubito fortemente. -
- Eh? Ah... si certo, certo... - si era sforzato di rispondere fingendo di assecondare l'amico - non ho motivo di pensarci... no? - aveva chiesto incerto.
- Precisamente - gli aveva risposto sorridendo e tornando a scrivere nella sua agenda.

Non aveva osato aggiungere altro.
Si era voltato in silenzio e aveva aperto il libro per la lezione fingendo di ripassare, sebbene i suoi pensieri erano corsi al pomeriggio che avrebbe trascorso con Haruhi...

  
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