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Autore: mischief managed    31/12/2012    5 recensioni
SOSPESA FINO A DATA DA DESTINARSI (ovvero fin quando l'ispirazione non tornerà a bussare alla mia porta)
Sono oramai cinque anni che James, Sirius, Remus e Peter condividono la stessa camera, dormono sotto lo stesso tetto, e mangiano alla stessa tavola. Ma ciò che condividono, di ancora più grande, è una bellissima amicizia. Quello che i Marauders ancora però non sanno (hehe...), è che molte cose, quest'anno, cambieranno. Ci sarà chi, come al solito, sarà sempre impegnato a correre dietro alle ragazze, magari questa volta con qualche risultato, chi sa? Chi si troverà ad affrontare una profonda crisi, che lo aiuterà a trovare il proprio posto nel mondo. Chi, invece, scoprirà qualcosa di più su se stesso, e chi si troverà a provare un sentimento nuovo per qualcuno di impensabile.
Come finirà? Ce la faranno i nostri Marauders a restare uniti, nonostante tutto questo?
Come disse il saggio, leggete e vedrete.
Genere: Angst, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Allora, questo capitolo è stato sudato non poco, soprattutto la parte di Remus, mentre devo essere grata a Sirius, questa volta, per essersi dimostrato così poco impegnativo :) sono stata a casa un giorno intero, invece di sciare, per scrivere. E posso dire di essere soddisfatta :))
Ora, il fatto che io abbia aggiornato così presto è una cosa del tutto eccezionale, dato che sono in vacanza e ho molto tempo. Ma dal 7 Gennaio non aspettatevi che riesca a postare più di una volta a settimana, perchè ricominciando scuola e attività varie non avrò più molte occasioni per dedicarmi alla scrittura :'( Comunque, per questa settimana forse riuscirò a scriverne addirittura altri due!!! (forse... )
Ora vi lascio alla lettura, e mi raccomando: RECENSITE!!!!! Ciao e grazie a tutti!
Audrey

CAPITOLO II

Ritorno a Casa

Appena varcata la barriera magica, Sirius si ritrovò immerso nel caos più totale: la stazione di King's Cross alle undici di mattina del 1 Settembre. Anzi, per la precisione alle undici meno due minuti. Ciò significava che avrebbe dovuto muoversi a salire sul treno. Senza degnare di uno sguardo genitori e fratello, si fece largo tra la calca di persone ammassate davanti ai finestrini e lungo tutto il binario, cercando i suoi amici. Maledizione, ma dov'erano?! Ad un tratto si sentì chiamare, mentre il Capotreno gridava l'ultimo avvertimento agli studenti ancora sul binario:

    - Sirius!

Il ragazzo si voltò in direzione della voce, e vide Remus sbracciarsi da una delle entrate del treno. Prese il baule e si fiondò verso l'amico, proprio mentre le porte cominciavano a chiudersi. Entrò per un soffio, e si accasciò sfinito contro il muro del vagone. Il cuore gli martellava nel petto, e il respiro era affannoso.

    - Sirius! -, ripetè l'amico. - Ma dov'eri finito?! Ti abbiamo cercato ovunque ma tu non c'eri! Se non ti fossi sbrigato ad arrivare il treno sarebbe partito senza di te e...

    - Scusa Moony. - si affrettò ad interromperlo il ragazzo, prima che il compagno potesse finire la sua paternale. Remus era tutto rosso, e a forza di urlare la sua voce si stava incrinando. - Mia madre mi ha fatto cambiare tre volte prima che i miei vestiti le andassero bene, e come se non bastasse il gufo di Regulus era caduto in stato catatonico. Sospetto che Kreacher abbia lasciato in giro il veleno per Doxy un'altra volta... - si affrettò a riprendere Sirius, prima che Moony potesse intervenire.

Il cipiglio severo dell'amico si addolcì un poco alle parole di Padfoot, prima di lasciare definitivamente il posto ad un grande sorriso.

    - Comunque, sono felice di vederti anch'io, Moony. - disse Sirius con un sorrisetto, guardando in alto, verso il viso di Remus.

Questo lo guardò con una finta aria di superiorità, per poi abbracciarlo. Padfoot ricambiò la stretta, ridendo. Era contento di riaverlo lì con lui. Era cresciuto durante l'estate, notò. Ora era più alto di almeno cinque centimetri, e a Sirius sembrò che anche il tono muscolare di Moony fosse aumentato. Una volta scioltosi dall'abbraccio, il ragazzo constatò, guardandolo meglio in viso, che il volto dell'amico era tirato, come se non dormisse bene da alcune notti.

    - Questa luna piena non è stata molto clemente, eh? - , disse a bassa voce Sirius.

    - No. - rispose l'altro, con tono amaro.

Padfoot lo guardò con dispiacere. Non voleva vederlo così. Remus dovette intuire i suoi pensieri, perchè si affrettò ad aggiungere:

    - Non preoccuparti. Non è niente. Questa volta sembra durare un po' più del solito, ma vedrai che domani starò già meglio. Poi, con Madama Chips che non mi lascia fare un colpo di tosse senza osservarmi con apprensione... - Il ragazzo sorrise, cercando di rassicurare l'amico. - Dai, andiamo dagli altri, o penseranno che io ti stia monopolizzando.

    - Che poi è ciò che stai facendo. - , rise Padfoot.

Moony gli scoccò un ghigno divertito, per poi avviarsi lungo il corridoio, verso lo scompartimento dove dovevano trovarsi James e Peter. Sirius non vedeva l'ora di rivederli. Fece un grande respiro, sentendo già nell'aria quel profumo di magia che caratterizzava Hogwarts, e che gli era così familiare. Raccolse il baule da terra e si affrettò a seguire Remus.

* * *

James guardava fuori dal finestrino, assorto. Il boccino svolazzava libero per lo scompartimento, producendo un ronzio continuo e suscitando il nervosismo di Peter, che lo guardava con aria torva. James stava pensando. O, per meglio dire, stava fantasticando: capelli rossi e occhi verdi. Lily Evans, lei era l'oggetto delle sue fantasie. L'aveva vista in corridoio, quando era salito sul treno. Stava parlando animatamente con delle sue amiche, davanti alla porta dello scompartimento, e poi lo aveva guardato.

Si, James ne era certo, lei lo aveva guardato! Per un nanosecondo, è vero, ma a lui era bastato. Gli era bastato per passare venti minuti a rimuginare sul significato di quel gesto, senza giungere ad una conclusione sicura. Cosa aveva voluto dire? Era uno sguardo di intesa? Voleva comunicargli qualcosa, o aveva semplicemente incrociato il suo sguardo?

Proprio in quel momento, la porta dello scompartimento si aprì, ed entrarono Remus e Sirius a distoglierlo dalle sue riflessioni. Peter balzò in piedi, nemmeno gli avessero punto il sedere con uno spillo, andando a sbattere la testa contro il porta bagagli, e lanciando una serie di improperi non trascrivibili. I due ragazzi, ancora sulla porta, dopo averlo fissato attoniti per qualche secondo scoppiarono a ridere, seguiti immediatamente da James. Peter intanto li fissava cupo, massaggiandosi la testa.

Ma anche quando furono tutti seduti e il baule di Sirius fu messo nel porta bagagli, le risate non accennavano a calmarsi, così Wormtail decise che era ora di ricorrere a metodi drastici. Sfoderò la bacchetta e con aria annoiata pronunciò un semplice incantesimo. Mezzo secondo dopo i tre ragazzi si ritrovavano con la bocca sigillata. James si sentì le labbra intorpidite, e non riusciva più a muoverle. Peter aspettò qualche secondo, giusto il tempo che i corpi degli amici smettessero di muoversi convulsamente nel tentativo di liberare le risa, e poi, quando furono tutti calmi, rimosse l'incantesimo.

    - Wormtail -, ansimò Sirius, sfinito. - Fallo un'altra volta... e sei.... morto.

Il ragazzino lo fissò con aria risentita, e poi per cambiare discorso disse:

    - Hei Remus, ma com'è che tu e Padfoot ci avete messo così tanto?

    - Si infatti, - intervenì subito James, sedendosi dritto e aggrottando le sopracciglia. - Il treno era partito da quasi mezz'ora quando vi siete decisi ad entrare!

    - Beh, - rispose Sirius, - dopo la paternale...

    - Necessaria.

    - Cosa?

    - Dopo la necessaria paternale. E io ci aggiungerei anche illuminante. Dopo la necessaria ed illuminante paternale. - intervenne Remus, con aria di sufficienza.

    - Posso continuare? - chiese Sirius, ostentando un'aria fintamente seccata.

    - Certamente caro.

James e Peter risero.

    - Allora, dopo la “necessaria ed illuminante” paternale di Moony, gli ho spiegato il perchè del mio ritardo in stazione. Comunque, quello che conta è che ormai sono qua, e purtroppo... - disse Sirius allargando le braccia, - vi toccherà passare un altro anno con me!

    - Oooh no! E io che speravo di essermene liberato! - disse James con aria sconsolata.

    - Coooooooosa?! Ma senti un po'! E così tu vorresti liberarti di me Prongs? Beh, allora quest'anno vedrò di starti il più attaccato possibile! -, ribattè Padfoot ridendo, per poi buttarsi sul sedile accanto a quello di James, e cominciando ad azzuffarsi con l'amico.

Peter si spostò sul sedile di fronte, vicino a Remus, evitando in questo modo di essere accidentalmente colpito. Moony li fissava con divertimento.

James era felice.

Gli erano mancate le lotte che faceva con Sirius, durante l'estate. Padfoot per lui non era solo un migliore amico: loro due erano come fratelli. Sirius era la prima persona a cui diceva qualsiasi cosa, la prima persona a cui chiedeva un parere. Non che non volesse bene a Remus e Peter, anzi! Erano i suoi migliori amici.

Questi pensieri lo avevano distratto, portandolo in una situazione di svantaggio nella lotta con Sirius. Ora il ragazzo gli stringeva un braccio attorno al collo, mentre con l'altro torceva quello di James dietro la schiena.

    - Ehi! - disse allora Padfoot. - Ti stai rammollendo per caso? Guarda che il fatto che io non abbia ricevuto la nomina di Capitano della squadra di Grifondoro quest'anno, significa che hanno scelto te per un motivo! Io non lo voglio un capitano mollaccione! Perciò vedi di riprenderti!

Eh già, era vero! Silente lo aveva nominato Capitano! La spilla era arrivata con la lista dei libri per il nuovo anno, quell'estate. James sapeva che Sirius non se l'era presa per questo. Lui era più bravo nel Quidditch, e Padfoot aveva più successo con le ragazze. Questo faceva sì che tra di loro non nascessero rivalità, e manteneva invariati gli equilibri.

Ad un tratto, la porta dello scompartimento si aprì di nuovo.

Lì in piedi sulla soglia, c'era Severus Piton.

* * *

Piton se ne stava lì, le mani appoggiate sugli stipiti della porta, lo sguardo disgustato. Sirius e James lo fissavano immobili, l'uno con ancora il braccio stretto attorno alla gola dell'altro. Remus lo guardava con espressione interrogativa, mentre quella di Peter doveva sembrare terrorizzata, a giudicare dallo sguardo sadicamente divertito che il Serpeverde dedicò a lui. E in effetti, Peter lo era. Piton gli aveva sempre fatto quell'effetto. Gli ricordava un cobra. Un cobra che fissa la preda, ondeggiando. Che la osserva, avvicinandosi, per poi tornare indietro, e osservarla ancora un po'. Per poi colpire. Ma non sai mai quando colpirà, perciò, o resti sempre allerta, o diventi la sua cena.

Questo aveva concluso Peter dopo cinque anni. Che con Severus Piton non puoi mai abbassare la guardia. Così, inconsciamente, fece scivolare la mano sull'impugnatura della bacchetta.

    - Interrompo qualcosa?

La voce strascicata di Piton fece breccia nei suoi pensieri, riportandolo alla realtà.

    - In effetti si, Mocciosus. -, gli rispose Sirius con aria seccata. - Però... ehi, hai qualcosa in faccia? Non riesco a vederla bene, qualcosa la copre... oh, no aspetta! Quello è il tuo naso!

Touchè. Gli occhi di Piton lampeggiarono.

    - Ha ha ha, molto spiritoso Black. Comunque, mi dispiace aver interrotto questo momento intimo tra te e Potter, perciò sarò breve, in modo che possiate riprendere tranquillamente.

Questa volta fu il volto di Sirius a prendere fuoco. Prima che questi potesse ribattere, Piton continuò:

    - Mi manda il Capotreno, dice di cominciare a cambiarsi.

    - Di già? Ma non siamo nemmeno a metà strada! -, ribattè Remus aggrottando le sopracciglia.

    - Senti Lupin, se hai qualcosa di cui lamentarti fallo con qualcun'altro, io non ho tempo da perdere a spiegarti cose che nemmeno sei tenuto a sapere – disse il Serpeverde.

Il volto di Sirius, se possibile, diventò ancora più rosso, ma questa volta dalla rabbia.

    - Come ti permetti di parlargli così, lurido...

    - Sirius, lascia stare. - , lo interruppe Remus prima che Padfoot dicesse qualcosa di cui poi si sarebbe pentito. Piton era un Prefetto, e se non gli aveva ancora tolto dei punti era un miracolo, pensò Peter.

Durante tutto quel lungo scambio di battute lui era rimasto lì, nel suo angolino, a guardare prima la faccia di uno, poi la faccia dell'altro, come se si stessero lanciando una palla invisibile. Una palla di rabbia e insulti. Wormtail non avrebbe saputo dire come fosse nato l'odio tra Piton e Sirius, che molto spesso coinvolgeva anche James, mentre molto più raramente Remus.

Quello che sapeva per certo, era che Padfoot era tutto ciò che Severus Piton avrebbe voluto essere.

Bello, atletico, popolare... desiderato. Mentre Piton era... beh, il suo corpo diceva quasi tutto. La pelle era olivastra, e gli conferiva un aspetto malaticcio. Gli occhi erano scuri, al di sopra dei quali due sopracciglia nerissime erano semi nascoste dai capelli mediamente lunghi, neri e lisci. Avevano un aspetto unticcio, e gli coprivano buona parte del viso; il naso era adunco, e ricordava molto il becco di un falco. Era alto, ma di corporatura esile.

Ed inoltre, aveva una malsana passione per le Arti Oscure, che di certo non lo favoriva nelle amicizie. L'unica persona che Peter aveva mai notato sembrargli amica, era Lily Evans. E questo mandava in bestia James.

    - Bene, io vi lascio alle vostre... attività “extra curricolari”, se così possiamo definirle. - disse Piton guardando James e Sirius.

Padfoot gli indirizzò uno sguardo assassino.

    - Oppure, se preferisci potrei chiamarla “Lotta Libera non Autorizzata” e andare a riferirlo al preside, che ne dici Black? -, aggiunse Piton con un finto sorriso, prima di voltarsi ed andarsene.

Peter si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. Si alzò e chiuse la porta, per poi accasciarsi sul suo sedile.

* * *

    - Grazie. - disse Remus, rivolgendosi all'anziana signora del carrello.

    - Di niente caro, figurati! - rispose questa, sorridendo.

Il ragazzo rientrò nello scompartimento, lanciando a ciascuno dei suoi amici ciò che avevano ordinato. Dopodichè si sedette vicino a Sirius, che aveva già cominciato a mangiare le sue Gelatine Tutti i Gusti +1.

Aprì la sua tavoletta di cioccolato e ne staccò un quadratino, gustandoselo. Aveva sempre avuto una grande passione per il cioccolato. La prima volta che lo aveva mangiato, non poteva credere che esistesse una cosa tanto buona al mondo. Era piccolo, ed erano andati a cena da alcuni parenti, per Pasqua. Finita la cena, come dessert avevano offerto dei quadratini di cioccolato di tutti i tipi, e per Remus, era stato amore a prima vista.

Ma la sua famiglia era povera, e così non si presentarono molte altre occasioni per il bambino di mangiare cioccolata. Una volta venuto a Hogwarts però, Remus vi si era ricongiunto.

Ci furono alcuni minuti di silenzio, in cui ognuno era immerso nei propri pensieri, o più probabilmente impegnato a mangiare.

Ad un tratto però, Sirius fece una faccia schifata, sputando una caramella per terra. Tutti scoppiarono a ridere, mentre Padfoot si ripuliva la lingua con la mano, emettendo versi orrendi. A giudicare dalla sua faccia però, il saporaccio non doveva essersene andato, così Remus staccò un pezzo di cioccolato e lo porse all'amico. Sirius lo guardò esterrefatto: Moony non donava mai il suo cioccolato!

Vista l'esitazione del mago, Remus disse con un sorriso:

    - Padfoot, sbrigati prima che io cambi idea.

Sirius prese la cioccolata, e, appena messa in bocca, il suo volto si distese.

    - Grazie Moony bello, sei il mio salvatore -, disse poi, atteggiandosi come la protagonista di chissà quale Soap Opera, e imitando una voce femminile.

James e Peter si misero a ridere.

    - Sese, non ti ci abituare troppo...- rispose Remus, ridacchiando a sua volta.

Passarono l'ora seguente a ridere, scherzare e tirarsi caramelle, e quando dopo un po' Sirius decise che si stava annoiando, chiuse a chiave la porta dello scompartimento, tirò le tende, e coinvolse il povero Peter in una sfrenata caccia al topo, facendo ridere Remus e Prongs come due matti. Padfoot, nelle sembianze di un grosso cane lupo, nero come la notte, saltava da un sedile all'altro, inseguendo il povero Wormtail che cercava in tutti i modi di nascondersi dove poteva.

Quando Padfoot cominciò ad abbaiare, con la testa nascosta sotto ad un sedile cercando di afferrare Peter, e il posteriore che si muoveva, scodinzolante, Remus decise che era ora di mettere fine alla tortura di Wormtail.

    - Sirius, andiamo basta, lascia uscire Peter! -, disse, non riuscendo a non ridere per la scena che si svolgeva davanti ai suoi occhi: Padfoot aveva preso il topo per la coda, estraendolo da sotto il sedile. In quel momento però, Peter tornò se stesso, trovandosi con Sirius ad un centimetro dal suo posteriore.

A quel punto la caccia si invertì, e il cacciatore divenne preda. Peter urlava insulti e minacce verso il grosso cane, rincorrendolo ovunque. Sirius, ovviamente, si divertiva come non mai. Ad un tratto Remus si ritrovò con Padfoot direttamente in braccio, mentre cercava di sfuggire alle mani di un alquanto paonazzo Wormtail. A quel punto, Peter (dopo aver guardato Moony), parve ricordarsi una cosa.

    - Tu! - esclamò rivolto al biondo. - Tu hai aspettato che mi prendesse prima di dirgli di smetterla! Brutto infame! E tu! - urlò poi rivolto a James. - TU NON GLI HAI DETTO NIENTE!

E si scagliò su di lui come una furia. James era rimasto attonito al suo posto, e quando si vide la faccia di Peter ad un palmo dal naso ebbe la prontezza di abbassarsi, per poi fargli lo sgambetto ed immobilizzarlo a terra, sedendocisi sopra. Remus e Sirius erano rimasti a fissare la scena, immobili sul loro sedile. Remus si rese conto di avere ancora addosso Sirius, che stava cominciando a sbavare, la lingua penzoloni, ansante dopo il tanto movimento.

    - Sirius, che schifo! Chiudi un po' quella bocca!-, disse il ragazzo disgustato, cercando di allontanare il muso del cane dal proprio petto.

Padfoot parve riscuotersi, e così, una volta sceso dalle gambe di Moony, riprese sembianze umane. Si stravaccò sui sedili per lungo, occupandone due.

    - Comodo? - chiese Remus alzando un sopracciglio, dovendosi     accontentare dell'ultimo sedile rimasto.

    - Si, grazie Moony. Ah, e per la cronaca, io non sbavo – disse Sirius con aria di sufficienza.

    - Ah no? E allora di chi è la saliva sulla mia maglietta?

    - Proprio non lo so Moony, ma potrebbe anche essere tua. Ti ho mai detto che a volte sbavi?

Remus sgranò gli occhi.

    - Ma brutto...

    - Hei ragazzi non sarebbe il caso di cambiarci? -, intervenne James rialzandosi dal petto di Peter (che nel frattempo si era calmato), prima che l'amico decidesse di avventarsi su Sirius.

Remus guardò fuori dal finestrino. Oramai era buio. Sarebbero arrivati a Hogwarts da un momento all'altro... Si, era decisamente il caso di cambiarsi. Guardò Sirius con aria truce, che gli fece la linguaccia, a braccia incrociate.

Abbandonarono i loro vestiti babbani per mettersi le uniformi scolastiche.

Togliendosi la maglietta non potè fare a meno di notare lo sguardo di Sirius, ancora comodamente seduto, puntato sulla sua cicatrice. Fece finta di niente. Disse semplicemente:

    - Tu non ti cambi, Padfoot?

    - ... Stavo pensando. - disse questo.

    - Mmh. Bene. A che? - chiese Remus con finto distacco.

Sirius parve riemergere in quel momento da una profonda trance, come se si fosse accorto solo allora di aver parlato.

    - Niente.- si affrettò a rispondere. Si alzò e prese i suoi vestiti dal baule.

Moony interpretò questo suo gesto come la fine del discorso, e non insistette oltre. Avrebbe preferito però che Sirius gli dicesse la verità. Detestava le bugie, soprattutto se dette da qualcuno a cui teneva. E a Padfoot teneva molto. C'era sempre stata assoluta sincerità tra loro, e questo cambiamento improvviso lo aveva turbato. Quando furono tutti pronti, si sedettero nuovamente ai loro posti. James e Peter dovevano aver avvertito l'atmosfera, e nessuno aveva più proferito parola. Fecero l'ultima parte di tragitto verso Hogwarts con la consapevolezza che ci fosse qualcosa di non detto, che ancora aleggiava nell'aria.

 

 

@CarlottaM_1D: Hehe niente figurati ;) Tutto per una lettrice XD Cavolo, grazie ancora una volta per i complimenti!! Ah, per quanto riguarda Remus e Sirius temo ci sarà da aspettare... Prima che comincino a capirci qualcosa ne dovrà passare di tempo!! Comunque farò in modo di far accadere qualcosa stai tranquilla ;)) Per quanto riguarda il nuovo capitolo proprio non so quando potrò postarlo... :( a dire il vero non ho nemmeno cominciato a scriverlo, anche se ho già delle ideuzze :]

Speriamo che il tempo (ma soprattutto i professori in questo caso, visto che tutto dipende da quanti compiti mi danno...) siano dalla mia parte! :))

Tu attendi fiduciosa, che prima o poi il nuovo capitolo arriverà!!

^-^

  
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