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Autore: Black Fire    31/12/2012    4 recensioni
Il tempo sembrava scorrere più velocemente.
In lontananza intravide Torch inginocchiato a terra vicino ad una persona stesa a terra.
Una persona dai capelli rossi.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2-
 
 
Midorikawa camminava tra le strade innevate.
Quando era uscito di casa era rimasto stupito dal paesaggio bianco che si estendeva davanti ai suoi occhi, constatò che aveva nevicato tutta la notte.
Quella mattina si era svegliato ancora più stanco di quando si era addormentato. Al solo pensiero di Hiroto morente davanti all’abitazione di Torch lo faceva rabbrividire.
Era stato per alcuni interminabili minuti a guardare i granelli di polvere che turbinavano verso l’alto, mentre il sole illuminava il salotto di un color rosato che faceva riaffiorare dolci ricordi.
Aveva deciso che non avrebbe più pianto però, in qualche modo, doveva sfogarsi.
Camminare era stata, forse, la soluzione migliore ma quando uscì e vide il manto nevato sulla strada i pensieri aumentarono e, così, calde lacrime salate scesero lentamente sulle sue guance fredde.
Le aveva asciugate velocemente, come se cercasse di nasconderle, come un bambino che gli hanno appena restituito un gioco, rubatogli da qualcuno.
Si fermò a guardare una vetrina di strumenti musicali. Gli sarebbe piaciuto imparare a suonare ma, sfortunatamente, non era portato. Al contrario di Kiyama, un vero genio.
Quel pensiero gli fece veramente male.
 
 
 
Suzuno era stato anche lui sorpreso nel vedere quanta neve fosse scesa quella notte.
Aveva notizie di Hiroto, importanti.
Aver assistito a quella scena gli aveva provocato un senso di complicità e di angoscia.
Si sentiva inferiore agli altri e, allo stesso tempo, al centro dell’attenzione.
Suonò il campanello della casa di Haruya: sarebbe stato il primo a ricevere notizie del rosso ma si accorse troppo tardi che così facendo sarebbe solo entrato nella tana del lupo.
Il ragazzo dai capelli rossicci, lo fece entrare cordialmente.
- Ho notizie di Hiroto- disse cercando di sembrare il più freddo possibile.
L’altro annuì.
- Hanno detto che potrebbe non farcela- disse ma poi aggiunse, subito dopo, vedendo l’espressione preoccupata del suo amico- però... possono sbagliarsi. C’è sempre un’altra possibilità.
- Come l’ha presa Midorikawa?
- Non gliel’ho ancora detto- disse l’albino- non ci riesco e penso che non glielo dirò.
- Ha il diritto di saperlo!- ribattè Nagumo.
- Ma certo, tu sai quanto Ryuuji tiene ad Hiroto, e sai che non riuscirebbe a sopportare questo peso, almeno fino a quando ci sono delle speranze.
- L’unico che sta ancora sperando è solo Midorikawa. Deve conoscere la verità.
- Tu, non capisci, tu non hai mai perso la persona a cui tieni di più. Sei insensibile.- detto questo, Suzuno uscì.
Perchè non capiva? Perchè non riusciva a capire il dolore altrui?
Il ragazzo strinse i pugni, poi, cercando di calmarsi si incamminò verso il centro della città.
Camminando tra i vari negozi aperti tra la gente spensierata, gli parve di vedere il ragazzo dai capelli verdi. Lo chiamò e Ryuuji si voltò, con gli occhi gonfi per il troppo pianto.
Suzuno gli sorrise, amichevole. Una delle rare volte in cui sorrideva, ma davanti al verde proprio non riusciva a farsi vedere insensibile.
Il ragazzo si avvicinò - Mi ero promesso anche non avrei più pianto.
Fuusuke lo guardò negli occhi- Tranquillo non succederà niente, tu promettimi che non smetterai mai di sperare, capito?
Midorikawa annuì- Ho un favore da chiederti Suzuno.
 
 
 
 
L’albino guardò l’orologio attaccato alla parete bianca dell’ospedale.
Le 16:22.
Ancora pochi minuti e il medico che curava Kiyama sarebbe uscito dalla sua stanza.
Suzuno teneva tra le mani, una piccola rosa rossa.
Era stato lui a consigliarla al verde, sperava con tutto il cuore che Hiroto riuscisse a vedere quanto Midorikawa tenga a lui.
Il medico uscì e il ragazzo si avvicinò.
Il dottore era un uomo alto, sulla quarantina, capelli neri e carnagione scura.
- Posso entrare?
- Non è il caso- disse guardando la rosa che teneva in mano- ma se ci tieni tanto a darglielo, lo posso fare io.
- Grazie- disse Suzuno mentre gli porgeva la rosa rosa- Quando si sveglierà... o se si sveglierà, può dirgli che è da parte del suo migliore amico?
- Certamente- il medico sorrise.
Fuusuke uscì dall’ospedale, prese il suo cellulare e mandò un messaggio a Midorikawa poi ritornò a casa.
 
 
 
Il verde ricevette il messaggio subito dopo.
Sorrise. Doveva ringraziare vivamente Suzuno per quell’enorme favore che gli aveva fatto.
In fondo, se ci fosse andato lui, non avrebbe resistito.
Fuusuke aveva ragione: l’unica cosa che poteva fare era sperare.
Andò in soffitta, ricordando i giorni passati ad osservare le stelle insieme ad Hiroto.
Le guardavano ogni martedì ma solo quando il cielo era libero da ogni nuvola.
Guardò il cielo dalla finestra. -Buona notte Hiroto.
 

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Sera! :D
Vi lascio velocemente sperando che il capitolo vi sia piaciuto e vi auguro un felice anno nuovo. 
Ringrazio chi leggere e recensisce ^-^
Baci.

Shana_chan_
 
  
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