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Autore: alessia0516    31/12/2012    0 recensioni
Elle, adolescente che vive nel nord america racconta la sua vita romantica e non con una chiave di lettura decisamente sua. Non è la tipica ragazza da serie tv, bensì una un po' pazza e decisamente innamorata, ma come tutti alla sua età non ama qualcuno in particolare, è più innamorata dell'amore in se.
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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E’ lui. E’ lui ed è eccezionalmente bello. Ma dopotutto io non dovrei pensarlo, ma i suoi occhi verdi come non so cosa te lo fanno pensare.. “Ehm .. Elle, mi piacerebbe entrare, sai com’è qui fuori siamo a 7 gradi sotto lo zero..” che stupida!! “Oddio, si certo scusami, accomodati pure!!” Vedo che si è ricordato dei biscotti e ha addirittura portato dei fiori, sono delle viole, prendo un vaso, lo riempio d’acqua e le metto a centro tavola. “Che pensiero gentile!” “Beh mi sembra il minimo, dopo che non mi faccio vivo per tipo cinque anni, pur continuando a frequentare tua sorella..” -segna sul calendario che oggi, Mark Stevenson, non solo si è presentato a casa mia con 15 minuti di anticipo e ha portato dei fiori, ma si è anche auto definito uno stronzo- “Bon, ci conosciamo da quando eravamo in fasce, se non ci siamo praticamente rivolti la parola per cinque anni, che vuoi che sia? Tanto ne abbiamo 17!” Ok, dal suo sguardo vedo che ha colto il velo di sarcasmo nella mia affermazione... “Vado a metter su il thè, intanto tu vai al computer per stampare le piantine della scuola e prendi anche qualche foglio per poter prendere meglio appunti” Lui sorride e va a fare quel che gli ho gentilmente chiesto. Torno in salotto e lui ha messo i fogli sul tavolo e mi sta aspettando, porto il vassoio con il thè e lui tira fuori i biscotti. Iniziamo con fare molto british, a bere il nostro thè e ora io non ce la faccio più non riesco a trattenermi, da brava cretina scoppio a ridere.. Lui inizialmente mi guarda stranito, poi si ricorda che ha a che fare con la ‘strana’ della scuola e inizia a ridere anche lui di riflesso. Ridiamo così per un po’ e sembra che con questa risata abbiamo decisamente sciolto il ghiaccio e iniziamo a parlare seriamente -circa- sul da farsi.. Ormai si son fatte le otto e non abbiamo concluso nulla, mia mamma e Em sono andate a cena fuori per lasciarci soli, anche se la serata non era partita con quell’idea.. “Ti andrebbe di ordinare una pizza?” non so come sia riuscita a chiedergli una cosa del genere e di fatti sembra stupito anche lui “Perché no” la sua risposta mi lascia paralizzata. Ok Elle, mantieni la calma, alzati dal divano, cammina verso il telefono di casa, cerca il numero della pizzeria e ordina una pizza maxi. Pazzesco, la vocina nella mia testa mi stava dicendo come comportarmi, sono fuori. Passa mezz’ora, la più lunga della mia vita, penso che sia stata anche la più imbarazzante, ma per fortuna arriva il tipo del pizza hut con la nostra margherita maxi. Lui aveva messo la tovaglia sul tappeto e abbiamo appoggiato li il cartone della pizza.. “Hai qualche dvd da metter su? Giusto per guardare qualcosa” ovvio che ho dei dvd da vedere, mica vivo su Marte! “Certo che genere cerco?” “Che commedie hai?” Dopo un’intensa discussione siamo arrivati al compromesso : Una notte da Leoni. Mettiamo via gli scatoloni della pizza e ci sediamo sul divano. Il film è esilarante solo che l’ho visto tipo mille volte quindi con la coda dell’occhio osservo le sue reazioni, lui non l’ha mai visto. Ride, quando ride mi ricorda le mille volte che è venuto a casa mia e che abbiamo giocato a tutti i giochi del mondo e dopo averli finiti ne inventavamo noi. Persa nei miei pensieri non mi accorgo che si è girato anche lui a guardarmi. Mi si avvicina e mi prende sotto braccio. Ooook, sono a casa mia con uno dei ragazzi più carini della scuola, stiamo guardando un film e siamo praticamente abbracciati, ma che stupida sono a non provarci? Sì, odiosa vocina nella mia testa, sono stupida! Non succede niente, se non che lui nonostante sia arrivata la parte migliore del film non ride più di tanto.. finito il film lo accompagno alla porta visto che era buio e doveva tornare a casa . “Beh, è stato un bel tuffo al passato.. Daremo sicuramente un’ottima impressione ai ragazzi” dice lui.. “Eh si, perché poi mal che vada avremo sempre e comunque passato questo bel..” non faccio in tempo di finire la frase che ci stiamo baciando, un bacio a stampo, niente di osé, dopo un po’ si stacca “Niente andrà male, niente può andar male!” ok, io sono bordeaux e mi sento tipo la protagonista di una delle mie tanto amate serie tv. La cosa diventa disorientante.. “Buonanotte Mark” “Buonanotte Elle” Chiudo la porta di casa e salgo di fretta le scale per vedere dalla mia camera la sua auto che si allontana - lo so, sembro una tredicenne arrapata, ma per qualche strana ragione mi va di farlo - raggiungo la finestra e vedo lui fuori dalla macchina rivolto verso la mia casa “Non so perché ma avevo come il presentimento che saresti venuta li” “Patetico eh?” “No, adorabile” va bene che dopo 17 anni che ci conosciamo mi baci ma dovresti aver capito che non sono adorabile, sono tutto fuorché adorabile. O forse lo sto diventando.. Ora la sua macchina si sta allontanando, dopo cinque intense ore posso finalmente togliermi questi jeans, e il sangue riprende a circolare nelle mie gambe, finalmente, pensavo che dopo aver messo questi pantaloni avrebbero dovuto amputarmi le gambe visto che non ci arrivava il sangue .. Comunque è stato strano.. Non strano in senso brutto, ma neanche strano in senso bello.. Strano e basta. Forse è meglio che io vada a dormire sennò poi sono sicura che inizierò a farmi talmente tanti film in testa che forse mi immaginerò già il giorno del divorzio.. Mia madre è come mamma orso, lei le cose le sente con la pancia, quando sto male non serve dirglielo, lei in qualche modo lo sa già, o quando sono felice lei lo sa, la cosa bella è che a differenza di molti genitori, lei non fa domande, lei non mi chiede (per lo meno non in modo eccessivo) il motivo della mia gioia o del mio dolore, si limita a un semplicissimo ‘se hai bisogno, sono qui’ e effettivamente quando ho bisogno lei c’è, sempre. Scendo le scale oggi con un sorriso che va da un orecchio all’altro. “Direi che non serve fare troppe domande, sbaglio” è meglio di una medium sta donna!! “Direi che non sono necessarie” le rispondo, prendo il pranzo e vado a scuola.. Ora però mi sorge un dubbio esistenziale.. E se lui facesse come se non fosse successo niente? Tipo Matty e Jenna di “Awkward” quando lui la tiene segreta per un’intera stagione? No, di certo lui non è fatto così, poi diciamocelo io non sono da buttar via, sono meglio di Jenna quindi non avrebbe motivo di vergognarsi di me.. Se non per via del mio carattere asociale.. Arrivo a scuola, ho fatto apposta ad arrivare giusta in tempo per il suono della campanella.. Non lo vedo, vorrà dire che la mia domanda da un milione di dollari dovrà aspettare minimo l’una.. Le ore sembrano non passare più e sono solo alla seconda ora “La signorina Bartley può venire con me?” oddio, è il prof per il gruppo che devo accompagnare io... Il che vuol dire che tra poco vedrò Mark.. Interessante.. Mi alzo e esco dal luogo di torture noto al mondo come classe.. “Oggi le presenterò il gruppo con cui lavorerà da domani perché abbiamo deciso di anticipare i tempi, quindi da quest’ora in poi dovrà fare conoscenza con gli studenti e fargli il discorso che ha programmato con il suo collega che oggi per motivi di salute non è a scuola” si motivi di salute... certo! “Va bene, dove sono?” vedo arrivare verso di me un gruppo di cinque ragazzi, tutti maschi, tutti carini, tutti che sembrano degli svalvolati on the road come me... La cosa potrebbe diventare interessante, visto che Mr. malaticcio oggi non è potuto venire a scuola, poverino! “Ciao a tutti io sono Elle Bartley, voi siete?” “Jeremy, Will, Steve ed Eric” “Ah si è vero, io sono Aaron” Ok, mi sono innamorata, è ufficiale! Aaron, si è trasferito da Perth, lo scorso anno, ma non si è trovata bene al West Side High allora ha deciso di provare le altre scuole, a partire dalla nostra. E’ alto, tanto tanto alto (intendiamoci sarà 1.90, ma io sono 1.70 quindi lo vedo chilometrico) ha i capelli scuri e mossi, e gli occhi nerissimi, non è magro, è muscoloso, forse faceva surf o cose del genere.. Fatto sta che me ne sono persa completamente e forse lui se n’è accorto. “Quando hai finito di fissarmi potresti anche iniziare a parlare!” ok, se n’è accorto, decisamente! “Non ti stavo fissando, mi ero semplicemente persa un attimo per riordinare mentalmente il mio discorso - non potevo trovare una scusa più banale - comunque benvenuti nella mia scuola, e ora vi mostrerò le varie attività proposte” Penso di aver parlato per ore e ho scoperto che Will è sicuramente gay visto che mi ha chiesto se abbiamo corsi di economia domestica, Jeremy è uno sportivo, ma non in stile football, più in stile basket, poi Steve è un artista, canta balla e recita ed Eric suona il sax, quindi gli ho già indicato i vari incontri che hanno per i corsi e gli ho dato i piani per le lezioni, sono davvero dei ragazzi simpaticissimi e gentili, nonché molto educati! Aaron non ha fiatato. Perde punti così, io sono logorroica e lui non mi dice neanche una parola.. Gli altri se ne vanno e restiamo in due. “Tu cosa fai di solito, Aaron?” “Sport, esco con gli amici e leggo.” “sport, beh bellissimo! cosa fai?” “Baseball” “Ma è fantastico! C’è una squadra qui a scuola!” “Non mi interessa” Si alza e fa per andarsene. In fondo al corridoio si gira e mi dice “Domani alle 20 al Blue Spot, se vuoi avere una chance con me, fatti trovare lì, vieni che ti do il mio numero” Bene, questa è una cosa davvero strana, di certo non vado lì a prendere il suo numero anche se ogni cellula del mio organismo vorrebbe farlo “Se vuoi darmi il tuo numero vieni tu qui, altrimenti ci troveremo al Blue Spot alle 20 e vedremo come andranno le cose” Mi guarda, sorride e se ne va.
  
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