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Autore: alessia0516    31/12/2012    0 recensioni
Elle, adolescente che vive nel nord america racconta la sua vita romantica e non con una chiave di lettura decisamente sua. Non è la tipica ragazza da serie tv, bensì una un po' pazza e decisamente innamorata, ma come tutti alla sua età non ama qualcuno in particolare, è più innamorata dell'amore in se.
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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Ogni tanto mi sembra di essere del tutto fuori luogo, come se gli altri capissero cose che non dovrebbero o come se io vivessi in un mondo estremamente parallelo e per tanto anche se viaggio alla stessa lunghezza d’onda degli altri, non ci avrò mai un contatto effettivo, come due rette parallele che sono vicinissime ma non si incontreranno mai, ma lasciamo stare la geometria..
Forse sono io che pretendo tanto dagli altri, forse ho una mentalità un po’ più in stile anni ’60 rispetto ai miei amici.
Siamo nel 2012 e io invece che pensare a chi mi piace, a quante feste vorrei andare oppure a fare delle manifestazioni studentesche in puro stile ‘alternativo’, oggi, 10 dicembre 2012 penso al fatto che dovrebbero aggiornare il codice di comportamento, il galateo. Secondo me è un problema molto serio, da non sottovalutare, perché viviamo in un mondo in cui le parolacce e le bestemmie vengono usate come punteggiatura o per evidenziare l’ importanza della frase, neanche fossero delle virgole o dei fottuti punti esclamativi, ecco l’ho appena fatto anche io! Secondo me il vero problema in questo mondo è la mancanza di gentilezza, di amor proprio e di pudore. Vivo in un contesto sociale in cui le ragazze sembrano degli scaricatori di porto e i ragazzi sembrano delle modelle, mi pare che i ruoli si siano leggermente invertiti. Dopotutto non chiedo tanto, solo qualcuno capace di capirmi e che condivida i miei pensieri, non chiedo l’estremo romanticismo in stile Shakespeare, anche se a essere onesti, non mi dispiacerebbe per nulla, ma mi bastano i piccoli gesti e un ragazzo non pervertito o volgare, non uno che appena ci parli ti fissa le boobs come se non ci fosse un domani! Per questo mi rinchiudo nel mio mondo, guardo le serie tv in streaming, ascolto talmente tanta musica che ormai le canzoni della mia playlist le so meglio io dei cantanti stessi, esco i sabati e studio il minimo magistrale.
Vorrei che la mia vita fosse come su ‘Gossip Girl’ anche se devo dire che i canoni di perfezione di quel telefilm sono eccessivi, sono tutti bellissimi, pieni di soldi, vestiti di marca da testa a piedi, ma dopo tutto non riescono a raggiungere a pieno la felicità. Oppure vorrei qualcosa in stile ‘Diario di una nerd superstar’ li non sono tutti bellissimi, anzi se devo proprio dirla tutta la protagonista ha una fronte che fa provincia, ma non venitemi a dire che nella realtà un figo come Matty McKibben si va a mettere con un roito come Jenna Hamilton, ok, storia fantastica e tutto, ma nei limiti della decenza!
Direi che non è neanche il caso di citare telefilm dove si parla di sovrannaturale, perché nonostante le trame interessanti e alquanto intrecciate, sono poco credibili...
Poi per il resto vivo in un posto piccolissimo, una cittadina nel nord America ho la media del 7 circa, faccio parte del gruppo teatrale della mia scuola e non ho una vita sentimentale. Mi correggo, io una vita sentimentale ce l’ho solo che è tutta nella mia testa, nel senso, mi scrivo con qualche ragazzo, solo che rovino sempre tutto facendo i così detti ‘film in testa’ cioè che inizio a fantasticare su quanto lui sia bello su quanto staremmo bene insieme, sul fatto che avremmo due fantastici bambini Mary e Jim e poi ne adotteremmo uno dal Belize che si chiamerà José, avremmo due case, una in città, e una al mare, vicino Miami, dove poter passare le estati e far organizzare ai nostri ragazzi dei fantastici pool-party così che.. Ecco che lo sto facendo di nuovo, appena inizio a pensare a un ragazzo qualsiasi, senza riferimenti a persone, inizio a sviluppare questa storia all’interno della mia testa che per l’appunto resta lì, visto che i ragazzi d’oggi sono del tipo “eh no guarda mi dispiace ma non cerco cose serie” ergo : ehi, sei carina, cerco una storia seria, ma non con te, sei troppo pazza e impegnativa.
Si diciamo che sono un po’ pazza, più che altro perché non mi piace essere uniforme alla massa di persone che dipendono costantemente dal pensiero critico degli altri. Io me ne infischio e vorrei davvero che gli altri lo capissero. Diciamo che dopotutto sono anche un po’ bastian contraria, mi spiego sono un po’ controcorrente cerco di restare fedele alle mie idee anche se sono in opposizione a quelle degli altri, non mi lascio condizionare e se mi impunto su qualcosa non cambio idea per niente al mondo.
Poi tra una settimana finirà il quadrimestre e a gennaio ci saranno i nuovi arrivi a scuola, come ogni anno, la carne fresca che si sposta da una scuola all’altra, speriamo che arrivi qualcuno di interessante ad aiutarmi a dare un po’ di colore a quella scuola.
Colorata o no, fatto sta che devo alzarmi per andarci, a meno che non voglia sentire mia madre che continua a chiamarmi dalla cucina. Quindi sì, direi che è meglio alzarsi, mettere un paio di jeans a random, una maglia e un cardigan con le mie tanto amate vans, mi lavo faccia e denti, metto un po’ di fondotinta, giusto per coprire i brufoli solitari che fanno i simpatici e diventano rossi nella zona mento, che cosa odiosa. Eyeliner, mascara e cipria per fissare il tutto, due colpi di spazzola e sono pronta.
Scendo le scale e trovo la mia borsa giù con il pranzo al sacco pronto, e ovviamente Emily e mamma tutte contente a far colazione insieme, manco fossero migliori amiche per la vita, che dopotutto LORO lo sono, io sono la pecora nera della situazione.
Io ed Emily siamo gemelle omozigote, ci differenziano poche cose, lei porta una microscopica 36 mentre io sono una comoda 40 e io sono castana naturale mentre lei si è fatta bionda platino, con il consenso di mia madre, poi ovviamente c’è tutto il discorso del carattere da affrontare ma preferisco semplificare tutto con poche parole che la descrivano: popolare, cheerleader, fidanzata del quaterback. Capite perché non la sopporto? Ma lei è quella più grande anche se di pochi minuti quindi di conseguenza devo essere un minimo gentile (per lo meno davanti ai miei).
“Buongiorno amore” mi dice mia madre che dopotutto è una madre perfetta, solo che io e la perfezione siamo come l’acqua e il fuoco.. “Giorno mamma”, “Ho parlato con Hayley e gli altri del consiglio dei genitori della tua classe e mi è stato riferito che in settimana arriveranno le new entry e dovevamo trovargli qualcuno disposto a presentarli a tutti i professori e a fargli girare la scuola, ti ho inserita nel gruppo dei ragazzi disposti, ti dispiace?” mi sta esonerando dalle lezioni indirettamente, perché mai dovrebbe dispiacermi!! “Certo che no, anzi ti avrei chiesto io stessa di inserirmi! Grazie mille!” prendo la mia roba e me ne vado, almeno fino alle 13 non mi toccherà tornare in questa casa con queste persone che a stento sopporto.

Entro in classe e tiro fuori il mio quaderno dei disegni, ebbene si, sono una di quelle strane al cento percento, disegno tutto quel che penso, e penso tante cose quindi le pagine sono diventate sottili per via delle cancellature e consumate per colpa dell’inchiostro, ormai è quasi finito questo, dovrò prenderne un’altro in settimana -aggiungo alle “innumerevoli” cose da fare-. Disegnare è un bellissimo modo per uscire dalla realtà, quasi meglio della scrittura, perché bene o male quel che scrivi è facile da capire o da interpretare, il disegno è qualcosa di più mio, qualcosa che non tutti sono capaci di interpretarlo, o difficilmente ci riescono.. Quando disegno sento come un peso che mi si leva dalle spalle e mi sento estremamente leggera, sento tutti i pensieri che evaporano e che si allontanano dalla mia mente e si attaccano sul foglio, io non disegno, semplicemente ripasso i bordi delle mie idee che con un tratto leggero si appoggiano sulla carta e hanno bisogno di essere riempite. Spesso mi chiedono di fare dei disegni su commissione, ma non ce la faccio, è come se mi obbligassi a pensare qualcosa, non posso farlo. Non posso disegnare qualcosa che non mi viene spontaneamente, sennò non mi viene bene.
Oggi mi si siede vicino Mark, cosa che non avviene dal lontano 2007, da quando ha iniziato a fare football, prima eravamo molto amici, ma ora lui è troppo popolare per stare vicino a una disagiata come me.
“Ciao Elle!” Oh my gosh! Mi ha addirittura salutata! Penso sia gentile ricambiare, quindi sfoggio uno dei miei migliori sorrisi (cosa che posso fare solo dal vicinissimo 2010, grazie all’apparecchio) “Ciao Mark!!” ok, forse ci ho messo troppa enfasi, lui si gira a prendere la sua roba. OK, ci ho messo decisamente troppa enfasi!!!
Per fortuna a dar fine a questo momento di estremo imbarazzo arriva la prof di letteratura che si prepara a rifilarci una delle sue soporifere pillole di cultura.
Un’ora passa in fretta, faccio per uscire, ma sento che una mano mi tira per la maglia quando sono ormai sulla soglia della porta, mi giro pronta a riempire di insulti chi mi ha strattonata (odio l’eccessivo contatto fisico) e mi rendo conto che è Mark, di nuovo.
“Non insultarmi so che odi quando la gente ti strattona, ma non sapevo come attirare la tua attenzione visto che ti sto chiamando da tipo 10 minuti! Comunque volevo dirti che ho letto sulla lista dei candidati per i giri che siamo in gruppo insieme il 13 dicembre, quindi mi sembrava una buona idea riallacciare un minimo i rapporti così magari possiamo dare una buona impressione alla carne fresca! Quindi oggi pomeriggio da te alle 5 tea time, come ai vecchi tempi?”
“Mi hai davvero fatto prendere uno spavento quando mi hai tirata per la maglia, comunque penso vada bene! Ma solo oggi perché gli altri giorni ho degli impegni irrevocabili” cosa non vera, ma l’ho detto solo per non sembrare patetica..
Mark è carino, cioè nella media, solo che quando ha iniziato a fare football ha iniziato a snobbarmi per Emily e ha iniziato a uscire con la sua comitiva, e non mi piacciono quelle persone, sono tutte tipo “yo bro, passami la weeda”  lasciamoli stare va!
Quindi dovrò aggiungere alla mia lista -invisibile- di cose da fare anche quella di comprare cinque tipi diversi di infusi per il thè, ammesso che Mark si ricordi le regole ( io gli infusi e lui i biscotti ) anche se ne dubito fortemente..

Ogni tanto quando entro nel supermercato che abbiamo qui, mi sembra molto quello dei Simpson, da quando hanno cambiato gestione il commesso è indiano e ogni tanto mi capita di chiamarlo Apu, anche se la cosa fa più ridere lui che gli altri ..  Prendo quel che mi serve, sto giro prenderò limone, arancia, mirtilli, caramello e vaniglia e menta!
Vado a casa e mi rendo conto che sono le 14 e ho appena finito di pranzare.. “Mamma oggi pomeriggio Mark verrà per il tea time, come ai vecchi tempi perché dobbiamo organizzarci per i nuovi..”  la mamma sembra un po’ disorientata “Mark.. Mark.. mmm... L’amico di Em... Aaaaah ma tu parli del piccolo Stevenson! Si si tranquilla io e Em sloggeremo per le 16 così vi lasciamo tranquilli a casa, la porto a fare shopping per la festa d’inverno, prendo qualcosa anche a te ok?” la mamma che si comporta come se dovessi girare un porno con un immigrato clandestino mai visto prima questa mi mancava da sentire!  Vabbè, almeno sarò tranquilla di fare quel che mi pare! Quindi salgo le scale per andare in camera mia, prendo il bagnoschiuma, la crema per il corpo, shampoo vari, e il cambio.. Passa mezz’ora che sono pronta davanti all’armadio.. Quando si presenta un ragazzo carino, nella media,- ok lui è decisamente sopra la media - l’armadio ci sembra improvvisamente vuoto, non vediamo niente di carino, anche quando magari c’è più di qualcosa che andrebbe bene, allora punto su un classico, felpa che copre le maniglie dell’amore e jeans a sigaretta, easy!
Finisco di truccarmi, metto su dei bei calzetti, di certo non posso restare a casa mia con le scarpe! Sono le 16 e 45, manca un quarto d’ora, quindi direi che posso distendermi sul divano per 5 minuti minimo.. Neanche l’avessi detto che suona il campanello, mi sistemo e vado ad aprire.
  
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