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Autore: HollyMaster    01/01/2013    10 recensioni
Questa fanficiton si svolge dopo la 4x09 (l’ultima puntata prima della pausa di Natale), quindi niente Silas e tutto il resto, ma comunque è ambientata un tantino dopo…
Elena è stata curata dall’asservimento e altre cose sono successe da quella puntata all’inizio della mia fanfiction ma verrà tutto ben spiegato.
Dal secondo capitolo: "-Cosa? Tu l’hai tolto ricordi?- Elena si era fiondata in piedi e ora urlava contro l’amica.
-Io ho fatto un incantesimo per farti agire e pensare di testa tua. Non ho fatto nulla per impedire al tuo corpo di rispondere in modo positivo agli stimoli che Damon ti manda.- Cercò di spiegarsi Bonnie.
-Cosa significa?- Ora anche Damon era in piedi al fianco della vampira dai capelli cioccolato.
-Che probabilmente hai detto qualcosa tipo: “Potremmo avere un bambino.” E il corpo di Elena ti ha obbedito. [...] -Il problema c’è Elena. Il tuo bambino sarà sotto totale asservimento di Damon. Sempre.- [...] -C’è un modo per riuscire a togliere l’asservimento?- Chiese Damon, lo sguardo che pregava ci fosse una soluzione che non implicasse il dover uccidere il bambino o peggio, Elena.
-Una soluzione c’è.- Disse Bonnie facendo calare ancora più silenzio in quella casa."
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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II.

Tutti vorrebbero una soluzione magica per i propri problemi ma chiunque si rifiuta di credere nella magia.

Once Upon A Time.

 

 

Fix you - Savannah Outen

 

 

 

Ancora non aveva capito bene se lui ne fosse felice oppure no.

Ricordava cosa aveva detto quella volta, quando aprendo gli occhi alla luce calda del mattino, aveva incrociato il suo sguardo e aveva confessato in tutta franchezza che gli sarebbe piaciuto mettere su famiglia con lei. E adesso? Adesso che lei aspettava un bambino non ne era felice?

L’aveva semplicemente presa in braccio, così come solo lui sapeva fare, portandole un braccio sotto le ginocchia e l’altro a sostenere le spalle. Lo sguardo di ghiaccio fisso in un punto davanti a lui. 

Elena si era rannicchiata sul suo petto, che a dirla tutta, era molto meglio del rifugio in cui era stata fino a quel momento. Poteva sentire il suo profumo e sfiorare i suoi pettorali, nascosti da un sottile strato di tessuto nero.

Se lo doveva ancora spiegare in realtà.

Chissà perché Damon continuava a indossare capi neri?

Gli stavano bene, questo era certo, ma era si era sempre chiesta come mai il nero dominasse nel suo armadio.

Elena ci stava ancora pensando su quando Damon l’aveva messa a sedere sul sedile della sua auto. Le aveva allacciato la cintura di sicurezza, come se sarebbe potuto essere utile, e una volta seduto al posto del guidatore era partito alla massima velocità.

Destinazione sconosciuta. Almeno per Elena.

Damon sapeva dove stava andando e presto anche la sua compagna poté capire dove erano diretti. La strada era così famigliare.

Bonnie.

Era sempre la risposta a tutto e Damon sperava che anche questa volta potesse averne una.

Come al solito lui non si era fatto molti scrupoli. Aveva cominciato a suonare il campanello fino a che la strega non era andata ad aprire.

Li aveva invitati in casa.

Li aveva fatti accomodare, anche se Damon preferiva stare in piedi e percorrere il soggiorno avanti e indietro. Sicuramente era in astinenza da alcool.

-E’ possibile che una vampira rimanga incinta?- Se ne uscì mezzo sorridente. Forse cominciava a crederci anche lui o forse l’idea gli sembrava talmente ridicola da dover trattenere le risate. Ma Elena adorava il suo sorriso.

-Che hai combinato Damon? Non ti bastava asservire le ragazze? Adesso le metti anche incinta?- Rispose ironica Bonnie, che notando gli sguardi seri dei due si limitò poi a scuotere il capo.

-Allora perché io sto aspettando un bambino da Damon?- Chiese Elena serenamente portandosi una mano al ventre.

Bonnie era immobile. Fissava Elena con lo sguardo sbarrato, vuoto. Non poteva credere a quello che aveva appena sentito.

-E’ tutto vero.- Confermò Damon guardando la strega per poi passare lo sguardo sulla ragazza seduta sul divano. La ragazza che amava e che ancora una volta aveva messo nei casini.

-Chiamo Shane. Vedo se sa qualcosa.- Disse con una voce che non sembrava per niente la sua mentre di muoveva verso le scale e raggiungeva il piano superiore.

-Pensavo che non ti piacesse Shane.- Punzecchiò Elena guardando con sguardo divertito Damon.

Lui si limitò a sedergli a fianco.

-Non mi piace. Ma è l’unico che può capirci qualcosa.- Dichiarò Damon prendendo le mani di lei fra le proprie.

-Lo so che continuo a fare casini. Prima cerco di ucciderti. Poi mi innamoro di te, mi faccio mordere da un lupo mannaro e per poco non rimango ucciso. Ho trasformato tua madre. Ho cercato di trasformare te, nonostante sapessi che era l’unica cosa che non volevi. Che avresti preferito morire. Ma io l’ho fatto lo stesso. Perché mi saresti mancata, perché non avrei potuto sopravvivere senza di te. E’ puro egoismo.

C’è stata la storia dell’asservimento e pur sapendo che facevi qualunque cosa io volessi, ho continuato a stare con te.

Stefan aveva ragione.

Saresti dovuta rimanere con lui. E’ lui quello buono.- Aveva abbassato lo sguardo. Erano tanti anni che Elena lo conosceva eppure non lo aveva mai visto vergognarsi di ciò che era, non con lei.

Allungò una mano verso il suo viso e con una carezza gli fece alzare gli occhi fino a che non incontrarono nuovamente i suoi.

-Non mi hai uccisa.

Tu mi hai sempre salvata.

E l’asservimento, lo sai, Bonnie l’ha tolto, non c’è più nessun asservimento.

Io ti amo e probabilmente non sarai un padre modello, ma sarai perfetto.- Elena gli sorrise e non poté più smettere quando anche lui lo ricambiò incurvando le labbra.

-Dovrò smettere di bere il mio Bourbon?- Chiese fingendosi allarmato.

-Oh no. Non saresti più lo stesso Damon senza sapore di Rum sulle labbra.- Sussurrò Elena sporgendosi per baciarlo.

-E’ l’asservimento.- Pronunciò Bonnie dalle scale spezzando quello che era stato fino a quel momento un fantastico incantesimo.

-Cosa? Tu l’hai tolto ricordi?- Elena si era fiondata in piedi e ora urlava contro l’amica.

-Io ho fatto un incantesimo per farti agire e pensare di testa tua. Non ho fatto nulla per impedire al tuo corpo di rispondere in modo positivo agli stimoli che Damon ti manda.- Cercò di spiegarsi Bonnie.

-Cosa significa?- Ora anche Damon era in piedi al fianco della vampira dai capelli cioccolato.

-Che probabilmente hai detto qualcosa tipo: “Potremmo avere un bambino.” E il corpo di Elena ti ha obbedito. Quando tu le dici di fare qualcosa, come andare in un posto, lei può decidere. Ma se tu le dici qualcosa che normalmente non è una decisione presa con la testa, come l’essere incinta, l’asservimento funziona ancora.-

Damon portò lo sguardo sulla vampira. Ricordava perfettamente quella mattina in cui aveva desiderato avere una vera famiglia con lei.

Quindi era stato lui a metterla in quella situazione, come sempre, continuava a fare disastri.

-Tutto qui? Non c’è nessun problema.

Insomma era quello che entrambi volevamo.- Esordì Elena con un sorriso sulle labbra. Non gli importava come il suo corpo di immortale aveva creato quel piccolo, la cosa più bella era che l’avesse fatto.

-Il problema c’è Elena. Il tuo bambino sarà sotto totale asservimento di Damon. Sempre.- Bonnie era seria.

Elena era sicura di non averla mai vista così, forse solo quando recitava i suoi incantesimi più difficili.

-Non puoi usare l’incantesimo che hai usato su Elena?- Chiese Damon quasi leggendo nella mente della vampira.

-Sono due asserimenti diversi. Quello di Elena era parziale, condizionato dall’amore che lei provava da umana per te. Quello del bambino è totale. E’ come se lui fosse nato dall’asservimento.-

Elena aveva odiato quell’ultima frase. Il loro bambino era nato dall’asservimento?

Come osava dirlo?

Lui era nato dal loro amore.

Da quello che provavano lei e Damon, l’una per l’altro.

-C’è un modo per riuscire a togliere l’asservimento?- Chiese Damon, lo sguardo che pregava ci fosse una soluzione che non implicasse il dover uccidere il bambino o peggio, Elena.

-Una soluzione c’è.- Disse Bonnie facendo calare ancora più silenzio in quella casa.

Non c’erano respiri, non c’erano rumori. Era come se il tempo si fosse fermato lì.

Aspettavano una risposta.

-Dovete trovare la cura. La daremo al bambino, che non essendo più un vampiro non sarà più asservito.- Bonnie rimase impassibile.

-E dov’è?- Chiese Elena con gli occhi che brillavano di speranza.

-Nessuno lo sa.- Sospirò Damon buttandosi sul divano.

Era tutto perduto.

Non era quello che voleva. Lui voleva una famiglia, non un robottino come figlio.

-Io penso di avere un’idea.- E per la prima volta in quella conversazione sulle labbra di Bonnie spuntò un sorriso.

 

 

 

Buongiorno e Buon 2013! :)

Ecco qui il capitolo nuovo.

Volevo innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno letto e recensito il capitolo precedente chiedendomi di continuare questa fanfiction. Grazie *-*

Mi scuso se è noioso, ma dovevo spiegare la situazione.

In poche parole Elena non è più sotto asservimento grazie ad un incantesimo di Bonnie. Adesso il vero problema è la cura…

Spero che recensirete in tanti :D

Alla prossima e di nuovo Buon Anno.

HollyMaster

 

   
 
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