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Autore: _TheDarkLadyV_    01/01/2013    3 recensioni
“Ma Cristo Santo, tu sei fottutamente innamorato brutto idiota che non sei altro quindi che cosa aspetti? Che se ne ritorni a casa sua a New York a trombarsi qualcun altro?”- sbraita Shannon. Fissandolo mi chiedo che cosa stessero facendo la delicatezza e l'eleganza quando mio fratello nasceva. Davvero per me resterà un mistero.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon anno a tutteeeeee! :D
E il nuovo anno mi ha fatto riflettere e quindi ho deciso di continuare a scrivere questa storia. Spero che qualcuno si aggiunga per farmi sapere che cosa ne pensa..si accettano scommesse e tutte le critiche di questo mondo :)
Bene adesso vi lascio!!!



Mi sto annoiando a morte e cerco in tutti i modi di non farlo notare soprattutto a mia madre che invece non perde tempo, con le sue chiacchiere, ad intrappolare qualsiasi essere sia capace di respirare qui dentro. Ma sembra che non dia fastidio questo suo modo di fare, anzi tutt'altro. Lei è molto carismatica, l'esatto contrario di quello che sono io.

Non sono particolarmente loquace e molto spesso, almeno all'inizio, non so mai cosa dire per rompere il ghiaccio, che sia con un uomo o con una donna. Forse è per questo che non ho mai avuto molti amici al di fuori di coloro che mi sopportano al lavoro, i cosiddetti colleghi. Sono un tipo strano: a volte voglio stare in compagnia, altre volte invece preferirei che fossi l'unica umana presente sulla terra e istaurare dei rapporti amichevoli solamente con gli elementi della natura includendo giusto qualche animale come un gatto o un cane. Meglio gatto pensandoci bene.
Purtroppo sono costretta a condividere questi spazi con altri miei simili, come il tizio che mi è davanti e che negli ultimi dieci minuti non ha fatto altro che provarci con me in tutti i modi. Non è nulla di speciale, o forse sono io che non ci vedo niente di straordinario in un essere così magro da essere quasi trasparente e con un viso così pallido da sembrare un morto. In compenso ha dei lineamenti apprezzabili.
" E così sei una poliziotta.."
" Già.."- rispondo annoiata giocherellando con il mio bicchiere vuoto da un pezzo.
" E io ancora non riesco a capire come una bellissima ragazza come te, una dea in rosso, non abbia nessun accompagnatore qui stasera.."
" Ho mia madre come accompagnatrice."
" Sì, ma io intendevo un uomo..uno che sappia bene come comportarsi con un agente del tuo livello."- dice cercando con il suo sguardo di incantarmi. Molto probabilmente non sa invece che quel suo movimento di sopracciglia rischia di farmi morire soffocata per le troppe risate che sto cercando di nascondere in tutti i modi: grattandomi il naso, girando la testa per interessarmi all'arredamento, fissando il bicchiere. Distolgo lo sguardo da lui per cercare l'ennesima via di fuga, ma proprio in quel momento incrocio nuovamente Jared che appoggiato allo stipite di un mobile, mi saluta con un sorrisetto divertito alzando il suo bicchiere pieno di champagne mentre l'altra mano è inserita nella tasca. Un moto di rabbia misto ai battiti velocizzati del cuore mi spingono ad alzarmi senza fare troppe cerimonie per congerdarmi dal tizio vampiro. Mi avvicino a mia madre sfoggiando il mio sorriso finto e dico: " mamma scusami, ma non mi sento molto bene. Credo che andrò via."

" Oh tesoro, ma se non ti senti bene non credo che sia il caso che tu guidi."- dice mia madre preoccupata.
" Non preoccuparti ce la faccio."
" Se vuoi ti accompagno io."
Mi volto lentamente mentre il mio cuore fa un balzo. Jared è dietro di me incurante del fatto che potrei buttarmi addosso e ucciderlo. Mia madre è in silenzio così come Constance. I loro sguardi si spostano da me a lui. Rivolgo tutta la falsità del mio sorriso a quel cretino che ho di fronte e rispondo: " so guidare, non ho bisogno di un autista."
Mi rivolgo alle altre e dico: " bene io vado."
Dopo aver salutato Constance e dato un bacio a mia madre sparisco da quel posto e quasi non riesco a crederci di essere riuscita a recuperare l'ossigeno che stavo perdendo del tutto in quella stanza troppo piccola per i miei gusti.
E solo in quel momento mi accorgo di quanto mi stia mancando il mio letto. Entro in macchina con il pensiero delle calde coperte e della sofficità del cuscino e parto alla velocità della luce.


"Non credere che sia finita qui, Preverett."
" E' una minaccia? Sappi che ci vuole molto di più di due parole per spaventarmi. E poi noi ormai non abbiamo più niente da spartire quindi ti pregherei di non dire cose che non riusciresti a portare avanti."
" E invece ti sbagli. Arriveremo al punto in cui riusciremo a dialogare e.."
" E?"
" E..ad andare oltre il dialogo."
Quelle parole sono impresse ancora nella mia mente in maniera limpida e cristallina. Non riesco a capirne il senso, o forse dovrei dire che di senso ne ha parecchio, ma che non può essere quello che ho capito. Che il Leto ci abbia ripensato? Beh troppo tardi, io non torno indietro. Non sono un giocattolo, nè una di quelle donne che basta poco per vederle cadere di nuovo nella trappola cascandoci con tutti i tacchi di venti centimetri. Ma fossero venti centimetri in più di materia grigia!
Io lo so bene che gli passa per la testa. Al bel Jared non piace l'idea di non essere considerato, messo al centro dell'attenzione a cui è abituato e vedersi sconfiggere da una donna.
Su questo punto mi sento molto soddisfatta. Almeno così capisce un pò cosa si prova a non essere l'uomo dalle cose impossibili e che riesce in tutto quello che fa.
"Mi stai ascoltando?"
Chuck mi sventola una mano davanti agli occhi che come per incanto si risvegliano da un incantesimo che li ha resi vitrei. Assumo di nuovo il mio solito aspetto e dico: " certo, che credi?"
Ricompongo la maschera da dura completando il tutto appoggiando i miei piedi sulla scrivania, come sono solita fare in questi casi.
"Quindi tu seguirai loro."- riprende con aria professionale Chuck avvicinandosi alla mia ex poltrona.
Chi dovrò seguire? Bella merda. Strabuzzo gli occhi un pò confusa e credo di non essere stata capace di nascondere questo mio aspetto da ebete perché Chuck mi guarda preoccupato e chiede: " sicura di stare bene?"
Scuoto la testa e riprendendo il mio tono fermo rispondo: " sto benissimo."
Lui appoggia i fogli sulla scrivania e sorridendo dice: " non hai sentito una singola parola di quello che ho detto."
Apro la bocca per replicare, ma poi decido di non strafare quindi dico: " può darsi che abbia perso un passaggio."
Lui scuote la testa e ripete con serietà l'azione che dovrò compiere.
"Allora: tu seguirai questi due tizi."- e dicendo questo mi fa vedere le facce dei due delinquenti più brutti che avessi visto in vita mia.- " ti porteranno sicuramente in un posto dove non attireranno l'attenzione, tipo un bar o cose del genere. Tu dovrai solamente vedere con chi faranno l'affare."
"Qualcosa di più pericoloso no, eh?"- chiedo sbuffando. Comincio a sentire la mancanza di quella sensazione di brividi allo stato puro che si sente sulla pelle quando sai che sei ad un passo dalla morte nel caso in cui fallisci. Chuck ride e dice: " non preoccuparti Sasha. Ci saranno i momenti di suspence, ma non ora."
Mi lascio sfuggire un sorriso anche io e rispondo: " va bene, capo."
" Hai bisogno di qualcuno. Devi passare anche tu inosservata."
" Tranquillo. Me la sono sempre cavata da sola in casi come questi che sono semplici. Quindi lascia fare a me."
Tolgo i piedi dal tavolo e mi alzo stiracchiandomi. Santo cielo ho dormito proprio male stanotte! Tutte le posizioni scomode le ho trovare io.
" Allora ci vediamo domani per le mie news."- dico allegramente avvicinandomi alla porta dell'ufficio.
" Stai attenta lo stesso, testa calda!"- mi rimprovera lui sorridendo. Alzo il pollice in su e vado via. Saluto gli altri, tra cui il piccoletto perennemente imbarazzato dalla mia presenza ed esco fuori.
Spero con questo incarico patetico che il pomeriggio diventi alquanto divertente.


Jared

La mia testa da sè non vorrebbe pensare a niente. Fare mille giri di pensieri senza approfondirne uno, ma invece il mio essere è di per sé complicato, problematico e soprattutto testardo. Quindi perché non pensare anche quando si potrebbe farne a meno?
Così dirigo la mia mente al primo pensiero su cui mi sono fissato e cioé trovare un modo per ammorbidire Sasha. Ripeto, non so perché voglia farlo. Mio fratello pensa che io ci stia ricadendo con tutte le scarpe, ma non può essere perché non ho mai sopportato il fatto di non essere capace di porre un freno all'amore. Quindi preferisco starne alla larga per evitare di entrare dentro quel vortice e uscirne più distrutto di prima. È anche vero che non succederebbe visto il tipo di donna a cui potrei affidare il mio cuore. Sasha è la miglior donna e la più fedele in assoluto di tutte quelle ragazzine che ho avuto per scaldarmi il letto. Sasha non solo riscalda il letto, ma è capace di sistemarlo, cambiare la sua posizione come crede più opportuno e rivoluzionare le sue coperte.
Ma Cristo Santo, perché la sto pensando?
Continuo a passeggiare tranquillamente per le strade di Los Angeles con le mie cuffie alle orecchie cercando di concentrarmi sulla musica sparata ad alto volume, nascondendo i miei occhi, concentrati su pensieri astratti, con gli occhiali da sole, anche se non ce ne sarebbe bisogno visto i deboli raggi del sole nascosti ogni tanto dalle nubi. Sospiro mentre svolto l'angolo.
Quest'anno riesco a respirare l'aria natalizia, cosa che non mi succedeva da vari anni. Forse questo è dovuto al fatto che sono in pausa e non sento l'ansia di dover tornare sul palco da un giorno all'altro godendomi per metà il Natale. Ogni tanto anche Jared Leto sente il bisogno di staccare la spina, ma non a lungo perché poi si stancherebbe. Canticchio il motivetto della canzone mentre sbadatamente mi scontro con qualcuno.
" Ehm..mi scusi.."- dico togliendomi una cuffia.
" Ma possibile che devi essere ovunque?"
Alzo lo sguardo sull'unica persona che può irritarsi in quel modo e tolgo gli occhiali per guardare meglio la sua espressione di disapprovazione. Sorrido divertito e dico: " non è colpa mia se tu decidi di intraccialmi la strada."
" Deficiente."- sussurra denti stretti passando oltre.
" Oltre alle parole deficiente e coglione, sai dire altre?"- la provoco facendola fermare. Lei si volta e risponde: " non ho tempo da perdere con te perciò buona giornata."
Buona giornata..è un passo avanti! Scuoto la testa sorridendo e decido di seguirla, naturalmente cercando di mimetizzarmi fra la gente. È piuttosto strano il suo atteggiamento, quasi non volesse che qualcuno la vedesse e immediatamente penso che stia svolgendo qualche suo lavoro importante. Anche a Natale? Ma non era in vacanza?
Una donna proprio in quel momento mi blocca la strada e sorridendo radiosa esclama: " oh mio dio! Jared Leto! Per favore potresti farmi un autografo?"
Vorrei risponderle " proprio ora?" ma non posso farlo. Così sfoggio il mio lato da professionista e le lascio un bel autografo su un foglietto che lei stessa mi ha dato. È meglio se taglio la corda prima che si formi il solito gruppettino che blocca ogni via di fuga, impedendomi di vedere che fine fa Sasha.
" Grazie mille!"- esclama la donna stringendo a sé il bigliettino.
" Grazie a te."- le rispondo facendola arrossire. Scappo via e cerco di riprendere la direzione in cui sembra essere sparita la mia preda.


Sasha

Per un attimo avrei giurato di essere io quella seguita. Forse è solo immaginazione, eppure continuo a sentirmi osservata. Ma al momento non posso voltarmi, né spostare la mia attenzione su una fantasia dettata dalla mia leggera tensione. Ho paura di perdere di vista i due tizi. Non mi hanno vista per fortuna, ma non posso dire che sia facile starli dietro. Sanno come comportarsi, non c'è che dire. Eppure pensavo che fossero due imbecilli, ma devo ammettere che non sempre le reclute sono così stolte come penso io.
Si fermano e io ne approfitto per nascondermi in una via laterale spiando i loro movimenti. Si guardano intorno con aria circospetta mentre il più magro dei due passa all'altro una busta gialla che viene inserita immediatamente nella tasca. Sicuramente quello che c'è in quella busta è il contratto da far leggere all'ospite desiderato. Devono essere due sgherri molto importanti per aver sostituito il loro capo. Mentre mi perdo in queste considerazioni sento qualcuno alle mie spalle. Inizialmente penso che sia solo la mia impressione, presa come sono nel portare avanti il mio compito. Ma quei passi si fanno sempre più vicini e sento per un attimo il mio cuore velocizzare i battiti. Allora estraggo la mia pistola e mi volto decisa verso il rumore di passi dietro di me. Ma proprio in quel momento scopro chi mi sta seguendo e naturalmente è l'ultima persona al mondo capace di uccidermi con una pistola o un coltello o altre armi mortali. Jared fissa la pistola e sorridendo dice: " siamo arrivati a questo punto? Farmi fuori con una pallottola conficcata in qualche parte del mio corpo?"
" Potrei anche farlo perciò non ripetere di nuovo come vorresti morire."- gli rispondo continuando a puntargli la pistola. Poco dopo la abbasso e la rimetto al sicuro dentro la cintura.
" Ecco così va meglio."
Lo trucido con lo sguardo mentre torno a guardare le mie prede nella speranza che siano ancora lì dopo questa piccola distrazione. Qualcuno evidentemente mi vuole bene perché continuano ad essere lì a parlare fitto fitto. Proprio in quel momento spariscono entrando nel bar tutto decorato a festa. Non mi resta che entrarci e scoprire con chi devono incontrarsi. Ma solo in quel momento mi rendo conto che da sola potrei attirare l'attenzione visto che il bar non ospita molta gente. Comincio a pensare alle parole di Chuck e a mangiarmi le mani per non averlo ascoltato. E adesso? Torno a guardare Jared che non sembra avere nessuna intenzione di andare via e siccome non ho altre scelte lo afferro per un braccio e dico: " sei un attore quindi adesso improvvisa con me e non fiatare. Fai una bella faccia, sorridi e facciamo finta di essere felici e contenti mentre entriamo lì dentro."
Non gli lascio il tempo di rispondere e prendendolo per mano usciamo fuori dal vicolo e ci dirigiamo nel bar. Jared, anche se confuso, esegue il comando che gli ho impartito e quasi arrossisco vedendo il suo sorriso riservato solo a me. Mi chiedo se è davvero tutto falso o c'è spazio per un pizzico di verità. Meglio non pensarci.
Quando entriamo intercetto subito i due tizi e mi avvicino al tavolo non molto distante da loro.
" Mettiti di fronte a me."- dico a Jared mentre prendo posto che mi consente di vedere in tutto e per tutto quello che succede ai miei vicini. Il mio accompagnatore annuisce senza dire nulla anche se so che fra poco partirà con le sue mille domande. Ma prima che ciò avvenga arriva la cameriera che dopo aver preso l'ordinazione ci lascia soli.
" Allora mi spieghi un attimo in che cosa ti sei cacciata?"- mi chiede quasi in un sussurro.
" Cose che di sicuro a te non dirò."- gli rispondo tranquillamente dopo essermi tolta il cappotto e il cappello e averlo guardato allegramente. Lui in quel momento fa la stessa, si toglie la giacca e mi fissa.
" Perché mi fissi?"
" Non preoccuparti non ti consumo se è di questo che hai paura."- mi dice sorridendo. Odio quando sorride.
" Odio quando sorridi con quell'aria da furbo."- sbotto non rendendomi conto di averlo appena detto ad alta voce e per giunta al diretto interessato.
" E io odio il tuo atteggiamento da strafottente."- conclude lui. Resto per un attimo senza parole e così cerco rifugio fissando i due tizi. Solo in quel momento mi rendo conto che con loro c'è quel piccolo topo di fogna di Hiroaki Kurosawa. Per la cronaca il nome è Hiroaki, anche se a me piace chiamarlo Tappetto, per via della sua altezza che sì e no raggiunge un metro e cinquanta. Non lo conosco di persona e lui non conosce me. Ma conosco le tante leggende che parlano di lui e qualcosa non mi convince: insomma se si trattasse solamente di droga, questi tizi si sarebbero visti con un tipo diverso, più stupido. Invece Tappetto è un uomo molto sveglio, furbo ai massimi livelli e la sua presenza in qualsiasi circostanza non promette mai nulla di buono.
" Ehi tutto bene?"- chiede Jared guardandomi preoccupato.
" Sì tutto bene."- rispondo incerta mentre mi abbandono allo schienale della sedia e guardo nel vuoto.
" Non si direbbe. Lo vedo che sei preoccupata, quasi spaventata a giudicare dal tuo sguardo. Quindi perché non ti sfoghi?"- mi chiede Jared con aria affabile. Lo guardo per un bel pò prima di parlare. Mi sembra così stupido dire al mio ex fidanzato che ho paura che possa succedere qualcosa di catastrofico. Sospiro passando le mani sul volto.
" Con noncuranza girati e guarda quei tre che stanno parlottando fra di loro.."
Jared si gira nella direzione che gli ho indicato. I tre si sono seduti vicino all'albero tutto decorato. Jared fissa per un attimo tutto l'insieme e quando si accorge che uno dei due ha alzato la testa guardandolo mi guarda e indicando le luci dice: " amore belle quelle luci non trovi?"
Cristo, ma poteva inventarsi qualche altra cosa? Vorrei sprofondare sottoterra ma poi Chuck non riuscirebbe a fare niente senza la mia scoperta per questo cerco di mostrarmi serena e rispondo: " sì sono molto belle."
Il tizio torna a parlare con gli altri scrollando le spalle. Ecco non sono l'unica che avrà pensato a quanto sia scemo Jared. Dal suo sguardo torvo e concentrato capisco che siamo passati inosservati.
Do un calcio agli stinchi a Jared che esclama: " ma sei impazzita?"
" Dovevi solamente guardare non fare commedia!"
Ci fissiamo a lungo e poi entrambi scoppiamo a ridere.
CHE CAZZO STO FACENDO? Sto ridendo! Rido con il nemico! Sasha riprenditi!
Inutile non ci riesco, purtroppo. Ma ad un tratto proprio quando le risate finiscono al loro posto un insopportabile imbarazzo si sostituisce in tutta la sua grandiosità. Fortuna che l'aria viene smorzata dall'arrivo del cappuccino per me e cioccolata calda per Jared. Sapete la tazza del cappuccino non è stata mai così interessante come in questo momento. Jared a sua volta fissa gli occhi sulla sua tazza senza aggiungere altro. Beviamo quasi contemporaneamente.
" Hai..del.."- balbetta Jared indicando le mie labbra quando finisco di bere. Lo guardo confusa e poi esclamo: " oh.."
Mi rendo conto in quel momento di avere un pò di schiuma del cappuccino sotto il naso e dopo essermi pulita rido come una scema.
" Grazie."- sussurro. Jared mi sorride riprendendo a sorseggiare la sua cioccolata. Quanto vorrei per un attimo toccare il suo viso!
" Che c'è?"- mi chiede confuso notando la mia espressione da ebete.
" Niente!"- esclamo riprendendo possesso della mia lucidità e facendo un altro sorso di cappuccino.
" Quindi se ho capito bene tu sei qui per lavoro. Ovvero tenero d'occhio quei tizi. Ora la domanda mi sorge spontanea: perché?"
Appoggio la tazza fumante sul tavolo di legno e fisso Jared che è in attesa di una risposta.
" Beh perché c'è qualcosa che sta succedendo a Los Angeles e io sono stata chiamata al rapporto per aiutare Chuck e i miei vecchi colleghi. Ma non posso dirti altro."
Lui annuisce e poi esclama: " brutta roba lavorare durante le vacanze!"

" Già."
" E' qualcosa di preoccupante? Intendo quello che sta succedendo nelle viscere di Los Angeles."

" Non lo so."- rispondo con un'alzata di spalle. Il suo sguardo si fa più serio e con altrettanta serietà dice: " in ogni caso, stai attenta."
" Da quando ti preoccupi per me?"- chiedo sorridendo.
" Da ora."
Sento un rumore di sedie e vedo che i tre si alzano. Evidentemente hanno finito il loro giri di affari e la cosa, non so perché, mi mette ansia. Io e Jared li vediamo andare via e poi quest'ultimo mi guarda e chiede: " bene e adesso cosa pensi di fare?"
" Il mio compito era quello di capire con chi dovevano incontrasi quei due e ora che lo so devo dirglielo a Chuck."
In quel momento squilla il suo cellulare e dopo aver borbottato qualcosa dice: " devo andare..mia madre.."
Sembra quasi dispiaciuto di andarsene. O sono io che vedo questa cosa che in realtà esiste solo nella mia mente. Vi pare che Jared si possa dispiacere?
" Okay, beh..ehm..ciao."- balbetto io cercando di non guardare i suoi occhi.
Lui mi sorride e va via. Non so perché ma una piccola parte di me quasi si dispiace vederlo andare via.
Ma che cosa patetica. Io che mi sento dispiaciuta, ma guarda te che mi tocca immaginare! 


L'ANGOLO FAMOSO DI VALS:
Era necessario che Vals si facesse sentire di nuovo. Se siete arrivate fin qui vuol dire che avete letto tutto quanto. Ora secondo voi come andrà a finire con questi due? Sarà arrivato il momento giusto per iniziare almeno un dialogo aperto e non necessariamente fatto di continue battutine odiose da parte di Sasha? 
Ah un'altra cosa: non sottovalutate la situazione lavorativa muahahahahhaha!
Alla prossima
Vals
   
 
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