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Autore: bimbarossa    01/01/2013    1 recensioni
Ecco la seconda parte di questo diario, di questa cronologia che, dopo il passato, ora si rivolge al futuro. Ma prima di spingersi nei secoli attraverso lo sviluppo di Crystal Tokyo, non si può saltare la tappa fondamentale, il fulcro di questo cammino. Perché il tutto comincia con una nascita speciale, il coronamento di un amore che è stato messo alla prova per millenni, ma che ancora resiste, che ancora combatte per il suo trionfo.
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Prima dell'inizio, Dopo la fine
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Un sognatore è uno che può solo trovare la sua strada al chiaro di Luna,e la sua punizione è che scorge l'alba prima del resto del mondo”Oscar Wilde


30 giugno 2000


Le contrazioni si susseguono ad intervalli sempre più regolari e sempre più frequenti. Ormai respirare è diventato più un modo per tenere sotto controllo il dolore e la paura piuttosto che immettere aria nei polmoni, anche perché credo che i miei di polmoni, insieme a tutti gli altri organi, si siano liquefatti nel brodo di sofferenza che è il mio corpo. Sento che qualcosa di oscuro e pesante dentro il mio ventre spinge verso il basso, lottando per uscire ed affrancarsi da me, per sempre.

Certo, ogni madre agogna disperatamente vedere il viso del proprio figlio, ed affronta la fatica immensa del parto solo facendo appello a questa prospettiva. Invero io però conosco già il viso della mia bambina, ogni tratto, ogni espressione. Ma so anche che la ChibiUsa che verrà al mondo oggi non sarà mai la ChibiUsa che ho conosciuto e amato anni fa, di cui ero amica, di cui ero sorella.

Da quando emetterà il suo primo vagito io sarò sua MADRE e non potrò più essere la sua confidente, la sua alleata. Dovrò essere la sua guida, il suo punto di riferimento, il suo sostegno, e un sostegno deve essere inamovibile, rigido, sicuro.

Perciò temo la separazione con questo piccolo bozzolo caldo che vuole farsi strada fuori da me, perciò gioisco nel prolungamento di questo atroce dolore, io che mi lamentavo per un graffio al ginocchio la prima volta che ho affrontato un mostro ben 8 anni fa. Ma il mostro che devo fronteggiare adesso sono io stessa e le mie insicurezze.

Perché tra poco io diverrò Queen Serenity.


Pur sapendo già quando mia figlia sarebbe nata(un vantaggio di conoscere parte del proprio futuro)quando Usako si accasciò per terra afferrandosi il ventre con le mani il mio cuore smise per un attimo di battere e temetti che non ce l'avrei fatta a far fronte a quella esperienza che di norma rende gli uomini impotenti e vulnerabili. Inoltre sono un medico e proprio in virtù di questo le mie preoccupazione erano decuplicate. Sono a conoscenza infatti di tutti i rischi, di tutte le complicazioni che possono insorgere durante un parto e benché Setsuna mi avesse assicurato che non c'erano stati grandi cambiamenti nel nostro avvenire ero pur sempre un futuro padre molto, molto ansioso.

Quel pomeriggio faceva abbastanza caldo, anche se un leggero venticello da sud-ovest gonfiava le tende del nostro piccolo soggiorno. Pur essendoci sposati da meno di un anno e pur sapendo che presto la famiglia si sarebbe allargata avevamo deciso di non spostarci dal mio appartamento da scapolo dove avevamo vissuto tanti momenti felici insieme. Altro che regnanti del mondo! Altro che reggia principesca! Usako appena trasferita aveva riempito l'armadio con i suoi vestiti, la cucina con le pentole che le aveva regalato mia suocera, l'anta del frigorifero era stracolma di colorati e vivaci conigli con tutte le espressioni possibili; persino una piccola presina a forma di mamma coniglio con il suo cucciolo mi faceva ridere ogni volta che la vedevo mentre il soggiorno era invaso da piante lussureggianti donataci con tanto calore da una sempre più indaffarata Makoto.

Proprio lei insieme alle altre ragazze quel giorno avevano dato una festa per il compleanno di Usako che si sarebbe tenuta da noi poiché mia moglie non avrebbe potuto salire gli innumerevoli scalini che portavano al tempio scintoista di Rei.

Alla rumorosa festa parteciparono a sorpresa anche Haruka, Michiru, Setsuna e Hotaru. Non che non fossero invitate ma tutti noi non ci aspettavo che accettassero; quindi fu con notevole stupore che le accogliemmo nel chiassoso gruppo che si era affollato nell'appartamento. Prevedevo guai con i vicini del piano di sotto!

Intanto io e Haruka ci eravamo sistemati davanti al televisore per assistere alla gara di moto, una delle poche cose che avevamo in comune io e la ragazza alta e bionda che se ne stava stravaccata a bere birra in una poltrona troppo piccola per le sue lunghe gambe.

E il sorpasso tra il compagno di scuderia della Signora dei Cieli e il suo rivale nella classifica punti fu l'ultima cosa che ricordai prima del grido di Usako.



Oggi compio 22 anni. Ne sono passati ben 8 da quando ho preso consapevolezza del mio passato e del mio futuro e in ogni giorno di questi 8 anni mi sono chiesta come sarebbe andata se io non fossi la reincarnazione di Serenity, se non fossi la prossima regina del mondo intero. A volte vorrei essere solo una ragazza normalissima che vive la sua vita, il suo amore, le sue amiche come fanno tutti gli altri.

Le mie amiche!

Ecco Usagi, parlami di loro, devi pur distrarti tra una contrazione e l'altra!”il sorriso fiducioso e materno della dottoressa Akago, la mia ginecologa nonché amica di Mamo-chan mi invita, mi convince a confidarmi, a pronunciare frasi che da 6 anni non mi sono mai permessa di condividere con nessun altro, nemmeno con mio marito.

Ma d'altronde sono completamente aperta, lì sul quel lettino con le gambe divaricate e con le parti intime esposte, che il senso di avvilimento e vergogna sarebbe proprio fuori luogo, perciò la mia lingua si scioglie e ne escono pensieri che mi fanno più paura del travaglio.

Le ho già parlato di loro vero? Credo anche che le abbia intraviste qualche volta nelle varie visite mediche....ogni volta c'era una di loro!”mi asciugo il sudore e penso al prossimo passo da fare.

Si, ho intravisto una mora con i capelli lunghi che è quella con cui ti vedevo più spesso, una biondina chiacchierona e una con una riccioluta coda color ruggine. E poi non potrei dimenticarmi di Amy, accompagnava spesso sua madre quando era piccola durante le visite e faceva sempre un sacco di domande!”si ferma per guardarmi di soppiatto come se le stessi nascondendo qualcosa,”avevamo tutti pensato che avrebbe fatto l'internato qui in Giappone ma a quanto pare l'idea della Germania non l'ha mai abbandonata.” Il suo tono è sempre gentile ma l'occhiata che mi lancia mentre intanto osserva il tracciato mi fa sentire come se fossi responsabile di qualcosa.

Forse è il sollievo che ha appena seguito la fine di una contrazione, ma non resisto e sbotto:

Anche noi lo pensavamo, ma a quanto pare ognuna ha deciso la propria strada che non include rimanere nel proprio paese!”

Soffoco un singhiozzo secco,senza lacrime. Non volevo dirlo con tanta amarezza ma mi sento molto sola in questo periodo. Avevo immaginato che le mie amiche rimanessero sempre accanto a me, che ci fossero sempre quando ne avrei avuto bisogno. Invece non sarà così. Contro ogni previsione dettata da un futuro già scritto.

E' normale che perseguano le loro aspirazioni! Non trovi che sia un po' egoista avere la vita degli altri sempre a nostra disposizione? E poi adesso sono qui, sono di là che aspettano con trepidazione la nascita della tua bambina, cosa vuoi ancora?”

Rivoglio le mie amiche, rivoglio la complicità che ci legava prima, prima di Galaxia, prima che loro svanissero e io le riportassi in vita. Akago ha ragione, non lo nego, e non voglio che loro stiano costantemente a vegliare su di me. Ma sento che qualcosa si è spezzato, no, non spezzato, fortunatamente, ma congelato, qualcosa che è accaduto mentre erano polvere di stelle e scintille dorate.

Ma questo ad Akago non posso proprio dirlo. Non so cosa ricordino gli altri abitanti della città per quanto riguarda la lotta con Galaxia, i corpi affumicati dai fulmini neri che scendevano dal cielo oscuro come tentacoli malefici di una medusa enorme. In quelle ore ero stata troppo occupata a cercare di proteggere ChibiChibi, sopportare la sparizione, una dopo l'altra, di tutte le persone a me più care, scoprire ciò che era accaduto a Mamo-chan e poi la separazione da Seiya. Troppe cose di cui preoccuparmi, troppe veramente, anche per la paladina della giustizia!

Sento il bip che proviene dalla macchina collegata al mio ventre, un suono bellissimo, il cuore di ChibiUsa.

Intanto Akago si accorge che non ho più voglia di parlare e, dopo essersi assicurata che l'intervallo tra le contrazioni sia sufficientemente lungo, si toglie i guanti in lattice ed esce silenziosamente dalla stanza.



Immediatamente dopo il grido di Usako sia io che Haruka(anzi credo che lei mi abbia battuto nell'alzasi dalla poltrona!)accorremmo in cucina. Lo spettacolo che ci si presentò era così ordinario nella mia testa, chissà quante altre volte avevo visto un parto imminente, che mi ci volle qualche secondo per capire che quella era Usako, che la testa dorata che si piegava per osservare piangendo il liquido amniotico scivolarle tra le gambe era quella di mia moglie, che quelli erano i codini dorati della ragazza sconosciuta da cui accorrevo sempre chiamata Sailor Moon.

Perché proprio in quel momento? Perché proprio allora tutti quei ricordi ritardavano i miei movimenti, i miei pensieri, le nozioni che avrebbero potuto aiutarla?

Con fatica quasi esaltante riuscii a liberarmi da quel torpore ovattato che mi stringeva la gola e rendeva labili i suoni del mondo esterno; con malcelata impazienza allontanai da lei tutte quelle persone che stavano formando un capannello attorno e, a ripensarci ancora, non mi ricordo neanche con che esatte parole ordinai ai presenti di avvertire l'ospedale e in particolare di avvisare la mia collega Akago che la sua paziente stava arrivando, in imminente stadio di travaglio.

Di quei minuti non ho una memoria precisa; Minako urlava eccitata e si preoccupava che il bambino non uscisse fuori cadendo e sbattendo la testa, Rei mormorava preghiere scintoiste in una strana lingua, Amy aveva tirato fuori un libro non so da dove per scandire le fasi del parto mentre Mako-chan e Haruka, una per lato portavano di peso una Usako tremante e piangente.

Appena arrivati all'ospedale Akago era già lì che ci aspettava.

Feci per entrare con mia moglie ma la mia amica, i corti e lisci capelli neri a caschetto che oscillavano ad ogni parola come per sottolinearla, me lo impedì recisamente.

Che cazzo fai Akago? Fatti da parte, devo entrare anche io!”

Ho detto no! Mamoru, lo so che ti chiedo tanto ma fidati di me.......sai che in questi mesi mi sono affezionata moltissimo a tua moglie. Proprio per questo ti dico che c'è qualcosa che non va in lei.....qualcosa che tiene nascosto, che non le fa godere questo periodo splendido che è la gravidanza, l'arrivo di un figlio, qualcosa così profondamente radicato in lei che non se ne è nemmeno accorta.”

Un nome, puro distillato al veleno, apparve nella mia mente, provocandomi una smorfia che fece sobbalzare Akago.

Seiya.

Scoprirò di cosa si tratta. Di solito le primipare ci mettono molto, durante il suo lungo travaglio svelerò il mistero e ridarò il sorriso a tua moglie. Sarà una vera lezione di maieutica ,e avrò finito giusto in tempo per farti entrare nel momento in cui nascerà tua figlia!”


Con il dolore dell'ultima contrazione alle spalle posso respirare liberamente. Mi guardo in giro come se, per l'ennesima volta quel giorno, non riconoscessi la stanza in cui mi trovo.

Sono davvero in ospedale per partorire? Davvero tra poco diventerò MADRE?

Sento il gelo della paura, dell'ignoto che mi attanaglia. Essere genitore non è una passeggiata, non posso cavarmela buttandomi da una sala del trono galleggiante per salvare la mia ChibiUsa che precipitava nel vuoto.

Akago rientra, la voce dolce e melodiosa che scaccia il freddo che mi ha invasa.

Sapessi le tue amiche come sono agitate! Ci ho appena parlato, stanno occupando tutto il corridoio e fra loro ho visto anche la celebre violinista Michiru Kaiou! Fantastico! Sei davvero fortunata Usagi!”

Sospiro affranta e mi viene in mente che sono davvero fortunata, anche se gli ultimi anni mi sono scivolati addosso come colla vinilica.

All'inizio le sensazioni che provavo erano state sollievo e felicità per avere salvato tutti, ma era solo apparenza. In realtà l'opera di cristallizzazione, dentro di me, così come l'irrigidimento e la tensione che covavano sotto la superficie le mie amiche e Mamoru, si stavano già ramificando, scavando come una talpa cieca, ostinata e insaziabile un buco nero, una trappola filamentosa e appiccicaticcia che in 6 anni ha fatto scempio di legami che consideravo inattaccabili.

Ehi, Usagi! Sei così persa nei tuoi pensieri che sto cominciando a dubitare di averti dato troppa morfina!”Akago si avvicina e controlla il monitor alla mia destra.

Allora, visto che tu e io passeremo ancora un altro po' di tempo insieme, parlami di queste fantomatiche amiche! Per esempio, la biondina che stava flirtando con il mio assistente, Minako giusto, cosa fa? E la stangona con l'aria di una sukeban? Non vorrei incontrarla quando è arrabbiata!”

Non ho voglia di affrontare questo argomento eppure sento che una parte di me esige, pretende di sentire i loro nomi sulle mie labbra, di ridere delle loro disavventure come facevo un tempo, di parlare di loro come solo una vera amica potrebbe fare.

Perciò prendo un respiro profondo, come mi hanno insegnato al corso prenatale ed espello le ferali parole,che sembrano uno scarno sommario di anni di amicizie condivise:

Ehhhhm, Makoto(proprio non mi viene da dire Mako-chan)l'ho incontrata mentre stava picchiando dei ragazzi che mi avevano importunata. Le piace cucinare e il giardinaggio.....e ha anche dei bellissimi orecchini a forma di rosa. Dopo le superiori si è dedicata alla cucina entrando in una prestigiosa accademia, qualcosa di stampo europeo, credo francese......è diventata così brava che tra due mesi partirà per la Francia dove le hanno affidato un programma televisivo, ci credi? Potrebbe fare concorrenza a Minako, che lavora sempre in questo campo.....no, non la cucina,”mi affretto a spiegarmi davanti alla faccia sorpresa di Akago; evidentemente solo guardandola Minako difficilmente passerebbe per una provetta cuoca,”mi riferivo alla televisione. Minako a 19 anni se ne è andata a Los Angeles, ha debuttato in una commedia e adesso credo che si stia preparando per una grande sceneggiatura prodotta dalla Warner Bros. Non sembrava molto contenta, forse perché le è toccato fare il ruolo di una principessa aliena con incredibili poteri ma che nonostante questi perde il suo amore....già......”mi fermo, perché ciò che ho detto mi sembra in qualche modo la chiave per sbloccare chissà quale serratura, la soluzione a tutti i miei problemi degli ultimi anni.

Poi sento arrivare un'altra contrazione e il lampo di intuizione passa e fugge via dall'oscurità di sofferenza in cui sto di nuovo riprecipitando. Con gioia.



Le urla di Usako si facevano sempre più acute, ormai anche le conversazioni tra le ragazze si erano tutte spente; eravamo tutti protesi con le orecchie nell'altra stanza per udire il primo strillo del neonato. Di ChibiUsa.

Anche se Akago mi aveva promesso che mi avrebbe fatto entrare prima del parto non ne ero molto sicuro. Ma la cosa che più mi dava fastidio era che ero sollevato. Non avrei potuto sopportare di non poter aiutare Usako,di rimanere lì impalato e impotente mentre lei soffriva. E soprattutto non avrei mai potuto stare di fronte a lei, in quella situazione, con il nome di Seiya che ancora mi risuonava nelle orecchie.

Cercai di sforzarmi e togliermelo davanti, l'alta figura che si staglia nel tramonto sul tetto del liceo prima di sparire insieme ai suoi compagni in uno scintillio di stelle cadenti, ma niente.

Stavo per diventare padre e l'unica cosa a cui pensavo era che quel farabutto, o farabutta, era stato/a capace di incrinare il mio millenario rapporto con Usako.

Mi ingobbii nella già scomoda sediolina che rifilano in ogni ospedale, ma almeno quelle dell'Aiiku Hospital non erano di quella plastica insopportabile che scricchiola ad ogni movimento che fai. Toccai il sedile in pelle e sorprendentemente lo trovai caldo e confortante.

Poi un'ombra e l'allegra voce di Minako(anche se non allegra come una volta, mi ricordai)mi riscosse.

Avanti Mamoru, non essere nervoso! Diventerai presto papà, un papà meraviglioso!”

La guardai, la guardai davvero.

Non era più la ragazzina bionda e spensierata di 6 anni fa; l'azzurro dei suoi occhi non era più terso come un cielo estivo. Era più l'azzurro del cielo dopo che ha visto la tempesta e deve fare i conti con i danni che ha provocato. E sapevo che il mio sguardo era identico al suo.


Capisco, allora entrambe le tue amiche hanno fatto fortuna all'estero. Che strano, anche Amy ha deciso inspiegabilmente di conseguire l'internato a Stoccarda quando aveva già la strada spianata qui.....”

Non solo, Rei da un anno lavora alla sede diplomatica giapponese a Mosca, con suo padre, suo PADRE che ha sempre odiato per averla abbandonata. Ha lasciato suo nonno e il tempio e ne se andata!”la rabbia ancora mi invade ogni volta che ci penso. La MIA Rei che non sento più mia.

All'improvviso una fitta più forte mi fa inarcare, il mio addome si tende e lacrime di fuoco mi colano sul naso. Non voglio piangere, ma mi sento così sola, così ostracizzata. I brutti pensieri si accavallano e più mi innervosisco più sento dolore.

Lo sento. Il macigno che ho sul cuore e quello che preme per uscire si fondono e io non posso più sopportarlo. Uno dei due deve andarsene, altrimenti morirò dilaniata in due.

Siccome non sono ancora pronta per lasciare ChibiUsa, o il ricordo(illusorio?)che mi è rimasto di lei, opto per l'altra scelta.

In realtà io...in realtà io le odio,” butto fuori tutta l'aria che era rimasta compressa per mesi, anni, eoni”odio Minako e i suoi film, neanche li ho visti quando sono usciti in Giappone, odio Amy e il suo corso propedeutico a Stoccarda, odio Rei e la sua nuova passione per il balletto russo e soprattutto odio tutti i cibi francesi. Rivoglio la mia Mako-chan, che ogni giorno nella sua borsetta mi faceva trovare gli anpai, i taiyaki e i migliori daifuku che abbia mai mangiato, mentre oggi cucina solo quei disgustosi dolci dal nome impronunciabile,”mi sfogo come se tutte le crème brulée e Flaugnarde di questo mondo mi si fossero conficcati in gola e qualcuno me le avesse tolte di botto, per miracolo o misericordia.

So che devono andare avanti nella loro vita, non ho mai preteso niente ma le vedo, le sento e nello stesso tempo non le vedo e non le sento. E ' come se ci fosse un muro trasparente e non so con quale materiale è stato tirato su,”Akago mi mette una mano su una spalla e io sobbalzo a quel tocco.

Sei proprio sicura di non saperlo?”

E che io pensavo che fosse tutto a posto. Dopo averle salvate.....dopo un periodo brutto in cui loro erano lontane pensavo di averle ritrovate. Ma ora comincio a chiedermi quanto fossero andate lontano, e quanto io sia rimasta indietro.”

Hai provato a parlare con loro? A spiegarti?”

Fosse facile! Sono scappate tutte,”mi muovo sul lettino per sistemarmi meglio, sembro un'enorme balena spiaggiata e agonizzante,”sai, quando pensi di avere tutto il tempo del mondo, quando sai che la tua vita sarà lunga e meravigliosa, alcune cose, alcuni problemi o piccole incomprensioni le metti da parte. Ti dici che le risolverai dopo, che non è il caso di aprire un vaso di cui non sai bene il contenuto!”

Avevi paura. E' normale temere di perdere delle persone importanti e per questo tacere e fare finta di nulla. Ma se vuoi un consiglio, non porta a niente di buono rimandare questo tipo di situazioni. Con Mamoru ne hai parlato?”

Arrossisco imbarazzata e sento un'improvvisa curiosità per il monitor con il battito fetale.

Tum-tum-tum-tum. Il battito di ChibiUsa, rapido e veloce, si accorda con il mio e per un momento si confondono all'interno di me stessa.

A dire il vero no! Infatti Mamoru è parte del problema! Ma se con le mie amiche è difficile sopportare questo distacco, con Mamoru a volte mi risulta quasi intollerabile! Solo una volta.....”mi fermo, il ricordo è troppo personale per esporlo così con quella che a tutti gli effetti è una perfetta estranea.

E' solo cosa Usagi? Devi dirlo, non tenerti tutto dentro! C'ero anche io durante le tue crisi di pianto, durante le tue fughe, durante i tuoi silenzi in questi mesi. Sputa fuori ciò che ti opprime o ne diverrai schiava, per tutta la tua vita."

Per tutta la mia vita.

Penso ai secoli che dovrò ancora vivere, penso a mio marito e all'esistenza che condivideremo, penso all'amore che provavo per lui, che provo per lui, di cui non ho mai dubitato ma che forse, in parte per colpa mia, potrebbe apparire dubitabile agli occhi di un fidanzato che ritorna dalla morte e trova la sua ragazza oggetto d'amore di un altro.

Sento l'urgenza di spiegarmi con lui, di vederlo, di toccarlo, di dirgli che deve fidarsi di me, di noi ,di quello che siamo, che siamo sempre stati e che saremo.

E anche se la sua titubanza mi potrebbe ferire cercherò di mettere questo risentimento-sentimento sullo sfondo, di capire le sue motivazioni, le sue paure.

Se è il fantasma di Seiya la causa di tutti nostri problemi coniugali gli ricorderò come era bello amarci, sotto la Luna piena, che infondeva calore e luce bianca su tutti i suoi figli come quella volta.....

........solo una volta, in questi 6 anni, da quando è tornato dall'America(questa è sempre stata la versione ufficiale per la sua sparizione)ho ritrovato il vecchio Mamoru di cui mi sono innamorata. E' stato quando abbiamo concepito nostra figlia. Mi imbarazza un po' parlarne ma è successo quando siamo andati in vacanza in un piccolo villaggio sul fiume Nagara nella prefettura di Gifu. C'era la Luna e il fiume era così tranquillo, il vento autunnale ancora così caldo, siamo stati benissimo, a volte penso troppo bene,”mi esce un sospiro che si tramuta in una smorfia di dolore.

Qualcosa si rompe, stavolta dentro di me, anzi sento una piccola esplosione che sembra più un essere che sguizzi e fluttui dentro la melassa piuttosto che la rottura della placenta.

Poi il bisogno di spingere diventa impellente, mi viene la nausea, voglio la mia mamma o una botta in testa, a libera scelta di tutti gli dei contemplati dallo scintoismo. Anche una siringa gigante di morfina, o la mano di Mamoru(questa sarebbe la mia di scelta)sono comunque graditi.

Ti pre...go Akago, chia....ma Mamo-chan! Lo voglio qui, ora!”


Dentro la stanza non si sentì più urlare per parecchi minuti, solo un bisbigliare incomprensibile.

Mi domandai cosa dannatamente volesse fare Akago; se non fosse stata lei avrei già sfondato la porta.

Mamoru, hai già avvertito i genitori di Usagi?” Hotaru stava seduta composta sulla sediolina ma anche in lei vi era una fibrillazione, l'aspettativa di rivedere ChibiUsa dopo tanto tempo.

Si, Ikuko e Kenji arriveranno tra poco mentre Shingo ci metterà di più da Osaka; inoltre in questi giorni aveva anche gli esami di fine semestre.”

Sentii dei tacchettini, poi il profumo di rododendro di Setsuna mi avvolse e respinse l'onda rossa della gelosia che mi invadeva.

Come ho già detto non prevedo grandi cambiamenti nell'immediato futuro. Small Lady verrà alla luce, sana e regale nel suo ancestrale retaggio della Luna Argentata. Ma come sento il dovere di rassicurati sulle tue paure di padre e marito, sono anche costretta a ricordarti, come futuro sovrano, e a voi come Guardiane Sailor, che qualcosa potrebbe essere cambiato."

Tacque per un lungo momento; io me stavo lì, ad osservarla, imperturbabile e immota nella sua compostezza, mentre mi offriva, mi prometteva fasti e splendori di un futuro perfetto, in quel corridoio che improvvisamente si era fatto misero e spoglio, in un presente dominato dalla banalità e quotidianità.

Proprio per questo sconcertante contrasto le sue parole, usate per rievocare ciò che sarebbe accaduto in un'aura di leggenda e di portata storica talmente eccezionale da andare oltre la mia comprensione, oltre la comprensione di chiunque,mi apparivano però vuote,e inconsistenti, con i nebulosi tratti indistinti tipici delle vecchie favole del passato, o di racconti epici in cui eroi ed eroine salvavano il mondo dai malvagi, non si sa a che prezzo.

Ma anche se vuote e amorfe quelle parole mi raggelarono.

Ciò che è già scritto, ciò che è già reale è presto detto; Queen Serenity salverà il mondo da una tremenda glaciazione, per questo lei e il suo sposo saranno incoronati come Signori del Mondo e faranno di Crystal Tokyo la loro capitale. Questo non può essere cambiato, da nessuno. Eppure Usagi ha commesso un terribile errore,”si rivolse alle quattro ragazze che la guardavano, stranite e confuse,”voi, Guardiane del Sistema Solare Interno sapete a cosa mi riferisco, ne siete stati testimoni. Quando siete andati nel futuro per combattere i discendenti di Black Moon avete assistito alla più grande svolta storica che neanche io avevo considerato."

Come poteva essere? Di cosa parlava Setsuna? Rividi nella mente le sequenze del nostro viaggio nel tempo, fino al nostro arrivo nel 30° secolo e oltre, per capire cosa avesse potuto combinare Usako per dare alla Signora del Tempo quello sguardo scuro e indecifrabile. Passai in rassegna ogni azione, ogni parola e poi lo vidi, in tutta la sua tragicità e bellezza.

Guardai Setsuna e lei annuì, in silenzio.

Usagi ha commesso la folle imprudenza, o impudenza di vedere, di parlare con la sua se stessa del futuro,”continuò,”questo può avere ribaltato tutto ciò che era previsto, in modi che neanche possiamo immaginare!”

Come? Come un fatto talmente innocuo può sconvolgere il destino per cui la nostra principessa, e tutte noi siamo nate?” Haruka, sempre indisponente e bastian contraria era già scattata in avanti, pronta alla battaglia. Ma questa volta nemmeno lei poteva fare nulla.

Ti spiego meglio Haruka,”proseguì, i lunghi capelli dai riflessi color delle alghe che si muovevano dolcemente nella brezza, proveniente dalla finestra aperta di quel corridoio misero e spoglio, dei venti di sud-ovest che annunciavano i monsoni di quella estate,ma inaspettatamente molto più a nord e molto prima del previsto, ”Usagi non ha visto se stessa, ma quello che diventerà. Tutte noi abbiamo nella mente un'immagine di Queen Serenity, sapete come è. E' perfetta. Tutto ciò che una donna, o un uomo, vorrebbe essere. Questo potrebbe scatenare in Usagi, ma in chiunque credo che si trovi ad affrontare un fato,un destino simile, due risposte emotive. Potrebbe aumentare in maniera esponenziale il suo ego, la sua presunzione, la sua arroganza; oppure potrebbe fiaccarla, demotivarla, nella consapevolezza dell'abisso che vi è tra l'Usagi di adesso e quella che diverrà nel futuro. E questo sarebbe terribile, con conseguenze così esiziali, così nefaste che io......”

Non la mia Usako!”mi alzai in piedi, lentamente e guardai tutte loro in faccia perché non ci fossero dubbi in quello che dicevo,”non la mia Usako. Lei non si farà certo smontare, od esaltare dallo spicchio di futuro che può avere intravisto. Certo, non è facile per nessuno portare questo peso, il peso di una profezia così assoluta e schiacciante. Ma lei può farcela, so che può proprio perché è la persona più imperfettamente perfetta che conosca. Lei non si farà certo scoraggiare dalla sua bella copia futura, e sapete perché? Perché Usako,”ed indicai con la testa la stanza in cui erano ripresi dei lamenti molto deboli”è la bella copia del presente, è da lei che che tutto parte, è da lei che tutto nasce”.

E come a profetizzare le mie frasi in quel momento sbucò Akago che con un tono tra un sussurro e un grido mi disse:

Svelto Mamoru, tua figlia sta per nascere! Vieni a vederla!”

Non sarei potuto essere più rapido neanche se ci fosse stata la salvezza del mondo in gioco.

Usako era tutta rossa e accaldata, con un lenzuolo sopra il pancione e numerosi assistenti con la mascherina e i guanti.

Non mi disse niente anche se i suoi occhi lucidi e commossi erano pieni di significati che non riuscivo, ne mi importava in quel momento comprendere.

Dopo, ci sarebbe stato tempo dopo. Avevamo secoli a disposizione per chiarirci.

Ma qualcun altro non poteva più aspettare.

Avanti Usagi, adesso devi dare una forte spinta e ci siamo. So che sei stanca, ma è quasi finita”.

Akago era tutta concentrata tra le gambe di Usako, il posto innominabile che ogni uomo teme di vedere in questa situazione.

Poi sentii un risucchio, una specie di fruscio e il silenzio che era piombato, quasi automaticamente, nella stanza.

La mia amica teneva tra le mani qualcosa di viscido e rosso a cui diede dei colpetti leggeri, poi pulì il naso e la bocca e finalmente.........finalmente il tanto sospirato vagito.

Fu più simile all'eco lontana di un gattino che ad un vero e proprio pianto. Inoltre, vista la natura di quella nascita speciale, mi aspettavo una luce divina che scendesse su di noi, benedicendoci.

Invece fu tutto terribilmente, fantasticamente normale.


Sono tornata a casa da pochi giorni e anche se Mamoru ha ferocemente protestato che dovevo ancora riposare, Luna dice che non si può più attendere. La cerimonia deve avvenire stasera, e io sono d'accordo con lei.

Lo sento, in tutta me stessa, che il tempo è arrivato. La fronte mi pizzica e mi prude come se qualcosa dentro di me dovesse, premesse per sbucare fuori,un po' come la sensazione che ho provato durante il parto.

Ma stavolta ciò che deve fuoriuscire sarà molto più drastico, più rivoluzionario, il ribaltamento stesso della mia anima. E se osservo attentamente, tra la frangetta bionda posso intravedere uno spicchio di Luna crescente che si staglia come un'immagine in controluce.

Stasera quindi mi sono preparata con meticolosità, anche se sono un po' ingrassata con la gravidanza e Makoto mi ha promesso che mi porterà agli allenamenti sul monte Tsukuba.

Mi infilo il mio vestito bianco con il corpetto decorato da tanti anelli dorati. Credo di averlo già visto, o di avere già sentito la sensazione che mi dà indossarlo, ma il pianto di ChibiUsa e il sonno arretrato mi distraggono e lo ripongo sul letto.


L'appartamento è buio, solo il nostro satellite inonda noi, tutti riuniti nel piccolo terrazzo, di luce bianca e pura.

Luna mi guarda e vedo le lacrime che le scendono:

Benedetta ragazza, ne hai fatta di strada da quando ti ho incontrato la prima volta. Adesso la luce lunare ti rivela per quello che sei, che sei sempre stata,”guarda il mio marchio che decora in modo netto e chiaro la mia fronte(per ora solo quando è bagnato dalla luce della mia antica patria) come un monito e una promessa per tutti.

Mi avvicino alle altre ragazze e sobbalzo costernata. Sono tutte trasformate! “Cavolo Luna, avresti potuto dirmelo che dovevo trasformarmi, non voglio sfigurare il giorno della mia incoronazione!”borbotto con un pizzico di quell'antica vena lamentosa che avevo a 14 anni.

E' inutile Usagi, anche se ci provassi, da questo momento in avanti non potrai più trasformarti. Da oggi Sailor Moon muore”fece una piccola pausa, un crepitio di tensione ed eccitazione tra i presenti”da oggi Queen Serenity nasce!”


E così la cerimonia di incoronazione, che mi immaginavo in un grandioso castello di cristallo pieno di dignitari e giornalisti da ogni parte del mondo, si è svolta in un appartamentino di un piccolo quartiere di Tokyo, nel più completo anonimato, senza nemmeno i miei genitori che neanche si sognano il ruolo che avrà la loro figlia nel futuro di questo pianeta.

Siamo ancora tutti qui, le Guerriere del Sistema Solare Esterno e le mie quattro amiche, i volti pallidi e bianchi come spettri.

Ormai non ci stiamo più nel balcone ma è troppo bello guardare la Luna e il suo chiarore così abbacinante.

Improvvisamente però sento un rumore che proviene dal corridoio buio; quattro figure lentamente escono dall'ombra, le divise scure come macchie di catrame e i volti altrettanto pallidi, altrettanti fantasmi, veri però, appena tornati dall'aldilà.

L'uomo con i capelli chiari si fa avanti, con il passo marziale di un generale esperto(mi rovinerà il tappeto nuovo con quegli stivaloni!) e per riflesso Minako indietreggia fino a schiacciarsi contro la ringhiera.

Eccoci Master! Dopo mille anni in cui abbiamo aspettato, nel nostro limbo di tradimento e rimorso, dopo che siamo rinati nel male e periti nuovamente, siamo tornati in vita,adesso, come era scritto e previsto. Per servirti, questa volta per morire per te. Concedici il tuo perdono o la morte onorevole che nell'altra vita abbiamo rifuggito!”

Il mio Mamo-chan, anzi King Endymion li guarda, e senza un attimo di rimpianto, o di esitazione annuisce.

E loro si fanno avanti, si mescolano a noi, fino a formare quel cerchio che prima non eravamo e non potevano essere, un cerchio qui, sulla terra, un cerchio che è a immagine e somiglianza di un altro, stavolta nel cielo, non così distante, non così freddo, non così passivo come potrebbe apparire.

In lei noi possiamo confidare, sperare, sognare nonostante tutto ciò abbia sempre un prezzo. Che sono anni, millenni che pago ma che pagherei ancora e ancora.

Perché un sognatore è uno che può solo trovare la sua strada al chiaro di Luna,e la sua punizione è che scorge l'alba prima del resto del mondo.

  
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